Santuario di
Nostra Signora di Peñafrancia


Naga - Filippine



J5JX+RXH, Balatas Road, Naga, 4400 Camarines Sur, Filippine

Telefono: +63 54 473 3644





IIl Santuario di Nostra Signora di Peñafrancia (Nuestra Señora de Peñafrancia o Nuestra Señora de la Peña de Francia o Virgen de la Peña de Francia) è una Basilica Minore situata alla periferia della città di Naga, conosciuta anche come la città dei pellegrini, nella provincia di Camarines Sur, nella regione del Bicol.

Le Filippine sono la nazione maggiormente cattolica dell’Asia; il popolo filippino ha una particolare devozione per la Vergine Maria.
Il Santuario della Madonna di Peñafrancia [o “de la Peña de Francia”], fu costruito a Naga nel 1876-1877, ed è uno dei più importanti centri di devozione mariana delle Filippine.

Secondo la tradizione, la storia del Santuario ha inizio nel XV secolo, e non nelle Filippine, ma in Francia.
Nel 1429, il frate francescano Simon Vela vide apparire la Madonna, che gli chiese di andare in un luogo chiamato “Peñafrancia”. Il frate si recò immediatamente dal suo Superiore e gli confidò l’accaduto. Il Superiore gli disse che quel luogo si trovava in Spagna egli diede il permesso di recarvisi.
Per tre anni frate Simon peregrinò per la Spagna cercando la località chiamata “Peñafrancia”, ma inutilmente. Allora se ne tornò sconsolato al suo convento, in Francia;
ma dopo poco tempo la Madonna gli apparve di nuovo e gli rinnovò la stessa richiesta di prima. Il frate si recò nuovamente dal suo Superiore, il quale si fidò ancora di lui e per la seconda volta gli concesse il permesso di cercare questa misteriosa località.

Dopo oltre un mese di faticose ricerche, finalmente frate Simon incontrò nei pressi di Salamanca, nella Spagna nord-occidentale, alcune persone che lo condussero fino nelle vicinanze di una grande montagna rocciosa e gli spiegarono: ecco questa montagna si chiama Peñafrancia, che significa “Montagna di Francia”; al tempo dell’invasione della Spagna da parte dei musulmani, molti fuggirono dai paesi e dalle città e si rifugiarono sulla montagna, portando con loro le più venerate statue ed immagini sacre delle loro chiese. Con l’aiuto dei Francesi, gli Spagnoli, proprio nei pressi di questa montagna, sconfissero l’esercito musulmano; fu così che la montagna venne chiamata “Peñafrancia”, in onore dei Francesi che combatterono al fianco degli Spagnoli per respingere l’invasore.




La montagna di Peñafrancia


Frate Simon si incamminò subito verso la montagna. Giunto in prossimità della vetta, fu sorpreso dal buio e, vinto dalla stanchezza, si pose a dormire in una piccola grotta. Mentre era immerso nel sonno si scatenò una violenta tempesta, con tuoni e lampi; a un certo punto una pietra, della grandezza di un pugno, si staccò dalla cima della grotta e andò a colpire fra Simon proprio sulla fronte. Svegliatosi di soprassalto, si ritrovò con la faccia tutta coperta di sangue. Noncurante del dolore, si fasciò la fronte alla meno peggio e riprese il cammino verso la cima del monte. Poco prima della vetta, ecco che all’improvviso venne abbagliato da una fulgidissima luce e poi, avvolta in questa luce, gli apparve nuovamente la Madonna con il Bambino, proprio quella stessa che per due volte l’aveva invitato a cercare la località chiamata “Peñafrancia”.

