Basilica
di Nostra Signora de La Salette
La Salette-Fallavaux- Francia
Le Sanctuaire, 38970 La
Salette-Fallavaux, Francia
Telefono: +33 4 76 30 32 90
Panoramica
La Basilica di Nostra Signora de la Salette è un Santuario che
si trova nel territorio del comune di La Salette-Fallavaux,
dipartimento dell’Isère, nella Francia Sud-orientale, nella zona
ai piedi delle Alpi del Rodano, in un paesino nel comune di Corps nel
capoluogo di Lione, tra le città di Grenoble e Antibes.
La Basilica è stata eretta in seguito all’apparizione della
Madonna avuta da due ragazzi di 11 e 14 anni, Maximin Giraud e
Mélanie Calvat, il 19 settembre 1846.
Maximin Giraud e Mélanie Calvat
La sua costruzione, sul luogo dell’apparizione, ebbe inizio nel 1852 e
fu terminata nel 1865. Fu dichiarata Basilica minore nel 1879.
I due pastorelli si erano recati a pascolare le pecore nella vallata ai
piedi di una montagna vicina alla cittadina: verso le 3 del pomeriggio
videro apparire una donna vestita “alla straniera” che piangeva seduta
su una roccia con la testa tra le mani.
I due pastorelli rimasero fermi ad ammirare la donna, ma questa
improvvisamente si alzò in piedi e si avvicinò ai due
ragazzi e rivolgendosi a loro denunciò i peccati del mondo che
porteranno le persone ad allontanarsi sempre di più da Dio e ad
avvicinarsi all’Inferno se continueranno a perseverare nel male.
Quella che poi i due pastorelli riconosceranno come essere la Madonna,
comunica infine ai giovani che la divina misericordia sarà
assicurata per coloro che si convertiranno e affida ai due giovani un
segreto a ciascuno, da non rivelare fino a quando non sarà detto
loro di farlo, e affida loro il compito di diffondere il messaggio
ricevuto.
Raffigurazione apparizione
Con queste parole la Madonna li lascia e si innalza in Cielo.
L’apparizione venne raccontata dagli stessi pastorelli a Papa Pio IX in
due lettere in cui avrebbero scritto anche il contenuto dei due segreti
rivelati loro dalla Madonna.
Il 7 luglio 1847 il vescovo di Grenoble chiese ai canonici
Pierre-Joseph Rousselot e André Berthier (ora servo di Dio),
entrambi professori al seminario maggiore di Grenoble, di condurre
un’indagine dettagliata sull’apparizione, e redigere una relazione
completa. Questa relazione fu conclusa il 15 ottobre 1847.
Nel novembre del 1847 il vescovo sottopose la relazione ad una
commissione di investigazione di sedici esperti, sotto la guida del
vescovo diocesano. I membri della commissione erano tutti sacerdoti
diocesani. Essi erano i vicari generali canonici Clair-Melchior
Périer e André Berthier, i canonici Pierre Joseph
Rousselot, Jacques Bouvier, J.-F. Desmoulins, J. Henry, J.-C. Michon,
P. Petit, J. Revol e Pierre Chambon, i parroci Jean-Baptiste Gerin,
arciprete della cattedrale di Grenoble, Jean-Pierre Cartellier,
arciprete di San Giuseppe, H. Genevey, arciprete di San Luigi, J.-H. de
Lemps, parroco di Sant’Andrea, Jean-Jules Keisser, parroco di San
Lorenzo e il rettore del seminario maggiore Jacques-Philippe Orcel.
Si tennero otto sessioni in totale, tutte fra novembre e dicembre del
1847. In due di queste furono presenti Mélanie e Maximin, che
furono interrogati a lungo.
Nella votazione finale dodici dei sedici membri sostennero
l’autenticità dell’apparizione. Tre di questi dodici,
André Berthier, H. Genevey e J.-H. de Lemps avevano dubbi sulla
veridicità di alcuni elementi dell’apparizione. Un membro,
Jean-Pierre Cartellier, espresse la certezza che l’apparizione fosse un
falso.
Quando la commissione ebbe terminato i propri lavori, approvò la
relazione. Il vescovo attese a dare l’approvazione ufficiale,
perché il cardinale Bonald, arcivescovo di Lione, di cui la
diocesi di Grenoble era suffraganea, sosteneva Cartellier.
