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![]() Deruta (PG) Italia 1657 Località Madonna dei
Bagni - Casalina, 1 – Deruta (PG)
Telefono: 075 972 42 32 / 075 973 455 / Cell. rettore: 347 22 14 700 E-mail: madonnadelbagno@virgilio.it ![]() Veduta di Deruta
Derùta è un comune italiano di circa 9 500 abitanti della provincia di Perugia, noto per la produzione delle ceramiche artistiche. Posto su una collina situata a 15 chilometri da Perugia e a 150 da Roma, è classificato come uno dei borghi più belli d’Italia. ![]() La Madonna del Bagno Il Santuario della Madonna del Bagno si trova in località Casalina, a circa 2 chilometri dal centro di Deruta in direzione di Todi. Intorno alla metà del XVII secolo un frate cappuccino scorse tra i sassi e l’erba i resti di una piccola tazza dal fondo basso con una foglia per manico, sul cui fondo era dipinta una piccola immagine della Madonna col Bambino; il frate depose l’immagine su una giovane quercia per evitare che venisse calpestata. ![]() Il fondo della tazza con la raffigurazione della Madonna Nel 1657 un mercante di Casalina di nome Cristofono di Filippo, fissò solidamente l’immagine alla quercia per evitare che cadesse. Avvenne poi che nel marzo del 1657 la moglie di Christofono, si ammalò gravemente fino a ridursi in fin di vita. Il pover’uomo, giunto davanti alla quercia e all’immagine di Maria che lui stesso aveva fissato all’albero, levò alla Madre di Dio una preghiera per la guarigione della moglie. Alla sera, tornato a casa dalla fiera, la trovò perfettamente guarita e intenta ai lavori domestici, che scopava la casa. ![]() Raffigurazione del miracolo ricevuto dalla moglie di Cristofono La notizia del miracolo si diffuse in un baleno. Incominciò subito il pellegrinaggio alla Quercia del Bagno, e una piccola cappella fu costruita in pochissimo tempo a racchiudere la Quercia e l’Immagine, tanto che l’autorità ecclesiastica si trovò costretta a interdire l’accesso alla medesima. Contemporaneamente partì il processo che doveva stabilire se la nuova devozione poteva essere permessa o se si dovesse interdire il pellegrinaggio popolare. Come risulta dagli ex voto, in un primo tempo il culto era rivolto alla “Madonna della Cerqua [quercia]”. ![]() La Madonna della quercia Un mese dopo il culto alla Madonna della quercia fu approvato, sotto il titolo di Madonna del Bagno. Il processo si esaurì in meno di un mese e il culto venne approvato. Subito riprese il pellegrinaggio alla quercia e il 28 ottobre dello stesso anno, a cappella non ancora terminata, una grande festa con la partecipazione di fedeli da tutta la valle antistante e oltre, segnò l’inizio ufficiale del culto. La cappellina si dimostrò subito insufficiente e nel 1687 venne costruita una chiesa più grande, corrispondente in pianta all’attuale. Lo specifico titolo mariano, come si può leggere sopra l’Altare, è Madre della Santa Speranza (ego Mater Santa Spei). Il 4 e il 6 settembre 1980 il Santuario fu oggetto di un doppio furto: furono asportate 201 formelle votive; altre 40 restarono danneggiate e abbandonate dai ladri sul pavimento. Il doppio furto fu reso possibile per il totale isolamento del Santuario, che era incustodito. Tra il 1980 e il 1987 circa una metà delle formelle votive venne ritrovata a più riprese dai nuclei operativi della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Da allora vennero predisposte delle idonee difese che fecero fallire altri tentativi di furto. ![]() Esterno del Santuario La piccola chiesa è perfettamente inserita e perfino mimetizzata nel fondo rustico che la circonda. L’intero edificio misura 23,2 m di lunghezza e 13 m di larghezza. La chiesa attuale, completata intorno al 1687, è un ampliamento della prima cappella, costruita fra il 1657 e il 1658 per volere dell’Abate del monastero di San Pietro, su disegno e progetto di Don Cornelio da Perugia, priore dello stesso monastero, e del maestro muratore Ruffino da Assisi. ![]() Interno del Santuario La chiesa è completamente soffittata a volta. L’interno è a pianta rettangolare, a tre navate. Dietro l’Altare Maggiore vi è un corridoio che serve ai fedeli per le passate. La passata consiste nell’entrare e uscire dalla chiesa passando davanti alla Quercia che accoglie l’Immagine e recitando determinate preghiere. A ogni passata era annessa una indulgenza. ![]() L'Altare Maggiore L’Altare Maggiore è costruito in stile barocco. Parte in legno, parte in stucco, è interamente dorato. Sopra l’Altare è incastonata la quercia. Sulla cimasa vi è una tela del pittore perugino Paolo Gismondi, che rappresenta Il Padre Eterno. Una grata in ferro battuto del 1928 funge da paliotto e lascia intravedere la base della quercia. ![]() L’Altare laterale di sinistra porta la tela intitolata “la gloria di San Benedetto”, opera del pittore perugino Paolo Gismondi; sormonta la tela l’iscrizione: «La grazia di Benedetto sia con noi». ![]() L’Altare laterale di destra porta la tela “Sant’Antonio da Padova e San Nicola di Bari che distribuisce il pane ai poveri”, anch’essa opera del pittore perugino Paolo Gismondi. ![]() La cappella del Crocifisso In quella che una volta era
la cantina è stata realizzata la cappella del Crocifisso.
Sulla parete di destra della cappella vi sono le raffigurazioni delle quattordici Stazioni della Via Crucis e della Resurrezione, realizzate con piastrelle in ceramica dipinte a mano. Una piastrella sulla parete di fondo, riporta i nomi degli offerenti o di loro familiari, vivi o defunti. Sulla parete dell’altare vi è, in basso a destra, una piccola e delicata Madonna col Bambino, in alabastro bianco di Volterra, offerta da un devoto. ![]() Ex
voto
All’interno del Santuario sono conservate, murate alle pareti, circa 800 formelle votive, tutte in ceramica, raccolte in circa 350 anni; esse permettono di ricostruire le vicende sociali e culturali della popolazione locale. ![]() Ex voto La maggior parte delle formelle riporta la sigla P. G. R., cioè Per Grazia Ricevuta, altre portano la sigla V. F. G. A., cioè Voto Fatto Grazia Avuta. La festa della Madonna del Bagno si svolge dall’8 al 12 maggio. PREGHIERA
ALLA MADONNA
![]() O Maria Madre Nostra prostràti dinanzi a Te, Ti salutiamo e T’invochiamo con tutta la tenerezza e la fiducia del nostro cuore, implorando su di noi e sulle nostre famiglie i celesti favori dei quali Tu sei dispensatrice. In questo Santuario Tu continui a dar prova del Tuo amore e del Tuo potere di Madre: qui gli afflitti trovano consolazione i deboli la forza, gli infermi la guarigione, i peccatori ottengono misericordia e perdono; tutti partono da Te, o Madre, consolati ed esauditi. Da questo luogo Tu proteggi e liberi dalle disgrazie chiunque T’invoca con viva fede; e tutti sono ricolmi del Tuo materno conforto. Accompagnaci sempre, o Madre, con la Tua preghiera e con la Tua benedizione. Fa che noi corrispondiamo con amore di figli alla Tua sollecitudine. Custodisci nelle nostre anime il sacro deposito della fede affinché possiamo un giorno venire a godere con Te la beatitudine eterna. Amen.
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