Basilica di Nostra Signora del Pilar

Basilica de Nuestra Sinyora d’o Pilar

Saragozza - Spagna



Plaza del Pilar, s/n, 50003 Zaragoza, Spagna

Telefono: +34 976 39 74 97






La Basilica di Nostra Signora del Pilar (in spagnolo Catedral-Basílica de Nuestra Señora del Pilar, in aragonese Basilica de Nuestra Sinyora d'o Pilar), si trova a Saragozza, nella regione Aragona, in Spagna.
Nel 1948 è stata insignita del titolo di Basilica minore.





Panoramica


La basilica è dedicata alla Vergine Maria, sotto il titolo di Nostra Signora del Pilar.
Viene considerata come la prima chiesa dedicata a Maria della storia.

Secondo la tradizione è stata fondata dall’Apostolo Giacomo il Maggiore (poi Patrono della Spagna) dopo che Maria gli era apparsa nel 40 d. C. in carne e ossa posata su un pilastro (pilar).

La tradizione riferisce che la Santissima Vergine, che viveva a Efeso, prima della sua Assunzione al Cielo venne in carne mortale a Saragozza e apparve a San Giacomo Apostolo (Patrono di Spagna) e ai suoi  discepoli, che  stavano pregando sulle rive dell’Ebro. Essi si trovavano sul posto per  cercare di convertire il popolo al messaggio evangelico, ma la gente sembrava non comprendere ciò che loro predicavano.
L’Apostolo Giacomo deluso dall’inefficacia della sua predicazione, stanco e sfiduciato affidò questo suo stato di scoraggiamento alla preghiera.

A Maria era apparso suo figlio Gesù attorniato dall’intero coro degli Angeli celesti, dicendole che l’opera degli Apostoli andava sostenuta per il bene del genere umano; Lui stesso aveva dato la vita per la redenzione dell’umanità e il primo che Lo doveva imitare in era Giacomo, suo fedele discepolo, che avrebbe avuto il martirio nella città di Gerusalemme; ma prima desiderava che la madre visitasse Giacomo a Saragozza, dove si trovava prima che tornasse a Gerusalemme; e che lì dove era Giacomo edificasse per lei un tempio in suo onore, dove ella sarebbe stata venerata e invocata per la gloria di Cristo e della Santissima Trinità.
Secondo la tradizione, la Madonna sarebbe stata trasportata dagli Angeli in anima e corpo mortale fino a Saragozza, dove così si manifestò a San Giacomo in una notte di incomparabile meraviglia, accompagnata da una musica celestiale.




Ciò destò l’Apostolo e alcuni che stavano dormendo con lui. San Giacomo si prostrò a terra con profonda venerazione e vide contemporaneamente il pilastro nelle mani di alcuni Angeli.




La Vergine portò il messaggio del Redentore e disse agli Angeli di collocare il pilastro, con sopra la sua santa immagine, in quello stesso luogo, dicendo a Giacomo che avrebbe dovuto edificare un Tempio.
Da quel momento, il sito venne chiamato “casa di Dio, porta del cielo e terra santa consacrata nel tempo per la gloria dell’Altissimo”.

Gli Angeli  riportarono Maria a Efeso nel medesimo modo in cui l’avevano portata li. Uno di loro, per comando divino, restò a custodia del santo luogo, dal quale cominciarono ad essere elargiti grazie e miracoli per il popolo aragonese, di cui si conserva documentazione.
Il pilastro rimase in quel medesimo sito come testimonio della visita della Madonna e come prova della Sua protezione perpetua sopra la Spagna.
I primi discepoli convertiti dall’Apostolo Giacomo in Spagna, sono noti con il nome di “Varones Apostòlicos” – “Ragazzi apostolici”.
Secondo la tradizione, questi discepoli, che erano nove (Torquato, Tesifonte, Segundo, Indalecio, Cecilio , Hesiquio, Eufrasio, Attanasio e Teodoro ), costruirono con San Giacomo la prima cappella della Vergine del Pilar.
Il pilastro fu posto da San Giacomo nello stesso punto nel quale oggi si trova ed è divenuto la prima veneratissima pietra intorno alla quale è sorto il Santuario mariano di Saragozza.
La Vergine promise che la colonna sarebbe rimasta in piedi fino alla fine del mondo e che il nome di Gesù sarebbe stato sempre venerato nella città.

