Santuario di Maria Santissima
di Capo d'Orlando


Capo d'Orlando - Messina



SP147, 25, 98071 Capo d’Orlando - ME

Telefono: 333 657 2720





Il Santuario di Maria Santissima di Capo d’Orlando si trova sulla collina del paese omonimo posto sulla costa nord-orientale della Sicilia, di fronte alle Isole Eolie, a circa 90 km. da Messina. E’ il principale luogo di culto mariano del territorio.
Maria Santissima di Capo d’Orlando è conosciuta anche come Madonna di Capo d’Orlando, ed è la Santa Patrona di questa località balneare.



Panoramica

Il Santuario sorge accanto al luogo dove c’era un castello di guardia per l’avvistamento e il contrasto dei corsari che infestavano il mare antistante.
Secondo la leggenda, Capo d’Orlando deve il suo nome al fatto che il paladino Orlando soggiornò sul posto prima di recarsi in Terra Santa.

Si narra che nella notte del 22 ottobre del 1598, sul castello di Capo d’Orlando, due guardiani, i fratelli Raffa, udirono dei rumori e affacciatisi videro un pellegrino che senza parlare, prese una bùccina, strumento utilizzato per dare l’allarme agli abitanti del paese durante le numerose incursioni dei pirati, e cominciò a suonarla.
I guardiani lo richiamarono ma lui continuò imperterrito, allora si avvicinarono, ma il pellegrino scappò lasciando a terra un sacchetto contenente una cassetta, con dentro una piccola statuetta raffigurante la Madonna che aveva tra le braccia il Bambino Gesù, e che era di una bellezza folgorante.
La cassetta era chiusa da due sportellini che all’interno portavano due raffigurazioni: una di San Michele Arcangelo e l’altra di San Francesco di Paola.

I guardiani credettero di riconoscere nel pellegrino San Cono Navacita, Abate, del vicino paese di Naso, da loro ammirato e venerato; così la statuetta venne portata a Naso.



San Cono Navacita

Saputo dell’accaduto, il prefetto di Capo d’Orlando, Antonino Piccolo, si recò a far visita alla Madonna e la supplicò di salvargli i figli affetti da vaiolo; i quali guarirono.

Nel 1600, per interessamento del Conte Girolamo Ioppolo, sostenuto da una grande partecipazione popolare, fu edificato il Santuario di Maria Santissima sul promontorio di Capo d’Orlando accanto ai resti del Castello, lo stesso luogo che si dice fosse stato indicato da San Cono in una delle sue apparizioni.

Ultimato il Santuario, il 22 ottobre dello stesso anno, la statua della Madonna fu condotta da Naso al Santuario, con un’imponente processione a cui parteciparono tutte le confraternite, gli ordini religiosi, il clero secolare di Naso e di Capo d’Orlando, 300 soldati della milizia urbana in grande uniforme, e una gran folla di oltre ventimila fedeli accorsi da tutte le parti della Sicilia e dalla Calabria.
Lungo tutto il tragitto fu un susseguirsi continuo di archi di foglie ingemmate di lumi, di graziosi altarini, di spari di archibugi, di moschetti, di mortaretti e perfino di un cannone che dal forte del Capo taceva da tenore a tutti gli altri spari.

Arrivati al Santuario la statuetta della Madonna fu collocata in una nicchia di pietra decorata da fregi doro e chiusa con un’inferriata.
Le autorità offrirono dei doni: il Conte di San Marco offrì una lampada d’argento con scolpite le sue armi; il Conte Joppolo offrì altre due lampade con scolpito lo stemma del suo casato; Carlo Giudice da Tortorici un calice d’argento.

Si istituì da quel giorno una festa solenne con mercato e fiera, da celebrarsi ogni anno il  22 ottobre.






La statua della Madonna


La statuetta rappresenta la Vergine Maria vestita con un abito d’argento coperto da un drappo azzurro, un fazzoletto le cinge la testa e scende sulle spalle. I due piedi scalzi a vista poggiano su di una nuvola con dei cherubini alati che la sorreggono.
Il Bambino si trova sul braccio sinistro di Maria, con la veste azzurra e con le mani tese verso il volto della Madre.
La Madre e il Bambino portano in testa una corona.

La Madonna mostrò ben presto la sua materna predilezione per gli Orlandini e per i suoi devoti.
Fino a non molto tempo fa pendevano dall’arco della porta del Santuario delle catene a ricordo della prodigiosa liberazione dai Turchi del conte di Galati, Placido Cottone, avvenuta nel 1628 nell’arcipelago greco.

I lampadari iridati di gemme, che per circa 3 secoli hanno brillato nel Santuario e che furono donati nel 1936 alla Patria, ricordano la riconoscenza del duca d’Ossuna e Viceré di Sicilia, Pietro Giron, scampato miracolosamente a morte sicura per essere caduto nella cisterna dell’atrio del Santuario.

