Santuario della Madonna del Sangue
 

 
Re - Verbania

Via Locarno, 4 - 28856 RE (VB)
Telefono: +49 8671 9242014
posta elettronica: madonnadire@libero.it






Il Santuario della Madonna del Sangue si trova a Re, ultimo comune della Val Vigezzo prima del confine svizzero distante circa 7 km.





Era il tardo pomeriggio di martedì 29 aprile 1494, sulla piazzetta davanti alla chiesa parrocchiale di San Maurizio, a Re, si stava giocando alla “piodella” (sasso a forma piatta che veniva scagliato verso un recipiente con dentro dei soldi, chi faceva arrivare il sasso più vicino, vinceva i soldi). Tra i giocatori vi era Giovanni Zucono (che in seguito venne soprannominato Zuccone), il quale era un po’ alterato per non aver vinto: preso dalla rabbia scagliò la sua “piodella” contro l’immagine della Madonna dipinta sulla facciata della chiesa; la “piodella” colpì la Madonna in mezzo alla fronte.



La chiesa del miracolo in una stampa dell'epoca


La mattina dopo, dei passanti si accorsero che l’immagine della Madonna aveva iniziato a sanguinare; in particolare, un vecchietto abituato a segnarsi ogni volta che passava davanti alla chiesa dopo aver toccato l’immagine della Madonna, ritrasse la mano impaurito e si accorse che era sporca di sangue. Guardando si avvide che un rigagnolo usciva dalla ferita della fronte insanguinando il volto della Madonna e del Bambino e tutta l’immagine fino a terra. Gridando: “Misericordia, misericordia” il vecchietto si precipitò a chiamare il parroco; questi stese sotto l’immagine una tovaglia d’altare e vi pose un calice ed un panno di seta per raccogliere il sangue che usciva dalla ferita; il panno insanguinato divenne così una preziosa Reliquia.

Sparsasi la voce accorsero molti fedeli e anche delle autorità: il Podestà della valle dopo pochi giorni redasse un resoconto controfirmato da quattro notai.

La notizia del miracolo si sparse subito anche nei paesi vicini e fece accorrere da ogni dove un gran numero di fedeli. Praticamente il tratto della facciata della chiesa che conteneva l’immagine della Madonna divenne come un altare dove i fedeli si rivolgevano con devozione a quella che venne chiamata la Madonna del Sangue.





L’affresco, di autore ignoto, risale tra la fine del ‘300 e i primi del ‘400; esso raffigura una “Madonna del Latte”, seduta su un trono. Con la mano sinistra la Madonna tiene il Bambino seduto sulle sue ginocchia che sta succhiando il latte dal seno scoperto; con la mano destra alzata tiene tre rose; un ampio velo scuro copre il capo e la parte alta della fronte della Madonna, e scende fino ai gomiti, costellato da cerchietti raggianti contenenti una crocetta stilizzata. Il Bambino, con la mano sinistra tiene disteso un cartiglio che poggia sui suoi piedi nudi, su cui si legge la scritta: “IN GREMIO MATRIS SEDET SAPIENTIA PATRIS” (“In grembo alla Madre siede la Sapienza del Padre”); con la mano destra benedice con tre dita aperte.
La Madonna e il Bambino portano entrambi un’aureola raggiata.


