
Santuario
di Nostra Signora del Rosario
Fatima, Portogallo
Cova de Iria, 2496-908 Fátima, Portogallo
Telefono: +351
249 539 600
Il Santuario è composto da due Basiliche: la Basilica di Nostra Signora del Rosario,
che fu costruita per prima e la Basilica
della Santissima Trinità, costruita successivamente.
Nell’area del Santuario sono presenti anche il Museo di Arte Sacra e di
Etnologia, il Museo della Cera, il Museo di Fatima 1917; nonché
il Presepe e il villaggio di Betlemme entrambi animati.

Panoramica di Fatima
Fatima è una piccola cittadina del Portogallo sviluppatasi
intorno al Santuario. Essa dista 11 km. da Ourém, il comune di
cui fa parte; 25 km. dalla città di Leiria; 120 km. da Lisbona,
180 km. da Oporto, e si trova a circa 300 metri sul livello del mare,
sul massiccio calcareo dell’Estremadura.
Il 13 maggio 1917, tre ragazzini – Lucia dos Santos di 10 anni e i suoi
cugini Francisco e Jacinta Marto, fratelli di 9 e 7 anni – stavano
giuocando mentre accudivano un piccolo gregge, in un terreno di
proprietà del padre di Lucia a Cova da Iria, nel comune di
Fatima.

Lucia dos Santos, Francisco Marto e Jacinta Marto
Verso mezzogiorno, dopo aver recitato il Rosario come d’abitudine, i
tre videro due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa
Signora splendente con una corona del Rosario in mano.
Lucia dos Santos, nel 1913, a sei anni, ricevette la Prima
Comunione.
Il giorno prima, dopo la prima confessione
preparatoria, Lucia pregava davanti alla statua della Madonna del
Rosario e Le chiedeva di conservare il suo cuore solo per Dio: Lucia
ebbe l’impressione che la Madonna le sorridesse e che con uno sguardo e
con un gesto le dicesse di sì.
Lucia ripeté la
richiesta a Dio nel ringraziamento dopo la Prima Comunione e le
sembrò di sentire in sé una voce che le concedeva la
grazia richiesta.
Nel 1915, a otto anni, Lucia ricevette dalla madre l’incarico di
pascolare il gregge della famiglia; per questo incarico, Lucia si
scelse come compagne tre amiche: le sorelle Teresa e Maria Rosa Matias
e Maria Justino.
Tra l’aprile e l’ottobre del 1915 a Lucia e
alle altre tre pastorelle, mentre erano al pascolo sulla collina del
Cabeço, apparve loro per tre volte un Angelo, simile a una
statua di neve che i raggi del sole rendevano un poco trasparente.
L’Angelo non si avvicinò e non rivolse loro la parola.
Lucia non ne parlò nemmeno in casa, ma le tre amiche
sì e le quattro fanciulle divennero oggetto di qualche motteggio
in paese e in famiglia.
Lucia ne soffrì e ne trasse motivo per
aumentare il suo naturale riserbo.
Nel 1916, a nove anni, Lucia si scelse come compagni per andare al
pascolo i cuginetti Francesco e Giacinta Marto, fratelli di 8 e 6 anni.
Nella primavera del 1916, mentre Lucia, Francesco e Giacinta erano al
pascolo sulla collina del Cabeço, riapparve l’Angelo simile ad
un giovinetto di quattordici o quindici anni, di grande bellezza,
bianco come la neve, reso dal sole come cristallo trasparente.

Raffigurazione della prima apparizione dell'Angelo
Questa volta l’Angelo si avvicinò e rivolse loro la
parola: «Non temete. Io sono l’Angelo della Pace. Pregate
con me».
L’Angelo si inginocchiò e curvò la fronte
fino al suolo e recitò tre volte, imitato da loro, la preghiera
(prima):
«Dio mio, io credo,
adoro, spero e Vi amo. Io Vi domando perdono per coloro che non
credono, non adorano, non sperano, non Vi amano»
L’Angelo si rialzò e disse loro: «Pregate così. I
Cuori di Gesù e di Maria ascoltano la voce delle vostre
suppliche». E poi scomparve.
Francesco vide l’apparizione ma non sentì le parole, che gli
furono riferite da Lucia e da Giacinta: sarà così per
tutte le apparizioni che seguiranno.
Nell’estate 1916, mentre Lucia, Francesco e Giacinta giuocavano e il
gregge pascolava, ancora sulla collina del Cabeço, apparve
all’improvviso al loro fianco il medesimo Angelo, e disse loro:
«Cosa fate? Pregate, pregate molto! I Santi Cuori di Gesù
e di Maria hanno su di voi dei progetti di misericordia. Offrite senza
cessa preghiere e sacrifici all’Altissimo».
Lucia domandò come dovevano sacrificarsi e l’Angelo risponde:
«In tutto ciò in cui vi è possibile, offrite a Dio
un sacrificio in atto di riparazione per i peccati da cui è
offeso, e in atto di supplica per la conversione dei peccatori. In
questo modo voi attirerete la pace sulla vostra patria. Io sono il suo
Angelo Custode, l’Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e
sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi
invierà».
Nell’autunno 1916 mentre il gregge pascolava, sempre sulla
medesima collina, Lucia, Francesco e Giacinta stavano ripetendo molte
volte la preghiera insegnata loro dall’Angelo ed ecco che questi
comparve tenendo nella mano sinistra un Calice su cui era sospesa
un’Ostia da cui cadevano nel Calice alcune gocce di Sangue.

