Santuario di Nostra Signora di Bonacatu  

Bonàrcado (OR)

Italia

VI secolo


Corso Italia, 79 – 09070 Bonàrcado (OR)

Telefono: 078356444





Veduta di Bonàcardo


Bonàrcado (Bonàrcado - in sardo Bonacàtu), è un comune italiano di 1600 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica del Montiferru;  distante circa 25 chilometri dal capoluogo.
A Bonarcado vi è la più alta concentrazione in Sardegna di nuraghe del tipo a corridoio.

Il nome Bonacatu, ovvero buon incontro, da cui deriva il toponimo Bonàrcado, risalirebbe all’originaria intitolazione della chiesa alla Madonna Panákhrantos (Immacolata).

La leggenda narra che un fortunato cacciatore di Cuglieri o di Abbasanta ritrovò il Santuario che era rimasto abbandonato per lungo tempo, quasi a conferma dell’antico titolo di Bonacatu dato alla Madonna: cioè Colei che si fa trovare e mostra il suo viso.




Nostra Signora di Bonacatu


Il Santuario di Nostra Signora di Bonacatu, in Bonàrcado, è opera tardo romana o primo bizantina e risale al secolo VI o agli inizi del VII. E’ il Santuario Mariano più antico della Sardegna e la chiesa alto-medioevale più insigne dell’oristanese.

Nel 1110, come attestato da condaghe (documento in uso in Sardegna in quell’epoca) di Santa Maria di Bonàrcado, il Santuario fu ceduto ai monaci camaldolesi di San Zeno di Pisa dal giudice del regno di Arborea Costantino I de Lacon-Serra; i monaci costruirono un monastero e una nuova chiesa - l’attuale parrocchia di Santa Maria -, più grande dell’antico santuario.



La parrocchia Santa Maria


Gli edifici vennero costruiti sotto il giudice Costantino d’Arborea.


L’abbazia bonarcadese acquistò presto rinomanza in tutta l’isola.
Nel 1146 i giudici sardi, divisi da diverse controversie, si riunirono a Bonàrcado assistiti dal Legato Pontificio Villano de Gaetani, che fungeva da arbitro, per trovare un’intesa di pace alla luce di Maria di Bonacatu.
La sede mariana di Bonàrcado era la preferita dai principi quando dovevano essere discussi i problemi della pace, per cui si può dire che la Madonna di Bonacatu è sinonimo di Madonna della Pace, della Concordia.

Il 3 aprile 1237 Pietro II, giudice d’Arborea, “in atrio beatae Mariae de Bonarcado”, alla presenza di quasi tutti i vescovi della Sardegna e di notabili dignitari, civili e militari, riconosce solennemente il supremo dominio della Chiesa Romana sul suo Giudicato e presta giuramento di fedeltà e di vassallaggio al Papa nelle mani del Legato Pontificio in Sardegna.
Nello stesso giorno Pietro II “in ecclesia B.M. de Bonàrcado”, riceve dall’arcivescovo Alessandro, legato pontificio, mediante la consegna di un vessillo con l’emblema delle “Somme Chiavi”, la investitura del Giudicato di Arborea.

Nel 1253, sotto lo sguardo di Maria di Bonacatu, si celebra, in Bonàrcado, un Concilio Nazionale, presieduto dal Legato Pontificio Prospero, Arcivescovo Turritano.

Questi brevi accenni danno la misura dell’importanza data, nell’antichità, al Santuario di Bonacatu ed al suo monastero del quale non resta traccia alcuna, ma che doveva essere vasto e fastoso se poteva ospitare principi e principesse con i loro cortei di dame, dignitari e uomini d’arme.

I monaci camaldolesi venuti da Pisa, portarono a Bonàrcado ed intronizzarono nel Santuario una ceramica policroma raffigurante la Madonna col Bambino, della scuola di Donatello.




Nostra Signora di Bonacatu


La Madonna, da questa umile sede, ha beneficato la Sardegna con grazie così straordinarie che il paese di Bonàrcado, presso molti centri dell’isola, è conosciuto col nome di “Su Meraculu”, cioè “il miracolo”.

La Santa Sede, non solo in tempi andati, ma anche recentemente, ha guardato con interesse al Santuario di Nostra Signora di Bonacatu e concesse nel 1821 con Pio VII, l’Altare privilegiato in perpetuo e l’indulgenza plenaria ai pellegrini.

