Basilica di Nostra Signora di Luján
(Basílica de Nuestra Señora de Luján)

Luján, Argentina



San Martín 51, B6700CCU Luján, Provincia de Buenos Aires, Argentina
Tel: +54 (02323) 420058 / 421070 / 421768
Posta elettronica: consultas@santuariodelujan.org.ar


Luján è una città dell’Argentina, nella provincia di Buenos Aires, capoluogo dell’omonimo partido; è stata fondata nel 1775 a circa 68 kilometri a Nord-Ovest della capitale. La città è nota soprattutto come La Capital de la Fe, in quanto sede del culto della Vergine di Luján, santa Patrona dell’Argentina.





Verso il 1630 giunse nel porto di Buenos Aires una caravella; la guidava il capitano Juan Andrea che portava con sé dal Brasile due statuette di terracotta: una raffigurante “Nostra Signora della Consolazione” e l’altra raffigurante l’“Immacolata Concezione”. Le statuette erano destinate a un portoghese che abitava a Sumampa, distante circa 950 kilometri da Buenos Aires. Il portoghese, Antonio Farías, le aveva ordinate perché voleva edificare una cappella nella sua azienda agricola.

Venne organizzata una carovana per portare le statuette a Sumampa.
Dopo tre giorni di viaggio la carovana giunse sul fiume Luján, a 67 chilometri da Buenos Aires, dove si fermò per passare la notte. All’alba i carovanieri si predisposero per riprendere il cammino, ma i buoi, per quanti sforzi facessero, non riuscirono muovere il carro neppure di un centimetro.




Raffigurazione dei buoi che non riescono a muovere il carro

Si decise allora di mettere giù le casse, e solo così il carro si mosse senza fatica.
I carovanieri ripeterono più volte l’operazione e si accorsero che il carro non si muoveva quando su di esso era posta solo una cassa in particolare. Decisero quindi di aprire la cassa per vedere cosa contenesse e trovarono la piccola statua di 38 cm. raffigurante l’Immacolata Concezione. La Vergine Maria era rivestita di una tunica rossa e di un manto azzurro seminato di stelle, con le mani giunte dinanzi al petto e i piedi poggianti sopra delle nuvole, tra le quali spuntavano la luna e quattro testoline di Angeli.




La statuetta dell'Immacolata

<>
<>I carovanieri videro nell’accaduto la manifestazione del disegno di Dio e quindi lasciarono la statuetta sul posto, consegnandola alla famiglia di Don Rosendo de Oramas, che abitava lì vicino.

La famiglia de Oramas costruì una cappelletta nel territorio di Partido di Pilar, a 30 chilometri dall’attuale Santuario. Molti fedeli, che avevano udito il racconto del carro inamovibile, tra il 1630 e il 1674 andarono in pellegrinaggio da Buenos Aires, e la statuetta della Madonna venne battezzata Virgen Estanciera e Patroncita Morena (Vergine che volle rimanere e piccola Patrona scura).
Il posto è oggi conosciuto come Lugar del milagro (luogo del miracolo), e vi sorgono un convento e una nuova cappella di mattoni crudi a ricordo della cappelletta originale.

Assieme agli uomini della carovana viaggiava un servo di religione cattolica, Manuel, che nutriva una grande devozione per la  Madonna. Antonio Farías gli ordinò che da quel momento in poi sarebbe rimasto al servizio della Vergine di Luján. Manuel divenne così fino alla sua morte il custode esclusivo della statuetta.

Con la morte di Don Rosendo de Oramas, la sua azienda agricola rimase abbandonata. Restò solo il servo Manuel a custodire la statuetta della Vergine.
La proprietaria di una vicina azienda agricola, Ana de Matos, preoccupata per lo stato di abbandono della statuetta e notando il mancato interesse delle autorità civili ed ecclesiastiche, chiese all’amministratore dei beni del defunto Don Rosendo, Juan de Oramas, la cessione della statuetta della Vergine di Luján,  garantendo la costruzione di una cappella adeguata e di edifici per l’accoglienza dei pellegrini, e al servo Manuel non fu permesso di custodire ulteriormente la statuetta.