La prima documentazione scritta che si conosce di questa tradizione è un testo latino della fine del XIII sec. La relazione è scritta sui fogli finali del “Moralia Job” di San Gregorio Magno, conservato gelosamente nell’archivio della Basilica del Pilar. Questo codice è contemporaneo della Bolla “Mirabilis Deus” di Bonifacio VIII del 12 Giugno 1296, che concede l’indulgenza a chi visita la chiesa di Santa Maria in determinate feste.
Nel 1730 il Papa Clemente XII concesse di commemorare il 12 ottobre in tutta la regione dell’Impero del Re cattolico Filippo V la festa di Santa Maria del Pilar; la coincidenza della festa del 12 ottobre con il giorno della scoperta dell’America (12 ottobre 1492) fece si che più tardi la vergine del Pilar venisse nominata “Patrona de la Hispanidad”.
Molti Papi si sono interessati alla Vergine del Pilar, creando indulgenze e riservandole giorni nel calendario religioso, in cui commemorarla degnamente.

Alla fine di luglio del 1637 Miguel Juan Pellicer, ventenne nativo di Calanda in Aragona, si trovava a Castellón, a lavorare come contadino presso un suo zio. Mentre conduceva un carro agricolo, cadde e la ruota del carro gli passò sulla gamba destra fratturandogli la tibia.



L'incidente occorso a Miguel



Il 3 agosto Miguel venne ricoverato all’ospedale di Valencia, dove rimase per cinque giorni; quindi decise di recarsi a Saragozza per farsi curare nell’ospedale dedicato alla Madonna del Pilar, alla quale è molto devoto. Al suo arrivo i medici constatarono che la gamba era ormai in avanzato stato di cancrena e gliela amputarono fino a quattro dita sotto il ginocchio; secondo l’usanza del tempo il tratto della gamba amputata venne seppellita in un apposito settore del cimitero dell’ospedale. Miguel venne provvisto di una gamba di legno e di stampelle.



Miguel mutilato

Per i due anni successivi Miguel visse mendicando, provvisto di regolare permesso, presso il Santuario del Pilar: durante questo periodo lo videro un gran numero di cittadini di Saragozza. Ogni sera Miguel chiedeva agli inservienti del santuario un po’ dell’olio che arde nelle lampade sacre, che usava per ungere il moncone della gamba, nella convinzione di attirare su di sé l’aiuto della Vergine.

Nei primi mesi del 1640, Miguel decise di ritornare a Calanda presso i genitori; non potendo aiutare nel lavoro dei campi, riprese a mendicare girando ogni giorno per i paesi vicini in groppa ad un asino: anche qui molte altre persone poterono constatare la sua mutilazione.

La sera del 29 marzo, mentre dei soldati avevano occupato la casa, Miguel andò a dormire coricandosi su un giaciglio provvisorio allestito nella stanza dei suoi genitori. Dopo un po’ la madre entrò nella stanza e vide due piedi spuntare dal mantello che copriva Miguel, stupita, chiamò il marito e insieme constatarono che Miguel aveva entrambe le gambe; svegliarono quindi Miguel e questi raccontò loro di aver sognato che si trovava nel santuario del Pilar e stava ungendosi la gamba con l’olio benedetto, come molte volte aveva fatto. Tutti e tre furono subito concordi che la ricomparsa della gamba si doveva certamente all’intercessione della Vergine del Pilar.

