Santuario di Nostra Signora di Šiluva

Šiluva - Lituania

Jurgaičiai 81439, Lituania

Telefono: +370 41 370860






Il Santuario di Nostra Signora di Šiluva si trova nella cittadina omonima situata nella regione di Samogitia, nell’alta Lituania.




Panoramica

La Lituania è stata convertita tardi: Ladislao II Jagellon, battezzato nel 1387 in occasione del suo matrimonio con la Regina di Polonia, si adoperò per diffondere la fede cattolica nel suo paese ancora pagano.

Nel 1457, il nobile Petras Gedgaudas fece costruire una chiesa, a cui assegnò delle terre;
la chiesa era dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria ed ospitava un’icona della Madonna col Bambino che era stata portata da Roma ed offerta a Petras Gedgaudas.




Quadro della Madonna


Si trattava di una copia dell’icona Salus populi romani che si trova nella cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

La devozione mariana a Šiluva risale praticamente all’inizio del cristianesimo in Lituania.

La chiesa divenne rapidamente un celebre Santuario mariano.

La Riforma protestante, propagatasi nella Germania e nella Prussia, non tardò ad estendersi nella Lituania soprattutto per opera dei nobili che, spesso, la imposero con la forza: molti degli abitanti della regione di Šiluva divennero calvinisti.
I protestanti condussero una guerra iconoclasta: si impadronirono delle chiese, distrussero gli oggetti religiosi e spesso incendiarono gli edifici: anche la chiesa di Šiluva venne data alle fiamme nel 1569.

L’ultimo parroco di Šiluva, John Holubka, raccolse i documenti riguardanti la fondazione della chiesa, gli oggetti sacri e il quadro della Madonna, li pose in una cassa di ferro e seppellì il tutto vicino alla chiesa prima che venisse completamente distrutta.

Passata la furia iconoclasta, una legge autorizzò i cattolici a recuperare i beni sequestrati, purché potessero far valere il loro diritto.
I successivi tentativi da parte dei cattolici di riacquistare la proprietà della chiesa attraverso procedimenti legali furono ostacolati dal fatto che l’esatta ubicazione dei documenti relativi alla chiesa era sconosciuta.

Nell’estate del 1608, dei ragazzi che pascolavano il gregge nel sito della chiesa distrutta, sentirono prima un lamento sommesso e poi scorsero, assisa su un masso, una giovane donna che piangeva dirottamente con un bambino in braccio.  
La visione si dileguò e i pastorelli corsero a raccontare la cosa ai genitori: ne venne informato anche il pastore calvinista, il quale rimproverò severamente i ragazzi.




Un dipinto dell'apparizione

Il mattino dopo una gran folla si radunò attorno al masso; vi andò anche il pastore calvinista con l’intento di disperdere quell’assembramento, ma, appena giunto, rimase ammutolito: anche lui vedeva la giovane donna che piangeva. Lui stesso le chiese: «Perché piangi?».  Con voce triste ella rispose: «Ci fu un tempo in cui qui mio Figlio veniva adorato dal mio popolo.  Ma questo terreno sacro è ora stato abbandonato al ferro dell’aratro e al pascolo».

Il racconto di questa apparizione si diffuse subito in tutta la regione; venne condotto sul luogo l’ex sacrestano, ormai vecchio di cento anni e cieco, che aveva aiutato il parroco a nascondere la cassa con la sacra immagine. Appena giunto sul posto, il vecchio cieco riacquistò miracolosamente la vista e così poté indicare il sito della chiesa e il punto dov’era stata sepolta la cassa con i titoli di proprietà del terreno, alcuni paramenti preziosi e l’immagine della Vergine.



L'apparizione

Nel 1622, la proprietà venne restituita alla Chiesa cattolica: in pochi anni l’intera regione abbandonò il protestantesimo e ritornò alla fede cattolica.

Nel 1623 fu ricostruita la chiesa e la venerata immagine dal suo altare proseguì la sua elargizione di grazie e miracoli, favorendo il ritorno in massa del popolo e della nobiltà alla fede cattolica.

Più volte restaurato ed ampliato, nel 1760, il Santuario fu costruito in muratura, lavoro che durò 25 anni.

Le apparizioni di Šiluva furono riconosciute dall’autorità ecclesiastica nel 1775.
Durante il periodo d’indipendenza nazionale (1918-1940), più di 100 mila persone si recavano annualmente a Šiluva.

La nuova chiesa di Šiluva attrasse immediatamente migliaia di fedeli, cosa piuttosto inaspettata in un’area a predominio protestante.

La nuova chiesa di Šiluva divenne un centro di pellegrinaggio dove accorrevano migliaia di pellegrini, ottenendo grazie e miracoli e, soprattutto, convertendosi ad un’autentica vita cristiana.
Per giungere alla chiesa, i pellegrini solevano percorrere anche lunghi tratti in ginocchio su strade non asfaltate.

