Il frate francescano si mise al
lavoro e, con l’aiuto del popolo, edificò in quel luogo una
cappella ponendovi dentro la statua miracolosa, affinché i
pellegrini potessero venerarla. La devozione popolare crebbe fino al
punto che il Papa affidò quel luogo ai Domenicani, che ancora
oggi sono lì, e servono il Santuario della Madonna di
Peñafrancia, divenuta nel 1966 la Patrona della provincia di
Salamanca.
Nel XVI secolo, tra il 1519 e il 1522, Magellano scoprì le Isole
Filippine.
Ben presto giunsero nelle nuove isole scoperte molti missionari, tra
cui gli Agostiniani, i Francescani e i Domenicani. Questi ultimi
aprirono una Università dedicata a San Tommaso.
In questa Università, nei primi anni del 1700, studiava per
diventare sacerdote il giovane Miguel Robles de Covarrubias. Era un
giovane molto dedito allo studio e, un bel giorno, come premio per il
suo profitto scolastico, ricevette in regalo dal professore un libro
dove era narrata la prodigiosa storia del Santuario spagnolo di
Peñafrancia.
Statua Don Miguel – nel giardino del Santuario di Naga
Subito nacque nel suo cuore una tenera devozione verso la Madonna
venerata con quel titolo, la cui immagine era fedelmente riprodotta nel
libro stesso. Egli la pregò affinché gli ottenesse la
guarigione fisica, poiché era ammalato e assai debole.
Avendo ottenuto dalla Madonna il miracolo della guarigione, volle
costruire a Manila una Chiesa in suo onore, come ringraziamento per la
grazia ottenuta. Ma il Vescovo gli fece sapere che, essendoci a Naga
urgente bisogno di sacerdoti, la sua ordinazione sacerdotale sarebbe
stata anticipata, dopo di che egli avrebbe dovuto trasferirsi a Naga.
Arrivato nel luogo della sua missione, il primo progetto che Don Miguel
cercò di realizzare fu la costruzione di una chiesa dedicata a
Nostra Signora di Peñafrancia. Quando però si
trattò di riprodurre l’immagine della statua miracolosa,
così come era raffigurata nel suo libro, lo scultore incaricato
dell’opera si trovò in grande difficoltà perché
non riusciva in nessun modo a riprodurre lo stesso colore
dell’originale. Allora gli venne in mente di provare con il sangue:
prese un cane, lo uccise e ne prelevò il sangue; la carcassa la
gettò nel fiume.
Miracolosamente, il cane, redivivo, ritornò a nuoto a riva e
fino alla casa del padrone.
Tutti rimasero sbalorditi, inclusi i due Padri domenicani che
assistettero alla scena; don Miguel considerò quel fatto
straordinario come un segno di origine divina e subito stese una
relazione scritta che inviò al Santuario di Nostra Signora di
Peñafrancia, in Spagna.
Questo miracolo fu il primo di una serie ininterrotta di grazie e
miracoli che avvennero in quel luogo, per intercessione della Madonna
venerata con il titolo di “Nostra Signora di Peñafrancia”.
Nei primi Anni Ottanta fu costruita la nuova chiesa, più grande
della prima, dove ancora oggi si può venerare la miracolosa
statua della Madonna di Peñafrancia.
Nel 1983 accadde un episodio increscioso: la statua della Vergine fu
trafugata nottetempo, con grande sgomento di tutti i fedeli.
Poiché tutte le ricerche della Polizia locale risultarono
inutili, il Vescovo indisse una veglia di preghiera a cui
partecipò moltissima gente. Si implorò l’aiuto divino per
ritrovare la venerata statua della Madonna e, dopo qualche settimana,
effettivamente, la si ritrovò nel Palazzo Arcivescovile di
Manila, restituita da mani ignote.
La statua fu collocata nella nuova Chiesa costruita proprio in suo
onore.
Esterno del Santuario di Peñafrancia
Nel 1882 un’epidemia di colera colpì Manila e la zona di Bicol.
Il vicario generale della diocesi, Padre Pedro de la Torre, nativo di
Osa de la Vega, in Spagna, aveva con sé una copia dello Volto
Santo di Osa, a cui era devoto.
(Riportiamo in calce la storia
del Volto Santo di Osa de la Vega)
Ricordando come negli anni del colera in Spagna, il Volto Santo avesse
difeso la popolazione di Osa, Padre Petro suggerì al Vescovo di
mettere l’immagine nella cattedrale, in modo che tutti vi si potessero
rivolgere implorando protezione. A Naga City era già diffusa,
venuta anch’essa dalla Spagna, la devozione alla Vergine onorata con il
nome di Nostra Signora di Peñafrancia.