Vetrata che raffigura la seconda apparizione dell'Angelo
L’Angelo lasciò il Calice e l’Ostia sospesi nell’aria e,
prostrato fino a terra a fianco dei pastorelli, ripeté per tre
volte, imitato da loro, una nuova preghiera (seconda):
«Santissima Trinità, Padre, Figlio e
Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo
Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente
in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei
sacrilegi, delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso. Per
i meriti infiniti del suo Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria
io Vi domando la conversione dei poveri peccatori».
Raddrizzatosi l’Angelo prese nuovamente il Calice e l’Ostia e diede
l’Ostia a Lucia e il Sangue del Calice a Francesco e a Giacinta
dicendo:
«Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù
Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro
crimini e consolate il vostro Dio».
L’Angelo si prosternò
di nuovo e ripeté ancora per tre volte la preghiera “Santissima
Trinità”, quindi scomparve.
Il 13 maggio 1917, la Domenica precedente l’Ascensione, dopo aver
assistito alla Santa Messa, Lucia, Francesco e Giacinta portarono il
gregge a pascolare in un luogo detto “Cova da Iria”, dove
arrivarono verso mezzogiorno. Consumato il pasto e recitato il Rosario
cominciarono a giuocare, quando ecco videro come un lampo; pensando che
fosse in arrivo un temporale cominciarono ad avviarsi col gregge verso
casa.
Suor Lucia spiegherà poi che non si trattava di un lampo vero e
proprio, ma piuttosto del riflesso di una luce che si avvicinava.

Raffigurazione della prima apparizione della Madonna
Poco dopo videro un altro lampo e, dopo pochi passi, videro sopra un
piccolo leccio una Signora tutta vestita di bianco, più
brillante del sole, che irradiava una luce più bianca e
più intensa di quella di un vaso di cristallo pieno di acqua
cristallina attraversato dai raggi del sole più ardente.
Suor Lucia, raccontò poi l’avvenimento:
«Eravamo così vicini a Lei che ci trovavamo nella luce che
la circondava o che, piuttosto, emanava da Lei, forse solo a un metro e
mezzo di distanza, più o meno.
Allora la Madonna ci disse:
«Non abbiate timore! Non vi farò del male»
Di dove siete? le chiesi.
«Sono del Cielo».
E che cosa
volete da noi?
- «Sono venuta per chiedervi di venire qui per
sei mesi di seguito, il 13 di ogni mese a questa stessa ora. Più
tardi vi dirò chi sono e quello che voglio. Poi tornerò
ancora qui una settima volta».
Ed io andrò in Cielo?
-
chiesi - «Sì, ci andrai».
E Giacinta?
-
«Anche lei».
E Francesco?
- «Anche lui. Ma
dovrà recitare molti rosari».
«Mi ricordai allora di formulare una domanda riguardo a due
ragazze che erano morte da poco. Erano mie amiche e venivano a casa
nostra per imparare a tessere con mia sorella maggiore.
Maria das
Neves, è già in Cielo?
- «Sì, vi
è». Ed Amalia?
- «Ella deve restare in Purgatorio
fino alla fine del mondo». E la Signora ci chiese: «Volete
offrirvi a Dio e sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà
inviarvi, in atto di riparazione per i peccati da cui è offeso,
e di supplica per la conversione dei peccatori?»
- Sì, lo
vogliamo, certo!
- «Avrete quindi molto da soffrire, ma la
grazia di Dio sarà il vostro conforto».
Pronunciando queste ultime parole, la Madonna aprì per la prima
volta le mani che teneva giunte e ci comunicò, a mezzo di una
specie di riflesso che emanava da lei, una luce così intima che,
penetrando nel nostro cuore e fino al più profondo della nostra
anima, faceva sì che vedevamo noi stessi in Dio, che era questa
luce, più chiaramente di come ci si vede in uno specchio.
Allora, per un impulso interno che ci era comunicato, cademmo in
ginocchio, ripetendo dal profondo del nostro cuore:
“O Santissima Trinità, vi adoro! Mio
Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!”
Dopo qualche momento la Signora aggiunse:
«Si reciti il Rosario
tutti i giorni per ottenere la pace, per la fine della guerra!»
Poi cominciò ad innalzarsi dolcemente, nella direzione di
Levante, fino a sparire nella immensità del cielo».
La sera stessa Giacinta raccontò in famiglia quanto era avvenuto
e così la notizia della apparizione si sparse velocemente in
paese e nei dintorni, accolta ora con fede e ora con incredulità
e diffidenza, anche da parte dei genitori e dei parenti.
Il parroco don Marquès Ferreira, perplesso e piuttosto
indifferente, alla fine di maggio convocò i ragazzi per
interrogarli. Di fronte al loro riserbo rimase sfavorevolmente
impressionato e assunse un atteggiamento ostile. La madre di Lucia ne
dedusse che la figlia fosse una mentitrice e la trattò con
severità facendola soffrire molto.
In seguito, Suor Lucia diede ulteriori particolari sulla apparizione.
La Madonna aveva l’aspetto di una fanciulla giovanissima, di circa
quindici-diciotto anni, non molto alta, dalla voce dolce e gradevole,
il viso bellissimo, gli occhi neri. Teneva le mani giunte all’altezza
del petto.
I piedi poggiavano su una piccola nuvola che sfiorava i
rami verdi del piccolo leccio.
Dal braccio destro le pendeva una bella
corona del Rosario, con i grani splendenti come perle, terminante con
una croce come di argento luminoso.
L’abito, di luce bianca come la
neve, cadeva fino ai piedi; e un lungo velo bianco, bordato d’una luce
più intensa come d’oro, le copriva il capo, le spalle e,
scendendo fin quasi al bordo dell’abito, circondava tutto il corpo; era
sospeso al collo da un cordone giallo o dorato con un globo dorato
particolarmente luminoso; sotto il velo che le copriva le orecchie si
intravedevano due piccoli orecchini luminosi.