Dopo questa cessione avvennero diversi eventi ritenuti inspiegabili dai protagonisti e riconosciuti successivamente come miracolosi dalla Chiesa cattolica.
Ana de Matos collocò temporaneamente la statuetta della Vergine nel suo oratorio, ma il mattino dopo, secondo il suo racconto, scoprì che la statuetta non era più sull’Altare dove l’aveva collocata. I sospetti caddero sul servo Manuel, e infatti l’immagine della Vergine fu trovata nella vecchia cappelletta assieme a Manuel. Nei giorni successivi, le sparizioni della statuetta si ripeterono, e a nulla valsero le drastiche misure prese dalla signora de Matos, come quella di incatenare il servo Manuel al pavimento dell’azienda agricola abbandonata per impedirgli di recarsi all’oratorio: la statuetta veniva sempre recuperata nella vecchia cappelletta.
A questo punto la signora de Matos si rivolse al vescovo di Buenos Aires, Mons. Cristóbal de Mancha y Velazco, e al governatore di Río de la Plata, José Martínez de Salazar, che decisero di compiere una processione per portare la statuetta della Vergine nella nuova cappella alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche, alla quale partecipò anche il servo Manuel, divenuto di nuovo il custode della statuetta.
Secondo la tradizione, le sparizioni inspiegabili cessarono definitivamente.




<>



La statua in terracotta è circondata da un nimbo ovale attraversato da raggi. Un manto azzurro copre tutta l’effigie. Per evitare il deterioramento, alla statua è stata data una solida copertura d’argento. Normalmente la statua è vestita con una tunica bianca e un mantello celeste, colori che sono diventati quelli della bandiera argentina.
La miracolosa immagine è custodita in una teca d’argento, in un tronetto sopra l’Altare maggiore della Basilica.

Nel 1886, Padre Jorge María Salvaire presentò al Papa Leone XIII una petizione della diocesi e dei fedeli di Río de la Plata con la quale si chiedeva l’incoronazione della Vergine.
Il Papa acconsentì benedicendo lui stesso la corona e concedendo un Ufficio ed una Messa propri per la festa della Vergine di Luján, che venne fissata al sabato prima della IV Domenica dopo Pasqua.
L’incoronazione della statua fu compiuta l’8 maggio 1887.




La corona è in oro puro, in essa sono incastonati 365, diamanti, rubini, smeraldi e zaffiri, e 132 perle. Numerosi smalti raffigurano gli emblemi dell’Arcivescovo e della Repubblica argentina. In 1887, per evitare il suo decadimento, alla statua è stata data una copertura d’argento.

La cappella fu ricostruita varie volte in ragione del sempre più consistente numero di pellegrini che si recavano a Luján, fino a quando, nel 1889, lo stesso Padre Jorge María Salvaire non cominciò la costruzione nell’attuale Basilica di Nuestra Señora de Luján.
I lavori per la costruzione della Basilica furono completati nel 1937.



 
Veduta d'insieme della Basilica



Veduta posteriore della Basilica



La facciata della Basilica


La Basilica è costruita in stile neogotico. Vi si accede da una monumentale scalinata in marmo bianco con 15 gradini, ed è caratterizzata da due torri che raggiungono l’altezza di 106 metri. Il tetto è in rame e i tre portoni d’accesso sono rivestiti in bronzo.

La facciata è suddivisa in tre piani: inferiore, centrale e superiore.

