Santuario di Maria Santissima Addolorata
 

Pietralba - Nova Ponente - Bolzano


Località Pietralba, 9, 39050 Nova Ponente BZ

Telefono: 0471 615165





Il santuario della Madonna di Pietralba è uno dei principali santuari in Alto Adige, collocato a 1520 m s.l.m., tra i paesi di Nova Ponente e Monte San Pietro. 




La statuetta in pietra della Madonna Addolorata


Vi sono due racconti che si intrecciano fra loro sull’origine del culto di Maria Santissima Addolorata a Pietralba.

Primo racconto

Nel 1547 viveva a Nova Ponente, nel pianoro di Pietralba, Leonardo Weißensteiner (Weissensteiner), un pio e onesto contadino del luogo, titolare di un maso, un grande podere, detto Weissenstein. Egli viveva tranquillamente con la sua famiglia, conducendo vita virtuosa.
Un certo giorno, la salute mentale di Leonardo vacillò, ed egli fu internato in manicomio. Qui Leonardo aveva spesso dei lucidi intervalli che rendevano più amara la situazione; ma egli si consolava nella fede. In uno di questi intervalli gli apparve la Vergine Maria per consolarlo e per chiedergli la costruzione di una cappella, appena fosse tornato libero.

In uno dei momenti di furore, che si alternavano ai momenti di calma, Leonardo riuscì a liberarsi dalle catene e a fuggire nel bosco attiguo, ove cadde in un burrone della Vallarsa senza farsi male, ma recuperando all'istante la più completa sanità.




Il burrone in cui cadde Leonardo

Mentre stava pensando a come uscire dal profondo burrone, la Vergine Maria gli apparve nuovamente per confortarlo e per ricordargli che doveva edificare la cappella, e che alla fine del nono giorno i suoi parenti (che lo stavano già cercando) lo avrebbero ritrovato. La Madonna aggiunse che non doveva stare in pensiero per la sua vita, perché nel frattempo non gli sarebbe mancato il necessario nutrimento né la protezione dalle belve della foresta.




Apparizione della Madonna

Ritrovato effettivamente il nono giorno, Leonardo se ne tornò a casa, dedicandosi ai suoi lavori. Leonardo, però, dimenticò il compito affidatogli dalla Madonna, e il suo male riprese con maggiore intensità. Dopo di che, di notte fu vista una luce, sempre nello stesso luogo, e nessuno sapeva rendersene ragione. Leonardo ricordò tutto, riacquistando ancora la salute, e così si mise subito al lavoro per costruire la cappella.

Scavando le fondamenta, trovò una statuetta della Madonna raffigurante la “Pietà”: pensò fosse un segno del Cielo e, terminata la cappella, ve la collocò perché fosse venerata.
Era realmente segno del Cielo: la Vergine volle manifestare la grande misericordia del suo Cuore addolorato e moltiplicò le sue grazie. Si era nel 1553.






Secondo racconto

Nel 1553, sul monte Regolo, a 24 km da Auer (Ora), viveva l’eremita Leonhard Weissensteiner; un giorno egli cadde in una gola e rimase ferito; lì gli apparve la Madonna, che lo guarì. 
A titolo di ringraziamento, la Madonna gli chiese di erigere una cappella, dove coloro che lo volevano potevano andare a lodarla e invocarla.

Scavando per avviare i lavori di costruzione venne alla luce una piccola statuetta della Madonna in pietra bianca, raffigurante la Pietà. Leonhard interpretò questo ritrovamento come un segno dal cielo e, terminata la cappella, la collocò al suo interno perché fosse venerata.
Leonhard, affidata la cura del suo podere ai figli, si occupò unicamente della cappella e visse come eremita, morì nel 1571.



La cappella costruita da Leonhard

Diffusasi la notizia di questi fatti miracolosi, molti fedeli accorsero alla cappella per prostrarsi davanti alla statuetta della Madonna Addolorata; la quale non fece mancare le sue grazie.

L’affluenza dei pellegrini fu tale che nel 1561 fu costruita, accanto alla cappella di Leonardo, un’altra cappella più ampia, la quale nel 1638 cedette il posto alla chiesa ora esistente, terminata nel 1654 e consacrata il 1° giugno 1673 dal principe vescovo Sigismondo Alfonso di Thun.

Le autorità ecclesiastiche, con a capo il principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo, esaminati i fatti in lunghe e serie indagini (1629-1658), confermarono e documentarono la miracolosa origine del Santuario.



L'esterno del Santuario



La facciata del Santuario

Dal 1651 il Santuario fu affidato ad un sacerdote stabile, il quale doveva celebrare la Santa Messa, confessare, curare le vie d’accesso al Santuario, il ristoro dei pellegrini e l’ordine morale.
Ma il crescente afflusso dei fedeli rese insufficiente la cura di un solo sacerdote, per cui si decise di affidare la custodia del Santuario all’Ordine dei Servi di Maria.
I primi quattro religiosi Servi di Maria arrivarono al Santuario il 21 novembre 1718, con l’approvazione del Capitolo della cattedrale di Trento, di Papa Clemente XI e dell’Imperatore d’Austria Carlo VI, il quale desiderava “che tutti i suoi sudditi venerassero in modo speciale la Vergine taumaturga di Pietralba”.