Raffigurazione della seconda apparizione della Madonna
Il 13 giugno 1917, verso le 11, Lucia, Francesco e Giacinta andarono
alla Cova da Iria come voluto dalla Madonna; adesso con loro c’erano
circa cinquanta persone che avevano prestato fede al loro racconto e
tutti assieme recitarono il Rosario.
Suor Lucia poi raccontò:
«Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta e Francesco e con le
altre persone che erano presenti, vidi nuovamente il riflesso della
luce che si avvicinava; e che noi chiamavamo lampo. Poi vidi, la
Madonna sul leccio, esattamente come nel mese di maggio.
Che cosa volete da me? Le chiesi.
- «Voglio che veniate qui il
13 del mese prossimo, che recitiate il Rosario tutti i giorni e che
impariate a leggere. Dirò in seguito cosa voglio». Chiesi
la guarigione di un malato e la Madonna mi disse: «Se si
convertirà guarirà nel corso dell’anno» - «I
Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi dei progetti di
misericordia».
- Vorrei chiedervi di condurci in Cielo.
-
«Sì, Giacinta e Francesco ve li condurrò molto
presto, ma tu resterai qui ancora per qualche tempo. Gesù vuole
servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Egli vuole stabilire nel
mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi praticherà
questa devozione io prometto la salvezza, queste anime saranno
predilette da Dio, come fiori posti da me per ornare il suo
trono».
- Resterò qui tutta sola? domandai con
tristezza.
«No, figlia mia! Questo ti fa soffrire molto? Non
scoraggiarti! Non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato
sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà fino a
Dio».
«Nel momento in cui pronunciava queste ultime parole, la Madonna
disgiunse le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso
di quella luce immensa.
In essa noi ci vedemmo come immersi in
Dio. Giacinta e Francesco sembravano trovarsi in quella parte di luce
che saliva verso il cielo ed io in quella che si diffondeva sulla
terra.
Dinanzi al palmo della mano destra della Madonna c’era un
cuore circondato di spine che sembravano conficcarsi in esso. Capimmo
che si trattava del Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati
dell’umanità, che chiedeva riparazione».
Durante l’apparizione gli altri testimoni sentirono la voce di Lucia e
poi come il mormorio leggerissimo di una voce, ma non intellegibile. I
rami dell’arbusto si piegarono all’intorno, da tutti i lati, come se
sorreggessero un peso. Alla fine dell’apparizione si sentì come
un soffio e tutti i rami si raccolsero e si piegarono verso Est come se
fossero sfiorati dal bordo dell’abito della Madonna che si allontanava.
Una piccola nube, distante un palmo dalle foglie del piccolo leccio, fu
vista alzarsi dolcemente verso Oriente, per poi dissolversi
completamente.
Dopo l’apparizione i presenti recitarono le Litanie e, sulla via del
ritorno, il Rosario. Arrivati al paese raccontarono a tutti quello che
era avvenuto. A chi chiedeva ai veggenti cosa avesse detto loro la
Madonna, i tre veggenti rispondevano che aveva raccomandato a tutti di
recitare il Rosario ogni giorno e che il resto era un segreto.
Alcuni prestarono loro fede, ma più numerosi erano i curiosi, e
non mancarono i motteggiatori.
Il giorno dopo l’apparizione, il parroco don Marquès Ferreira
interrogò Francesco e Giacinta, che rimase in silenzio, e poi
Lucia la cui madre insisteva perché confessasse di avere
mentito.
L’interrogatorio del parroco fu pacifico e molto
minuzioso.
Il verdetto del parroco, subito comunicato a Lucia e a sua
madre, fu sostanzialmente sfavorevole, anche se non definitivo.
Gli
sembrava impossibile che la Madonna venisse sulla terra solo per
chiedere di recitare il Rosario tutti i giorni, devozione, fra l’altro,
già molto diffusa nella parrocchia; inoltre di solito Nostro
Signore chiede a coloro a cui appare di rendere conto al loro
confessore o al loro parroco di ciò che è avvenuto,
mentre invece i fanciulli si sottraevano il più possibile a tale
dovere: per queste ragioni secondo il parroco solo l’avvenire avrebbe
detto cosa se ne dovesse pensare, ma per ora avrebbe potuto trattarsi
anche di un inganno del demonio.
Questo sospetto mise Lucia in grande angoscia, al punto da pensare in
certi momenti se non fosse suo dovere non andare al futuro appuntamento
del 13 luglio nonostante le insistenze di Francesco e di Giacinta.