Il piano inferiore è costituito da tre ingressi principali decorati. Ogni portone di accesso è sormontato da un timpano triangolare acuto traforato alla base, dove si sviluppano una serie di archivolti. Le ante sono in legno, rivestite in bronzo.
Il portico centrale è dedicato all’Argentina, quello occidentale all’Uruguay e quello orientale al Paraguay, i tre paesi di cui Nostra Signora di Luján è Patrona.
Il frontone del portico centrale ha un bassorilievo che rappresenta la Madonna di Luján con una frase in latino: “Ave María, Félix Coeli porta”.
Ai lati dei portali sono presenti doccioni che drenano l’acqua piovana.




Alcune statue degli Apostoli sulla facciata


Il piano centrale contiene le statue degli Apostoli e degli Evangelisti alte 6 metri: sulla parte anteriore si trovano otto statue degli Apostoli, quattro per lato, ogni gruppo posto sotto le due torri. Ci sono anche per due volte quattro statue disposte lateralmente, non visibili frontalmente, per un totale di sedici statue.
Sul lato orientale (a sinistra) ci sono San Pietro, Sant’Andrea, San Tommaso e San Giacomo il maggiore; lateralmente ci sono San Mattia, San Barnaba, San Giuda Taddeo e San Simone.
Nelle nicchie sul lato ovest (a destra) si trovano San Paolo, San Giacomo il minore, San Filippo e San Bartolomeo. Lateralmente vi sono San Matteo, San Marco, San luca e San Giovanni .
Sopra le nicchie vi sono varie allegorie.

Al centro del piano centrale è posto un rosone in pietra e vetro, dal diametro di 10 metri, nel cui centro è posta l’immagine della Vergine.

Il piano superiore è composto dalle due torri: il campanile della torre orientale contiene 15 campane elettriche. Quello nella torre occidentale contiene due campane manuali. Tutte le campane sono state realizzate con metallo fuso proveniente dai cannoni della prima guerra mondiale.
Le due torri sono collegate da una galleria traforata, posta in corrispondenza del tetto della navata.

Le due torri erano sormontate da due croci di ferro alte sei metri. La croce nella torre Est, che era sormontata dalla statua della Vergine alta 38 cm, cadde il 13 giugno 2000; in seguito a questo accadimento la croce sull’altra torre fu rimossa una settimana dopo.

La Basilica ha una lunghezza esterna di 104 metri e una larghezza di 68,5 metri, la facciata è larga 42 metri.




La cripta

Nei sotterranei si trova la Cripta con un pregevole fonte battesimale e con piccoli eremi in cui si trovano le statue delle Vergini protettrici delle nazioni americane.



L'Altare nella cripta

La cripta è destinata alla venerazione della Vergine, la cui statua è posta sull’Altare: è qui che si svolgono molte cerimonie, compresa l’adorazione del Santissimo Sacramento. D’inverno vi si amministra il Battesimo.

Alla cripta è stato dato il nome di Tempio d’America, perché in essa si trovano più di 60 immagini della Vergine Maria nelle sue diverse dediche e provenienti da tutte le parti del mondo, principalmente dall’America: Messico, Colombia, Costa Rica, Uruguay, Venezuela, Santo Domingo, Haiti, Bolivia, Cile, Brasile, Paraguay, Perù, Cuba; nonché da Canada, Stati Uniti e Spagna.

Nella cripta si trova anche un museo, dove sono presenti raffigurazioni della storia della presenza della Vergine a Lujan.





Interno della Basilica


L’interno della Basilica è a croce latina, con tre navate, separate da file di otto colonne ioniche scanalate di marmo, sopra il colonnato si trova il matroneo, retto da altre otto colonne corinzie.
La navata centrale ha la volta a capriata.



Suddivisione della navate


La distribuzione interna della Basilica simboleggia la Chiesa cattolica, con 3 elementi sovrapposti che intendono rappresentare: la Chiesa trionfante, la Chiesa militante e la Chiesa purgante.

