Basilica di Maria Santissima del Soccorso

Sciacca (AG)

Italia

1108


Piazza Duomo, 92019 Sciacca (AG)

Telefono: 0925 21693





Veduta di Sciacca


Sciacca è un comune italiano di circa 39.000 abitanti in provincia di Agrigento, in Sicilia.
E’ una città marinara, turistica e termale, il comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo.
E’ nota per il suo storico carnevale, per la ceramica e soprattutto per il corallo rosso, che è unico al mondo, in quanto è un corallo prevalentemente sub-fossile, cioè conservatosi in ambiente marino nonostante sia materiale organico.




Ruggero d'Altavilla



La Basilica è stata edificata per volontà di Ruggero d’Altavilla, primo Re di Sicilia, soprannominato Stupor Mundi, quale voto di ringraziamento alla Vergine Maria.
Era consuetudine dei membri del casato d’Altavilla costruire chiese e Cattedrali nei luoghi teatro delle più cruente battaglie contro l’invasore arabo, nel corso del lungo processo che scacciò gli Arabi dalla Sicilia e permise all’isola di tornare cristiana.




Esterno della Basilica


Oggi la Basilica è la Chiesa Madre di Sciacca.

Come città di mare e alla stessa stregua delle due capitali del Regno, anche Sciacca sperimentò i lutti derivanti dalle varie epidemie di peste.
In tempi differenti ma legati al contagio avvenuto a Palermo il 7 giugno 1624 e alla grande epidemia del 1630 che interessò gran parte della penisola.
La città di Sciacca non rimase immune dal flagello.

Il 1 febbraio 1626 l’intera popolazione promosse un pellegrinaggio, chiamato “Û vutu” [il voto], dalla chiesa di Sant’Agostino alla Chiesa Madre col fine di impetrare la liberazione dal contagio.
Il giorno seguente, un gran numero di appartenenti alle corporazioni dei marinai portò in pellegrinaggio la statua della Madonna del Soccorso seguendo lo stesso itinerario. Giunti nell’area cosiddetta della Piccola Maestranza, dal cielo cadde un fulmine che colpì i piedi della Madonna. In quel preciso istante si sprigionò una fumata che si estese alla città e tutti gli abitanti guarirono dalla peste.

Da questa data ebbe avvio e si definì una delle più sentite tradizioni di Sciacca.





Maria Santissima del Soccorso


La chiesa originaria presentava l’impianto a croce latina con tre ampie navate, monumentali archi in stile normanno e colonne ioniche.
Il 15 dicembre 1656 si verificò il crollo di un cantonale che interessò la facciata; così si decise di ricostruire la chiesa sulle fondamenta normanne mantenendo intatte le absidi e gli archi gotici.
La riedificazione della chiesa fu eseguita negli anni a cavallo il 1656 e il 1686 su progetto di Michele Blasco.

Ultimata la chiesa, si decise di dedicala a Maria Santissima del Soccorso, proclamata nuova patrona di Sciacca.

L’attuale Basilica sorge su un leggero declivio, pertanto il piano di calpestio è raccordato alla sede stradale da una breve gradinata con accesso ad un piccolo sagrato recintato con balaustre con tipiche colonnine ad anfora.





La facciata è tripartita con nervature verticali in pietra viva costituite da paraste binate poggianti su alti plinti delimitanti i tre varchi d’accesso.
Con i recenti restauri le estese parti in tufo creano un delicato contrasto cromatico con le limitate superfici intonacate.
Singole paraste in conci delimitano le pareti con finestre dei prospetti Nord e Sud.
Un cornicione con elaborate modanature e cornici marcapiano separano i due ordini.
La parte centrale presenta un frontone incompleto che richiama l’architettura del primo ordine, raccordato ad esso da maestose volute a ricciolo.
Lo stile della facciata è il Barocco, con elementi rinascimentali.

Nella facciata sono presenti tre sculture di Giandomenico e Antonino Gagini, realizzate nel 1541: la statua di Santa Maria Maddalena, collocata fra i timpani ad arco dell’ingresso principale; le statue di San Pietro Apostolo e San Paolo Apostolo, collocate entro le nicchie sovrastanti i timpani ad arco degli ingressi minori della facciata.
Le colonne del secondo ordine delimitano un finestrone con vetrate istoriate decorato con volute e sormontato da un timpano a triangolo.
Al centro, sulla sommità, è posta una croce in ferro battuto.

Sui due lati perpendicolari della Basilica vi sono degli ingressi supplementari: l’ingresso laterale destro è arricchito con la statua di San Calogero.
L’ingresso laterale sinistro è arricchito con la statua di San Giovanni Battista.