La Madonna gli disse di scavare in quel luogo, fino a che non avesse trovato un tesoro; poi scomparve.
Pieno di indescrivibile gioia, il frate tornò subito al villaggio ai piedi della montagna e si mise a cercare delle persone di buona volontà che lo aiutassero a scavare, come la Madonna gli aveva chiesto. Gli unici che riuscì a trovare furono due malati.
Saliti insieme sulla montagna, fino al luogo dell’Apparizione, cominciarono a scavare e, tolto il grande masso che ostruiva una grotta, rimasero sbalorditi al vedere che dentro vi era una bellissima statua della Madonna con il Bambino, la stessa Madonna che frate Simon aveva visto nelle precedenti apparizioni.
Immediatamente i due aiutanti furono guariti dalle loro malattie ed anche frate Simon fu guarito dalla ferita sulla fronte.
Da quel momento, le grazie ed i miracoli, avvenuti in quel luogo per intercessione della Madonna, si moltiplicarono in un modo veramente sbalorditivo.
Era il 19 maggio 1434.





Il frate francescano si mise al lavoro e, con l’aiuto del popolo, edificò in quel luogo una cappella ponendovi dentro la statua miracolosa, affinché i pellegrini potessero venerarla. La devozione popolare crebbe fino al punto che il Papa affidò quel luogo ai Domenicani, che ancora oggi sono lì, e servono il Santuario della Madonna di Peñafrancia, divenuta nel 1966 la Patrona della provincia di Salamanca.

Nel XVI secolo, tra il 1519 e il 1522, Magellano scoprì le Isole Filippine.
Ben presto giunsero nelle nuove isole scoperte molti missionari, tra cui gli Agostiniani, i Francescani e i Domenicani. Questi ultimi aprirono una Università dedicata a San Tommaso.
In questa Università, nei primi anni del 1700, studiava per diventare sacerdote il giovane Miguel Robles de Covarrubias. Era un giovane molto dedito allo studio e, un bel giorno, come premio per il suo profitto scolastico, ricevette in regalo dal professore un libro dove era narrata la prodigiosa storia del Santuario spagnolo di Peñafrancia.




Statua Don Miguel – nel giardino del Santuario di Naga


Subito nacque nel suo cuore una tenera devozione verso la Madonna venerata con quel titolo, la cui immagine era fedelmente riprodotta nel libro stesso. Egli la pregò affinché gli ottenesse la guarigione fisica, poiché era ammalato e assai debole.
Avendo ottenuto dalla Madonna il miracolo della guarigione, volle costruire a Manila una Chiesa in suo onore, come ringraziamento per la grazia ottenuta. Ma il Vescovo gli fece sapere che, essendoci a Naga urgente bisogno di sacerdoti, la sua ordinazione sacerdotale sarebbe stata anticipata, dopo di che egli avrebbe dovuto trasferirsi a Naga.
Arrivato nel luogo della sua missione, il primo progetto che Don Miguel cercò di realizzare fu la costruzione di una chiesa dedicata a Nostra Signora di Peñafrancia. Quando però si trattò di riprodurre l’immagine della statua miracolosa, così come era raffigurata nel suo libro, lo scultore incaricato dell’opera si trovò in grande difficoltà perché non riusciva in nessun modo a riprodurre lo stesso colore dell’originale. Allora gli venne in mente di provare con il sangue: prese un cane, lo uccise e ne prelevò il sangue; la carcassa la gettò nel fiume.
Miracolosamente, il cane, redivivo, ritornò a nuoto a riva e fino alla casa del padrone.
Tutti rimasero sbalorditi, inclusi i due Padri domenicani che assistettero alla scena; don Miguel considerò quel fatto straordinario come un segno di origine divina e subito stese una relazione scritta che inviò al Santuario di Nostra Signora di Peñafrancia, in Spagna.
Questo miracolo fu il primo di una serie ininterrotta di grazie e miracoli che avvennero in quel luogo, per intercessione della Madonna venerata con il titolo di “Nostra Signora di Peñafrancia”.

