La cappella custodisce al suo
interno un dipinto dell’Addolorata di Castelpetroso, opera del 1948 di
Mario Barberis.
Il dipinto custodito nella cappella
Negli anni novanta del XIX secolo, si decise di costruire un Santuario
presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle,
affinché fosse più facilmente raggiungibile dai
pellegrini. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui
morte (1944) subentrò il figlio Francesco.
Il 28 settembre 1890 venne posata la prima pietra e si diede inizio
alla costruzione del Santuario, che procedette a rilento a causa di
problemi economici.
La costruzione venne ultimata nel 1907 e venne aperta al culto la
cappella dei Polacchi.
Le mura perimetrali del Santuario furono completare solo nel 1950,
grazie alle sovvenzioni di don Nicolino Passarelli, canonico teologo
della Cattedrale di Venafro, avvocato della Sacra Rota e professore.
Nei decenni successivi si completò il Santuario che venne
consacrato il 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso, Mons.
Alberto Carinci.
Ci sono voluti ottantacinque anni per vedere Il Santuario completo.
Si racconta che nel giorno dell’inaugurazione si verificarono due
miracoli: un giovane precipitò dalla rupe senza ferirsi, mentre
un altro ragazzo, a cui sarebbe caduta in testa una grossa pietra, non
si accorse neppure dell’incidente.
La veridicità degli eventi è stata riconosciuta ed
è stata confermata da Papa Paolo VI, che nel 1973 aveva
proclamato la Vergine Addolorata di Castelpetroso:
celeste Patrona del Molise.
Il 19 marzo 1995, giorno di San Giuseppe e terza Domenica di Quaresima,
Papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo secondo viaggio pastorale
in Molise, visitò il luogo delle apparizioni e il Santuario,
dove celebrò la Santa Messa e recitò l’Angelus.
Il 14 novembre 2004, l’arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano,
Mons. Armando Dini promulgò il nuovo statuto del Santuario, che
venne affidato ad un proprio vicario episcopale.
In conseguenza di tale nuovo statuto, i Frati francescani
dell’Immacolata, che amministravano economicamente e pastoralmente le
attività del Santuario, ne abbandonarono la direzione dopo 12
anni di attività e al loro posto subentrarono i Frati Minori
Conventuali.
Nel gennaio 2005 il Santuario si adeguò alla nuova liturgia e
posizionò l’Altare al centro della navata.
Il 21 settembre 2013, 123º anniversario della posa della prima
pietra, il Santuario venne elevato alla dignità di Basilica
minore da Papa Francesco, il quale vi andò in visita il 5 luglio
2014, incontrando i giovani dell’Abruzzo e del Molise.
L’assistenza dei pellegrini e l’orfanotrofio sorto accanto al Santuario
furono affidati fino al 2013 alle Piccole Discepole di Gesù di
Marino (Roma).
Dal 28 settembre 2014 l’assistenza ai pellegrini venne affidata alle
Serve del Signore e della Vergine di Matarà (Brasile).
L'esterno del Santuario
Il Santuario è interamente realizzato in pietra locale, in stile
neogotico. La sua collocazione più a valle comporta che vi sia
un cammino in salita per giungere alla originaria cappella delle
apparizioni.
Il luogo delle apparzioni oggi indicato con una lapide
Il cammino in salita, lungo 750 metri, esprime simbolicamente le
sofferenze di Maria ad imitazione delle sofferenze di Gesù nella
Sua salita al Calvario. In tal senso sono state realizzate lungo il
cammino sette stazioni che esprimono i sette dolori di Maria,
raffigurati con sette gruppi scultori in bronzo. L’insieme è
denominato
Via
Matris
Il primo dei gruppi scultori
La vergine incontra Gesù che sale al Calvario
La Vergine e San Giovanni ai piedi della Croce
La Vergine che ha condotto Gesù al sepolcro
L’esterno del Santuario è caratterizzato dalla facciata, che
è stretta tra due torri campanarie ed è tripartita
orizzontalmente da tre sezioni della medesima altezza, ciascuna delle
quali termina con una cuspide triangolare; al centro si apre una
quadrifora, e ai lati una trifora ciascuno. In basso, vi sono i tre
portali strombati, decorati con lunette musive raffiguranti
Gesù in croce tra Maria e Giovanni
(nella lunetta centrale),
l’Annunciazione
(nella lunetta di sinistra) e
l’Incoronazione
di Maria (nella lunetta di destra).
La facciata del Santuario
I battenti in bronzo dei portali d’accesso raffigurano scene
dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Uno dei pannelli in bronzo dei portali
I due campanili sono a pianta quadrata e presentano due ordini
sovrapposti di bifore, con quello inferiore più alto. Al loro
interno si trovano dieci campane realizzate dalla Pontificia Fonderia
di Campane Marinelli di Agnone (IS).
La cupola ottogonale si innesta su un alto tamburo che presenta una
bifora su ciascun lato terminante con una cuspide triangolare. La
cupola è sormontata da una lanterna, anch’essa ottagonale, che
alla sua sommità raggiunge l’altezza di 52 metri.
L'interno della cupola
La pianta del Santuario, dominata
dalla cupola, ha una distribuzione radiale a simboleggiare il Cuore di
Maria trafitto da sette spade, rappresentate da sette cappelle.
L'interno radiale con l'accesso alle cappelle
Sul tamburo della cupola sono raffigurati con dei mosaici i Santi
più venerati nel Molise più gli Evangelisti e i Profeti.
La navata
La cappella centrale contiene l’Altare maggiore, denominato
Trono, realizzato in marmi
policromi; su di esso è collocato il Simulacro di Maria
Santissima Addolorata, come si è rivelata nelle apparizioni.