La notizia del fatto si sparge immediatamente per Calanda: la mattina seguente il giudice del paese, assistito da due chirurghi, esaminò Miguel e redasse un rapporto che inviò ai suoi superiori. Il 1º aprile, Domenica delle Palme, si recò sul posto don Marco Seguer, parroco di Mazaleón, paese distante una cinquantina di chilometri, accompagnato dal notaio reale: quest’ultimo redasse un rogito nel quale verbalizzò la testimonianza giurata di dieci persone.
Il 25 aprile Miguel e i suoi genitori si recarono in pellegrinaggio a Saragozza, per ringraziare la Madonna del Pilar; venne visto così da numerosissime persone che lo avevano conosciuto prima con una gamba sola.
Le autorità cittadine aprirono una formale inchiesta per accertare la veridicità del fatto. Dal 5 giugno, per un anno, si svolse un processo presieduto dall’arcivescovo della città; tutte le udienze furono pubbliche e non si registrò alcun dissenso. Vennero verbalizzati ventiquattro testimoni, provenienti da Calanna e da Saragozza.



Gli Angeli riattaccano la gamba amputata a Miguel

Il 27 aprile 1641, l’arcivescovo di Saragozza emise la sentenza con la quale riconobbe ufficialmente l’autenticità del miracolo. Alla fine di quell’anno Miguel venne invitato a Madrid dal Re Filippo IV, che si inginocchiò a baciargli la gamba miracolata.
Dai resoconti emerse che la gamba ricomparsa era la stessa gamba che era stata amputata due anni e mezzo prima: aveva i graffi e le cicatrici già esistenti.
L’ospedale di Saragozza fece scavare la fossa in cui era stata seppellita la gamba tagliata: la fossa si rivelò vuota.



Esterno della Basilica

L’attuale Basilica è un edificio di grandi proporzioni dotato di una grande cupola centrale e da altre dieci cupole minori e quattro campanili; fu eretta a partire dal 1681.
Una parte dell’edificio si affaccia sul fiume Ebro. Il Santuario svetta sulla Piazza del Pilar, antica sede del Foro Romano.



L'esterno della Basilica visto dall'alto

La Basilica è a pianta rettangolare, di 130 m x 96 m, e ha tre navate; possiede quattro torri angolari esterne (di cui solo due hanno le campane) e bellissime cupole policrome che corrispondono ad altrettante cappelle, più la cupola centrale.

C’è anche un Museo che conserva oggetti legati al culto della Vergine.



Il museo della Basilica del Pilar


Durante la guerra civile spagnola (1936 – 1939), un trimotore partì da Barcellona, schierata con i ribelli repubblicani, e in sfregio alla religione, il 3 agosto 1936 andò a sganciare tre bombe sulla Basilica della vicina Saragozza.



Iscrizione sul manifesto
Un aereo nemico di Dio, lasciò cadere tre bombe sul tempio della Vergine: si produsse il miracolo che non ne esplose nessuna. Caso accaduto a Saragozza il 3 agosto 1936 durante la guerra civile di Spagna.


Miracolosamente, nessuna delle tre bombe esplose. Una bomba cadde sul selciato, a circa otto metri dalla facciata, dove oggi è posta una lapide a ricordo.



La bomba caduta sul selciato

Le altre due bombe colpirono la Basilica, perforarono il tetto e caddero: una davanti all’Altare della Vergine e un’altra nel coro.
All’interno della basilica, appese a una parete, sono state poste le due bombe cadute all’interno.



Le due bombe inesplose conservate nella Basilica


All’interno della Basilica vi sono cappelle decorate da affreschi di noti artisti, da marmi, bronzi e argenti.



Interno della Basilica




La Santa Cappella


Nella parte centrale della Basilica è posta la santa capilla, in stile barocco a forma di tempietto ellittico, sulla parte destra della cappella è posta la piccola statua lignea della Madonna del XIV, vestita di paramenti preziosi e posta su una colonna di alabastro.
La Statua è un manufatto del XV secolo, alta 36 cm.; la statua che c’era prima andò distrutta in un incendio nel 1434-1435.



La statua della Madonna con uno dei suoi tanti abiti


L’abito della Madonna posta sul pilastro viene cambiato periodicamente









Agli affreschi della Basilica ha lavorato anche Goya. Notevole il suo affresco “L’Adorazione del Nome di Dio”: Angeli, musicisti e cantori sono disposti su ammassi di nuvole lodando la Gloria di Dio rappresentato con un triangolo luminoso, sintesi delle tre Persone della Santissima Trinità.