Nei primi Anni Ottanta fu costruita la nuova chiesa, più grande della prima, dove ancora oggi si può venerare la miracolosa statua della Madonna di Peñafrancia.
Nel 1983 accadde un episodio increscioso: la statua della Vergine fu trafugata nottetempo, con grande sgomento di tutti i fedeli. Poiché tutte le ricerche della Polizia locale risultarono inutili, il Vescovo indisse una veglia di preghiera a cui partecipò moltissima gente. Si implorò l’aiuto divino per ritrovare la venerata statua della Madonna e, dopo qualche settimana, effettivamente, la si ritrovò nel Palazzo Arcivescovile di Manila, restituita da mani ignote.
La statua fu collocata nella nuova Chiesa costruita proprio in suo onore.



Esterno del Santuario di Peñafrancia


Nel 1882 un’epidemia di colera colpì Manila e la zona di Bicol.
Il vicario generale della diocesi, Padre Pedro de la Torre, nativo di Osa de la Vega, in Spagna, aveva con sé una copia dello Volto Santo di Osa, a cui era devoto.

(Riportiamo in calce la storia del Volto Santo di Osa de la Vega)

Ricordando come negli anni del colera in Spagna, il Volto Santo avesse difeso la popolazione di Osa, Padre Petro suggerì al Vescovo di mettere l’immagine nella cattedrale, in modo che tutti vi si potessero rivolgere implorando protezione. A Naga City era già diffusa, venuta anch’essa dalla Spagna, la devozione alla Vergine onorata con il nome di Nostra Signora di Peñafrancia.
Il Vescovo decise di affidarsi anche alle materne cure della Madonna e trasferì in cattedrale anche la statua lignea della Vergine. Era il 26 agosto 1882.
Iniziò così quella doppia devozione alla Vergine e al Volto Santo del suo Divino Figlio che da allora sono inseparabili a Naga.
L’epidemia passò e Naga fu risparmiata. In ringraziamento il Volto Santo fu collocato nel Santuario della Vergine, a lato dell’altare, e si dispose che entrambi fossero celebrati in un’unica festa a settembre, la Domenica successiva al giorno della nascita di Maria.
Per l’occasione la statua della Ina, nome affettuoso che significa madre, e l’immagine del Volto Santo vengono portati in processione fino alla cattedrale.

Il Volto Santo era posto in una cornice lignea, quando questa invecchiò e si deteriorò, Doña Fabiana Arejola vedova De Reyes, Presidente dell’Associazione di Peñafrancia, donò una cornice d’argento e le “andas”, il sostegno su cui è collocata l’immagine durante la processione.




Processione del Volto Santo
 
Il Volto Santo delle Filippine misura 61 cm. di altezza e 47 cm. di larghezza. Sulla sommità della cornice d’argento sono raffigurati sempre in argento gli strumenti della Passione di Nostro Signore: la corona di spine, i chiodi, le lance e la croce.
Il Volto Santo di Gesù è impresso sul velo bianco di Santa Veronica, e sanguinante e addolorato guarda chiunque lo guardi con occhi dell’anima.





Su iniziativa del Rev. Padre Concordio Sarte, Vescovo Ausiliare di Caceres, poi Rettore della Parrocchia-Santuario di Peñafrancia si diede iniziò una novena perpetua in onore del Volto Santo, che si svolge prima o dopo la prima Messa del venerdì al Santuario.




Interno del Santuario

L’interno del Santuario, in uno stile semplice, è ad una sola navata. Nel presbiterio è posto l’Altare.



L'Altare

Sopra l’Altare vi è una piccola cappella dove è collocata la statua della Madonna.




La cappella sopra l'Altare


A seconda delle occasioni l’abito della Madonna cambia.



