
Santuario
della Madonna del Transito
di Canoscio
Città di Castello (PG)
Italia
1406
Viale Lazzaro Vitellozzi, 12, 06012 Città di Castello (PG)
Telefono: 075 854284

Veduta di Città di Castello
Città di Castello è un comune italiano di circa 38.000
abitanti della provincia di Perugia in Umbria. Principale centro
dell’alta valle del Tevere, nonché una delle principali
città umbre, è sede vescovile della diocesi di
Città di Castello.
Data la sua posizione, ha forti legami storici e culturali con le zone
limitrofe di Toscana, Romagna e Marche.
Nel comune di Città di Castello (PG), a soli 10 Km circa dal
centro urbano, vi è il Colle di Canoscio sul quale regna la
Regina Assunta in Cielo, dal Tempio a Lei dedicato.
Sulla sommità del colle di Canoscio (dal latino canusium, cioè “luogo
bianco”), un tale Giovanni di Jacopo, nel 1348, in ringraziamento della
grazia ricevuta per avere evitato la peste che infuriava nella zona
lasciò in testamento ai suoi eredi una somma perché
facessero dipingere un’immagine votiva in onore della Vergine Maria.
La Madonna del Transito
Da questo ebbe inizio quello che oggi è la Basilica-Santuario
della “Madonna del Transito” sorta
nella seconda metà del 1800; ma la cui storia è
iniziata più di 400 anni prima: con una piccola Maestà
che sembrava dovesse durare poco tempo ed invece si è protratta
nei secoli, quasi a testimoniare l’amore di Maria verso i suoi figli e
l’amore di questi verso la Santa Madre, passato da una generazione
all’altra.

Veduta del Santuario
Il Santuario della Madonna del Transito di Canoscio sorge dove nel 1348
fu fatta costruire da un abitante del luogo, Vanni di Jacopo, una
cappellina votiva con dipinta l’immagine della Madonna al momento del
suo Transito, cioè nel passaggio dalla vita terrena alla gloria
del Cielo.
Di questa primitiva pittura, della quale resta sconosciuto il pittore,
rimane soltanto l’immagine della Madonna dormiente.
Nel 1406 fu costruita la prima piccola chiesa, dove la gente dei
dintorni andava a pregare e a chiedere grazie particolarmente contro
l’epilessia e le convulsioni.

Esterno del Santuario
La piccola chiesa fu abbattuta nel 1855 quando iniziarono i lavori per
la costruzione dell’attuale Santuario, realizzato su iniziativa del
sacerdote Luigi Piccardini e progettato dal tifernate (nome degli abitanti di
Città di Castello) Giuseppe Baldeschi.
Nella Festa del 15 agosto 1855 il Vescovo di Città di Castello,
Mons. Letterio Turchi, benedisse la prima pietra del nuovo Santuario.
Alla costruzione parteciparono numerosi volontari impegnati nelle varie
attività indispensabili per la buona riuscita del grandioso
progetto.
Furono create cave, miniere e strade.
I monaci del Monastero di Monte Corona, i frati della Verna, ed altri
benefattori contribuirono con donazioni.
Il 23 ottobre 1857 a mezzogiorno, padre Piccardini fu chiamato a
mettere l’ultimo coppo del tetto: il nuovo Tempio di Maria era lungo 44
metri e largo 18. Nell’ottobre del 1858, era terminata anche la torre
campanaria, alla quale nell’anno seguente, fu aggiunta la guglia.
Il 24 marzo 1859 risultavano completamente sistemate le tre navate
interne. Annibale Gatti (Forlì, 1827 – Firenze, 1909) diede
forma completa all’Immagine della Maestà: nel 1860 dipinse
attorno all’Immagine della Madonna del Transito i 12 apostoli e sopra
l’Incoronazione dell’Assunta.
Il Santuario, venne consacrato con feste straordinarie nei giorni 6/7 e
8 settembre 1878 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta, Vicario del
Papa Leone XIII il quale era amico intimo del padre Piccardini.
Il 16 settembre 1888, ancora per volere del Papa, venne incoronata la
Vergine Santa con la corona donata dal Capitolo di San Pietro.

La facciata del Santuario
L’8 settembre 1905 in nome del Papa San Pio X, si inaugurò la
maestosa facciata col nuovo colonnato; sulla facciata, ricostruita dopo
le distruzioni della guerra del 1944, c’è l’iscrizione: Virgini Immaculatae in Coelum Assumptae.
Il porticato è impreziosito da un soffitto a cassettoni,
finemente lavorato.
Nella tragica guerra (1940-1945) che fece tante rovine, venne coinvolto
anche il Santuario: il 9 luglio del 1944 ci fu lo scontro tra tedeschi
e
anglo-americani: all’interno del Santuario ci fu una terribile lotta e
il tempio fu bagnato dal sangue dei combattenti.
La chiesa, cannoneggiata, con il tetto crollato, con le mura in parte
squarciate, colpita all’esterno e all’interno, subì grandi
rovine.
Subito dopo l’immane flagello, il Vescovo Filippo Maria Cipriani si
mise con coraggio ad attuare la ricostruzione insieme all’allora
Rettore del santuario Luigi Menghi.
Sul rifatto pavimento di marmo si vede lo stemma del Vescovo Cipriani.
In alcune parti del santuario sono ancora visibili i segni della
guerra.
La grandiosa vetrata, distrutta dalla guerra venne rifatta per opera
dei pittori Nemo e Alvaro Sarteanesi di Città di
Castello.