Con rescritto in data 11 ottobre 1970 il Rev.mo Capitolo dell’Arcibasilica di San Pietro in Vaticano decretava l’incoronazione solenne del venerato simulacro ed il 26 maggio 1971 Paolo VI nell’udienza del mercoledì, face menzione in San Pietro di Nostra Signora di Bonacatu e ne benedisse il diadema per l’incoronazione, avvenuta con solenne celebrazione il 22 maggio 1977.

Per l’Anno Santo 2000 l’Arcivescovo Metropolita di Oristano, Mons. Pier Giuliano Tiddia, inserì il Santuario di Nostra Signora di Bonacatu tra le chiese giubilari.

In data 19 giugno 2011, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti della Santa Sede, a firma del prefetto Card. Antonio Canizares Llovera, ha riconosciuto alla Chiesa di Santa Maria in Bonàrcado il titolo e la dignità di Basilica Minore.

Per il Giubileo Straordinario della Misericordia del 2015-2016 l’Arcivescovo Metropolita di Oristano, Mons. Ignazio Sanna, inserì il Santuario di Nostra Signora di Bonacatu tra le chiese giubilari, aprendovi la Porta della Misericordia il 1 gennaio 2016.




Esterno del Santuario


Il Santuario ha pianta cruciforme, con abside semicircolare rivolta a Nordest.
La cupola semisferica, visibile all’interno, è racchiusa entro un tiburio quadrangolare con copertura piramidale.




La facciata del Santuario



La facciata occidentale, in stile romanico, venne eretta tra il 1242 e il 1268 in conci di basalto e trachite; presenta una decorazione ad archetti pensili trilobati, di gusto arabeggiante, e alloggi circolari per bacini ceramici.





Interno del Santuario


All’interno i quattro bracci, tutti di lunghezze diverse, presentano volta a botte; nel braccio orientale si può vedere una vasca, risalente al precedente insediamento romano, probabilmente un edificio termale.




Il presbiterio

Nel braccio sud si trova il presbiterio, chiuso da una cancellata in ferro battuto.
 



L'Altare


Sull’Altare maggiore è presente la terracotta policroma, risalente al XV secolo, in cui è raffigurata in bassorilievo una Madonna col Bambino, venerata col titolo di Nostra Signora di Bonacatu.
 

Festeggiamenti

La festa di Nostra Signora di Bonacatu ricorre il 18 e il 19 settembre e i festeggiamenti si svolgono anche dal 20 al 29 settembre.
 
Arrivano pellegrini da diverse parti della Sardegna.




La statua processionale della Madonna


Il 18 hanno inizio i festeggiamenti alle 6,00 del mattino, alle 17,00 sul sagrato l’arcivescovo di Oristano celebra la Santa Messa. Dopo la celebrazione della Santa Messa si svolge la processione nel centro abitato con la statua della Madonna.



La processione




Alle 19,30 si rientra nel Santuario e si celebra la Santa Messa.


Il 19 si ricorda anche la proclamazione della Basilica di Santa Maria.
Le Messe nel Santuario cominciano alle 6,30 del mattino e si concludono alla 19,30 con la Messa conclusiva.

Dal 20 al 28 settembre inizia la seconda novena. Il 29 settembre alle 8,00 si celebra la Santa Messa nella chiesa di San Sebastiano.

Si ritorna il pomeriggio nella Basilica alle 17,00 per la recita del Santo Rosario, seguita dalla celebrazione della Santa Messa.

Dopo la Messa si svolge la processione con la statua della Madonna.



La processione con la statua della Madonna



Fedeli alla processione


Per tutto il periodo dei festeggiamenti si svolgono manifestazioni diverse: con recite di compagnie teatrali sarde e con concerti eseguiti da gruppi musicali sardi

Il 29 settembre si concludono i festeggiamenti alle 21,30 nel piazzale del Municipio, con l’esibizione di gruppi folcloristici.

Durante i giorni di festa è aperta ai visitatori la Casa Museo Nanneddu Sassu, in via Eleonora 2, il mattino dalle 9,00 alle 11,00 e il pomeriggio dalle 15,00 alle 17,00.


PREGHIERA A NOSTRA SIGNORA DI BONACATU





O Vergine Santissima di Bonacatu,
Che prodigiosamente avete fatto ritrovare la Vostra sacra immagine,
Dateci la grazia di poter avere anche noi
La bella sorte di incontrarVi
Sulla soglia della beata eternità
Nel punto estremo della nostra morte

Noi Vi invochiamo fidenti
nella Vostra protezione sperimentata efficace
nel corso di tanti secoli
dacché siete venuta nel Santuario
a Voi sì caro di Bonacardo
e Vi preghiamo che ci otteniate
di vivere sempre uniti
al nostro Gesù e a Voi.

Così sia.