Raffigurazione della terza apparizione della Madonna
Il 13 luglio alla Cova da Iria, verso mezzogiorno, erano presenti
alcune migliaia di fedeli. Il padre di Francesco e di Giacinta, Manuel
Marto, stava accanto ai figli; la madre di Lucia, Maria Rosa dos
Santos, assisteva da lontano per non farsi riconoscere.
Suor Lucia ricordò poi di quel giorno:
«Poco tempo dopo che eravamo arrivati alla Cova da Iria, presso
il leccio, in mezzo ad una grande folla, recitando il Rosario, vedemmo
il riflesso della solita luce, poi la Madonna sul leccio.
- Che cosa
volete da noi ? Le chiesi.
- «Voglio che veniate qui il 13 del
mese prossimo, che si continui a recitare il Rosario tutti i giorni in
onore di Nostra Signora del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e
la fine della guerra, perché Lei sola può
soccorrervi».
- Vorrei domandarvi chi siete e di fare un
miracolo perché tutti credano alla vostra apparizione. La
Madonna rispose: «Si continui a venire qui tutti i mesi. Al mese
di ottobre dirò chi sono e quello che voglio, e farò un
miracolo che tutti potranno vedere per credere».
- A questo
punto formulai alla Madonna alcune domande, non ricordo quali.
Quello che ricordo è che la Madonna disse che bisognava recitare
il Rosario per ottenere queste grazie durante l’anno. Ella poi
continuò: «Sacrificatevi per i peccatori e dite spesso,
specialmente quando fate un sacrificio:
“O Gesù è per amor
vostro, per la conversione dei peccatori, ed in riparazione per i
peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Raffigurazione della
visione dell'Inferno
«Dicendo queste ultime parole aprì di nuovo le mani come
aveva fatto il mese precedente.
Il riflesso della luce parve penetrare
nella terra e vedemmo come un oceano di fuoco. Immersi in quel fuoco
vedevamo i demoni e le anime dannate. Queste erano come brace
trasparente, nera o bronzea, e avevano forma umana. Erano come sospese
in questo incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse
insieme a nubi di fumo, e poi ricadevano da ogni parte, come le
scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, in mezzo
a grida e gemiti di dolore e di disperazione che inorridivano e
facevano tremare di paura.
I demoni si distinguevano dalle anime dannate per le forme orribili e
ripugnanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti, come
dei neri carboni trasformati in brace.
«Questa visione durò solo un momento, grazie alla nostra
buona Madre Celeste che nella prima apparizione ci aveva promesso di
portarci in Cielo, senza di che credo che saremmo morti di spavento e
di paura.
Spaventati e come per chiedere soccorso alzammo gli occhi verso la
Madonna che ci disse con bontà e tristezza: «Avete visto
l’Inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli Dio
vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si
fa quello che vi dico molte anime si salveranno, ci sarà la
pace. La guerra finirà. Ma se non si cessa di offendere Dio
allora sotto il regno di Pio XI ne comincerà un’altra
peggiore».
In queste parole della Madonna è evidente il riferimento alla
fine della Prima Guerra Mondiale (1918) e all’inizio della Seconda
(1939).
«Per impedirlo verrò a chiedere la conversione della
Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi
sabati del mese. Se si darà ascolto alle mie richieste allora la
Russia si convertirà e ci sarà la pace, altrimenti la
Russia diffonderà i suoi errori per tutto il mondo, provocando
guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati,
il Santo Padre dovrà soffrire molto, parecchie nazioni saranno
annientate. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà.
Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà
e sarà concesso al mondo un certo periodo di pace. Nel
Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede…; questo non
ditelo a nessuno; a Francesco, sì, potete dirlo».
«Quando reciterete il Rosario dite dopo ogni decina:
“Gesù mio, perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco
dell’Inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente le
più bisognose della Vostra misericordia”
Dopo un momento di silenzio, io domandai alla Madonna: “Vostra Grazia,
non mi domandate niente di più?”
- «No, per oggi non ti
chiedo altro».
E, come le altre volte, cominciò ad innalzarsi in direzione di
Levante fino al momento in cui disparve nell’immensità del
firmamento».
Le migliaia di persone presenti il 13 luglio alla Cova da Iria avevano
divulgato l’annuncio del grande miracolo promesso dalla Madonna per il
13 agosto.
La grande stampa, di impostazione antireligiosa, cominciò a
parlare delle visioni in termini ironici; le autorità civili, da
parte loro, si interessarono del caso con atteggiamento ostile.
Il
vice Prefetto di Vila Nova de Ourem, Artur De Oliveira Santos,
componente della loggia massonica di Leiria, il 13 agosto
sequestrò con uno stratagemma Lucia, Francesco e Giacinta e li
rinchiuse in prigione fino al mattino del 15 agosto.
Intanto a Cova da Iria, il 13 agosto si erano radunati da 18 a 20 mila
persone che pregavano in attesa del miracolo annunciato dalla Madonna.
La notizia del sequestro dei tre veggenti urtò la folla, che
incominciò a protestare, ma ecco che all’improvviso si
sentì un forte tuono seguito da un lampo. Si vide apparire una
nuvola bianca che per qualche istante restò sospesa sul piccolo
leccio per poi alzarsi verso il cielo e scomparire. Tutti capirono che
la Madonna aveva mantenuto l’appuntamento e aveva fatto sentire la sua
presenza pur senza apparire.
Il 19 agosto, Francesco, accompagnato dal fratello Giovanni, e Lucia
portarono il gregge a pascolare ai Valinhos (“i valloncelli”).
Verso
le quattro del pomeriggio Lucia ebbe la premonizione che la Madonna
stesse per apparire e mandò Giovanni a chiamare Giacinta in gran
fretta. Poco dopo l’arrivo di Giacinta appare la Madonna, anche questa
volta al di sopra di un piccolo leccio.
Lucia poi raccontò il dialogo con la Madonna:
Che cosa vuole da me Vostra Grazia? - «Voglio che continuiate ad
andare alla Cova da Iria il 13, che continuiate a recitare il Rosario
tutti i giorni. L’ultimo mese io farò il miracolo
affinché tutti credano. Se non vi avessero portati a Ourem il
miracolo sarebbe stato più conosciuto. Verrà San Giuseppe
con il Bambino Gesù per donare la pace al mondo. Nostro Signore
verrà a benedire il popolo. Verranno anche Nostra Signora del
Rosario e la Madonna Addolorata».
Che cosa volete che si faccia del denaro che la gente lascia alla Cova
da Iria?
«Si facciano due barelle da processione. Tu ne porterai una con
Giacinta ed altre due ragazzine vestite di bianco. L’altra sarà
di Francesco che la porterà con tre altri ragazzini come lui,
vestiti con un camice bianco. Questo sarà per la festa di Nostra
Signora del Rosario. Ciò che avanzerà servirà per
aiutare a costruire una cappella».
Vorrei domandarvi la guarigione di diversi ammalati
«Sì, ne guarirò qualcuno entro l’anno».
E prendendo un’aria più triste aggiunse: «Pregate, pregate
molto e fate dei sacrifici per i peccatori! Vi sono molte anime che
vanno all’inferno perché non c’è nessuno che si
sacrifichi e preghi per loro».
Poi, come le altre volte, cominciò ad innalzarsi nella direzione
di Levante.
Il 13 settembre alla Cova da Iria, verso mezzogiorno, erano presenti
venticinque-trentamila persone; tra queste una decina di sacerdoti in
incognito e una trentina di seminaristi. Tra i sacerdoti vi erano Don
Manuel Formigao che sarà il direttore spirituale dei tre
veggenti e il primo storico di Fatima; Don Giovanni Quaresma che
diventerà vicario generale della diocesi di Leiria; Don Galamba,
ancora seminarista, che avrà un ruolo di primo piano nella
divulgazione del messaggio di Fatima.
Al momento dell’arrivo della Madonna circa due terzi dei presenti
videro nel cielo un globo luminoso che si avvicinava da Levante verso
Ponente, in modo lento e maestoso, dirigendosi verso il leccio delle
apparizioni sopra il quale scomparve; la luce del sole si
attenuò e l’aria diventò come dorata.
Durante l’apparizione la maggior parte dei pellegrini godette di uno
spettacolo meraviglioso: dal cielo cadeva come una pioggia di petali
bianchi o di fiocchi di neve rotondi e brillanti che scendevano
lentamente e scomparivano in vicinanza del suolo; ad altri, invece,
apparvero come attraversare il cielo da Oriente ad Occidente.
Per tre volte alla base del piccolo leccio si formò una nube che
si ingrandiva e si sollevava fina a cinque o sei metri di altezza per
poi dissolversi come se fosse il fumo di un grande turibolo
dell’incenso.
Alla fine della visione comparve nuovamente il globo luminoso di forma
ovale, che si alzò nell’aria e si allontanò dirigendosi
verso Oriente.
Durante tutta la notte tra il 12 e il 13 ottobre e tutta la mattina del
13 ottobre cadde una pioggia continua, insistente e a momenti
torrenziale, ma ciò non fermò i pellegrini che
raggiunsero un numero stimato fra cinquantamila e settantamila.