Interno della Basilica


L’interno della Basilica è a tre navate, separate da file di pilastri che sostengono degli archi a tutto sesto. Nelle pareti laterali si trovano diversi Altari e diverse opere d’arte.
Il soffitto della navata centrale è interamente affrescato con la raffigurazione del Trono di Dio e la Corte Celeste. Ai lati vi sono dieci quadroni che raffigurano scene di vita di Santa Maria Maddalena, sull’asse mediano centrale sono presenti altri due quadroni: uno all’ingresso e l’altro in prossimità del presbiterio raffiguranti rispettivamente la Gloria di Maria e la Trasfigurazione.

Sono presenti quattro cappelle per ogni navata minore e due nel transetto.

Nella navata destra si trovano:
- nella prima campata, la Cappella della Madonna delle Vittorie. A parte è posto il sarcofago di Bartolomeo Tagliavia † 1551. Sulla parete vi è il dipinto noto come Madonna dei Raggi, denominazione dovuta ai fasci di luce irradiati dalle mani della Madonna
- nella seconda campata, la Cappella di Santa Maria Maddalena, sul cui Altare è collocata la statua lignea raffigurante Santa Maria Maddalena penitente.
- nella terza campata, l’ingresso laterale meridionale.
- nella quarta campata, la Cappella di San Calogero, sul cui Altare è posta la statua lignea raffigurante San Calogero con l’arciere e la cerva; in una nicchia a parte vi è l’immagine di Santa Teresa di Lisieux, oggetto di una particolare venerazione.
- nella quinta campata, la Cappella di Sant’Alfonso.





Il fonte battesimale


Nella navata sinistra si trovano:
- nella prima campata, la Cappella di San Giovanni Battista, con il fonte battesimale in marmo del 1495; nello zoccolo sono murate due formelle raffiguranti Santa Maria Maddalena penitente e San Calogero in abiti basiliani. Sulla parete vi è un altorilievo raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista del XVI secolo
- nella seconda campata, la Cappella della Madonna di Monserrato, sul cui Altare è posta la statua raffigurante la Madonna di Monserrato; a sinistra la Madonna delle Grazie o Madonna del Cardellino.
- nella terza campata l’ingresso laterale settentrionale.
- nella quarta campata, la Cappella di Sant’Antonio di Padova, sul cui Altare è posta la statua lignea raffigurante Sant’Antonio di Padova. In una nicchia è posta la statua di San Pasquale Baylón.
- nella quinta campata, la Cappella del Sacro Cuore di Gesù, con statue raffiguranti il Sacro cuore di Gesù e San Vincenzo Ferreri.

Nel transetto si trovano:
- nel braccio destro, la Cappella della Madonna della Catena, sul cui Altare è posta la statua in marmo raffigurante la Madonna della Catena.
- nel braccio sinistro, la Cappella di San Giuseppe.

Nelle absidiole si trovano:
- nell’absidiola destra, la Cappella del Santissimo Sacramento, con Tabernacolo marmoreo del 1538, su cui sono raffigurati: San Pietro Apostolo, San Paolo Apostolo e le storie della Passione di Gesù. Nella predella è realizzata la teoria dei dodici Apostoli in altorilievo.
Nei tre scompartimenti del pilastro sinistro, dal basso verso l’alto: l’Orazione nell’Orto degli Ulivi, il bacio e tradimento di Giuda, la Cattura di Gesù.
Nei tre scompartimenti del pilastro destro, dal basso verso l’alto: la Flagellazione di Gesù, il Processo di Gesù, la Salita al Calvario.
Nel registro centrale il tabernacolo sormontato da un baldacchino delimitato da Angeli adoranti disposti su due livelli. Coppie di Angeli in volo sorreggono e drappeggiano le cortine laterali. Un elaborato cornicione recante teste di putto alate separa i primi due ordini.
Nel secondo ordine due pinnacoli-candelabri delimitano le nicchie contenenti le raffigurazioni di San Pietro Apostolo e San Paolo Apostolo. Nel registro centrale l’altorilievo raffigurante la Crocifissione di Gesù. Un secondo cornicione è sormontato da lunetta con raffigurazione della Risurrezione di Gesù anch’essa delimitata da pinnacoli-candelabri.
- nell’absidiola sinistra, la Cappella del Santissimo Crocifisso, con un Crocifisso ligneo del XVI secolo.

La navata centrale si conclude col presbiterio in cui si trova l’Altare Maggiore




L'abside col presbiterio e l'Altare Maggiore





L'altare Maggiore


Nella nicchia sopra l’Altare è collocata la statua di Maria Santissima del Soccorso.




L'organo

Sulla parete destra del presbiterio è collocato l’organo a canne.

Nella sacrestia sono distribuiti varie formelle e stemmi di famiglie che hanno curato il mantenimento della Basilica; nonché diversi dipinti di Santi e Sante.




Statua di Maria Santissima del Soccorso



La statua della Madonna è una scultura in marmo di Carrara e fu costruita tra il 1503 e il 1504 dai maestri Giuliano De Almanchino e Bartolomeo Birritaro, che avevano bottega a Palermo, al costo di 16 onze (204 lire).
La realizzarono su commissione dei confratelli di San Barnaba nel giugno del 1503 come gratitudine per alcuni miracoli realizzati e per essere apparsa in sogno a diverse persone.