La relazione fu pubblicata da Pierre Joseph Rousselot il 26 giugno 1848
e inviata a Papa Pio IX nell’agosto del 1848. Le risultanze della
relazione furono approvate dalla Santa Sede.
Il 19 settembre 1850 ebbe luogo un incontro fra Maximin Giraud e San
Giovanni Battista Maria Vianney, il Santo Curato d’Ars. Dopo un periodo
di perplessità, dovuto ad un piccolo incidente avvenuto durante
l’incontro, anche il Santo divenne un tenace difensore dell’apparizione
fino alla fine della sua vita.
Nel 1850, Maximin Giraud entrò in seminario, da cui uscì
nel 1858 per cominciare una ricerca della propria vocazione, vagando in
Francia e passando persino per Roma. Dopo lungo pellegrinare,
tornò a Corps, suo paese natale, in precarie condizioni
economiche e, nel 1869, si diede a sfortunate imprese finanziarie che
lo portarono al completo dissesto. Perseguitato dai creditori, si
ammalò gravemente e, assistito dai Missionari de La Salette,
morì cristianamente a Corps il 1 marzo 1875.
Nel 1851, Melanie Calvat entrò in un convento a Grenoble,
diventando Suor Maria della Croce, ma solo fino al 1854. Numerosi
scontri con il clero francese, che Melania accusava di essere non
adempiente ai precetti religiosi, la portarono alla decisione di
abbandonare l’abito religioso. Da quel momento iniziò a vagare
per l’Europa: in Inghilterra, in Grecia, sino ad arrivare in Italia.
Dopo aver trascorso 17 anni a Castellamare di Stabia, in provincia di
Napoli, accolta dal vescovo Petagna, nel 1879 trascrisse su un opuscolo
il segreto che, rispetto alle poche righe iniziali, diventò uno
scritto di cinque pagine. Conteneva parole accusatorie verso la chiesa
transalpina che le valsero l’intervento della Sacra Inquisizione.
La pressione cui Melania fu sottoposta una volta che il messaggio venne
divulgato la portarono a trasferirsi ancora, questa volta in provincia
di Lecce. Nonostante il suo carattere ribelle, fu però
apprezzata per il suo rigore e per la capacità di essere guida
delle comunità di suore. Lei stessa si definiva “un’apostola de
La Salette”, una riconciliatrice dei peccatori.
Nel 1897 padre Annibale di Francia, che diventerà Santo, volle
incontrarla per proporle di dirigere con lui l’Opera Antoniana Figlie
del Divino Zelo, orfanotrofio femminile di Messina. La Calvat vi rimase
poco più di un anno aiutandolo con le orfanelle colpite dal tifo.
Padre Annibale di Francia e Melania Calvat
Tornò poi in Francia ma, sentendo la sua fine vicina, decise di
non voler morire “tra i massoni”, trasferendosi laddove nessuno la
conoscesse. Entrò così in contatto con il vescovo Carlo
Giuseppe Cecchini di Altamura, il quale la invitò a dimorare nel
paese.
Il 16 luglio 1094 giunse nella cittadina pugliese; fu ospitata dalla
nobildonna Emilia Giannuzzi per circa tre mesi, per poi trasferirsi in
una porzione di Palazzo de Laurentiis in corso Vittorio Emanuele.
Melania Calvat ad Altamura
Ad Altamura, Melania condusse una vita ritirata e riservata. Si recava
ogni giorno in chiesa e si fermava a pregare, per poi rientrare nella
sua casa. Non voleva si sapesse di lei, che si spargesse la voce della
sua presenza in paese, era molto schiva e di lei gli Altamurani
sapevano solo che era “una signora francese”.
Morì 6 mesi dopo il suo arrivo in Puglia, nella notte tra il 14
e il 15 dicembre 1904. «Si racconta che un contadino passando
sotto il suo balcone quella sera udì un canto liturgico corale
provenire dalla sua finestra – afferma Padre Angelo -: l’uomo
pensò che la signora fosse in compagnia, invece fu ritrovata da
sola a terra esanime».