La statua della Madonna pronta per la processione


La festa di Nostra Signora di Peñafrancia si celebra a Naga la Domenica dopo l’Ottava dell’8 settembre (Nascita della Beata Vergine Maria) che di solito cade la seconda o la terza domenica di settembre.
Tutte le strade e i percorsi che portano a Naga si riempiono di milioni di Bicolanos, provenienti sia da Bicol sia dall’estero, per rendere onore alla Vergine di Peñafrancia, miracolosa Patrona della regione di Bicol.
Bicolanos di tutti i ceti sociali si riuniscono a Naga per incontrare i loro parenti, amici e compagni devoti, condividere cibo, bevande e preghiere con loro e, soprattutto, per rendere omaggio e ringraziare la Vergine di Peñafrancia, che i Bicolanos chiamano affettuosamente “Ina”.
Rivolti al Cielo, gridano “Viva la Virgen”.
Il giorno della festa è preceduto da una novena in onore della Vergine.

Il primo giorno, l’immagine della Vergine viene portata dal suo Santuario alla Cattedrale di Naga dove si tiene la novena.

La novena alla Madonna si svolge all’interno o talvolta all’esterno della Cattedrale. Migliaia di devoti vengono in Cattedrale per il novenario, pregando per la divina intercessione di Ina a suo Figlio perché le loro preghiere siano ascoltate e esaudite.
Si dice che il novenario abbia guarito innumerevoli devoti e persino un vescovo che concelebrò la Messa della novena.
I fedeli che pregano chiedono alla Madonna per essere aiutate ad avvicinarsi alla santità e per rafforzare la loro fede.
Durante alcuni dei giorni del periodo della novena, le processioni dell’alba e della sera vengono organizzate all’interno della città di Naga in cui vengono portate per le strade le immagini sia della Madonna sia del Volto Santo.



La statua della Madonna, biancovestita, portata in processione




La statua della Madonna portata in processione


Prima di ritornare nella sua Basilica, la statua si ferma per qualche giorno nella Cattedrale di Naga, mentre una folla di fedeli, giorno e notte, rimane in continua preghiera. La statua della Madonna viene infine riportata in Basilica con una solenne processione lungo il fiume: in quel giorno il concorso di popolo raggiunge il suo apice, segno di una devozione profonda e sincera dei Filippini per la Madre di Gesù.




La processione sul fiume

Le immagini della Madonna e del Volto Santo poste sulla padoga sono scortate da un gran numero di devoti maschi, molti dei quali sono a bordo di coloratissime barche che tirano la pagoda, mentre coloro che sono privilegiati affollano la pagoda insieme ai vescovi del Bicol, ai sacerdoti, ai seminaristi e ai rappresentanti dei governi provinciale e nazionale.

Migliaia di fedeli si allineano sulle due sponde del fiume. Tra grida trionfali di “Viva la Virgen”, Bicolanos e pellegrini, con candele accese in mano, si inginocchiano a terra e chinano il capo in preghiera, agitando fazzoletti e asciugamani.

I devoti maschi della Vergine affollano l’enorme pagoda in una commovente dimostrazione di fede e devozione.





La tradizione vuole che se una donna, filippina o straniera, si trovasse sulla pagoda durante la processione fluviale, sarebbe un disastro per tutte le persone coinvolte.

Quando la pagoda raggiunge la sua destinazione, i devoti gridano “Viva la Virgen”; ed ha inizio una Messa pontificale.

La Domenica dopo l’ottava della Natività di Maria, si concludono i festeggiamenti con delle Messe festive. Le Messe si celebrano tutto il giorno in tutte le parrocchie e nelle cattedrali della diocesi della regione del Bicol. Inoltre, in molte parti del Paese si tengono Messe in onore della Madonna, organizzate da associazioni di devoti locali.

Considerato il più grande e popolare evento religioso nelle Filippine, la festa di Peñafrancia dura una settimana.
Funzionari governativi, membri di gabinetto, ambasciatori, governatori provinciali e membri del consiglio, sindaci, senatori, rappresentanti del Congresso della Regione di Bicol, capi aziendali / industriali, proprietari terrieri, dipendenti del governo e aziende statali, ecc., competono per il distinto onore di sponsorizzare Messe e preghiere della novena presso la Cattedrale di Naga durante il periodo della novena.