Interno del Santuario
L’interno della chiesa è a tre navate, in stile
neo-cinquecentesco.
Il Santuario della Madonna del Transito fu elevato a Basilica Minore
nel 1998.
Al suo interno si trovava un affresco: la Madonna del Transito, la cui
parte centrale è ora custodita in un’urna nel nuovo Santuario.
Affresco della Madonna del
Transito

Abside e Altare
Il volto della Madonna
Accanto al piazzale del Santuario vi è una riproduzione della
Grotta di Lourdes.
La Grotta venne benedetta il 25 maggio 1927 dall’allora vescovo di
Città di Castello, il beato Carlo Liviero.

Riproduzione della Grotta di Lourdes
Con il suo Altare, con le panche (dono generoso di Lazzaro Vitellozzi
che per molti anni è stato il sacrestano e custode del
Santuario) con tanto verde e fiori, la Grotta di Lourdes a Canoscio
è luogo frequente di preghiera per i pellegrini che visitano il
Santuario.

La Croce sul punto più elevato
Il punto più elevato di Canoscio è dominato dalla grande
croce di ferro sistemata nei primi del 1900, illuminata durante la
notte.

La statua dell'Imacolata con a fianco due Arcangeli
Poco sotto la Croce c’è il gruppo marmoreo della Madonna
Immacolata con a fianco i due Santi Arcangeli Michele e Gabriele.
Dentro il
monumento vi è la tomba del fondatore del Santuario, padre Luigi
Piccardini.
Le statue della Madonna e dei due Arcangeli, volute dal padre
Piccardini, giunsero a Canoscio il 12 luglio 1866 e furono all’inizio
sistemate davanti la facciata del Santuario.
L'accesso alla parte più elevata del colle
In fondo la scalinata davanti la facciata del Santuario, il
vescovo Filippo Cipriani fece edificare un tempietto con la statua di
San Giuseppe che porta in braccio il Bambino Gesù: opera dello
scultore Romolo Bartolini di Città di Castello.

Tempietto di San Giuseppe col Bambino
Dietro la collina ci sono vialetti, scalinate e comodi tavoli per i
pasti.
Il Santuario di Canoscio dispone di case di accoglienza per pellegrini.
Il pellegrino che vuole, può fermarsi a Canoscio per poter
così ritemprare lo spirito e il corpo, lontano dai rumori e dai
ritmi convulsi della vita.
Attualmente vi sono disponibili una casa con circa 15 posti letto in 5
stanze con 4 bagni. La casa dispone di una cucina completa, un camino,
un forno a legna esterno. E’ situata all’inizio del viale che porta
dalla strada che sale sul monte di Canoscio fino al Santuario, a circa
200 metri dal Santuario.
Al piano inferiore della casa vi è una
sala per le attività di gruppo.
Il tesoro di Canoscio
Pisside del tesoro
Il Tesoro di Canoscio venne rinvenuto il 12 luglio 1935 nelle vicinanze
dell’attuale Cimitero di Canoscio, nei pressi del podere detto
“Chiodo”.
All’inizio non si comprese l’importanza della scoperta.
Venne avvertito l’Arciprete della Pieve, Giovanni Bussoni: si era
davanti
ad una singolarissima scoperta d’immensa importanza artistica e
storica.
I pezzi ritrovati furono portati a Perugia e a Roma per un’analisi
più approfondita.
Il Tesoro di Canoscio, è costituito da una serie di 25 oggetti
di epoca paleocristiana (VI secolo d. C.): sei piatti, due patene, tre
calici, una pisside con coperchio, due colatoi, un piccolo ramaiolo e
nove cucchiai.
Tutti gli oggetti sono in argento, utensili di uso profano
trasformati, con l’avvento del Cristianesimo, in oggetti per la
celebrazione eucaristica.
Sono stati probabilmente donati ad una
comunità cristiana da Aelianus e Felicitas, nomi che troviamo
incisi su una delle due patene.
Il Tesoro di Canoscio è oggi conservato presso il Museo
Diocesano di Città di Castello (Piazza Gabriotti 3/a –
Città di Castello). Per informazioni 075 8554705.
La festa della Madonna del
Transito
Dal 6 al 13 agosto, presso il Santuario di Canoscio, si recita la
novena in preparazione alla Solennità dell’Assunta, celebrata il
15 agosto.
Ogni sera della novena alle ore 21 si recitano le preghiere.
Il 14 agosto a partire dalle ore 21 si svolge la processione dalla
Pieve al Santuario di Canoscio.

Fedeli al Santuario
Il 15 agosto, giorno della festa solenne, si celebrano le Messe alle
ore 7, 8, 9.30, 11, 16.30 e 18.
Mentre, nella giornata del 16 agosto,
le Messe si celebrano alle ore 9, 11, 16.30 e alle 18.
Dopo ogni Messa, c’è la benedizione dei bambini.
Nei giorni della festa, i sacerdoti sono a disposizione per le
confessioni.

Fedeli alla festa
Preghiera alla Madonna del Transito di
Canoscio
O Maria, Vergine Immacolata
Assunta in Cielo
che in questo Sacro Colle hai voluto piantare il Tuo Trono di Regina e
di Madre:
che Ti fai venerare da questa
dolcissima Immagine in estasi di amore mentre voli verso il Tuo
Paradiso:
noi Ti preghiamo: Donaci il desiderio del Tuo bel Cielo!
Donaci la Grazia di fare sempre
il bene!
Donaci possesso perenne del Tuo e nostro Dio!
Dacci gli aiuti spirituali e
temporali di cui noi, Tuoi figli abbiamo bisogno!
Guarisci i malati nell’anima e nel corpo!
Ottieni l’eterno riposo alle
anime dei nostri defunti!
Dona al mondo la pace e, a tutti, la Tua materna protezione!
Amen.
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