Santuario di Santa Maria del Fonte

 Caravaggio - BG


: Viale Giovanni XXIII, 24043 Caravaggio (BG)

Telefono: 0363 3571





Il Santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio è  situato nel territorio di Caravaggio, in Lombardia, ed è dedicato al culto di Santa Maria del Fonte.

Il 26 maggio 1432, alle cinque della sera, una donna di nome Giannetta, del borgo di Caravaggio, di 32 anni, figlia di un certo Pietro Vacchi e sposa di Francesco Varoli, conosciuta da tutti per i suoi virtuosissimi costumi, la sua cristiana pietà, la sua vita sinceramente onesta, si trovava fuori dall’abitato lungo la strada verso Misano, ed era tutta presa dal pensiero di come avrebbe potuto portare a casa i fasci d’erba che lì era venuta a falciare per i suoi animali.
All’improvviso, vide venire dall’alto e sostare proprio vicino a lei una Signora bellissima e ammirevole, di bellezza indicibile, vestita di un abito azzurro e il capo coperto con un velo bianco.
Colpita dall’aspetto così venerando della Signora, Giannetta esclamò: Maria Vergine!
E la Signora subito a lei: Non temere, figlia, perché sono davvero io. Fermati e inginocchiati in preghiera.




Giannetta rispose: Signora, adesso non ho tempo. I miei giumenti aspettano questa erba.
La beatissima Vergine le parlò di nuovo: Adesso fa quello che voglio da te...
E così dicendo posò la mano sulla spalla di Giannetta e la fece stare in ginocchio. Riprese: Ascolta bene e tieni a mente, perché voglio che tu riferisca ovunque ti sarà possibile con la tua bocca o faccia dire questo...
E con le lacrime agli occhi, che secondo la testimonianza di Giannetta erano, e a lei parvero come oro luccicante, soggiunse:
L’altissimo onnipotente mio Figlio intendeva annientare questa terra a causa dell’iniquità degli uomini, perché essi fanno ciò che è male ogni giorno di più, e cadono di peccato in peccato. Ma io per sette anni ho implorato misericordia dal mio Figlio per le loro colpe. Perciò voglio che tu dica a tutti e a ciascuno che digiunino a pane ed acqua ogni venerdì in onore del mio Figlio, e che, dopo il vespro, per devozione a me festeggino ogni sabato.
Quella metà giornata devono dedicarla a me per riconoscenza per i molti e grandi favori ottenuti dal Figlio mio per la mia intercessione.
La Vergine diceva tutte quelle parole a mani aperte e come afflitta.
Giannetta disse: La gente non crederà a me.
La clementissima Vergine rispose: Alzati, non temere. Tu riferisci quanto ti ho ordinato. Io confermerò le tue parole con segni così grandi che nessuno dubiterà che tu hai detto la verità.
Detto questo, e fatto il segno di croce su Giannetta, scomparve ai suoi occhi.





Tornata immediatamente a Caravaggio, Giannetta riferì tutto quanto aveva visto ed udito. Molti le credettero e cominciarono a visitare il luogo dell’apparizione, e vi trovarono una fonte mai veduta prima da nessuno.
A quella fonte si recarono allora alcuni malati confidando nella potenza di Dio.

Si diffuse la notizia che gli ammalati se ne tornavano liberati dalle infermità di cui soffrivano, per l’intercessione e i meriti della gloriosissima Vergine Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo.

La trascrizione del racconto di Giannetta venne conservata in chiesa a Caravaggio.

Il 27 aprile 1599, il vescovo di Cremona Cesare Speciano, in visita al Santuario, la fece trascrivere come “documento ufficiale” dell’apparizione e di quanto avvenuto in seguito: cioè le guarigioni straordinarie.
Dal 1932 la pergamena fu collocata nell’appartamento vescovile presso il Santuario, ma da lì fu tolta, non risulta da chi né quando né perché.

Già nel 1432, il vicario foraneo del vescovo di Cremona aveva posto sul luogo dell’apparizione, il campo del Mezzolengo, la prima pietra per l’erezione di una cappella; per accogliere i numerosi infermi che si recavano in pellegrinaggio presso il luogo dell’apparizione fu edificato anche un piccolo ospedale, accanto alla cappella.
Le cronache del 1516 descrivono la cappella come una chiesa “veramente insigne”, come si legge nel privilegio concesso in quell’anno dal Papa Leone X.
La cappella fu poi demolita e ricostruita.