La Chiesa trionfante, in Cielo, è rappresentata dal cleristorio – la parte alta della navata centrale che emerge oltre le navate laterali -  con le sue finestre da cui entra la luce che illumina tutto l’interno e verso cui sale l’incenso, che simboleggia la preghiera che sale in Cielo; e dove si trovano i Santi e le Sante, raffigurati nelle vetrate multicolore.



Alcune delle vetrate




La vetrata che raffigura la Vergine




La vetrata che raffigura il Battesimo di Gesù




Vetrata che raffigura San Martino di Tours
che dona il suo mantello al mendicante


La Chiesa militante è rappresentata dal pavimento, dove sono raffigurati momenti della vita dei fedeli, e dove sono collocati i banchi destinati ai fedeli.
La suddivisione della navata centrale tra la parte occupata dai fedeli – l’aula -  e il presbiterio, simboleggia la divisione tra Chiesa docente – il presbiterio – e Chiesa discente – l’aula.




L'organo nella cantoria

All’interno, sopra gli ingressi principali, si trova la cantoria, dove è posto l’organo.

La Chiesa purgante è rappresentata dalla cripta sotterranea, inaugurata il 6 dicembre 1980. Il pavimento e la parte bassa dei muri della cripta sono degradati e umidi a causa della vicinanza del fiume: quasi ad indicare la condizione poco piacevole del luogo del Purgatorio.




L'abside


In fondo alla navata centrale si trova il presbiterio, che è al centro della crociera tra la navata e i due bracci del transetto.

Nella balaustra ad intaglio che delimita il presbiterio sono incastonati l’ambone dell’Epistola e quello più alto del Vangelo, con mosaici in stile cosmatesco.



L'Altare maggiore

L’Altare maggiore, in onice dorato, ha un alto ciborio con tetto architravato. Le quattro colonne corinzie sono in granito lucido di Tandil e i capitelli in bronzo.

Ai due fianchi del tabernacolo, vi sono delle nicchie che contengono le statue degli Apostoli.



La statua della Vergine sopra l'Altare maggiore

Sopra il tabernacolo è posta la statua della Vergine

Intorno all’Altare maggiore vi sono degli Altari minori.


Fin dall’inizio molti fedeli hanno iniziato a recarsi alla Basilica per venerare la Vergine di Lujan. Da allora, ogni anno si svolge un pellegrinaggio ufficiale a cui partecipano centinaia di migliaia di fedeli provenienti dall’Argentina e dai paesi limitrofi.
Si calcola che ogni anno si recano in pellegrinaggio a Lujan circa 4 milioni di fedeli.




Il primo pellegrinaggio ufficiale del dicembre 1893


La Chiesa cattolica ha dichiarato Nostra Signora di Luján Patrona dell’Argentina. Dal 1949 è patrona della nazione anche col titolo di Maria Ausiliatrice.
La Basilica di Luján è stata riconosciuta come Basilica minore nel 1930 da Papa Pio XI.

Oltre che a Luján, la Vergine è oggetto di culto in molte altre località argentine, fra le quali è degna di nota la cappella di Nostra Signora di Luján nell’Antartide.

La festività di Nostra Signora di Luján si celebra l’8 maggio; quel giorno a Luján si recano oltre un milione di fedeli.
Altri festeggiamenti si svolgono l’8 dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione.





Fedeli in pellegrinaggio alla Basilica



PREGHIERA ALLA VERGINE DI LUJAN

Composta dal Cardinale argentino Eduardo Pironio il 14 settembre 1997






Vergine di Luján, Madre dei poveri e degli umili,
di quelli che soffrono e sperano:
Tu che hai scelto questo luogo,
nella immensità silenziosa della Pampa argentina,
per ascoltare le nostre suppliche,
rasserena i nostri cuori e parlaci del Tuo Figlio:
il Salvatore di ieri, di oggi e di sempre.
Questo luogo semplice è il cuore spirituale
del nostro popolo.