Alcuni anni dopo venne nominato un nuovo Podestà, Angelo Romano; questi non voleva credere a quello che si raccontava del miracolo, ed allora decise di recarsi di persona a verificare i fatti. Giunto a Re si diresse ai piedi davanti alla chiesa col dipinto della Vergine per osservare da vicino la ferita miracolosa. Mentre era tutto intento a osservare, gli accadde di sentirsi circondato da un miracoloso profumo, simile per intensità e bontà a quello che diversi fedeli avevano riferito di aver sentito nei giorni del miracolo, dal 29 aprile al 18 maggio 1494. Colpito da quel segno celeste, il Podestà scoppiò in pianto e chiese perdono alla Madonna per non aver creduto subito al miracolo. Per rimediare alla sua incredulità, decise di scrivere una lettera aperta per informare quanta più gente possibile del miracolo accaduto a Re. Per fare questo, volle interrogare i testimoni e ascoltò le testimonianze di quanti sostenevano di aver ricevuto grazie e miracoli per intercessione della Madonna del Sangue.
Tra queste testimonianze vi era quella di una madre che si era recata a pregare presso l’immagine della Vergine per domandare la guarigione del figlio malato. Mentre si trovava raccolta in preghiera ecco che una goccia del sangue miracoloso sgorgò dalla ferita e cadde sul suo volto, lasciandovi una traccia visibile per tre giorni. Quando la madre tornò a casa, trovò il bambino che, completamente guarito, reclamava del cibo con cui placare la fame che era ritornata insieme alla salute.
Un’altra testimonianza era di una ragazza di un paese della valle ammalata di epilessia e tormentata dal diavolo, che aveva tentato diverse volte di buttarsi nel fuoco nei momenti più acuti delle crisi. I genitori la condussero alla chiesa di Re. La ragazza, alla vista dell’immagine insanguinata smise di svincolarsi dai suoi accompagnatori, si calmò e si mise in ginocchio per ringraziare la Madonna di averla liberata dalla malattia e dalla diabolica influenza.

Nel 1596, il nuovo vescovo di Novara, Mons. Bascapé, fece distribuire la lettera aperta redatta dal Podestà convertito e scrisse personalmente ai sacerdoti della diocesi per far conoscere quanto più possibile il prodigio del sangue sgorgato dalla immagine della Vergine.
Per onorare opportunamente il grande miracolo fece ricostruire la chiesa di San Maurizio, che venne completata nel 1627.
L’affresco venne posto sull’altare della nuova chiesa.




Altare del Santuario



L'affresco posto sull'Altare


Alla chiesa-Santuario incominciarono ad accorrere pellegrini provenienti dal Piemonte e dalla Lombardia, l’afflusso andò aumentando fino a quando alla fine dell’Ottocento venne decisa la costruzione di una chiesa molto più grande.
I pellegrini accorrevano alla Madonna del Sangue per chiedere aiuti e interventi miracolosi; di questi si conservano i numerosi ex voto raccolti nel Museo del Santuario: 465 tavolette e un gran numero di cuori, ricami e fotografie.




Nel 1922 incominciarono i lavori della nuova Basilica, che venne costruita in modo che il presbiterio corrispondesse perpendicolarmente al transetto della vecchia chiesa-Santuario.




La chiesa-Santuario su cui si innesta la Basilica


La  Basilica venne ufficialmente consacrata il 5 agosto 1958 dal vescovo di Novara alla presenza della popolazione, del clero e delle autorità civili. Sempre nel 1958 venne elevata da Papa Pio XII alla dignità di Basilica minore.




Interno della Basilica



Altare della Basilica


Quando venne inaugurata la Basilica, nel 1958, la reliquia del sangue – trasferita in una ampolla che è a sua volta racchiusa in un calice di cristallo – fu posta in un tabernacolo di marmo costruito sul retro dell’altare della Madonna nel Santuario.

Il Santuario della Madonna del Sangue è gestito dai Padri Oblati.

La festa della Madonna del Sangue si celebra il 29 aprile, nel giorno in cui avvenne il miracolo, il momento più importante è la celebrazione della Santa Messa alle ore 15,00.
Il Primo maggio si svolge una processione solenne in cui viene portata a spalle l’Ampolla con la Reliquia



L'Ampolla con la Reliquia

Nell’ampolla sono conservati alcuni pezzetti di seta che servirono per raccogliere il sangue che fuoruscì dall’immagine della Madonna il giorno del miracolo.




La processione del 1 maggio



L'Ampolla con la Reliquia è portata a spalle durante la processione


La preghiera alla Madonna del Sangue

Onnipotente e misericordioso Dio,
che dalla miracolosa immagine
della dolcissima Madre tua
hai fatto sgorgare rivoli di sangue,
concedi che, spenta la sete dell’umano orgoglio,
abbiamo sete di Te, fonte della vera Sapienza.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.

O Vergine Santa che a Re
ti sei fatta presenza Viva
bagnando la nostra terra
con il tuo sangue,
benedici le nostre famiglie,
i nostri bambini,
i nostri anziani.
Dona a tutti la luce della fede
nel cammino verso la Patria
dove tu ci attendi,
o dolce Madre nostra Maria.
Amen.