![]() |
![]() dello Splendore Giulianova (TE) Italia XIV secolo Viale dello Splendore, 122,
64021 Giulianova (TE)
Telefono: 085 800 3117 Fax: 085.8003117 Posta elettronica: info@madonnadellosplendore.it ![]() Veduta di Giulianova
Giulianova (Gigljië in dialetto abruzzese) è un comune italiano di circa 23.500 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Posta sul Mare Adriatico, è un centro balneare con una delle spiagge più ampie di tutto l’Adriatico, soprannominata “spiaggia d’oro” per la sua sabbia fine e dorata, con una battigia piana e fondali bassi. Nella parte alta della città sono presenti chiese, monumenti e palazzi, alcuni risalenti al XIII secolo. Importanti luoghi di culto sono il Duomo di San Flaviano e il Santuario di Maria Santissima dello Splendore. ![]() Veduta del Santuario Il Santuario della Madonna dello Splendore sorge sulla collina della città, sulla sommità a Nord, ed è uno dei luoghi mariani più noti del Centro e Sud Italia. Si presume che il Santuario sia stato costruito alla fine del XIV secolo, come una piccola chiesa votiva dedicata alla Vergine Maria, a protezione della nascente città di Giulianova, edificata, per volere del Principe Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona, sullo stesso sito del Castrum Novum Piceni eretto dai Romani intorno al 290 A. C. ![]() Madonna dello Splendore Il 22 aprile 1557, un pio contadino di nome Bertolino, proveniente da Cotogna, che era andato a raccogliere della legna da ardere, verso mezzogiorno andò a riposarsi all’ombra di un frondoso ulivo. ![]() L'apparizione della Madonna a Bertolino Ristorato dalla piacevole brezza marina che giungeva fin lassù, stava per assopirsi quando vide tra i rami dell’albero una luce abbagliante e, al centro, la Vergine Maria che gli disse: “Su, Bertolino, levati e vanne tosto in Giulianova e spargi per tutto il paese la lieta novella che la Madre di Dio qui ha scelto la sua dimora. Avvisa il clero che venga senza indugio alcuno con solenne processione ad onorarmi e che qui, dove tu ora mi vedi, mi si costruisca un Santuario”. Turbato per la grande emozione, ma fiero per l’incarico ricevuto, Bertolino corse dal governatore per riferirgli lo straordinario messaggio della Madonna. Il gover¬natore, insieme ad alcuni notabili presenti, risero del racconto di Bertolino, e quando questi cominciò ad insistere perché lo seguissero sul luogo dell’apparizione, persero la pazienza e lo cacciarono in malo modo, tacciandolo di visionario e demente; pensando che si trattasse dell’effetto di qualche bicchiere di vino in più. Abbattuto per la cattiva accoglienza ricevuta, Bertolino se ne tornò a casa. Ma il giorno seguente, di buon mattino, spinto da una forza interiore, si recò nuovamente all’ulivo con la speranza di rivedere la splendente immagine della Madonna per poterle confidare tutta la sua amarezza. Bertolino percorse l’ultimo tratto della salita con il cuore in gola; si sentiva umiliato e offeso, non tanto per le ingiurie quanto per il fallimento dell’importante missione; con in cuore il timore che Vergine Maria non si mostrasse più. Giunto in prossimità dell’albero tutti i suoi timori svanirono perché la Madonna era lì ad attenderlo per rincuorarlo ed esortarlo a tornare dal governatore. La seconda ambasciata purtroppo non ebbe miglior successo della prima. Il terzo giorno, Bertolino ritornò sullo stesso luogo; si inginocchiò ed attese la entusiasmante apparizione. La Vergine tornò e con dolcezza e fermezza lo incitò ad insistere presso il governatore che quanto asseriva corrispondeva a verità. Senza più esitare, Bertolino tornò in città. Colmo di rinnovato fervore, per la terza volta raccontò quanto la Madre di Gesù gli aveva appena comandato, insistendo perché tutti salissero con lui in cima alla collina