Oggi giungiamo a Te, piccolo gruppo di discepoli,
apostoli e testimoni del Tuo Figlio…
Veniamo da lontano e da vicino.
Siamo volti differenti e culture differenti,
con una lingua diversa, ma che ci comprendiamo
nella stessa Parola del tuo Figlio
che dice a ciascuno: “Ecco tua Madre”;
e così Ti sentiamo, Maria, come Madre e Signora nostra.
Ti chiediamo solamente che ci guardi e ci ascolti.

Abbiamo molte cose da dirti,
tante pene da raccontarti, tante grazie da chiederti.
Per noi, per i nostri paesi, per le nostre Chiese locali.
Ma ci manca il tempo e ci mancano le parole.
Ci basta essere arrivati fin qui e guardarTi
e sapere che Tu ci guardi e ci cambi.
Siamo giovani e adulti, uomini e donne
che desiderano vivere la Chiesa nel cuore del mondo,
come il Tuo Figlio ci chiede.
Impegnati nel tempo che oggi ci è dato,
vogliamo vivere con fedeltà serena, forte e umile,
uniti ai nostri Pastori, Vescovi e Sacerdoti,
ai Religiosi e a tutti i fedeli laici
nella comunione della Chiesa missionaria.

Noi siamo segnati dal fuoco dello Spirito Santo
e inviati nuovamente dal Tuo Figlio per annunciare
a tutte le genti la Buona Novella del Regno:
l’amore del Padre.
Abbiamo penetrato con la fede il mondo
in cui viviamo e ci siamo impegnati a fare,
dal cuore della Chiesa, un cammino di salvezza.

Vergine di Luján, Madre di Gesù e Madre nostra:
oggi deponiamo nel Tuo cuore le nostre inquietudini
e le nostre speranze, i nostri dolori e le nostre gioie.
Vogliamo offrirTi la nostra povertà, la nostra preghiera,
la nostra gioia, la nostra speranza, il nostro amore
per la Chiesa posta nel mondo
come sacramento universale di salvezza.
Tu sai bene di che cosa abbiamo bisogno:
un grande spirito contemplativo per comprendere
la povertà degli uomini e il dolore dei popoli,
una grande disponibilità ad accogliere la Parola di Dio
e a metterla in pratica, una serena fortezza,
per abbracciare la Croce del Tuo Figlio.

Vogliamo amare intensamente la Chiesa
e vivere in comunione profonda con i nostri Pastori.
Fa’ che siamo oranti e missionari,
che sappiamo accogliere la Parola di Dio
e contemplarla, metterla in pratica e comunicarla
con il fuoco dello Spirito Santo.

Maria Santissima,
aiutaci ad essere fedeli alla nostra ora.
E’ un’ora drammatica e magnifica, piena di sfide
e di speranze.
C’è bisogno di fedeli laici che vivano
la santità del proprio Battesimo e l’impegno della Cresima,
che vivano con semplicità quotidiana
il Mistero pasquale,
che non abbiano paura né della Croce
né del martirio.
Che solamente vivano con la gioia
della santità nella comunione della Chiesa.

Grazie, o Madre e Signora di Luján,
per averci ricevuti oggi nella Tua casa,
per averci guardato e ascoltato,
per averci parlato e irrobustito,
per averci insegnato a essere Chiesa.
Ora noi torniamo sereni e forti,
pieni di gioia e di speranza.
Torniamo alle nostre case, ai nostri paesi,
alle nostre Chiese locali, con la certezza
che ci danno queste parole del Tuo Figlio:
«Ecco tua Madre”,
e portiamo nel cuore la gioia
di ripetere con Te a Gesù Cristo -
quello di ieri, di oggi, e quello di sempre –
queste Tue parole:
“Sono la serva del Signore, si faccia in me
secondo la tua Parola”.

E ora torniamo a casa portando con noi
la Tua presenza di Madre che ci dice:
“Fate quello che vi dirà”.
Così ci impegniamo e così sia.
Amen!
<>