13 ottobre: pellegrini sotto la pioggia
Verso le undici e mezza arrivarono Lucia, Francesco e Giacinta, sotto
la pioggia; ciò non ostante Lucia chiese alla folla di chiudere
gli ombrelli per recitare il Rosario, e la folla acconsentì.
A mezzogiorno la Madonna comparve sul piccolo leccio, preceduta come le
altre volte dal “lampo” da Oriente. La pioggia cessò del tutto
e, di colpo, il cielo si rasserenò.

Raffigurazione della quarta apparizione della Madonna
Lucia raccontò poi il colloquio con la Madonna:
Che cosa vuole da me Vostra Grazia?
«Voglio dirti che si faccia qui una cappella in mio onore. Io
sono Nostra Signora del Rosario. Che si continui sempre a recitare il
Rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati
ritorneranno presto alle loro famiglie».
Avrei molte cose da chiedervi: guarire alcuni malati e convertire
alcuni peccatori.
«Gli uni sì, gli altri no. Bisogna che si correggano, che
domandino perdono dei loro peccati».
Poi, prendendo un’espressione più triste:
«Che non si offenda di più Dio, Nostro Signore,
perché è già troppo offeso!».
Aprendo le mani fece con esse specchio al sole. E, mentre si innalzava,
il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole.
Ecco il motivo per il quale ho gridato che guardassero il sole. Il mio
scopo non era di richiamare l’attenzione della folla da quel lato: non
mi rendevo neppure conto della sua presenza; lo feci soltanto
perché trascinata da un moto interiore che mi spingeva a farlo.
Una volta sparita la Madonna nell’immensità del firmamento
vedemmo vicino al sole San Giuseppe col Bambino Gesù e la
Madonna vestita di bianco con un mantello azzurro. San Giuseppe ed il
Bambino Gesù sembravano benedire il mondo con i gesti in forma
di croce che facevano con la mano.
Poco dopo, scomparsa questa apparizione, vidi il Signore e la Madonna
sotto un aspetto che dava l’idea di essere Nostra Signora dei Dolori.
Il Signore sembrava benedire il mondo nello stesso modo come aveva
fatto San Giuseppe.

La folla di pellegrini del 13 ottobre
Quando la Madonna si elevò in cielo per allontanarsi, Lucia
gridò: “Se ne va! Se ne va!” e poi: “Guardate il sole!”.
Cominciava il miracolo del sole.

