Santuario di Nostra Signora delle Lacrime

Mariapócs - Ungheria



Kossuth tér 25
H-4326 Mariapocs - Hongrie

Telefono e fax: + 36/ 24 - 385.142





IIl Santuario di Nostra Signora delle Lacrime si trova nella cittadina di Mariapocs, nella provincia di Szabolcs-Szatmár-Bereg, nell’Ungheria nord-orientale, confinante con la Russia.




Panoramica


Il nome della cittadina originariamente era solo “Polch” o Pócs.

Il Santuario è collegato con un monastero dei Padri Basiliani di San Giosafat, di rito bizantino. Ogni anno giungono al Santuario da 600.000 a 800.000 pellegrini di rito latino o bizantino.

Alla fine del XVII secolo, nella cittadina di Pócs esisteva una piccola chiesa in legno dove i sacerdoti cattolici di rito bizantino celebravano le funzioni religiose. La chiesa è stata preservata.



La piccola chiesa in legno


Nel 1675 il parroco di allora, Dániel Papp, decise di restaurare la chiesetta. Nello stesso tempo un membro della comunità, László Csigri, come atto di ringraziamento verso la Vergine per essere riuscito ad evadere miracolosamente dalle prigioni turche, fece dipingere al fratello del parroco, István Papp, un’immagine della Madonna e la donò alla chiesa.





L’immagine fu dipinta su una tavola di legno d’acero, di 70×50 cm., il pittore osservò le regole dell’iconografia e realizzò un’immagine del tipo delle cosiddette “hodigitria” (“Colei che indica la via”).
Maria tiene il bambino con la mano sinistra e con la mano destra lo indica. I volti della Madonna e del Bambino sono circondati da aureole, accanto ad esse si leggono le lettere greche “MP-OY” [Μήτηρ Θεού]  e “IC-XC” [Ιησούς Χριστός], cioè “Madre di Dio” e “Gesù Cristo”.
Maria è vestita di porpora, il Bambino con la destra benedice e nella sinistra tiene un fiore, simile ad un giglio a tre steli che simboleggia la Santissima Trinità, e porta una croce appesa al collo.
Sulla parte superiore dell’immagine ai due lati vi sono due Angeli.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’icona fu restaurata: durante i lavori di restauro apparve l’iscrizione: “Io, servo di Dio, feci dipingere quest’icona in remissione dei miei peccati”.
Pare che il pittore István Papp avesse dipinto l’immagine su una vecchia icona bizantina.

Il 4 novembre 1696, verso la fine della Messa, l’immagine della Madonna incominciò a lacrimare. La lacrimazione durò con flusso intermittente fino all’8 dicembre, accompagnata da diversi miracoli: conversione di musulmani e di protestanti, guarigioni: un bambino in fin di vita riacquistò la salute dopo aver toccato l’immagine.

Si sparse la voce e giungevano molti fedeli anche dai paesi vicini, così che l’evento miracoloso venne constatato da migliaia di persone.
Il parroco basiliano raccolse in un fazzoletto di seta “queste perle preziose della misericordia” e le inviò al vescovo di Eger, György Fenesy, il quale fece svolgere un’inchiesta e dopo l’audizione di 53 testimoni, tra cui dei protestanti, risultò in modo unanime che si trattava di lacrime umane.
Il generale imperiale di stanza nella città di Kálló, che era vicino a Pócs e fungeva da centro dell’amministrazione locale, il conte Johannes Andreas Corbelli, si recò a Pócs, accompagnato dai suoi ufficiali, per vedere l’immagine di Maria piangente. Prendendo in mano il dipinto ed esaminandolo attentamente, si convinse personalmente che non ci fosse frode, poiché le lacrime cadevano copiosamente dagli occhi della Madre di Dio anche quando teneva il quadro tra le mani. Allora raccolse delle lacrime con un fazzoletto e con questo andò a riferire l’evento a Vienna, all’imperatore Leopoldo d’Asburgo, che era anche Re d’Ungheria, e all’imperatrice Eleonora.
In mezzo alla desolazione del Regno, l’evento della lacrimazione venne visto dall’Imperatore come provvidenziale; e allora fece trasferire l’immagine miracolosa a Vienna e nella chiesa di Pócs ne fece porre una copia; che i monaci Basiliani rivestirono d’argento, lasciando scoperti solo i volti, secondo i canoni dell’iconografia bizantina.





Da allora la cittadina cambiò nome da semplice Pócs a Máriapócs.

Il trasferimento del quadro si svolse in modo trionfale, durò cinque mesi e passò per diverse città, arrivò a Vienna il 4 luglio 1697 dove ad attendere la Madonna c’erano 300.000 persone giubilanti.
Il quadro venne posto nella Cattedrale di Santo Stefano, dove si trova tuttora.