Il Vescovo decise di affidarsi anche alle materne cure della Madonna e
trasferì in cattedrale anche la statua lignea della Vergine. Era
il 26 agosto 1882.
Iniziò così quella doppia devozione alla Vergine e al
Volto Santo del suo Divino Figlio che da allora sono inseparabili a
Naga.
L’epidemia passò e Naga fu risparmiata. In ringraziamento il
Volto Santo fu collocato nel Santuario della Vergine, a lato
dell’altare, e si dispose che entrambi fossero celebrati in un’unica
festa a settembre, la Domenica successiva al giorno della nascita di
Maria.
Per l’occasione la statua della Ina, nome affettuoso che significa
madre, e l’immagine del Volto Santo vengono portati in processione fino
alla cattedrale.
Il Volto Santo era posto in una cornice lignea, quando questa
invecchiò e si deteriorò, Doña Fabiana Arejola
vedova De Reyes, Presidente dell’Associazione di Peñafrancia,
donò una cornice d’argento e le “andas”, il sostegno su cui
è collocata l’immagine durante la processione.
Processione del Volto Santo
Il Volto Santo delle Filippine misura 61 cm. di altezza e 47 cm. di
larghezza. Sulla sommità della cornice d’argento sono
raffigurati sempre in argento gli strumenti della Passione di Nostro
Signore: la corona di spine, i chiodi, le lance e la croce.
Il Volto Santo di Gesù è impresso sul velo bianco di
Santa Veronica, e sanguinante e addolorato guarda chiunque lo guardi
con occhi dell’anima.
Su iniziativa del Rev. Padre
Concordio Sarte, Vescovo Ausiliare di Caceres, poi Rettore della
Parrocchia-Santuario di Peñafrancia si diede iniziò una
novena perpetua in onore del Volto Santo, che si svolge prima o dopo la
prima Messa del venerdì al Santuario.
Interno del Santuario
L’interno del Santuario, in uno stile semplice, è ad una sola
navata. Nel presbiterio è posto l’Altare.
L'Altare
Sopra l’Altare vi è una piccola cappella dove è collocata
la statua della Madonna.
La cappella sopra l'Altare
A seconda delle occasioni l’abito della Madonna cambia.
La statua della Madonna pronta per la processione
La festa di Nostra Signora di Peñafrancia si celebra a Naga la
Domenica dopo l’Ottava dell’8 settembre (Nascita della Beata Vergine
Maria) che di solito cade la seconda o la terza domenica di settembre.
Tutte le strade e i percorsi che portano a Naga si riempiono di milioni
di Bicolanos, provenienti sia da Bicol sia dall’estero, per rendere
onore alla Vergine di Peñafrancia, miracolosa Patrona della
regione di Bicol.
Bicolanos di tutti i ceti sociali si riuniscono a Naga per incontrare i
loro parenti, amici e compagni devoti, condividere cibo, bevande e
preghiere con loro e, soprattutto, per rendere omaggio e ringraziare la
Vergine di Peñafrancia, che i Bicolanos chiamano affettuosamente
“Ina”.
Rivolti al Cielo, gridano “Viva la Virgen”.
Il giorno della festa è preceduto da una novena in onore della
Vergine.
Il primo giorno, l’immagine della Vergine viene portata dal suo
Santuario alla Cattedrale di Naga dove si tiene la novena.
La novena alla Madonna si svolge all’interno o talvolta all’esterno
della Cattedrale. Migliaia di devoti vengono in Cattedrale per il
novenario, pregando per la divina intercessione di Ina a suo Figlio
perché le loro preghiere siano ascoltate e esaudite.
Si dice che il novenario abbia guarito innumerevoli devoti e persino un
vescovo che concelebrò la Messa della novena.
I fedeli che pregano chiedono alla Madonna per essere aiutate ad
avvicinarsi alla santità e per rafforzare la loro fede.
Durante alcuni dei giorni del periodo della novena, le processioni
dell’alba e della sera vengono organizzate all’interno della
città di Naga in cui vengono portate per le strade le immagini
sia della Madonna sia del Volto Santo.