Durante i nove giorni di novena alla Madonna si tengono diverse sfilate.

Il sabato successivo al trasferimento è il giorno in cui si tiene il Congresso della Gioventù Mariana in tutta la città, che riunisce i giovani di tutta la città e della regione per far loro condividere e rafforzare la loro fede.
Durante la Domenica dopo il trasferimento si esibiscono majorettes, suonatori di tamburi e cantanti, oltre a bande musicali.
Il martedì prima della processione fluviale, in Plaza Quezon si tiene il Concorso Regionale di Danze di Allegria a cui partecipano tutte le scuole e le università del Bicol.
Il mercoledì, sfilano i Boy Scouts e le Girls Scouts, inclusi i corpi Drum and Lyre, e le majorette di diverse scuole elementari e superiori del Bicol.
Il giovedì, si svolge la parata civica dei lavoratori del governo e di diverse associazioni e organizzazioni; sfilano anche dei carri allegorici.
Il venerdì si svolge la parata militare a cui partecipano, oltre a tutte le scuole superiori, ai college e alle università di tutta la regione del Bicol, il personale di servizio della Polizia nazionale filippina, le Forze armate delle Filippine, la Guardia costiera filippina e i pompieri.

Soprannominata Parata militare della regione di Bicol, è uno dei grandi momenti salienti delle celebrazioni, con il sindaco di Naga che funge da ufficiale di revisione, insieme a funzionari di polizia e militari in pensione, a membri selezionati della Camera dei rappresentanti.
Premi e decorazioni vengono consegnati alla fine della lunga sfilata ai migliori contingenti che hanno sfilato.






Inno a Nostra Signora di Peñafrancia


L’inno a Nostra Signora di Peñafrancia o «Resuene Vibrante» come lo chiamano i Bicolanos, è l’inno ufficiale dei devoti alla Madonna di Bicolandia composto da Padre Maximo Huguera, CM, nell’anno 1924; è stato tradotto in lingua Bikol, la lingua degli abitanti della parte delle Filippine in cui è situato il Santuario, da Padre Jesus Esplana e Padre Sohl Saez.

Dopo la celebrazione del terzo centenario nel 2010, il testo completo in spagnolo è stato riprodotto in tutte le Messe.

Testo in spagnolo

Coro: Resuene vibrante el himno de amor
Que entona tu pueblo con grata y emoción
Resuene vibrante el himno de amor
Que entona tu pueblo con grata emoción
Patrona del Bícol, Gran Madre de Dios
Sé siempre la Reina de Nuestra Región
Patrona del Bícol, Gran Madre de Dios
Sé siempre la Reina de Nuestra Region.

Estrofa I:
Los ríos murmuran tu nombre al correr
Los montes proclaman tu gloria y poder
El pueblo creyente con gozo te ve
Te canta amoroso y besa tu pie
El pueblo creyente con gozo te ve
Te canta amoroso y besa tu pie.
(Ripetere Coro)

Estrofa II:
Patrona del Bicol altare del amor
Reliquia bendita que el cielo nos dio
Escucha benigna del pueblo el
clamor Que acude a tu Templo con fé y devoción
Patrona del Bicol altare del amor
Reliquia bendita que el cielo nos dio
Escucha benigna del pueblo el
clamor Que acude a tu Templo con fé y devoción.
(Ripetere Coro)

Estrofa III:
Los pobres y tristes te buscan con fé
Te miran llorando les miras también
Al punto sus lágrimas se truscan en bien
Y a casa gozosos les vemos volver
Los pobres y tristes te buscan con fé
Te miran llorando les miras también
Al se punto sus láscan bien
Y a casa gozosos les vemos volver
(Ripetere Coro)

Testo in italiano

Ritornello:
Risuona vibrante l’inno d’amore
Che canta la tua gente con gratitudine ed emozione
Risuona vibrante l’inno d’amore
Che canta la tua gente con grata emozione
Patrona del Bícol, Gran Madre di Dio
Sii sempre la Regina della Nostra Regione
Patrona del Bícol, Gran Madre di Dio
Sii sempre la Regina della Nostra Regione.