La statua è alta un metro e 65 cm. e pesa 7 quintali.

Furono i marinai di Sciacca che nel 1504 andarono via mare a Palermo per farsi consegnare la statua della Madonna e portarla a Sciacca sempre via mare.
Giunti al porto di Sciacca, li accolse riconoscente una folla festante.
Gli stessi marinai portarono la statua fino alla chiesa di San Barnaba.

Da allora, in segno di gratitudine gli abitanti di Sciacca riservarono ai marinai il privilegio di condurre in processione la statua della Madonna.
Questo particolare legame tra i marinai e la Madonna è stato sugellato con il collocamento di una copia della statua della Madonna sul molo del porto, perché la Madonna li protegga di giorno e di notte durante le loro battute di pesca.




La copia della statua della Madonna sul molo del porto


La chiesa di S. Barnaba era tenuta dall’Ordine di Sant’Agostino.
Per volontà popolare e il sopraggiungere delle leggi eversive che prevedevano la soppressione degli Ordini religiosi e l’incameramento dei beni, la statua della Madonna fu trasportata per essere custodita nella Chiesa Madre e collocata sopra l’Altare Maggiore.

Il cappellone del presbiterio è completato da quadroni su tela raffiguranti il Martirio di San Pietro Apostolo e la Sacra Famiglia di Nazareth coi progenitori Sant’Anna e San Gioacchino.


La festa di Maria Santissima del Soccorso

Maria Santissima del Soccorso si festeggia il 2 febbraio e il 15 agosto.

Il primo febbraio, gli abitanti di Sciacca rinnovano il voto pronunciato nel 1626.
Per i devoti è un giorno di penitenza: si digiuna e ci si reca dalla chiesa di Sant’Agostino alla Basilica a piedi scalzi.

Il due febbraio viene portata in processione la statua della Madonna posta su una “vara”: un fercolo del Seicento ornato di gioielli d’oro e d’argento e di corallo rosso, donati dai devoti.




Il fercolo - la vara

La “vara” è portata a spalla da un centinaio di marinai scalzi.






La processione accompagnata dalle tradizionali marce della banda musicale prevede 17 soste, ognuna delle quali ha un forte significato commemorativo e spirituale.

La processione passa per le vie del centro di Sciacca: in via Licata si svolge il tradizionale rito della “fumata”: una nube di incenso si propaga nell’aria rievocando il miracolo della liberazione dalla peste nel 1626.
Tutti i presenti inneggiano gridando: Viva Maria! La grazia è fatta!

Alla fine della processione la statua della Madonna viene riportata nella Basilica, dove rimane permanentemente. Qui si celebra la Santa Messa solenne.

 La stessa processione è ripetuta ad agosto.

L’ultimo sabato di luglio alle ore otto del mattino nella Basilica, la statua della Madonna del Soccorso viene collocata nel presbiterio. Sono i marinai a svolgere questo compito, secondo un’antichissima tradizione. Con questo gesto di affetto verso la Madre di Dio, i fedeli di Sciacca danno inizio ai festeggiamenti in onore della loro Patrona.
Il primo agosto ha inizio la quindicina di preparazione, con celebrazioni al mattino e alla sera e con varie iniziative di evangelizzazione e di devozione che raggiungeranno il culmine nella processione del 15 agosto.

Nelle due giornate di festa: il 2 febbraio e il 15 agosto, si svolgono in Basilica due riti a cui i devoti tengono molto: all’inizio: la «scesa» della Madonna, con la vestizione con gioielli e corallo; alla fine: la «salita» sull’Altare Maggiore.

Le due giornate di festa richiamano molti fedeli provenienti anche da altri paesi fuori della zona dell’agrigentino.





Fedeli alla festa che assistono alla processione





PREGHIERA A MARIA SANTISSIMA DEL SOCCORSO






O Maria Santissima del Soccorso,
mirate ai vostri piedi i figli di questa a Voi tanto cara Città di Sciacca
ed esaudite la preghiera che essi Vi innalzano,
fiduciosi nella Vostra bontà e nella Vostra potenza.
O Madre nostra cara, rendeteci Vostri amatissimi figli
e come tali, liberate, le nostre famiglie, la nostra Città da ogni male,
così come, con tanta bontà, ci avete liberato nel passato.
 
O Madre nostra amabile,
purificate il nostro cuore da ogni peccato;
purgateci le anime da ogni affetto terreno che non Vi garba
ed innalzatele all’amore dei beni celesti.

Madre nostra gloriosa,
accendete la vera fede, la ferma speranza, l’ardente carità.
Impetrateci l’acquisto di tutte le virtù
e la grazia di poterle praticare fino all’ultimo istante della nostra vita
per avere la bella sorte di raggiungerVi nella gloria immortale del Cielo.

Amen.