Vi sono due racconti che si intrecciano fra loro sull’origine del culto di Maria Santissima Addolorata a Pietralba.
Primo racconto
Nel 1547 viveva a Nova Ponente, nel pianoro di Pietralba, Leonardo
Weißensteiner (Weissensteiner), un pio e onesto contadino del
luogo, titolare di un maso, un grande podere, detto Weissenstein. Egli
viveva tranquillamente con la sua famiglia, conducendo vita virtuosa.
Un certo giorno, la salute mentale di Leonardo vacillò, ed egli
fu internato in manicomio. Qui Leonardo aveva spesso dei lucidi
intervalli che rendevano più amara la situazione; ma egli si
consolava nella fede. In uno di questi intervalli gli apparve la
Vergine Maria per consolarlo e per chiedergli la costruzione di una
cappella, appena fosse tornato libero.
In uno dei momenti di furore, che si alternavano ai momenti di calma,
Leonardo riuscì a liberarsi dalle catene e a fuggire nel bosco
attiguo, ove cadde in un burrone della Vallarsa senza farsi male, ma
recuperando all'istante la più completa sanità.
Il burrone in cui cadde Leonardo
Mentre stava pensando a come uscire dal profondo burrone, la Vergine
Maria gli apparve nuovamente per confortarlo e per ricordargli che
doveva edificare la cappella, e che alla fine del nono giorno i suoi
parenti (che lo stavano già cercando) lo avrebbero ritrovato. La
Madonna aggiunse che non doveva stare in pensiero per la sua vita,
perché nel frattempo non gli sarebbe mancato il necessario
nutrimento né la protezione dalle belve della foresta.
Apparizione della Madonna
Ritrovato effettivamente il nono giorno, Leonardo se ne tornò a
casa, dedicandosi ai suoi lavori. Leonardo, però,
dimenticò il compito affidatogli dalla Madonna, e il suo male
riprese con maggiore intensità. Dopo di che, di notte fu vista
una luce, sempre nello stesso luogo, e nessuno sapeva rendersene
ragione. Leonardo ricordò tutto, riacquistando ancora la salute,
e così si mise subito al lavoro per costruire la cappella.
Scavando le fondamenta, trovò una statuetta della Madonna
raffigurante la “Pietà”: pensò fosse un segno del Cielo
e, terminata la cappella, ve la collocò perché fosse
venerata.
Era realmente segno del Cielo: la Vergine volle manifestare la grande
misericordia del suo Cuore addolorato e moltiplicò le sue
grazie. Si era nel 1553.
Secondo racconto
Nel 1553, sul monte Regolo, a 24 km da Auer (Ora), viveva l’eremita
Leonhard Weissensteiner; un giorno egli cadde in una gola e rimase
ferito; lì gli apparve la Madonna, che lo guarì.
A titolo di ringraziamento, la Madonna gli chiese di erigere una
cappella, dove coloro che lo volevano potevano andare a lodarla e
invocarla.
Scavando per avviare i lavori di costruzione venne alla luce una
piccola statuetta della Madonna in pietra bianca, raffigurante la
Pietà. Leonhard interpretò questo ritrovamento come un
segno dal cielo e, terminata la cappella, la collocò al suo
interno perché fosse venerata.
Leonhard, affidata la cura del suo podere ai figli, si occupò
unicamente della cappella e visse come eremita, morì nel 1571.
La cappella costruita da Leonhard
Diffusasi la notizia di questi fatti miracolosi, molti fedeli accorsero
alla cappella per prostrarsi davanti alla statuetta della Madonna
Addolorata; la quale non fece mancare le sue grazie.
L’affluenza dei pellegrini fu tale che nel 1561 fu costruita, accanto
alla cappella di Leonardo, un’altra cappella più ampia, la quale
nel 1638 cedette il posto alla chiesa ora esistente, terminata nel 1654
e consacrata il 1° giugno 1673 dal principe vescovo Sigismondo
Alfonso di Thun.
Le autorità ecclesiastiche, con a capo il principe vescovo Carlo
Emanuele Madruzzo, esaminati i fatti in lunghe e serie indagini
(1629-1658), confermarono e documentarono la miracolosa origine del
Santuario.
L'esterno del Santuario
La facciata del Santuario
Dal 1651 il Santuario fu affidato ad un sacerdote stabile, il quale
doveva celebrare la Santa Messa, confessare, curare le vie d’accesso al
Santuario, il ristoro dei pellegrini e l’ordine morale.
Ma il crescente afflusso dei fedeli rese insufficiente la cura di un
solo sacerdote, per cui si decise di affidare la custodia del Santuario
all’Ordine dei Servi di Maria.
I primi quattro religiosi Servi di Maria arrivarono al Santuario il 21
novembre 1718, con l’approvazione del Capitolo della cattedrale di
Trento, di Papa Clemente XI e dell’Imperatore d’Austria Carlo VI, il
quale desiderava “
che tutti i suoi sudditi venerassero in modo speciale la Vergine taumaturga di Pietralba”.