Il quadro nella Cattedrale di Vienna


I Viennesi pregarono senza sosta la Vergine perché li proteggesse dai musulmani, in parte respinti con la vittoria di Kahlenberg del 1683. Ben presto, il pericolo dei musulmani venne definitivamente superato, con la vittoria di Zenta (1697) - che oggi si trova in Serbia – ottenuta dal Principe Eugenio di Savoia, comandante dell’esercito imperiale. Si trattò di una delle peggiori sconfitte mai inflitte all’Impero Ottomano.

Nella regione di Mariapócs le conversioni di moltiplicarono e la cittadina divenne un fervente focolaio cattolico, anche se gli abitanti erano dispiaciuti per il trasferimento

Il 1 agosto 1715, durante la Messa, la copia dell’immagine lasciata al posto di quella originale incominciò a lacrimare. Il nuovo prodigio durò tre giorni e fu visto da centinaia di fedeli. Mons. Gábor Antal Erdődy, vescovo di Eger, fece effettuare una nuova inchiesta, che si concluse col riconoscimento dell’evento miracoloso e dei miracoli che ne erano seguiti.

I pellegrini accorrevano numerosi e le autorità pensarono alla costruzione di una nuova chiesa più ampia, la quale, iniziata nel 1731 fu ultimata nel 1746, in stile barocco.
Nel 1748, il vescovo Olsavszky incaricò un maestro artigiano greco, di nome Costantino, di creare l’iconostasi della chiesa del Santuario. L’opera alta tredici metri e larga sei metri, riccamente decorata con intagli, fu completata in meno di otto mesi.
La copia dell’immagine della Madonna venne rimossa dall’iconostasi e posta nella posizione attuale sopra l’Altare.




Iconostasi


L’afflusso dei fedeli, durante i due secoli, fu sempre crescente.

Il 3 dicembre 1905 si verificò una nuova lacrimazione, che durò fino alla fine dell’anno e che fu oggetto solo di un’inchiesta locale.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Cattedrale di Santo Stefano a Vienna fu gravemente danneggiata, ma il miracoloso quadro della Madonna rimase intatto.

Nel 1946, in occasione del 250° anniversario del primo miracolo, il cardinale Mindszenty celebrò la Santa Messa alla presenza di oltre 200mila fedeli.
Nel periodo comunista, il santuario restò aperto e le persecuzioni incoraggiavano i fedeli a frequentarlo. 

Attualmente l’affluenza dei pellegrini è più intensa nelle feste della Natività e dell’Assunzione o Dormizione della Vergine. Ogni anno giungono al Santuario da 600.000 a 800.000 pellegrini di rito latino o bizantino. Le celebrazioni incominciano nel pomeriggio della vigilia e si protraggono fino a tarda notte con preghiere liturgiche e private per i vivi e i defunti.




Pellegrini verso il Santuario



Pellegrini al Santuario


Il 1 dicembre 2005, la chiesa di Mariapócs è stata dichiarata Santuario nazionale e l’Ungheria è stata posta sotto la protezione di Nostra Signora delle Lacrime.





La facciata del Santuario


Il Santuario è orientato ad Est; l’ingresso è sulla facciata a Ovest, tramite una porta in bronzo.



La porta di bronzo

Le torri sulla facciata a Ovest culminano con due cupole sormontate da una croce, in linea con l’architettura bizantina.
Sul tetto vi sono altre tre cupole, nello stesso stile.





Accanto al Santuario vi è il monastero dei Padri Basiliani, alto due piani.

Il

Il monastero

Il monastero è collegato al Santuario tramite un corridoio sospeso.




L'interno del Santuario

Nel presbiterio vi è l’iconostasi con dietro l’Altare per le funzioni in rito cattolico bizantino.

Ci sono due altari laterali.

Sul lato Nord: l’Altare della Vergine Maria progettato dai monaci Francescani di Pócs, che oggi custodisce la miracolosa “Maria piangente di Máriapócs”.



L'Altare

Sul lato Sud: l’Altare del Cuore di Gesù, che custodisce una reliquia della croce.
Sullo stesso lato si trova l’Altare Maggiore di San Basilio.


All’esterno, nei giardini del Santuario vi sono diverse cappelle dove i pellegrini sostano in preghiera.




La cappella della Madonna all'esterno


Preghiera a Nostra Signora di Mariapóch




O Beata Vergine Maria,
Madre della Misericordia,
adornata di miracoli,
la cui icona pianse nel luogo della tua misericordia a Mariapóch,
noi che Ti onoriamo,
imploriamo umilmente le Tue cure materne.
Salva il nostro paese da tutti i suoi nemici;
proteggi la Chiesa; e unisci tutti in una sola fede
affinché, finalmente, si adempiano le parole di Cristo:
Ci sarà un solo ovile e un solo pastore”.
Non negarci la Tua intercessione;
 e ottienici tempi di pace,
salute per i nostri corpi e pace per le nostre anime.
Ottieni per noi la grazia
che la nostra ultima ora ci trovi nella fede cristiana
e in uno stato di grazia
affinché possiamo ottenere la salvezza eterna.
Amen.