Della sua storia la popolazione venne a conoscenza solo dopo la sua
morte, quando nel 1905 Padre Annibale richiamò tutta la
città in occasione dell’elogio funebre nel primo anniversario
della suo decesso. In tale occasione espresse pubblicamente la sua
ammirazione per quella donna che “profumava di santità” e che
aveva reso possibile la rinascita dell’Opera Antoniana a Messina e
ispirato la volontà di costruire quella di Altamura. Un
orfanotrofio, quest’ultimo, i cui lavori iniziarono nel 1916.
I resti furono portati nel gentilizio di Emilia Giannuzzi, dove
rimasero per 14 anni, fino a quando, nel 1918, fu disposta la
traslazione delle ossa nel nuovo Istituto per volere di Padre Annibale.
Un anatomista fatto arrivare da Napoli si occupò di ricomporre
lo scheletro: lo mise su un’asta, lo rivestì con gli abiti della
congregazione delle suore e infine lo tumulò.
La tomba di Melania Calvat ad Altamura
Nel 1920 venne inaugurato il monumento funebre che ancora oggi è
visibile all’interno dell’Istituto Figlie del Divino Zelo. Si presenta
come una lapide in marmo composta da un’alta base su cui poggia il
quadrifondo di un bassorilievo: rappresenta l’apparizione della Madonna
de La Salette accanto alla figura di Melanie che la segue con lo
sguardo. Sotto troviamo un gruppo di teste di angeli in contemplazione
e in basso infine l’epigrafe scritta da Padre Annibale.
Il 15 novembre 1879, il testo del messaggio della Madonna
venne pubblicato da Melania a Lecce con l’imprimatur dell’arcivescovo Mons.
Salvatore Zola.
M. CALVAT, L’apparition de la Très Sainte
Vierge sur la montagne de La Salette, Imprimatur: Mons. Zola,
Lecce, (Italie), 15 novembre 1879, Roma, 1922 (Societé
St-Augustin).
Ne pubblichiamo degli stralci
Melania
ciò che sto per dirti ora, non resterà sempre segreto; lo
potrai pubblicare nel 1858.
I sacerdoti, ministri di mio
Figlio, con la loro cattiva vita, con la loro irriverenza ed
empietà nella celebrazione dei Santi Misteri, con l’amore per i
soldi, con l’amore per l’onore ed i piaceri, i sacerdoti sono diventati
delle cloache d’impurità.
[…] Guai ai preti e alle
persone consacrate a Dio, che con la loro infedeltà e la loro
cattiva vita, crocifiggono di nuovo mio Figlio!
I peccati delle persone
consacrate a Dio, gridano verso il cielo e richiedono vendetta, ed ecco
che la vendetta è alla loro porta, non vi è infatti
più alcuno che implori misericordia e perdono per il popolo; non
vi sono più anime generose, non vi è più nessuno
degno di offrire la Vittima senza macchia all’Eterno in favore del
mondo. Dio colpirà in modo senza pari. Guai agli abitanti della
terra! Dio darà fondo alla sua collera e nessuno potrà
sottrarsi a tanti mali messi insieme.
[…]
I capi e i conduttori del
popolo di Dio hanno trascurato la preghiera e la penitenza e il demonio
ha ottenebrato la loro intelligenza, essi sono diventati delle stelle
erranti che il vecchio diavolo trascinerà con la sua coda per
farli perire. Dio permetterà al vecchio serpente di mettere
divisioni tra i regnanti, in ogni società ed in ogni famiglia.
Si soffriranno pene fisiche e morali; Dio abbandonerà gli uomini
a se stessi, e manderà dei castighi che si succederanno per
oltre trentacinque anni.
[…]
L’Italia sarà punita per
l’ambizione di voler scuotere il giogo del Signore dei Signori; per cui
sarà abbandonata alla guerra; il sangue scorrerà per ogni
dove; le chiese saranno chiuse o profanate; i preti e i religiosi
saranno scacciati, saranno fatti morire e morire di una morte crudele.
Diversi abbandoneranno la fede, ed il numero dei preti e dei religiosi
che si separeranno dalla vera religione sarà grande; fra queste
persone vi saranno anche dei vescovi.
[…]
Nell’anno 1864, Lucifero con un
gran numero di demoni saranno staccati dall’inferno; essi, piano piano,
aboliranno la fede, anche nelle persone consacrate a Dio, li
accecheranno in tal modo che, senza una speciale grazia, queste persone
finiranno per prendere lo spirito di questi angeli perversi; diverse
case religiose perderanno completamente la fede e perderanno molte
anime.