L'altare maggiore
Le sette cappelle laterali contengono dei dipinti che raffigurano la
vita di Cristo.
Il dipinto che raffigura la Resurrezione
Il dipinto che raffigura l'Ascensione
Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso viene onorata quattro
volte l’anno: il 22 marzo, anniversario dell’apparizione, il 15
settembre, festa dell’Addolorata, il 26 settembre, anniversario
dell’apparizione al vescovo Palmieri e il 28 settembre, posa della
prima pietra del Santuario.
La festa più importante è quest’ultima; si tratta di una
festa principalmente religiosa, con celebrazioni e Messe che si
susseguono nell’arco dell’intera giornata, dalle 7 alle 17.30, orario
dell’ultima celebrazione eucaristica.
La festa è l’occasione per una grande fiera a favore dei
pellegrini che si recano al Santuario e si conclude con lo spettacolo
dei fuochi pirotecnici.
PREGHIERA
A MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA
(Castelpetroso – Isernia)
Vergine Addolorata di
Castelpetroso,
umilmente raccolti ai piedi della Tua sacra immagine,
Ti invochiamo con il saluto
dell’Angelo Gabriele,
e con gli stessi accenti del Tuo Cantico
lodiamo e glorifichiamo il Signore Onnipotente e Misericordioso
per le meraviglie che in Te ha compiuto per opera dello Spirito Santo.
Ti ringraziamo per aver scelto
la nostra piccola rupe di Cesa tra
Santi
per mostrarTi a noi, al mondo intero Corredentrice e Mediatrice,
nel gesto sacrificale che offre al Padre il Figlio Gesù,
immolato per la nostra salvezza eterna.
Esultanti e fiduciosi a Te
ricorriamo,
pellegrini con il Vicario di Cristo, Maestro Sacerdote e Pastore della
Chiesa universale per
venerarTi come
Madre della Misericordia e Patrona della nostra Regione.
Ti preghiamo di renderci pronti e generosi a testimoniare l’amore del
Padre nei fratelli, particolarmente i poveri, gli infermi, gli afflitti
ed i lontani.
Alle soglie del terzo millennio
cristiano sii Tu,
per ognuno di noi e per la nostra Chiesa, o Vergine Benedetta,
la “stella che guida con
certezza i passi incontro al Signore”
per partecipare degnamente alla sua divina opera di Redenzione.
Amen
Salve Regina
ALTRA
PREGHIERA
O Vergine Addolorata, Madre dal
cuore trafitto,
sostegno nelle nostre pene,
volgi lo sguardo pietoso su tutti noi ed ascolta la nostra preghiera.
Stanchi, delusi, pieni di
amarezze, facciamo ricorso a Te, o Madre clemente e pia.
Col pentimento nel cuore Ti presentiamo tutte le nostre colpe
e Ti chiediamo di ottenerci misericordia.
Tu che a nessuno neghi
protezione ed aiuto,
accóglici e concédici di restarTi accanto
per rivivere con Te la passione e la morte del Tuo Divino Figlio.
Le sofferenze inaudite che Gli
causò l’atroce supplizio,
le umiliazioni che subì dai suoi persecutori,
l’abbandono che gli svuotò il cuore di qualsiasi sollievo,
potranno, col Tuo aiuto, rivelarci il Suo Amore infinito
e le nostre ingratitudini ed ottenerci la grazia di proporre di non
rinnovarle mai più.
Ave Maria…
Per l’amarezza di cui fu tutta
pervasa l’anima di Gesù,
quando fu prossima l’ora del suo patire,
concédici o Madre
Addolorata,
di accettare con santa rassegnazione le prove più amare della
vita.
Per il Suo turbamento di fronte
al tradimento di Giuda,
ottienici di saper perdonare quanti ci offendono e ci tormentano.
Per l’amore con cui Egli, nel
Cenacolo,
fece dono agli uomini del Suo
Corpo e del Suo Sangue,
procúraci la grazia di offriGli ogni sacrificio
in riparazione delle nostre
colpe e di quelle di tutti gli uomini.
Per l’angoscia, la fame e la
sete che Lo torturarono sulla via del Calvario,
fa’ che non siamo vinti dall’abbattimento e dalla sfiducia nel cammino
della nostra vita.
Per il colpo di lancia che
aprì il Suo cuore,
índicaci la via sicura per raggiungere il Suo Regno.
Per tutte le lacrime da Te
versate nella Sua agonia,
nell’ora della Sua morte e sepoltura,
ottiénici, o Madre Addolorata,
la grazia di una sincera ed
efficace conversione del cuore
perchè non abbiamo più ad offenderlo con il peccato.
Ave Maria…
O Vergine Santissima Addolorata,
il Signore Ti volle ai piedi della Croce
perché più completa fosse la Tua compassione
per i cuori smarriti ed oppressi da infinite miserie.
E noi con l’animo, pieno di
fiducia, ricorriamo a Te,
affinché la sventura e le afflizioni siano sempre lontane
da tutti noi, dalle nostre famiglie.
Ma se esse dovessero colpirci,
non permettere che l’anima
nostra cada nell’avvilimento,
nello sconforto, nella delusione senza possibilità di rialzarsi.
Sostieni la nostra umana
debolezza di fronte al dolore;
dónaci il Tuo conforto; rimani accanto a noi.
E come presso la Croce fosti silenziosa confortatrice dell’agonia di
Gesù,
così sii sollecita
consolatrice delle nostre afflizioni.
Accetta, o Vergine Addolorata, questa nostra umile preghiera
e ottiénici la grazia che umilmente ti chiediamo……(chiedere la
grazia).
Esaudíscici in nome dell’amore che ci porti,
fa che ci elevi al Tuo Cuore di Madre, per sempre. Amen.
Salve Regina…