La folla di pellegrini che assistono al miracolo del sole
Il sole apparve allo zenit, nel cielo senza nuvole, come un disco dal
bordo ben netto che era possibile fissare senza danno per gli occhi;
aveva un colore bianco molto chiaro, con sfumature perlacee, da non
confondere con quello di un sole velato.
All’improvviso, a tre riprese separate da brevi intervalli, il sole si
mise a tremare, a scuotersi con movimenti bruschi, a girare su se
stesso, come un fuoco di artificio, a velocità vertiginosa,
lanciando intorno raggi di luce abbagliante di tutti i colori
dell’arcobaleno, raggi che coloravano la folla.
All’ultima delle tre riprese, dalla folla si alzò un clamore,
come un grido di angoscia e di terrore: il sole, conservando il suo
moto vorticoso di rotazione sembrava staccarsi dal firmamento e, rosso
sangue, sembrava piombare verso la terra, scendendo verso destra con
movimenti bruschi, minacciando di schiacciare tutti con la sua massa
infuocata, mentre si faceva sentire un calore intenso. Precipitato fin
quasi alla linea dell’orizzonte il sole rimontò verso lo zenit,
spostandosi verso sinistra, e, infine, si arrestò.
Il percorso complessivo sembrava una specie di ellisse sinuoso.
La folla, passato il terrore, si scoprì asciutta da fradicia che
era. Il miracolo era durato circa dieci minuti e, a differenza da
quanto successo per i segni straordinari del 13 settembre, era stato
visto da tutti, come preannunciato dalla Madonna, e non solo nella Cova
da Iria ma anche a distanza di qualche decina di chilometri: nei
villaggi di Alburitel e di Sao Pedro De Muel.
Il grande miracolo del sole, visto da decine e decine di migliaia di
persone, preannunciato mesi prima, apparve come il sigillo visibile,
tangibile, incontestabile, che Dio aveva voluto apporre alle
apparizioni di Fatima, alle profezie, alle promesse, agli avvertimenti
terribili che la Madre Sua Immacolata era venuta a rivelare alla Cova
da Iria.
La Basilica di Nostra
Signora del Rosario
Secondo la richiesta fatta dalla Madonna nell’apparizione
del 19 agosto 1917, nel 1928 si diede inizio alla costruzione di una
chiesa dedicata a Nostra Signora del Rosario, che venne ultimata nel
1953. Nel 1954 Papa Pio XII elevò la chiesa al rango di Basilica.

Esterno della Basilica di Nostra Signora del Rosario
Intanto, il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiarò
«degne di fede le visioni», autorizzando il culto alla
Madonna di Fatima; mentre nel 1931, i Vescovi portoghesi consacrarono
il Portogallo al Cuore Immacolato di Maria, e rinnovarono la
consacrazione nel 1938 e nel 1940.
Grazie al Cuore Immacolato di Maria il Portogallo fu miracolosamente
preservato dall’essere coinvolto nella guerra civile spagnola e fu
risparmiato dal flagello della Seconda Guerra Mondiale.
Esterno della Basilica di Nostra Signora del Rosario
La Basilica di Nostra Signora del Rosario è un edificio lungo 70
metri e largo 37, costruito interamente in pietra calcarea, detta
bianco di mare. E’ caratterizzata da un campanile centrale alto 65
metri, sormontato da una corona in bronzo dal peso di 7 tonnellate,
sopra la quale è posta una croce illuminata.

Il campanile della Basilica di Nostra Signora del Rosario
Nel campanile, in cui sono collocate 62 campane, vi è una
nicchia che ospita la statua della Madonna.
La statua della Madonna nella nicchia del campanile
La statua è alta 4,73 mt. e
pesa 13 tonnellate, è un dono dei cattolici americani.
Ai due lati della Basilica vi sono dei grandi portici sorretti da 200
colonne.
Vista parziale del colonnato
Sopra il colonnato sono poste 17 statue di Santi: delle Congregazioni
locali e di “apostoli mariani”. Le statue, di dimensioni diverse,
misurano 3,2 metri e 2,3 metri.
Il tutto determina una grande spianata più grande di quella di
piazza San Pietro a Roma, in cui possono trovare posto più di
100mila fedeli.
Una vista parziale della spianata
Al centro della spianata è posto il monumento al Sacro Cuore di
Gesù.
La statua del Sacro Cuore di Gesù
La statua è di bronzo dorato; fu offerta da un pellegrino e
benedetta il 13 maggio del 1932 dall’allora nunzio apostolico in
Portogallo: il Cardinale João Beda.
La statua del Cuore di Gesù al centro della spianata indica la
centralità di Gesù Cristo nel messaggio di Fatima.
La statua del Sacro Cuore di
Gesù
Primo piano della statua del
Sacro Cuore di Gesù
Prima dell’ingresso della Basilica si trova la cappella delle
apparizioni: una piccola struttura ricoperta in legno dove è
custodita la statua della Madonna di Fatima entro una teca di vetro.
Cappella delle apparizioni
La statua della Madonna nella cappella delle apparizioni
La statua originale della Madonna di
Fatima fu commissionata nel 1920 e realizzata secondo le indicazioni di
Suor Lucia. Per la scultura è stato utilizzato un legno di cedro
brasiliano. La statua misura 1,10 metri e pesa 19 chili. Benedetta il
13 maggio 1920 nella chiesa parrocchiale di Fatima, il 13 giugno 1920
è stata collocata nella cappella delle apparizioni. Il 13 maggio
1946 è stata solennemente incoronata dal legato pontificio
cardinale Benedetto Aloisi Masella.
Nel giugno 2013, è stato eseguito il primo studio sulla
conservazione, con risultati soddisfacenti nonostante i quasi cento
anni di età.

La statua della Madonna all'esterno
Originariamente collocata
all’interno della cappella delle apparizioni, oggi la statua è
posta all’esterno del piccolo edificio, per essere più
facilmente visibile ai pellegrini.