I libri cattivi abbonderanno
sulla terra, e gli spiriti delle tenebre spanderanno dappertutto un
rilassamento universale per quel che concerne il servizio di Dio; essi
avranno un grandissimo potere sulla natura: vi saranno delle chiese per
servire questi spiriti. Delle persone saranno trasportate da un luogo
all’altro da questi cattivi spiriti, ed anche dei preti, perché
non seguiranno lo spirito del Vangelo che è spirito
d’umiltà, di carità e di zelo per la gloria di Dio.
[…]
Guai ai Principi della Chiesa
che saranno intenti ad ammassare soltanto ricchezze su ricchezze, a
salvare la propria autorità e a dominare con orgoglio! Il
Vicario di mio Figlio dovrà soffrire molto, poiché per un
certo tempo la Chiesa sarà data a grandi persecuzioni; e questo
sarà il tempo delle tenebre; la Chiesa subirà una crisi
spaventosa. La santa fede di Dio essendo dimenticata, ogni individuo
vorrà guidarsi da solo ed essere superiore ai suoi simili.
Saranno aboliti i poteri civili ed ecclesiastici, ogni ordine ed ogni
giustizia saranno calpestati; non si vedrà che omicidi, odio,
gelosia, menzogna, discordia, senza amore per la patria né per
la famiglia.
[…]
I governanti avranno tutti un
medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i
princìpi religiosi per sostituirli con il materialismo,
l’ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi. Nell’anno 1865 si
vedrà l’abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della
Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei
cuori.
[…]
La Francia, l’Italia, la Spagna
e l’Inghilterra saranno in guerra: il sangue scorrerà per le
strade; il francese combatterà contro il francese, l’italiano
contro l’italiano, vi sarà poi una guerra generale che
sarà spaventevole. Per qualche tempo Dio non si ricorderà
più della Francia né dell’Italia, perché il
Vangelo di Gesù Cristo non è più conosciuto.
[…]
I giusti soffriranno molto, le
loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al
Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e
chiederà il mio aiuto e la mia intercessione. Allora Gesù
Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti
comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a
morte. Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo
e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra
diventerà come un deserto. Allora si farà la pace, la
riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà
servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la
carità.
[…]
I nuovi re saranno il braccio
destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera,
zelante e imitatrice delle virtù di Gesù Cristo. Il
Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi
progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli
operai di Gesù Cristo e perché gli uomini vivranno nel
timore di Dio. Questa pace tra gli uomini non sarà lunga:
venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i
peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla
terra.
Un precursore dell’Anticristo,
con le sue truppe di parecchie nazioni, combatterà contro il
vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, egli spargerà molto
sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi guardare
come un Dio. La terra sarà colpita da ogni sorta di piaghe,
[…]
Prima che ciò succeda vi
sarà una specie di falsa pace nel mondo; non si penserà
che a divertirsi; i malvagi si abbandoneranno a ogni sorta di peccato;
ma i figli della Santa Chiesa, i figli della fede, i miei veri
imitatori crederanno nell’amore di Dio e nelle virtù che mi sono
più care.
Felici le anime umili guidate
dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse
saranno nella pienezza dell’età.
[…]
Sarà durante questo
tempo che nascerà l’Anticristo da una religiosa ebrea, da una
falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente,
il padrone dell’impurità; suo padre sarà Vescovo,
nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti,
in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà
delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà
che di impurità. Egli avrà dei fratelli che, sebbene non
siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a
dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che
otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti
assistiti dalle legioni dell’Inferno.
Le stagioni saranno cambiate,
la terra produrrà solo frutti cattivi, gli astri perderanno i
loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole
luce rossastra; l’acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei
movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle
montagne, delle città.
Roma perderà la fede e
diventerà la sede dell’Anticristo. I demoni dell’aria con
l’Anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli
uomini si pervertiranno sempre più.
Dio avrà cura dei suoi
fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo
sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni
conosceranno la verità.