L’erezione dell’attuale Santuario fu fortemente voluta dall’arcivescovo di Milano, San Carlo Borromeo. Ebbe inizio nel 1575 e, con lunghi interavalli, il lavoro di costruzione si protrasse fino ai primi decenni del XVIII.
Nell’aprile del 1906, Papa Pio X elevò il Santuario alla dignità di Basilica maggiore.





Al Santuario si accede da una piazza circondata da più di duecento arcate che formano dei portici, con al centro una fontana.




I portici simmetrici su tutti e quattro i lati occupano quasi ottocento metri.
Nel piazzale antistante è posto un alto obelisco in marmo con putti bronzei, in cui sono ricordati diversi miracoli compiuti dalla Madonna del Fonte.

L’acqua della fontana, passando sotto il santuario, raccoglie l’acqua del Sacro Fonte e viene poi utilizzata per riempire la piscina in cui i fedeli ammalati si immergono.
Il Sacro Fonte, secondo la tradizione popolare, sarebbe il luogo esatto dell’apparizione.





Il santuario è collegato al centro cittadino da un triplice viale alberato lungo circa due chilometri, che venne completato nel 1709.





L’edificio misura 93 metri per 33, e raggiunge un’altezza di 22 metri che con la cupola arriva a 64 metri. L’edificio è disposto in maniera tale che il celebrante sia rivolto verso Oriente.





L’interno del Santuario è ad una sola navata, con pianta a croce latina, e con pilastri dai capitelli ionici.
Il corpo occidentale, più vasto, ospita quattro cappelle per lato, le cantorie, l’organo e l’ingresso principale.




Il corpo orientale, di dimensioni minori, contiene la discesa alla cripta.

I due corpi sono separati dall’Altare maggiore.



l'Altare maggiore

Al di sotto dell’Altare maggiore si trova il Sacro Speco, che ospita il gruppo statuario ligneo che ricostruisce la scena dell’apparizione.



Il Sacro Speco

Sotto lo Speco si trova il Sacro Fonte sotterraneo, al quale si accede dall’esterno del Santuario, dove si trova una fontana da cui si può attingere l’acqua.



Fonte sotterraneo


Il sotterraneo d’accesso al Sacro Fonte consiste in un lungo corridoio di circa trenta metri, che attraversa da lato a lato la chiesa; il corridoio è diviso in cinque celle successive; nella prima, una delle tre nicchie ricavate dentro le pareti accolgono una Madonna marmorea.
Alla base della Madonna si trova un’epigrafe; il testo si compone di sei esametri:
«La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice, perché le apparve la Santissima Vergine nell’anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona, perché meritò di vedere la gran Madre del Signore»

La festa di Santa Maria del Fonte si celebra il 26 maggio, preceduta da una novena.
Alla vigilia, alle ore 20,30, si svolge una processione che parte dalla chiesa parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico e giunge al Santuario.






Il giorno della festa, alle 14.30 si recita un Rosario continuato, durante il quale viene portata in processione lungo i portici del santuario il simulacro dell’apparizione.









Preghiera a Santa Maria del Fonte




O Vergine Santissima di Caravaggio, fonte inesauribile di grazie, da antichissimo culto onorata, in questo giorno in cui festeggiamo la tua apparizione noi ti preghiamo perché la speranza di ognuno, che a te si avvicini, non rimanga delusa, e di nessuno resti vana la supplica.
– Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi

O Vergine Santissima di Caravaggio, che nel tuo tempio e mediante il tuo patrocino i ciechi ritornino al lume della fede, i vacillanti e gli indolenti nel sentiero cristiano imparino a camminare speditamente nella via dei comandamenti divini, che le orecchie sorde si aprano ai divini ammaestramenti, che i morti per il peccato ritornino alla vera vita dove sia la luce della mente e la pace del cuore.
– Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi

Chiunque a te si rivolge per implorare aiuto, o Maria, celeste nostra patrona, divenga più forte nella fede, più fermo nella carità e così acceso di amore che, non assecondando le lusinghe del male, mai defletta dalla retta via, o clemente o pia o dolce Vergine Maria.
– Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi

PREGHIAMO

Signore Gesù Cristo, che per onorare la Tua Madre hai particolarmente eletto e santificato questo luogo, guarda ed ascolta quanti qui sono in preghiera, a Te li raccomanda l’amore di una così grande Madre Tua e nostra.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.