Interno della Basilica di Nostra Signora del Rosario
L’interno della Basilica è a navata unica.
In fondo alla navata si trova il presbiterio, col transetto e due
sacrestie, una delle quali è stata convertita in luogo di culto:
la cappella di San Giuseppe.
All’incrocio del transetto è posto un mosaico che compone la
scritta: Regina Sacratissimi Rosarii
Fatimae, ora pro nobis” - Regina del Santissimo Rosario di
Fátima, prega per noi -; il mosaico è stato donato dai
cattolici di Singapore.

L'abside

L'Altare maggiore
La pala d’altare rappresenta la Madonna che scende sotto forma di luce
per incontrare i veggenti.

La pala d'Altare
A sinistra dell’Altare, dietro la balaustra, è posta la statua
della Madonna di Fatima, detta la “statua del pellegrino”, realizzata
nel 1947; la statua è posta, su un piedistallo in pietra: la
stessa pietra utilizzata per realizzare l’Altare, l’ambone e i sedili
degli officianti.

La staua della Madonna nel presbiterio
Ai lati dell’Altare maggiore si trovano le tombe dei veggenti:
Francesco Marto, morto nel 1919, a 11 anni, Giacinta Marto, morta nel
1920, a 9 anni; e Lucia, morta nel 2005, a 97 anni.

Le tombe dei veggenti
Lungo la navata si trovano 14 Altari laterali, 7 per lato, dedicati ai
Misteri del Rosario: costruiti in marmo e con sopra un bassorilievo in
bronzo dorato raffigurante uno dei Misteri.

Un Altare laterale

Un bassorilievo in bronzo che raffigura l'Ascensione di Gesù
Il 15° Mistero, il 5°
Mistero glorioso, è raffigurato in un bassorilievo posto nel
coro della Basilica, sopra l’Altare maggiore.
Il quinto Mistero Glorioso nel coro della Basilica, sopra l'Altare
Sul lato destro del coro vi è la statua di San Domenico, grande
apostolo del Rosario, del XIII secolo. Sul lato sinistro la statua di
Sant’Antonio María Claret y Clará, fondatore della
Congregazione dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria – i
Clarettiani.
Organo posto nel coro
Nel coro è posto l’organo a
canne, costruito e installato dalla ditta italiana Fratelli Ruffatti
nel 1952 in 5 corpi separati, poi assemblati nel 1962. Si tratta
dell’organo più grande di tutto il Portogallo: con 90 registri e
6500 tubi. Nel 2015-2016 è stato eseguito un accurato restauro.
Le vetrate in prossimità del coro
Le vetrate poste in
prossimità del coro, dentro e sopra il matroneo, rappresentano i
quattro Evangelisti, l’apparizione dell’Angelo ai veggenti, una scena
della vita dei pastori e una raffigurazione di un pellegrinaggio alla
Cova da Iria.
Una delle vetrate
Basilica della Santissima Trinità
Nel 1973 i responsabili del Santuario di Fatima si resero
conto che la Basilica di Nostra Signora del Rosario era insufficiente
per accogliere i pellegrini che si recavano nel Santuario, specialmente
la Domenica e i giorni di buona affluenza. Fu quindi indetto, nel 1997,
un concorso internazionale per costruire una nuova chiesa. Venne scelto
il progetto dell’architetto greco Alexandros Tombazis, che prevedeva la
costruzione della nuova chiesa in fondo al Piazzale della Preghiera,
sul lato opposto della Basilica di Nostra Signora del Rosario.
Il lato opposto della spianata con la nuova Basilica della Santissima
Trinità
La posa della prima pietra avvenne il 6 giugno 2004,
Solennità della Santissima Trinità. La scelta di dedicare
la nuova chiesa alla Santissima Trinità fu fatta risalire
all’Angelo della Pace apparso ai tre pastorelli nell’autunno del 1916,
quando l’Angelo insegnò ai veggenti e recitò con loro la
preghiera alla Santissima Trinità.
La nuova Chiesa della Santissima Trinità venne dedicata il 12
ottobre 2007 dal cardinale Tarcisio Bertone, allora Segretario di Stato
Vaticano e legato di Benedetto XVI in occasione della chiusura del
novantesimo anniversario delle apparizioni della Madonna ai tre
pastorelli.
Con decreto del 19 giugno 2012, la Congregazione per il Culto Divino e
la Disciplina dei Sacramenti elevò la nuova chiesa al rango di
Basilica.

Esterno della Basilica della Santissima Trinità
La pianta è circolare
all’esterno e quadrata all’interno, e sono presenti 12 porte laterali
(ciascuna dedicata a uno dei 12 apostoli ) e una grande porta
centrale, la Porta di Cristo .
La Basilica della Santissima Trinità ha la forma circolare, con
un diametro di 125 metri, senza appoggi intermedi; è sostenuta
da due travi di 182,5 metri con un vano libero di 80 metri e un’altezza
massima di 21,15 metri, di cui 3 interrati. L’altezza esterna
dell’edificio è di 18 metri. Interamente di colore bianco, ha un
totale di 8633 posti a sedere, tra cui 76 posti per le persone con
difficoltà motorie.
Si accede alla Basilica per una porta centrale dedicata a Cristo e per
dodici porte laterali dedicate ai 12 Apostoli.
La porta centrale dedicata a
Cristo
All’esterno è posta una
Croce in bronzo alta 34 metri.
L’interno, a forma quadrata è divisibile in due
settori, per mezzo di una parete mobile di 2 metri di altezza.

L'interno della Basilica della Santissima Trinità
Il presbiterio ha una capacità di circa 100 concelebranti.
L’altare, l’ambone, i sedili e il pavimento del presbiterio sono di
pietra calcarea detta bianco di mare; il restante pavimento è di
pietra ataíja creme, all’interno della chiesa, e ataíja
azzurro, negli altri spazi.

