![]() |
![]() della Mentorella Capranica Prenestina (Roma) Italia IV secolo Via della Mentorella, 1 - 00030 Capranica Prenestina (Roma - Italia) Telefono 06 9547 1899 Sito internet: www.santuariodellamentorella.jimdo.com Posta elettronica: mentorella@tiscali.it ![]() Veduta di Capranica Prenestina Capranica Prenestina è un comune italiano di circa 300 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio. Fa parte della Comunità montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini, nonché del GAL [Gruppo di Azione Locale] dei Monti Prenestini e Valle del Giovenzano. Il nome del luogo: “Mentorella”, ha, secondo gli studiosi, diverse origini. Le più plausibili ipotesi avanzate sono due. Secondo l’una, deriverebbe dalla Torre Morella, fortilizio alto medioevale non più esistente; secondo l’altra, deriverebbe dal nome del generale goto Wult, che convertitosi al cristianesimo a Montecassino si ritirò poi in questo luogo, da cui il nome: Wultvilla, che, volgarizzato e attraverso vari passaggi sarebbe diventato: Vultvilla, Vultuilla, e infine Vulturella e poi Mentorella. ![]() Veduta del Santuario Il Santuario rientra nella giurisdizione della diocesi di Tivoli ed è affidato ai chierici della Congregazione della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo (C. R.). Sull’origine del Santuario vi sono delle versioni diverse. Una di queste ricorda che, intorno all’anno 100, Cristo apparve ad un ufficiale romano di nome Placido, che si convertì al cristianesimo e prese il nome di Eustachio, morto Martire sotto l’Imperatore Traiano. Nel IV secolo, l’Imperatore Costantino ordinò di trasformare un piccolo tempio dedicato alla dea Fortuna in una chiesa dedicata a Sant’Eustachio Martire. Verso la fine del V secolo, Papa San Gregorio Magno donò il posto ai Benedettini, i quali costruirono il convento e ampliarono la chiesa dedicandola a Maria Madre delle Grazie. Il santuario divenne sin da subito luogo di preghiera e qui, per due anni, si ritirò in eremitaggio San Benedetto da Norcia, in una grotta che è ancora conservata e accudita. Una seconda versione è costituita da un racconto tramandato dagli abitanti di Pisoniano - comune sul Monte Guadagnolo distante circa 4 chilometri da Capranica Prenestina –, secondo il quale, attorno al VI secolo, la Santissima Vergine Maria apparve in località Mentorella, dove fu costruita un piccola chiesa, che divenne luogo di pellegrinaggio. I Benedettini rimasero sul posto fino al XV secolo, poi lo abbandonarono, e la chiesa andò quasi in rovina. ![]() Padre Athanasius Kircher
Nel XVII secolo, il gesuita Athanasius Kircher (Geisa in Germania:1602 - Roma:1680), filosofo, storico e museologo tedesco, decise di restaurare la chiesa e rinnovare il culto della Madonna. Dal 1660, con l’aiuto economico dell’Imperatore Leopoldo I d’Austria e di molti altri principi tedeschi, restaurò la chiesa e il convento e le abbellì di molte immagini dipinte. Padre Athanasius Kircher fu anche un insigne studioso del luogo; a lui si deve una Historia Eustachio-Mariana edita nel 1665, in cui si narrano le origini e le vicende storiche relative al Santuario. Fin dal 1664, il Kircher stabilì di solennizzare la festività annuale della Madonna il 29 settembre. Quando stava per morire, chiese che il suo cuore fosse sepolto ai piedi della statua miracolosa. Papa Innocenzo XIII ebbe la stessa intenzione ed anche il suo cuore si trova nella chiesa. Nel Santuario, ai piedi dell’Altare della Madonna, si conserva ancora il “cuore” di Padre Kircher, come indica la lapide ancora esistente. ![]() La lapide sul posto dove è conservato il cuore di Padre Kircher ![]() La statua della Madonna delle grazie della Mentorella La statua della Madonna col Bambino Gesù sulle ginocchia è stata realizzata nei secoli XI/XII, in legno di rovere, da artista ignoto, si presume che si sia trattato di uno dei Padri Benedettini; le vesti della Madonna e del Bambino Gesù sono ornate con pietre preziose e perle del XII secolo. La statua è stata incoronata solennemente dal Capitolo Vaticano il 29 settembre 1901. La Statua fu rubata da ignoti nel 1972 ma