Io rivolgo un appello urgente
alla terra; io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e
vero Salvatore degli uomini; io chiamo i miei figli, i miei veri
devoti, quelli che si sono dati a me perché io li conduca dal
mio divino Figlio, quelli che io porto, per così dire, nelle mie
braccia, quelli che sono vissuti del mio spirito; infine io chiamo gli
Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesù Cristo che sono
vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà
e nell’umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e
nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella
sofferenza e sconosciuti al mondo. È tempo che escano e vengano
ad illuminare la terra. Andate e mostratevi come i miei cari figli; io
sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi
illumina in questi giorni di disgrazia. Che il vostro zelo vi renda
come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesù Cristo.
Combattete, figli della luce,
voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei
tempi, la fine delle fini. La Chiesa sarà eclissata, il mondo
sarà nella costernazione. Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello
Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di
buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate;
essi faranno grandi progressi per virtù dello Spirito Santo e
condanneranno gli errori diabolici dell’Anticristo. Sciagura agli
abitanti della terra!
Vi saranno guerre spaventose e
carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine
spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti
che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell’aria; gli uomini
batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da
un’altra parte la morte li supplizierà; il sangue
scorrerà da ogni parte. Chi potrà vivere se Dio non
diminuirà il tempo della prova ?
Dal sangue, dalle lacrime e
dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia
saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo
cadrà e distruggerà tre città; tutto l’universo
sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre
perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si
oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l’abisso si
apre. Ecco il re delle tenebre. Ecco la bestia con i suoi sudditi,
sedicente salvatore del mondo. Egli si alzerà con orgoglio
nell’aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal
respiro di San Michele Arcangelo. Egli cadrà e la terra che da
tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo
seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti
i suoi nei baratri eterni dell’inferno.
Allora l’acqua e il fuoco
purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell’orgoglio
degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e
glorificato.
Esterno della Basilica col sentiero con le statue e la Via Crucis
All’esterno della Basilica, lungo
un sentiero sono poste delle statue in bronzo che raffigurano alcuni
momenti dell’apparizione.
Il sentiero prosegue fino alla cima della montagna, dove è posto
una grande Croce in ferro che richiama il Crocifisso che aveva appeso
al collo la Vergine Maria durante l’apparizione. Nei bracci della Croce
da un lato vi è un martello che rappresenta il peccato che
inchioda Gesù, dall’altro vi sono delle tenaglie che
rappresentano i cristiani che vogliono rimuovere i chiodi mediante la
santità della loro vita; alla base della Croce vi è un
teschio con i due femori incrociati, che rappresenta la morte
inevitabile per gli uomini e che urge loro la salvezza di Cristo.
La Basilica di Nostra Signora de la Salette è una grande chiesa
a pianta basilicale.
La sua facciata neoromanica
è incorniciata da due grandi torri simmetriche porticate che
ospitano in alto le campane.
La Basilica ha una pianta abbastanza estesa: la navata è
delimitata da colonne bizantine che sorreggono il soffitto a volta.
Interno della Basilica
Sull’abside è posto un grande mosaico che raffigura Cristo con
una aureola arcobaleno.
Il transetto ha tre medaglioni che rappresentano il pianto, il
messaggio e la partenza della Madonna. Al centro è posto
l’Altare con sopra la statua della Madonna.
L'Altare
La statua della Madonna sull'Altare
La festa della Madonna de La Salette ricorre il 19 settembre
Preghiera alla Madonna de La Salette
O Nostra Signora di La Salette,
vera Madre addolorata,
ricordaTi delle lacrime che hai versato per me sul Calvario;
ricordaTi anche della cura che
hai sempre avuto per me
nel sottrarmi alla giustizia di Dio
e guarda se, dopo aver fatto tanto per questo Tuo figlio, puoi
abbandonarlo.
Rianimato da tale consolante
pensiero, mi prostro ai tuoi piedi,
nonostante le mie infedeltà e ingratitudini.
Non respingere la mia preghiera,
o Vergine riconciliatrice,
ma convertimi e fammi la grazia di amare Gesù sopra ogni cosa,
e anche di consolare Te con una santa vita,
affinché io possa un
giorno contemplarTi in Cielo.
Nostra Signora di La Salette,
riconciliatrice dei peccatori,
ottienimi la grazia di santificare le feste e la Domenica, giorno del
Signore,
come Egli chiede ai Suoi figli.
Intercedi inoltre, Madre addolorata,
affinché sia estirpato dalla nostra Patria il grave peccato
della bestemmia.
Nostra Signora di La Salette,
prega per me che ricorro a Te.
Amen.
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