La statua della Madonna, biancovestita, portata in processione
La statua della Madonna portata in processione
Prima di ritornare nella sua Basilica, la statua si ferma per qualche
giorno nella Cattedrale di Naga, mentre una folla di fedeli, giorno e
notte, rimane in continua preghiera. La statua della Madonna viene
infine riportata in Basilica con una solenne processione lungo il
fiume: in quel giorno il concorso di popolo raggiunge il suo apice,
segno di una devozione profonda e sincera dei Filippini per la Madre di
Gesù.
La processione sul fiume
Le immagini della Madonna e del Volto Santo poste sulla padoga sono
scortate da un gran numero di devoti maschi, molti dei quali sono a
bordo di coloratissime barche che tirano la pagoda, mentre coloro che
sono privilegiati affollano la pagoda insieme ai vescovi del Bicol, ai
sacerdoti, ai seminaristi e ai rappresentanti dei governi provinciale e
nazionale.
Migliaia di fedeli si allineano sulle due sponde del fiume. Tra grida
trionfali di “Viva la Virgen”, Bicolanos e pellegrini, con candele
accese in mano, si inginocchiano a terra e chinano il capo in
preghiera, agitando fazzoletti e asciugamani.
I devoti maschi della Vergine affollano l’enorme pagoda in una
commovente dimostrazione di fede e devozione.
La tradizione vuole che se una
donna, filippina o straniera, si trovasse sulla pagoda durante la
processione fluviale, sarebbe un disastro per tutte le persone
coinvolte.
Quando la pagoda raggiunge la sua
destinazione, i devoti gridano “Viva la Virgen”; ed ha inizio una Messa
pontificale.
La Domenica dopo l’ottava della
Natività di Maria, si concludono i festeggiamenti con delle
Messe festive. Le Messe si celebrano tutto il giorno in tutte le
parrocchie e nelle cattedrali della diocesi della regione del Bicol.
Inoltre, in molte parti del Paese si tengono Messe in onore della
Madonna, organizzate da associazioni di devoti locali.
Considerato il più grande e
popolare evento religioso nelle Filippine, la festa di
Peñafrancia dura una settimana.
Funzionari governativi, membri di gabinetto, ambasciatori, governatori
provinciali e membri del consiglio, sindaci, senatori, rappresentanti
del Congresso della Regione di Bicol, capi aziendali / industriali,
proprietari terrieri, dipendenti del governo e aziende statali, ecc.,
competono per il distinto onore di sponsorizzare Messe e preghiere
della novena presso la Cattedrale di Naga durante il periodo della
novena.
Durante i nove giorni di novena alla Madonna si tengono diverse sfilate.
Il sabato successivo al trasferimento è il giorno in cui si
tiene il Congresso della Gioventù Mariana in tutta la
città, che riunisce i giovani di tutta la città e della
regione per far loro condividere e rafforzare la loro fede.
Durante la Domenica dopo il trasferimento si esibiscono majorettes,
suonatori di tamburi e cantanti, oltre a bande musicali.
Il martedì prima della processione fluviale, in Plaza Quezon si
tiene il Concorso Regionale di Danze di Allegria a cui partecipano
tutte le scuole e le università del Bicol.
Il mercoledì, sfilano i Boy Scouts e le Girls Scouts, inclusi i
corpi Drum and Lyre, e le majorette di diverse scuole elementari e
superiori del Bicol.
Il giovedì, si svolge la parata civica dei lavoratori del
governo e di diverse associazioni e organizzazioni; sfilano anche dei
carri allegorici.
Il venerdì si svolge la parata militare a cui partecipano, oltre
a tutte le scuole superiori, ai college e alle università di
tutta la regione del Bicol, il personale di servizio della Polizia
nazionale filippina, le Forze armate delle Filippine, la Guardia
costiera filippina e i pompieri.
Soprannominata Parata militare della
regione di Bicol, è uno dei grandi momenti salienti delle
celebrazioni, con il sindaco di Naga che funge da ufficiale di
revisione, insieme a funzionari di polizia e militari in pensione, a
membri selezionati della Camera dei rappresentanti.
Premi e decorazioni vengono consegnati alla fine della lunga sfilata ai
migliori contingenti che hanno sfilato.
Inno a Nostra Signora di
Peñafrancia
L’inno a Nostra Signora di Peñafrancia o «
Resuene Vibrante» come lo
chiamano i Bicolanos, è l’inno ufficiale dei devoti alla Madonna
di Bicolandia composto da Padre Maximo Huguera, CM, nell’anno 1924;
è stato tradotto in lingua Bikol, la lingua degli abitanti della
parte delle Filippine in cui è situato il Santuario, da Padre
Jesus Esplana e Padre Sohl Saez.