L’attuale Santuario, in stile barocco, venne completato nel 1654. Esso comprende la venerata statua della Madonna Addolorata, la cappella originaria eretta da Leonardo, l’Altare maggiore ricoperto di foglie d’oro e d’argento, gli splendidi affreschi della volta di Adam Mölk, gli altari laterali del Pußjäger e altre opere di A. Silber e di F. Haider.
Alla chiesa si accede da un corridoio dove sono conservati centinaia di ex voto.





Il corridoio con gli ex voto


Nel 1787, nonostante questi nuovi lavori e nonostante il numero sempre crescente di pellegrini, l’Imperatore d’Austria Giuseppe II, decise di chiudere il Santuario ed il convento.
Tutti i beni che si trovavano a Pietralba furono confiscati dal governo a favore del fondo per il culto e tutto fu messo all’asta.
Le tre torri della chiesa furono abbattute, e la stessa sorte colpì gli eremi costruiti nel corso del secolo nelle vicinanze del santuario. Fortunatamente l’acquirente Johann Gugler di Bolzano risparmiò dalla distruzione la chiesa e il convento.
La soppressione comportò anche la dispersione degli ex voto.

La statuetta della Madonna, in una notte di luglio 1791 venne trasferita a Laives dal curato di questo paese, che la collocò sull’Altare maggiore della chiesa con una solenne processione.
Così i pellegrini iniziarono ad arrivare anche a Laives.
Quindi, nella chiesa di Pietralba si trova oggi una copia identica dell’originale. Questo non ha impedito che il centro di culto della Madonna Addolorata diventasse Pietralba.



La statuetta della Madonna posta dentro una cornice

A ricordo dell’evento, a Laives si svolge ogni anno una solenne processione con la statuetta della Madonna.




La processione a Laives

La rinascita di tutto il complesso iniziò nel 1800, arrivando al culmine il 24 agosto 1885 quando, alla presenza di 130 sacerdoti e 15 mila fedeli, il principe vescovo di Trento Giovanni Giacomo della Bona presiedette il rito della “incoronazione” della Pietà.
Fece seguito anche la ricostruzione della raccolta degli ex-voto.
Oggi se ne contano più di 4000 a testimonianza delle numerose grazie elargite dalla Madonna di Pietralba.

Accanto al Santuario si trova la cappella dedicata a San Pellegrino Laziosi, invocato specialmente per guarire i tumori.



La cappella dedicata a San Pellegrino Laziosi


Nel giardino fuori dal santuario è posto un gruppo scultoreo raffigurante l'incontro fra la Vergine Maria e Santa Elisabetta, entrambe incinte.



Il gruppo scultoreo della Visitazione di Maria


Il Santuario è raggiungibile anche a piedi: una Via Crucis con 14 stazioni porta da Laives a Pietralba, mentre una passeggiata più breve prende inizio da Aldino (30 minuti).



Una stazione della Via Crucis


L’interno del Santuario è a navata unica.



Interno del Santuario




La navata del Santuario




L'Altare maggiore

Notevoli il pulpito e l'organo



Il pulpito




L'organo


La festa della Madonna di Pietralba si celebra ogni terza Domenica di Settembre.
Alle ore 14,00 viene celebrata la Messa solenne in tedesco e in italiano, subito dopo, alle ore 15,00, si svolge la processione tra i prati e i boschi di Pietralba. Per l’occasione sono presenti le rappresentanze dei paesi vicini: il coro della val d’Ega, la valle in cui si trova Pietralba; la banda musicale di Monte San Pietro; gli Schützen di Aldino, che portano la statua della Madonna.
La “Via Matris” durante la processione è celebrata in tedesco, italiano e ladino.
Al termine c’è la benedizione ai paesi e alle vallate del Trentino–Alto Adige.
La processione segue un ordine stabilito: in testa la croce e lo stendardo del Santuario; poi una parte dei fedeli, la banda musicale e i celebranti; quindi la statua della Madonna ed il resto dei fedeli.
In caso di pioggia l’intera celebrazione si svolge sotto il tendone allestito a ridosso del Santuario.
A conclusione della processione vengono celebrate due sante Messe: alle ore 16,00 in tedesco e alle ore 17,00 in italiano.

E' concessa l'indulgenza plenaria a tutti coloro che partecipano alla festa patronale al Santuario.




La processione


La preghiera a Maria Santissima Addolorata di Pietralba


Signore Gesù,
che sul Calvario sei stato consolato dalla presenza della Madre
e dopo la morte hai di nuovo riposato sulle sue ginocchia,
guarda alla nostra necessità e accogli le suppliche,
che Ti presentiamo
per mezzo della Madonna di Pietralba.

Amen.<>