Gli ex-voto con le numerose barche salvate dalle furiose onde del mare in tempesta, ricordano altri prodigiosi miracoli della Madonna.



Ex voto dello scampato pericolo da un naufragio




Ex voto con la statuetta della Madonna


Il 12 dicembre 1925 la statuetta venne rubata e fu sostituita con una in argento.



La statuetta in argento della Madonna


Il Santuario è posto sulla collina di Capo d’Orlando a circa 80 metri di altezza, ed è raggiungibile solo a piedi, percorrendo un sentiero con una lunga scalinata di 230 scalini, intervallata dalle stazioni della Via Crucis.

Sulla sinistra si trovano i ruderi del “Castello di Orlando”.




Il Santuario con, a sinistra, i ruderi del castello


L’esterno del Santuario è molto semplice: un corpo centrale con il tetto a capanna affiancato dalla torre campanaria.




La facciata del Santuaio


L’interno del Santuario è ad una sola navata, con tre cappelle; la cappella più grande è dedicata alla Madonna di Capo d’Orlando e contiene la statuetta in argento.
Il soffitto è in legno intarsiato a forma di stella a otto punte.



L'Altare

Sulla sinistra vi è una trifora in pietra: su due delle arcate di questa si trovano una statua di Sant’Anna e una statua della Madonna, sulla terza arcata si trova una barca di legno, possibile devoto riconoscimento di un fedele miracolato.




La trifora

La Festa di Maria Santissima di Capo d’Orlando si svolge il 21 e il 22 ottobre, giorno del rinvenimento della statuetta della Madonna. Nei due giorni si svolge alche la fiera con centinaia di bancarelle lungo un percorso di un chilometro e mezzo.

La festa ha inizio con la Santa Messa delle 11,00 celebrata nel Santuario. Alle ore 12.00 ha inizio la processione, che porta la statuetta della Madonna nella cittadina.
La statuetta viene portata su un tempietto dorato con le colonne azzurre.



Il tempietto per portare la Madonna in processione




La statuetta della Madonnain processione


Il tempietto viene portato e scortato da un gruppo di giovani e anziani chiamati “ragazzi con la camicia bianca”, che cantano continuamente l’inno alla Madonna.



I “ragazzi” con la camicia bianca




La Madonna in processione

Due ali di folla seguono la processione che porta la statuetta della Madonna nella chiesa di Cristo Re; i fedeli inneggiano alla Madonna gridando “Viva Maria”.

Dalla città di Naso viene portata la statua di San Cono.



La statua di San Cono

Nel pomeriggio si svolge la processione che riporta la statuetta della Madonna al Santuario.
Durante la processione si svolge il caratteristico incontro fra la Madonna e San Cono, tra le manifestazioni di giubilo della folla dei fedeli giunti da tutti i paesi della provincia.



L'incontro della Madonna e San Cono

La processione percorre tutta la salita che porta al Santuario, sempre tra due ali di folla.




La processione con la Madonna nella giornata del 22 ottobre


All’arrivo nel Santuario della statuetta della Madonna si celebra la Messa conclusiva officiata dal vicario della diocesi.

Alle 23,45 lo spettacolare sparo dei giuochi d’artificio conclude i festeggiamenti.


Inno cantato dai portatori della Madonna



Un inno di lode s’innalza al Tuo nome.
Siamo Tuoi figli nostra Regina.
Ed a gran voce gridiamo il Tuo nome: VIVA MARIA.
Sei la madre degli Orlandini.
Noi portatori con fede cantiamo
quest’inno di lode che invoca il tuo nome: VIVA MARIA”.


Preghiera a Maria Santissima di Capo d’orlando




O Vergine Benedetta di Capo d’Orlando
che sempre avete protetto e difeso i Vostri figli
guardate con occhio di affetto materno
anche questa povera creatura
che fiduciosa a Voi si rivolge.
Lo so, non ho meriti che rendano efficace la mia preghiera,
ma ora l’anima mia è pentita di aver dato ascolto
alle lusinghe del demonio, del mondo e della carne,
e per Vostro mezzo, o Maria di Capo d’Orlando,
desidero ottenere dal Vostro Gesù il perdono delle mie colpe.
Vedete, o Maria, in quante angustie ora mi trovo.
A Voi ricorro, confortatemi,
e dal Vostro Gesù fate che mi venga la forza
di tutto sopportare in penitenza dei miei peccati.

Avrei bisogno di una grazia speciale:
…………

Se vedete, o buona Madre, che questa gioverà all’anima mia,
domandatela a Gesù per me.
O Santa Vergine di Capo d’Orlando,
tanti sono ricorsi a Voi e furono esauditi,
non vogliate rifiutare la mia povera preghiera.

Tre Ave Maria e Gloria Patri