dopo circa un anno fu recuperata dall’Arma dei Carabinieri. Accanto alla figura della Vergine è collocata la rosa d’argento benedetta inviata da Papa Benedetto XVI in occasione dei 150 anni di presenza dei Padri Resurrezionisti alla Mentorella. Il complesso degli edifici che formano il Santuario della Mentorella comprende la chiesa, il monastero, la grotta di San Benedetto, la scala santa, la cappella di Sant’Eustachio, il cimitero. ![]() Interno della Cappella di Sant'Eustachio All’esterno del Santuario, sopra la rupe, si trova la Cappella di Sant’Eustachio, costruita nella seconda meta del XVII secolo, secondo la tradizione, nel luogo in cui Gesù Cristo apparve al patrizio Placido mentre questi cacciava un cervo: giunto ad una rupe il cervo si fermò e si girò verso Placido, mostrando tra le corna una Croce luminosa sormontata dalla figura di Gesù, il quale si rivolse a Placido dicendo: «Placido, perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza saperlo». ![]() Raffigurazione dell'apparizione di Gesù Cristo a Placido Ripresosi dallo spavento, Placido ritornò a casa e raccontò tutto alla moglie, la quale gli fece sapere che nella notte aveva avuto una visione nella quale uno sconosciuto le preannunciava che l’indomani lei si sarebbe recata da lui col marito. L’indomani, Placido, con la moglie e due figli si recarono dal vescovo: si convertirono e si fecero battezzare. Placido ricevette il nome di Eustachio – dal greco Eustáchios, cioè “che dà buone spighe”; la moglie Tiziana ricevette il nome di Teopista – una combinazione derivata dal greco théos e pístos, cioè “credente in Dio”, ed i figli, uno Teopisto e l’altro Agapito – dal greco Agápios, cioè “colui che vive di carità”. Eustachio insieme alla sua famiglia subì il martirio per ordine dell’Imperatore Adriano (76-138). Per ricordare il luogo dell’apparizione di Gesù, l’Imperatore Costantino (274-337) colpito dal coraggio e dal martirio del Santo visitò il luogo della sua conversione e ordinò di costruire il tempio dedicato al Martire che venne poi consacrato da papa San Silvestro (285-335). ![]() Interno della Cappella di Sant'Eustachio La cappella è costituita da un unico ambiente con l’Altare, affrescata con le immagini dell’apparizione di Gesù Cristo, della conversione e del martirio del Santo. ![]() Esterno della Cappella di Sant'Eustachio A fianco dell’ingresso della Cappella vi è un campanile con tre campane a corda, che reca l’iscrizione: “non far da campanaro se il cuor tuo non batte da cristiano”. ![]() La Scala Santa Per arrivare alla Cappella di Sant’Eustachio, sulla rupe, occorre salire la cosiddetta Scala Santa, anch’essa costruita nella metà del XVII secolo. ![]() Grotta di San Benedetto da Norcia La roccia della rupe ha una cavità all’interno, che è la grotta in cui visse per due anni San Benedetto da Norcia in condizioni di eremitaggio. Dopo questa esperienza, San Benedetto si recò a Subiaco, distante circa 35 chilometri, dove continuò a vivere da eremita prima di iniziare la vita monastica. Nella grotta si trova un Altare e una immagine del Santo. ![]() Esterno del Santuario ![]() Pilone all'ingresso del Santuario All’ingresso del Santuario è posto un pilone con una lapide che ricorda l’indulgenza plenaria Il Santuario è costruito nello stile delle Basiliche romane del XII secolo. ![]() Facciata del Santuario ![]() Interno del Santuario L’interno è a tre navate con la travatura del tetto scoperta. La navata centrale è più alta e ampia delle laterali, divise tra loro da grandi archi a sesto acuto, schiacciati e larghi, sorretti da grossi pilastri rettangolari. Un grande arco a tutto sesto separa la navata centrale dal presbiterio. ![]() Il presbiterio
