Cappella di Nostra Signora della Porta dell’Aurora

Aušros Vartų Dievo Motinos koplyčia
 

 
Vilnius - Lettonia

Aušros Vartų Dievo Motinos koplyčia – 01136  Vilnius - Lietuva









La Cappella di Nostra Signora della Porta dell’Aurora si trova nel centro storico della città di Vilnius, capitale della Lituania.


Nel 1363, il Granduca Algirdas di Lituania conquistò Kherson (ora parte dell’Ucraina) e riportò la santa icona della Madre di Dio, ivi giacente, come regalo per sua moglie, Luliania, che la pose nel nuovo monastero della Trinità a Vilnius.



Il dipinto originale della Madonna


Dopo l’attacco dei tatari nel 1503, il popolo di Vilnius circondò la città con un muro.

Sulla porta orientale chiamata “Aušros Vartai” (Porta dell’Aurora), un’icona del Salvatore guardava all’esterno verso le terre nemiche della Russia e della Mongolia, e l'icona della Vergine di Kherson guardava all’interno verso gli abitanti di Vilnius.




La Porta dell'Aurora con al primo piano la Cappella della Madonna


Nel 1626, un monastero carmelitano adiacente si occupò dell’immagine della Vergine e degli offici da celebrare in suo onore.
Durante la guerra del 1655-61 con la Russia, i cittadini pregarono davanti all’immagine della Madonna per chiedere aiuto, e molti videro la stessa immagine nel cielo sopra la città.
Dopo la vittoria polacco-lituana del 1661, fu costruita sulla porta una cappella di legno per custodire l’icona della Vergine, che secondo l’usanza della Chiesa d’Oriente i gioiellieri di Vilnius rivestirono in oro e argento.




L'immagine della Madonna, rivestita di oro e d'argento


Nel 1761, il monaco Ilario pubblicò un libro che enumerava 17 miracoli attribuiti alla Vergine Maria.
Il primo miracolo che egli registrò si sarebbe verificato nel 1671, lo stesso anno in cui fu costruita la prima cappella. Un bambino di due anni cadde dal secondo piano su un pavimento di pietra e rimase gravemente ferito. I genitori allora pregarono la Madonna e il giorno seguente il bambino era di nuovo sano.
Nel 1702, Vilnius fu occupata dall’esercito svedese. Gli Svedesi, ormai protestanti,
proibirono la pubblica venerazione dell’immagine della Vergine, poi si misero a gozzovigliare intorno alla Porta dell’Aurora. Un soldato sparò perfino contro il dipinto (il buco della pallottola si può ancora vedere sulla manica destra). La mattina presto del Sabato Santo, le pesanti porte di ferro della Porta caddero e schiacciarono quattro soldati svedesi – due morirono all’istante e due in seguito a causa delle loro ferite. Il giorno seguente, la Domenica di Pasqua, l’esercito lituano contrattaccò con successo vicino alla Porta. Il comandante, grato per la vittoria, donò una grande offerta votiva alla cappella.

Pochi anni dopo, dopo che l’esercito russo sconfisse gli Svedesi, un grande incendio distrusse la Cappella di legno sulla Porta, ma i monaci carmelitani salvarono l’immagine e ricostruirono la cappella in pietra.



La Cappella




L'Altare




Il quadro della Madonna sull'Altare


Alla Madonna si attribuiscono anche altri miracoli: aver domato un incendio della città nel 1706, aver punito un soldato russo per aver tentato nel 1708 di rubare gli abiti d’argento della Vergine, e numerose guarigioni miracolose.

Le offerte votive divennero una tradizione. Solitamente erano piccoli oggetti d’argento (cuori, crocifissi, figure di persone in preghiera, immagini di occhi, gambe e braccia guariti). Diverse volte (1799, 1808, 1810) alcuni di questi oggetti furono fusi per realizzare oggetti liturgici.
Nel 1844 vi era un totale di 785 offerte. Dodici anni dopo, nel 1856, il numero era quasi raddoppiato, arrivando a 1.438.
Dal 1884 al 1927 fu tenuto un registro delle nuove offerte. Durante quel periodo furono registrati 2.539 nuovi doni. Attualmente, nella Cappella ci sono circa 8.000 oggetti votivi d’argento.
La grande Luna Crescente collocata proprio sotto Nostra Signora è anch’essa un’offerta votiva. Le sue origini sono ignote, ma porta un’iscrizione in polacco e la data del 1849.
La Luna Crescente ai piedi della Madonna richiama la Donna dell’Apocalisse di San Giovanni (12, 1): una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle.




Altare della Madonna con in basso dei pannelli con gli ex voto




Altare con sulle pareti i pannelli degli ex voto


Dopo che la Russia annesse la Lituania nel 1795, lo zar fece demolire le mura di Vilnius, ma lasciò la Porta dell’Aurora, che da lungo tempo era stato un sito di devozione per i cristiani cattolici e ortodossi.

Tra le due guerre mondiali, la Lituania tornò sotto la Polonia cattolica.
Nel 1927, la Chiesa cattolica incoronò l’icona “Madre della Misericordia”.
Anche il regime sovietico rispettava il santuario sacro e dava il permesso ai pellegrini di entrare da altre terre comuniste.

Alcuni storici dell’arte ritengono che l’icona attuale non sia la Vergine originale di Kherson, ma un’opera del 1600.

I cattolici in Lituania e nei paesi limitrofi celebrano la festa della Madonna di Vilnius il 16 novembre. Nella settimana dal 14 al 22 novembre è concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli che visitano la Madonna.

Gli ortodossi commemorano l’Ostrabramskaya l’8 gennaio (26 dicembre nel vecchio calendario).

La preghiera alla Madonna della Porta dell'Aurora

O Madre mia, Santa Vergine Maria,
io mi affido totalmente
alla Tua grazia e indicibile misericordia
oggi e sempre,
e soprattutto nell’ora della morte.
A Te consegno il mio corpo e la mia anima,
tutta la speranza e la gioia,
tutte le mie sofferenze e le mie sventure!
Pongo nelle Tue sante mani la vita e la sua fine,
affinché attraverso la Tua benevolenza
tutte le mie opere ed azioni siano ordinate
e conformi al Tuo santo desiderio
e alla volontà del Tuo dolcissimo Figlio!
Amen.