Verso I:
I fiumi scorrendo mormorano il Tuo nome
I monti proclamano la Tua gloria e la tua potenza
Il popolo credente Ti vede con gioia
Ti canta amorevolmente e Ti bacia il piede
Ti canta amorevolmente e Ti bacia il piede
Si ripete il ritornello

Verso II:
Patrona del Bicol, altare dell’amore
Reliquia benedetta che il Cielo ci ha donato
Ascolta benigna il grido del popolo
Che viene al tuo Tempio con fede e devozione
Patrona del Bicol, altare dell’amore
Reliquia benedetta che il Cielo ci ha donato
Ascolta benigna il grido del popolo
Che viene al tuo Tempio con fede e devozione
Si ripete il ritornello

Verso III:
I poveri e i tristi ti cercano con fede
Ti guardano piangere, li guardi anche tu
Così le loro lacrime si trasformano in bene
E a casa gioiosi li vediamo tornare
I poveri e i tristi ti cercano con fede
Ti guardano piangere, li guardi anche tu
Così le loro lacrime si trasformano in bene
E a casa gioiosi li vediamo tornare
Si ripete il ritornello

Testo in Bicol

I
Maski an kasalogan, Sambit an si'mong ngaran
Maski an kabukiran, Ika an rokyaw.
Kami si'mong aki, Pano' nin kaogmahan
Si'mong nangangako, Ika kamo'tan.
Kami si'mong aki, Pano' nin kaogmahan
Si'mong nangangako, Ika kamo'tan.

Coro :
Awiton an awit nin pagkamoot
Sa saimo samuyang idinodolot
Awiton an awit nin pagkamoot
Sa saimo samuyang idonodolot.
Patrona nin Bikol,
regione di Ina ka nin Dios Magdanay na Reina nin samuyang, regione di
Patrona nin Bikol, regione di Ina ka nin Dios
Magdanay na Reina nin samuyang.

II
Patrona nin Bikol, Inang mamomo'ton
Pamanang banal, Balaog nin Dios.
Pakihimatea mga inarangay, Kan si'mong banwaan
na napaalaw.
Patrona nin Bikol, Inang mamomo'ton
Pamanang banal, Balaog nin Dios.
Pakihimatea mga inarangay, Kan si'mong banwaan
na napaalaw.
(Ripetesi Coro)



Storia del Volto Santo di Osa de la Vega




Nella città di Osa de la Vega, Spagna, un giorno vivevano Gregorio de la Torre e Isabel Corral, una coppia molto religiosa che aveva ereditato da Padre Juan Montilla, un’immagine del Volto Santo di Gesù (Divino Rostro).

Con stupore di molti che ne testimoniano la veridicità, l’immagine miracolosa di Nostro Signore cominciò a sudare sangue. Veloce come un incendio nella prateria, la notizia raggiunse ogni angolo della città e in men che non si dica una gran folla accorse per dare un’occhiata all’immagine sacra.

La casa divenne troppo piccola per una grande folla, così la coppia decise di chiedere il trasferimento dell’immagine in chiesa. Lì, in breve tempo l’immagine divenne oggetto di una devozione molto speciale degli abitanti.

Negli anni 1834, 1855 e 1865 la Spagna venne colpita al morbo del colera. Molte città subirono gli effetti dolorosi della terribile malattia. Per uno speciale intervento della Divina Provvidenza, legato  ad una speciale devozione del popolo per il Volto Santo, la città di Osa de la Vega non subì la scomparsa di nemmeno uno dei suoi abitanti.
Da allora, la già popolare devozione per il Volto Santo aumentò notevolmente: la fiducia della popolazione di Osa de la Vega nel potere dell’immagine divenne illimitata.