Gli affreschi della navata centrale e sotto gli archi sono stati realizzati da ignoti artisti del XV e XVII secolo. Nella navata centrale sono raffigurati: Sant’Atanasio (XVII secolo); la Madre di Dio con il Bambino (XV secolo): l’opera è attribuita a Bartolomeo di Subiaco come indica il gotico autografo sotto l’affresco; San Domenico (il dipinto più antico, degli inizi del XV secolo); il sogno di Giuseppe (XVII secolo). Gli affreschi sotto gli archi presentano diversi santi, alcuni di questi sono patroni dei paesi vicini. Due sono del XV secolo, quello di San Michele Arcangelo (patrono di Castel Madama) e quello di Sant’Antonio abate (patrono di Vicovaro); invece gli altri sono del XVII secolo, si tratta di San Benedetto (patrono di Subiaco), Santa Scolastica, Santa Maria Maddalena (patrona di Capranica Prenestina), Santa Lucia, di Sant’Agapito (patrono di Palestrina), Sant’Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio. L’affresco di San Casimiro, principe, patrono della Polonia e della Lituania è stato realizzato nel XIX secolo. Nella navata centrale sopra gli archi si trovano gli stemmi dei Papi Innocenzo XIII (1721-1724), Gregorio XIV (1831-1846), Pio IX (1846-1878) e Leone XIII (1878-1903). Sul pilastro sinistro del presbiterio è collocata una piccola lapide con la data della consacrazione della chiesa a Maria Santissima: “MEN. OC. D. XXIII DEDICATIO BEATAE MARIAE IN WLTVILLA”. ![]() Sulle pareti del presbiterio sono appesi gli ex voto Le navate laterali terminano con due piccole cappelle. ![]() L'Altare Nel mezzo del presbiterio si eleva un grande ciborio del 1305, che si posa sull’altare marmoreo di costruzione moderna. Quattro esili colonne coronate da capitelli di semplice fattura sorreggono un architrave quadrilatero. Su questo un attico poligonale a un piano, composto di piccole colonne, sorregge la cupola a forma di piramide ottagonale, sormontata dalla lanterna e dalla croce (XIII sec.). Nel ciborio è racchiusa la statua in legno della Vergine, più piccola del naturale. La Vergine è seduta in cattedra, e regge sul ginocchio sinistro il Figlio Gesù, che la guarda teneramente e la abbraccia. L’opera è attribuita a una bottega romana del XII secolo. ![]() La statua della Madonna nel ciborio Nel ciborio è contenuta la statua in legno della Vergine, più piccola del naturale. La Vergine è seduta in cattedra, e regge sul ginocchio sinistro il Figlio Gesù, che la guarda teneramente e la abbraccia. L’opera è attribuita a una bottega romana del XII secolo. A destra e a sinistra del presbiterio vi sono due cappelle: quella a destra è dedicata a San Silvestro con dipinti che raffigurano la vita del Santo, il battesimo dell’Imperatore Costantino e la consacrazione della chiesa di Sant’Eustachio, fatta costruire da Papa Silvestro I; quella a sinistra è chiamata Cappella del Crocifisso, perché nella parte alta dell’Altare è posto un Crocifisso in legno con il Cristo inchiodato sulla Croce, risalente al XIX secolo. Vi sono poste due colonnine di pietra del IV secolo provenienti dalla chiesa originaria di Sant’Eustachio. Le vetrate del Santuario sono degli inizi degli anni settanta. Nel presbiterio la vetrata celebra il millennio del battesimo della Polonia: nella parte superiore si vedono le figure dei fondatori della Congregazione della Resurrezione (Bogdan Jański, Piotr Semenenko, Hieronim Kajsiewicz); nella parte centrale il principe Mieszko e la principessa Dobrawka; sulla parte sinistra la torre del santuario di Jasna Góra con l’immagine della Madonna Nera, dalla quale escono dei raggi verso l’aquila bianca (segno del culto mariano nella storia della Polonia); a destra il re Jan III Sobieski, il grande difensore del cristianesimo. All’interno del Santuario sono conservate delle Reliquie. Sotto l’Altare è posto, per sua espressa volontà, il cuore del Padre gesuita Athanasius Kircher (1602-1680) che con ogni mezzo ripristinò nel 1661 lo splendore del Santuario; sulla colonna del lato destro dell’Altare, all’interno di una teca in marmo, è posto il cuore di Papa Innocenzo XIII (Michelangelo Conti, 1655-1724) eletto successore di Pietro nel 1721; a parte sono poste le spoglie del cardinale Bernardo Maria Conti. Nel 1664 Papa Alessandro VII proclamò un anniversario straordinario per Mentorella, stabilendo la festa annuale patronale per il giorno 29 settembre, festa di San Michele Arcangelo. Nel 1857 Papa Pio IX donò il santuario alla Congregazione della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel 1870 la