L’attuale Santuario, in stile barocco, venne completato nel 1654. Esso
comprende la venerata statua della Madonna Addolorata, la cappella
originaria eretta da Leonardo, l’Altare maggiore ricoperto di foglie
d’oro e d’argento, gli splendidi affreschi della volta di Adam
Mölk, gli altari laterali del Pußjäger e altre opere di
A. Silber e di F. Haider.
Alla chiesa si accede da un corridoio dove sono conservati centinaia di
ex voto.
Il corridoio con gli
ex voto
Nel 1787, nonostante questi nuovi
lavori e nonostante il numero sempre crescente di pellegrini,
l’Imperatore d’Austria Giuseppe II, decise di chiudere il Santuario ed
il convento.
Tutti i beni che si trovavano a Pietralba furono confiscati dal governo
a favore del fondo per il culto e tutto fu messo all’asta.
Le tre torri della chiesa furono abbattute, e la stessa sorte
colpì gli eremi costruiti nel corso del secolo nelle vicinanze
del santuario. Fortunatamente l’acquirente Johann Gugler di Bolzano
risparmiò dalla distruzione la chiesa e il convento.
La soppressione comportò anche la dispersione degli ex voto.
La statuetta della Madonna, in una notte di luglio 1791 venne
trasferita a Laives dal curato di questo paese, che la collocò
sull’Altare maggiore della chiesa con una solenne processione.
Così i pellegrini iniziarono ad arrivare anche a Laives.
Quindi, nella chiesa di Pietralba si trova oggi una copia identica
dell’originale. Questo non ha impedito che il centro di culto della
Madonna Addolorata diventasse Pietralba.
La statuetta della Madonna posta dentro una cornice
A ricordo dell’evento, a Laives si svolge ogni anno una solenne processione con la statuetta della Madonna.
La processione a Laives
La rinascita di tutto il complesso
iniziò nel 1800, arrivando al culmine il 24 agosto 1885 quando,
alla presenza di 130 sacerdoti e 15 mila fedeli, il principe vescovo di
Trento Giovanni Giacomo della Bona presiedette il rito della
“incoronazione” della Pietà.
Fece seguito anche la ricostruzione della raccolta degli ex-voto.
Oggi se ne contano più di 4000 a testimonianza delle numerose grazie elargite dalla Madonna di Pietralba.
Accanto al Santuario si trova la cappella dedicata a San Pellegrino Laziosi, invocato specialmente per guarire i tumori.
La cappella dedicata a San Pellegrino Laziosi
Nel giardino fuori dal santuario è posto un gruppo scultoreo
raffigurante l'incontro fra la Vergine Maria e Santa Elisabetta,
entrambe incinte.
Il gruppo scultoreo della Visitazione di Maria
Il Santuario è raggiungibile anche a piedi: una Via
Crucis con 14 stazioni porta da Laives a Pietralba, mentre una
passeggiata più breve prende inizio da Aldino (30 minuti).
Una stazione della Via Crucis
L’interno del Santuario è a navata unica.

Interno del Santuario
La navata del Santuario
L'Altare maggiore
Notevoli il pulpito e l'organo
Il pulpito
L'organo
La festa della Madonna di Pietralba si celebra ogni terza Domenica di Settembre.
Alle ore 14,00 viene celebrata la Messa solenne in tedesco e in
italiano, subito dopo, alle ore 15,00, si svolge la processione tra i
prati e i boschi di Pietralba. Per l’occasione sono presenti le
rappresentanze dei paesi vicini: il coro della val d’Ega, la valle in
cui si trova Pietralba; la banda musicale di Monte San Pietro; gli
Schützen di Aldino, che portano la statua della Madonna.
La “Via Matris” durante la processione è celebrata in tedesco, italiano e ladino.
Al termine c’è la benedizione ai paesi e alle vallate del Trentino–Alto Adige.
La processione segue un ordine stabilito: in testa la croce e lo
stendardo del Santuario; poi una parte dei fedeli, la banda musicale e
i celebranti; quindi la statua della Madonna ed il resto dei fedeli.
In caso di pioggia l’intera celebrazione si svolge sotto il tendone allestito a ridosso del Santuario.
A conclusione della processione vengono celebrate due sante Messe: alle ore 16,00 in tedesco e alle ore 17,00 in italiano.
E' concessa l'indulgenza plenaria a tutti coloro che partecipano alla festa patronale al Santuario.
La processione
La preghiera a Maria Santissima Addolorata di Pietralba
Signore Gesù,
che sul Calvario sei stato consolato dalla presenza della Madre
e dopo la morte hai di nuovo riposato sulle sue ginocchia,
guarda alla nostra necessità e accogli le suppliche,
che Ti presentiamo
per mezzo della Madonna di Pietralba.
Amen.<>>