Dopo la celebrazione del terzo centenario nel 2010, il testo completo
in spagnolo è stato riprodotto in tutte le Messe.
Testo in spagnolo
Coro: Resuene vibrante el himno de amor
Que entona tu pueblo con grata y emoción
Resuene vibrante el himno de amor
Que entona tu pueblo con grata emoción
Patrona del Bícol, Gran Madre de Dios
Sé siempre la Reina de Nuestra Región
Patrona del Bícol, Gran Madre de Dios
Sé siempre la Reina de Nuestra Region.
Estrofa I:
Los ríos murmuran tu nombre al correr
Los montes proclaman tu gloria y poder
El pueblo creyente con gozo te ve
Te canta amoroso y besa tu pie
El pueblo creyente con gozo te ve
Te canta amoroso y besa tu pie.
(Ripetere Coro)
Estrofa II:
Patrona del Bicol altare del amor
Reliquia bendita que el cielo nos dio
Escucha benigna del pueblo el
clamor Que acude a tu Templo con fé y devoción
Patrona del Bicol altare del amor
Reliquia bendita que el cielo nos dio
Escucha benigna del pueblo el
clamor Que acude a tu Templo con fé y devoción.
(Ripetere Coro)
Estrofa III:
Los pobres y tristes te buscan con fé
Te miran llorando les miras también
Al punto sus lágrimas se truscan en bien
Y a casa gozosos les vemos volver
Los pobres y tristes te buscan con fé
Te miran llorando les miras también
Al se punto sus láscan bien
Y a casa gozosos les vemos volver
(Ripetere Coro)
Testo in italiano
Ritornello:
Risuona vibrante l’inno d’amore
Che canta la tua gente con gratitudine ed emozione
Risuona vibrante l’inno d’amore
Che canta la tua gente con grata emozione
Patrona del Bícol, Gran Madre di Dio
Sii sempre la Regina della Nostra Regione
Patrona del Bícol, Gran Madre di Dio
Sii sempre la Regina della Nostra Regione.
Verso I:
I fiumi scorrendo mormorano il Tuo nome
I monti proclamano la Tua gloria e la tua potenza
Il popolo credente Ti vede con gioia
Ti canta amorevolmente e Ti bacia il piede
Ti canta amorevolmente e Ti bacia il piede
Si ripete il ritornello
Verso II:
Patrona del Bicol, altare dell’amore
Reliquia benedetta che il Cielo ci ha donato
Ascolta benigna il grido del popolo
Che viene al tuo Tempio con fede e devozione
Patrona del Bicol, altare dell’amore
Reliquia benedetta che il Cielo ci ha donato
Ascolta benigna il grido del popolo
Che viene al tuo Tempio con fede e devozione
Si ripete il ritornello
Verso III:
I poveri e i tristi ti cercano con fede
Ti guardano piangere, li guardi anche tu
Così le loro lacrime si trasformano in bene
E a casa gioiosi li vediamo tornare
I poveri e i tristi ti cercano con fede
Ti guardano piangere, li guardi anche tu
Così le loro lacrime si trasformano in bene
E a casa gioiosi li vediamo tornare
Si ripete il ritornello
Testo in Bicol
I
Maski an kasalogan, Sambit an si'mong ngaran
Maski an kabukiran, Ika an rokyaw.
Kami si'mong aki, Pano' nin kaogmahan
Si'mong nangangako, Ika kamo'tan.
Kami si'mong aki, Pano' nin kaogmahan
Si'mong nangangako, Ika kamo'tan.
Coro :
Awiton an awit nin pagkamoot
Sa saimo samuyang idinodolot
Awiton an awit nin pagkamoot
Sa saimo samuyang idonodolot.
Patrona nin Bikol,
regione di Ina ka nin Dios Magdanay na Reina nin samuyang, regione di
Patrona nin Bikol, regione di Ina ka nin Dios
Magdanay na Reina nin samuyang.
II
Patrona nin Bikol, Inang mamomo'ton
Pamanang banal, Balaog nin Dios.
Pakihimatea mga inarangay, Kan si'mong banwaan
na napaalaw.
Patrona nin Bikol, Inang mamomo'ton
Pamanang banal, Balaog nin Dios.
Pakihimatea mga inarangay, Kan si'mong banwaan
na napaalaw.
(Ripetesi Coro)
Storia del Volto Santo di Osa de la Vega