L'Altare della Basilica della Santissima Trinità
Nella parte interrata si trovano 5 grandi cappelle:
- la Cappella del Sacro Cuore di Gesù (Capela do Sagrado Coração de
Jesus) con 16 confessionali;
- la Cappella del Cuore Immacolato di Maria (Capela do Imaculado Coração
de Maria) con 12 confessionali;
- la Cappella della Resurrezione di Gesù (Capela da Ressurreição de
Jesus) con 200 posti e 16 confessionali;
- la Cappella della Morte di Gesù (Capela da Morte de Jesus), con 600
posti a sedere;
- la Cappella del Santissimo Sacramento (Capela do Santíssimo
Sacramento), in cui si pratica l’Adorazione Eucaristica continua, e
può contenere fino a 200 persone. L’adorazione è
garantita dalle Suore Riparatrici della Madonna Addolorata di Fatima.

Cappella dell'Adorazione Eucaristica
Il complesso del Santuario è dotato di una Via Crucis che segue il percorso
compiuto abitualmente dai veggenti e termina al Calvario Ungherese,
dove si trova una cappella dedicata a Santo Stefano, re d’Ungheria.
Le quattordici stazioni della Via Crucis e la cappella sono stati
offerti dai cattolici d’Ungheria che si rifugiarono in Portogallo
durante l’invasione sovietica.

Cappella del Calvario Ungherese

Il gruppo marmoreo della Crocifissione
sopra la Cappella del Calvario Ungherese
All’interno della cappella di Santo Stefano vi sono delle vetrate che
rappresentano Santi ungheresi. Sul soffitto vi sono due grandi mosaici
che raffigurano l’apparizione della Madonna ai tre veggenti e la
consegna della corona d’Ungheria da parte del Re Santo Stefano alla
Madonna.

Interno della cappella di Santo Stefano
La prima pietra della Via Crucis
è stata benedetta il 21 giugno 1959 e la prima pietra della
cappella l’11 agosto del 1962. Le stazioni e la Cappella di Santo
Stefano sono state benedette il 12 maggio 1964. La 15° stazione,
benedetta e inaugurata il 13 ottobre 1992, è stata offerta dalla
parrocchia ungherese di Lajosmizse, in segno di gratitudine per la
“resurrezione” dell’Ungheria.
Una stazione della Via Crucis
Le stazioni della Via Crucis
sono delle piccole cappelle con un Altare in marmo, sopra il quale
è posto un pannello a bassorilievo in bronzo che raffigura il
titolo della stazione.
Le principali cerimonie religiose nel Santuario di Fatima si svolgono
il 13 maggio, giorno della prima apparizione della Madonna. Nella notte
tra il 12 e il 13 maggio si svolge la Processione delle Candele (Procissão das Velas), con
migliaia di fedeli che portano in mano delle candele accese.
La processione con le
fiaccole
Il giorno 13 si svolge la Processione d’Addio (Procissão do Adeus).

La processione con la statua della Madonna
Migliaia di pellegrini giungono da
ogni dove; molti, provenienti da diverse zone del Portogallo. arrivano
a piedi seguendo sentieri e strade di campagna.
I fedeli che gremiscono la grande spianata
La festa della Madonna di Fatima ricorre il 13 maggio.
Preghiera alla Madonna di Fatima

Maria, Madre di Gesù e
della Chiesa,
noi abbiamo bisogno di Te.
Desideriamo la luce che
s’irradia dalla Tua bontà,
il conforto che ci proviene dal Tuo Cuore Immacolato,
la carità e la pace di
cui Tu sei Regina.
Ti affidiamo con fiducia
le nostre necessità perché Tu le soccorra,
i nostri dolori perché Tu li lenisca,
i nostri mali perché Tu li guarisca,
i nostri corpi perché Tu li renda puri,
i nostri cuori perché siano colmi di amore e di contrizione,
e le nostre anime perché con il Tuo aiuto si salvino.
Ricorda, Madre di bontà,
che alle Tue preghiere Gesù nulla rifiuta.
Concedi sollievo alle anime dei
defunti,
guarigione agli ammalati,
purezza ai giovani,
fede e concordia alle famiglie,
pace all’umanità.
Richiama gli erranti sul retto
sentiero,
donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti,
proteggi il Papa, i Vescovi e la Santa Chiesa di Dio.
Maria, ascoltaci e abbi
pietà di noi.
Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi.
Dopo questo esilio mostra a noi Gesù,
frutto benedetto del tuo grembo,
o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Amen.
Preghiera alla Madonna di Fatima
per chiedere una grazia
O Vergine Santa, Madre di
Gesù e Madre nostra,
che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli
per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza,
io mi impegno ad accogliere questo Tuo messaggio.
Mi consacro oggi al tuo Cuore
Immacolato,
per appartenere così più perfettamente a Gesù.
Aiutami a vivere fedelmente la
mia consacrazione
con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli,
sull’esempio della Tua vita.
In particolare Ti offro le
preghiere,
le azioni, i sacrifici della giornata,
in riparazione dei peccati miei e degli altri,
con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano
secondo la volontà del Signore.
Ti prometto di recitare ogni
giorno il Santo Rosario,
contemplando i Misteri della vita di Gesù,
intrecciati ai Misteri della Tua vita.
Voglio vivere sempre da vero
figlio Tuo
e cooperare perché tutti Ti conoscano e amino
come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore.
Amen.
– 7 Ave Maria
– Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.
|