Mentorella, con tutti i suoi beni, venne incamerata dal nuovo Stato Italiano, e nel 1880 fu messa all’asta dallo Stato stesso. Nel 1883 i padri Resurrezionisti ricomprarono dallo Stato la chiesa ed il convento per la somma di 8.500 lire. Il primo rettore fu padre Luigi Oldoini. Nel 1947 venne rinnovata la Scala Santa che porta alla cappella di Sant’Eustachio. Nel 1961 si conclusero i lavori della strada, di circa 2 km, che unisce il Santuario con Guadagnolo; il 22 ottobre 1967 la strada venne asfaltata, ed inaugurata alla presenza del Cardinale Wladyslaw Rubin. Il 29 ottobre 1978, Papa Giovanni Paolo II si recò, per la prima volta, alla Mentorella, in occasione del suo primo viaggio pastorale da Pontefice; successivamente lo visitò, in incognito, numerose altre volte, cosa che è ancora oggi ricordata delle persone del luogo. Nel 2000 in occasione del Grande Giubileo il Santuario venne completamente ristrutturato e rinnovato. Il 22 agosto 2007 Papa Benedetto XVI inviò alla Madonna della Mentorella una rosa d’argento benedetta, da deporre ai piedi della statua, come voto di gratitudine per i 150 anni di presenza nel Santuario della Congregazione della Resurrezione. Nel 2010 è stato celebrato il XV centenario dall’istituzione del Santuario della Mentorella. Con l’occasione, l’8 agosto, Padre Wieslaw Spiewak, Rettore della provincia polacca della Congregazione della Risurrezione, ha recitato il Santo Rosario e celebrato la Santa Messa trasmessa in diretta, via satellite, in tutto il mondo. Il 29 agosto, è stata celebrata una Santa Messa solenne, sul piazzale antistante la chiesa, dal cardinale Giovanni Battista Re, inviato speciale del Santo Padre Benedetto XVI. La sera dello stesso giorno festivo, alle 18:00, una seconda Santa Messa è stata celebrata dal vescovo di Tivoli Mons. Mauro Permeggiani. Da parte loro, le Poste Vaticane hanno emesso un francobollo da 0,65 cent con l’immagine del santuario e la sovrastampa di 20 cent a vantaggio della popolazione di Haiti colpita dal terremoto. Indulgenza plenaria In occasione della visita al santuario della Mentorella, aperto tutto l’anno dalle 08:00 alle 20:00, è possibile lucrare l’indulgenza plenaria, secondo le condizioni stabilite dalla Chiesa: in qualsiasi giorno dell’anno e in particolare nell’ultima Domenica del mese di agosto, festa del Patrono di Guadagnolo. Le Sante Messe sono celebrate dai Padri Resurrezionisti: nei giorni feriali alle ore 16:00; nel primo sabato del mese alle ore 17.00; nelle Domeniche e festivi alle ore 10:00, 11:00, 12:30 e 17.00. Il Santuario accoglie sia pellegrini singoli sia gruppi organizzati. Il convento offre l’ospitalità sia ai sacerdoti e alle comunità religiose, sia ai gruppi di laici e soprattutto agli scouts che desiderano ritirarsi per cercare contatto con Dio nella meditazione e nella preghiera. La struttura è dotata di 25 posti letto per i gruppi organizzati nella foresteria e 8 stanze doppie per l’ospitalità nella casa religiosa. La festa della Madonna La festa principale di Maria Santissima Madre delle Grazie si celebra ogni anno nell'ultima Domenica del mese di agosto. Vi sono poi altre ricorrenze: la festa di Sant’Eustachio Martire - 20 settembre; e la memoria di San Benedetto da Norcia - 11 luglio. ![]() Fedeli al Santuario Preghiera alla Madonna delle Grazie della
Mentorella
![]() O beatissima Vergine di Mentorella, nostra amorosissima Madre, decoro di questo sacro monte e faro luminosissimo dei nostri paesi e villaggi che Vi fanno corona, riguardate pietosa tutti coloro che vengono a visitarVi in questo Santuario e rivolgete le materne pupille a noi miserabili peccatori, che col cuore contrito prostrati dinanzi alla Vostra immagine, imploriamo per mezzo Vostro dal Divin Figlio che Vi stringete al seno, il perdono dei nostri peccati e l’aumento in noi di ogni più bella virtù. O Madre tutta pura, concedeteci che discendiamo questo sacro monte con la pace nel cuore, onde tornati in seno alle nostre famiglie possiamo cantare le Vostre glorie e ripeterle un giorno nel Paradiso. Così sia. Madonna della Mentorella, Madre delle Grazie, prega per noi.
|