per verificare la veridicità del suo racconto. Questa volta alle ingiurie si aggiunsero le percosse: uno dei presenti, pensando di fargli mettere giudizio, iniziò a percuoterlo, con la connivenza dei presenti. Di temperamento mite, Bertolino sarebbe stato sopraffatto se la Madonna non fosse intervenuta liberandolo dalle mani dello sconsiderato, che rimase improvvisamente paralizzato e muto. Nella sala calò un silenzio assoluto: tutti compresero di essere stati testimoni di un evento soprannaturale e ciascuno, nel proprio cuore, chiedeva perdono per le offese arrecate al sincero contadino. Sgomento e smarrito il governatore si affrettò a convocare il clero (arciprete, quattro canonici, il preposto dell’Annunziata) e il popolo tutto per recarsi in solenne processione sul luogo indicato da Bertolino. Questi, fiducioso nelle promesse della Madonna e con il cuore colmo di gioia, guidò il corteo dal palazzo ducale al luogo miracoloso dove tutti poterono assistere trasecolati alla fantastica visione, chiara e distinta, della Vergine Maria, splendente fra fulgori di luce abbagliante. ![]() Apparizione della Madonna ai cittadini Alla presenza di tutto il popolo giunto sulla collina, la Vergine Maria fece sgorgare dai piedi dell’albero una sorgente di acqua, tuttora attiva e ritenuta miracolosa. In seguito all’apparizione, sul luogo fu fatta costruire una chiesetta, affidata poi ai Padri Celestini. Accanto alla chiesa questi costruirono un monastero che abitarono fino al 1807, quando sopraggiunse la soppressione della Congregazione attuata dalle sovversive leggi napoleoniche. Nel settembre del 1847 con un Decreto di Ferdinando II Re delle Due Sicilie e con un Rescritto della Santa Sede, richiesto dal vescovo di Teramo, Mons. Berrettini, nell’antico Convento dei Padri Celestini presero dimora i Padri Cappuccini, fino al 1866, quando la loro Congregazione fu soppressa dalle leggi rivoluzionarie dei nuovi Re piemontesi. In seguito a quest’ultimo avvenimento, il Convento divenne un Ospedale civile. Tuttavia, il Santuario non fu mai del tutto abbandonato, grazie alla presenza della Confraternita della Madonna dello Splendore. Il 7 marzo 1927, tornati i Padri Cappuccini, questi acquistarono un sito adiacente alla chiesa e al Convento; e il 28 agosto fu posta la prima pietra del nuovo convento, che, nel 1938, fu trasformato nella sede dello studentato del liceo classico, rimastovi fino al 1965. L’antica chiesa, abbellita per volere dei duchi Acquaviva d’Aragona, devoti alla Vergine dello Splendore, venne completamente trasformata tra il 1937 e la metà degli anni Cinquanta. Si arriva al Santuario percorrendo una stradina di circa 450 metri, che da via Montello sale al Santuario. Fino al 1990 era una strada sterrata, che è stata allargata, pavimentata e ornata di verde, e inoltre è stata impreziosita da una monumentale Via Crucis. La Via Crucis inizia con una grande Croce alla base della quale vi è la seguente iscrizione a caratteri cubitali: ECCO IL LEGNO DELLA CROCE
ALLA QUALE FU APPESO
IL CRISTO SALVATORE DEL MONDO. VENITE, ADORIAMO. Con caratteri più piccoli è scritta l’esortazione cristiana a portare la propria Croce alla sequela di Gesù: VIANDANTE, CHE PERCORRI
QUESTA VIA DELLA CROCE,
RICORDA CHE ARRIVERAI ALLO SPLENDORE DI DIO, SOLO SE ACCETTERAI CON AMORE LA TUA CROCE. Le stazioni della Via Crucis sono presentate con sculture in bronzo realizzate dall’artista Ubaldo Ferretti di Grottammare (AP). ![]() Le statue della Via Crucis ![]() ![]() ![]() Ingresso del Santuario Prima di arrivare al piazzale
del Santuario si incontra il tempietto dell’acqua; il quale è
posto in corrispondenza dell’Altare Maggiore della chiesa, richiamando
così il fatto che la sorgente scaturì ai piedi
dell’albero su cui apparve la Santissima Vergine Maria.