Ben presto la chiesa si rivelò essere troppo piccola per accogliere i numerosi pellegrini; così, nel 1641 venne costruita una chiesa più grande.
Un segno della vitalità del rinato tempio mariano è il fatto storico che nel 1677 ben 12 preti risiedevano a Šiluva per la cura spirituale dei pellegrini. Fino a quel tempo, l’attività pastorale era a volte cresciuta e a volte diminuita, in diretta relazione con guerre, carestie e persecuzioni, ma non si era mai interrotta.

Tra il 1760 e il 1773, venne iniziata la costruzione di una nuova chiesa, che si è conservata fino ad oggi, in stile barocco, con muri esterni in mattoni rossi.
La chiesa venne ultimata nel 1786.




Esterno del Santuario


Poco distante, venne costruita una cappella sulla roccia dell’apparizione.



Panoramica
in primo piano la cappella dell'apparizione - in secondo pianoil Satuario


Il 17 agosto 1775, il Papa Pio VI riconobbe con un decreto l’autenticità dell’apparizione di Šiluva. Nello stesso anno la Santa Sede concesse il permesso di incoronare solennemente Maria e Gesù nella miracolosa immagine di Šiluva. Ma prima di procedere all’incoronazione, il vescovo del tempo, Steponas Giedraitis decise di investigare più ampiamente su quelli che erano ritenuti miracoli. Egli costituì una commissione per interrogare la gente sotto giuramento, e per esaminare gli ex voto ed i resoconti scritti di miracoli.
Nel 1786, il vescovo stabilì una data per l’incoronazione: l’8 settembre, festa liturgica del Santuario. L’immagine fu adornata con due corone in oro massiccio.
Circa 30.000 fedeli presero parte alla solenne celebrazione di tre giorni. Erano presenti ufficiali di alto rango della Lituania, della Polonia e della Prussia orientale, membri della nobiltà e una dozzina di vescovi.

L’attuale Santuario della Natività della Beata Vergine Maria venne consacrato nel 1786.




L'immagine con l'incoronazione


Nel 1886, una folla di 40.000 fedeli partecipò al centenario della incoronazione. I fedeli giunsero nonostante gli sforzi della Russia zarista di chiudere l’accesso al santuario.
La Russia aveva annesso la Lituania nel 1796.

Durante il primo periodo d’indipendenza della Lituania, nel XX secolo tra le due guerre mondiali, tra 100.000 e 150.000 pellegrini visitarono Šiluva regolarmente, ogni anno durante l’ottava della Natività di Maria.
Un resoconto pubblicato nel 1933 di questa festa titolare descrive le strade tutte intorno piene di auto e di autobus, e di pellegrini che camminano e cantano:
Qui un pover’uomo arriva dall’altra parte della Žemaitija con il suo bambino ammalato. Là una madre preoccupata recita il Rosario per suo figlio o suo marito. Vanno e vanno, migliaia di Lituani che soffrono in silenzio, per lamentarsi presso la loro Madre Miracolosa e invocare il suo aiuto nelle loro necessità... Anche il cuore più duro si scioglierebbe in lacrime al vedere i pellegrini che cadono a terra dal limitare del bosco e si avvicinano sulle loro ginocchia sanguinanti... O caro mio Dio, quale fede profonda risplende su quei volti che guardano con fiducia alle torri del santuario.

All’inizio del XX secolo, per commemorare il terzo centenario dell’apparizione, fu costruita sulla roccia dell’apparizione una cappella a forma di torre, alta 44 metri, la costruzione venne completata dopo la prima guerra mondiale, nel 1924.




Esterno della cappella dell'Apparizione


La roccia su cui si trovava la Vergine durante l’apparizione venne collocata sotto l’Altare della cappella.



La roccia dell'apparizione


La decorazione della cappella fu completata solo nel 1999, essendo stata bloccata per decenni dalla persecuzione religiosa sovietica.




L'altare della cappella dell'apparizione


Durante l’occupazione comunista sovietica, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il governo fece di tutto per impedire l’accesso al Santuario: chiuse le strade, proibì i trasporti, diffuse voci di epidemie pericolose in quell’area e mandò perfino in Siberia e in prigione alcune persone per aver partecipato a processioni.
Ma questo non trattenne il popolo dall’andare a Šiluva.



L'interno del Santuario

All’interno, l’iconografia alterna i temi dominanti della Madre di Dio, di Cristo e della Chiesa.




L'Altare



Il quadro sull'Altare maggiore

la festa della Natività della Beata Vergine Maria, comunemente conosciuta come “Šilinės”, è celebrata ogni anno  l’8 settembre, ma i festeggiamenti si svolgono dal 7 al 15 settembre.



Fedeli in pellegrinaggio



Fedeli in pellegrinaggio



Fedeli in visita nella cappella






Maria, salvaci! 

(Preghiera composta da prigioniere lituane nella Siberia del Nord)
 
Maria, invoco la tua pietà... Maria, consolatrice degli afflitti,
rasserena i figli della terra bagnata dal sangue e dalle lacrime,
consola i deportati, conforta anche i nostri cuori,
pieni di nostalgia,  di sofferenze, di dolori,
Maria, imploro il Tuo aiuto per i difensori della Patria,
imploro il vero riposo per coloro che hanno sacrificato la vita per la propria terra;  
imploro pace e tranquillità al mio Paese e al mondo stanco.




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