Il pilastro è incastonato nella cappella centrale. I fedeli possono fare la fila per potersi ritrovare al cospetto di un ovale, dentro cui si vede un frammento di pietra rosata, un po’ consumata.
Molti lo toccano, altri lo baciano, segno che la venerazione per la Vergine del Pilar ancora oggi è alta. 



Fedeli in fila per toccare e baciare il Pilastro della Madonna





Altare maggiore


Sull’Altare maggiore si trova il “Retablo dell’Assunzione”, realizzato dal 1509 al 1518.



Il retablo sull'Altare maggiore


Tradizionalmente in onore della Madonna del Pilar si celebrano grandi feste dall’11 al 18 ottobre, in cui si balla l’antichissima “jota”, danza sacra e popolare.



Adulti che ballano la jota




Ragazzi che ballano la jota


Il 2, il 12 e il 20 di ogni mese (corrispondenti rispettivamente al giorno della venuta della Madonna, alla festa del Pilar e all’Incoronazione canonica), la Vergine viene posta su una colonna dorata, che simboleggia l’originario Pilastro



La Madonna sul Pilastro dorato


Il giorno più importante è il 12 ottobre, festa della Vergine del Pilar, Patrona della città. Sin dalle prime ore del mattino si svolge l’offerta dei fiori: migliaia di persone provenienti da tutto il mondo e vestite con i loro costumi tipici raggiungono la piazza del Pilar per depositare davanti alla Madonna milioni di fiori.



La Madonna su una montagna di fiori

Il 13 ottobre si tiene invece l’offerta dei frutti. Al tramonto prende il via il Rosario di Cristallo, una processione con carri e lanterne di cristallo che attraversa le strade di Saragozza.



Processione per il Rosario di Cristallo






PREGHIERA ALLA VERGINE DEL PILAR

Ave Maria, Madre di Cristo e della Chiesa!
Ave, vita, dolcezza e speranza nostra!

Alle Tue cure affido questa sera
le necessità di tutte le famiglie della Spagna,
le gioie dei bambini, i desideri dei giovani,
le preoccupazioni degli adulti, il dolore dei malati
e la serena vecchiaia degli anziani.

Ti affido la fedeltà e l’abnegazione dei ministri del tuo Figlio,
la speranza di quelli che si preparano per questo ministero,
la gioiosa donazione delle vergini del chiostro,
l’orazione e la sollecitudine dei religiosi e delle religiose,
la vita e l’impegno di tutti quelli che lavorano
per il regno di Cristo in questa terra.

Nelle Tue mani metto la fatica
e il sudore di quelli che lavorano con le proprie mani;
la nobile dedizione di quanti trasmettono il loro sapere
e lo sforzo di quelli che imparano;
la bella vocazione di quelli che con la loro scienza
e il loro servizio, alleviano il dolore altrui;
il compito di quelli che con la loro intelligenza cercano la verità.

Nel Tuo cuore lascio le aspirazioni
di coloro che, mediante le attività economiche,
cercano con rettitudine la prosperità dei loro fratelli;
di coloro che, al servizio della verità, informano
e formano rettamente l’opinione pubblica;
di coloro che, nella politica, nell’esercito, nei sindacati
o al servizio dell’ordine cittadino,
prestano la loro onesta collaborazione
a favore di una giusta, pacifica e sicura convivenza.

Vergine Santa del Pilar: aumenta la nostra fede,
rafforza la nostra speranza, ravviva la nostra carità.
Soccorri quelli che soffrono disgrazie,
quelli che soffrono per la solitudine, per l’ignoranza
o per la fame o per la mancanza di lavoro.
Rafforza i deboli nella fede.
Suscita nei giovani la disponibilità
per una donazione piena a Dio.
Proteggi la Spagna intera e i suoi cittadini, uomini e donne.
E assisti maternamente, o Maria,
quanti Ti invocano come Patrona della Spagna.
Così sia.