In questo tempietto i fedeli si segnano e si bagnano con l’acqua, chiedendo grazie e benedizioni per intercessione della Madonna. ![]() Il tempietto dell'acqua
Il tempietto dell’acqua è impreziosito da artistici mosaici, raffiguranti scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, che ricordano gli interventi prodigiosi di Dio attraverso il segno dell’acqua. I fedeli vi si raccolgono intorno sia per recitare il Santo Rosario, sia per trascorrere momenti di convivialità e serenità. ![]() San Michele Arcangelo schiaccia il demonio Il piccolo belvedere accanto al tempietto dell'acqua è adorno di statue bronzee, a grandezza naturale, raffiguranti: due Angeli, che invitano al silenzio e alla preghiera; San Francesco d’Assisi; e San Michele Arcangelo che schiaccia il demonio. ![]() L'esterno del Santuario L’esterno del Santuario si presenta con la parte centrale, da cui si accede alla chiesa, accompagnata sul davanti da un portico con pilastri che reggono degli archi a tutto sesto. ![]() Facciata del Santuario
La facciata del Santuario presenta un timpano triangolare che chiude la struttura in muratura continua con al centro una finestra circolare. ![]() Una parte del portico del Santuario Il portico contiene 20 mosaici che raffigurano i Misteri del Rosario, compresi i nuovi cinque “Misteri della Luce” aggiunti impropriamente dal Papa Giovanni Paolo II. ![]() Alcuni dei mosaici che raffigurano i Misteri del Rosario La struttura architettonica della chiesa è a croce latina a navata unica, con soffitto a cassettoni. ![]() Interno del Santuario I bracci del transetto formano due grandi cappelle con Altari laterali. ![]() Altare Maggiore L’Altare maggiore, il
tempietto della Vergine, la balaustra e gli Altari laterali sono
realizzati con preziosi marmi policromi, tra i quali spicca il
serpentino.
![]() La statua della Madonna sopra l'Altare La navata della chiesa è pavimentata con marmo di Carrara a scacchiera color bianco e grigio ardesia, e per l’altezza di circa due metri ha le pareti bugnate con travertino liscio. Festa di Maria Santissima dello Splendore Da circa cinque secoli Giulianova onora con solenni festeggiamenti la Madonna dello Splendore, protettrice della città. Si ricorda così l’apparizione avvenuta secondo la tradizione il 22 aprile di un anno compreso tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. ![]() La statua processionale della Madonna I festeggiamenti sono caratterizzati da un palio di cavalli, oggi temporaneamente sospeso, I festeggiamenti sono caratterizzati da un palio di cavalli, oggi temporaneamente sospeso, da copiose luminarie, dalla musica di importanti gruppi bandistici nazionali, da una fiera e da spettacoli pirotecnici. ![]() Il palio con i cavalli Il culmine dei festeggiamenti è la solenne processione mattutina del 22 aprile, quando la statua processionale della Madonna dello Splendore esce dal Duomo di San Flaviano per percorrere le strade della parte alta di Giulianova, accompagnata dalle confraternite e dalla musica delle bande. In piazza Belvedere la processione sosta per la celebrazione eucaristica, compiuta dal Vescovo della diocesi di Teramo-Atri. La festa si conclude circa una settimana dopo con il rientro della statua della Madonna nel Santuario, accompagnato da una processione in notturna illuminata da fiaccole, e da canti. ![]() La processione notturna La festa è organizzata da un comitato per i festeggiamenti costituito principalmente dall’Associazione Festa Maria Santissima dello Splendore, con la collaborazione della parrocchia arcipretale di San Flaviano che ospita nel Duomo la statua processionale. Le processioni sono organizzate e dirette dall’Arciconfraternita di Santa Maria della Misericordia. ![]() La processione ![]() ![]() Processione con la statua
della Madonna
![]() ![]() PREGHIERA
A MARIA SANTISSIMA DELLO SPLENDORE
![]() O Vergine Santissima, che nella Tua apparizione hai voluto assumere il glorioso titolo dello Splendore per ricordarci che nella Tua anima si riflette un raggio dello Splendore del Padre della Luce, dal quale discende ogni grazia e dono perfetto: noi Ti preghiamo affinché Tu voglia illuminare le nostre anime con la luce della verità che Gesù è venuto a portare sulla terra, affinché il Suo regno si stabilisca in tutto il mondo. Ave Maria… Vergine Santissima dello Splendore, che hai accolto nel Tuo seno purissimo il Verbo eterno di Dio, Luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, noi Ti preghiamo affinché Tu infonda nelle nostre anime la speranza della divina Grazia e dei beni celesti che Gesù ci ha meritati con la Sua Vita, la Sua Morte, la Sua gloriosa Risurrezione ed Ascensione al Cielo; i nostri cuori siano fissi là dove è la vera gioia. Ave Maria… Vergine Santissima dello Splendore, nella Tua anima lo Spirito Santo trovò la Sua dimora prediletta; noi Ti preghiamo di accendere il fuoco della divina carità che il Figlio Tuo ha portato e che lo Spirito Santo diffonde nei nostri cuori, affinché possiamo essere veri figli Tuoi e fedeli seguaci di Gesù Cristo e possa diffondersi così nel mondo il Suo regno di giustizia, di pace e di amore. Ave Maria…
|