Santuario della Vergine della Rivelazione

Roma - Italia



Indirizzo: Via Laurentina, 400, 00040 Roma
Telefono: 06 591 4630
Sito Internet: http://trefontane.altervista.org.
Email: info@abbaziatrefontane.it




Abbazia delle Tre Fontane


La Vergine della Rivelazione è apparsa a Roma nel luogo dove fu decapitato l’Apostolo San Paolo. Il luogo, sulla via Laurentina, è denominato le “Tre Fontane” perché, secondo uno dei racconti più diffusi, lì venne decapitato San Paolo il 29 giugno del 67 d. C.



Decapitazione di San Paolo

Al momento della decapitazione, dalla testa dell’Apostolo non uscì sangue, ma essa rimbalzò per tre volte sul terreno; dai tre punti ove batté la testa zampillarono tre sorgenti e il luogo venne denominato, appunto, “Tre Fontane”. 

Dieci anni prima che avvenisse l’apparizione della Madonna alle Tre Fontane, accadde un fatto singolare.



Luigina Sinapi


IIl 12 aprile 1937, una donna molto devota che faceva la catechista, Luigina Sinapi (1916-1978) portò le Figlie di Maria della sua parrocchia in pellegrinaggio all’Abbazia delle Tre Fontane.
Passeggiando nel vicino boschetto di eucalipti, Luigina vide in una grotta degli ossicini che le sembrarono resti umani di un aborto: subito li seppellì. Ma ecco all’improvviso le appare la Vergine Maria, che le disse: «Tornerò in questo luogo. Mi servirò di un uomo che oggi perseguita la Chiesa, vuole uccidere il Papa. Ora vai in San Pietro, troverai una signora, così vestita […]. Lei ti condurrà da suo fratello cardinale; porterai a lui il mio messaggio. Inoltre dirai al Cardinale che presto sarà il nuovo Papa».
La Sinapi si recò a San Pietro e trovò la donna, così come le era stata descritta dalla Vergine: si trattava della marchesa Elisabetta Pacelli, sorella del Cardinale Eugenio Pacelli. Grazie a lei, Luigina incontrò il Card. Pacelli al quale riferì le parole della Vergine. Il Cardinale l’ascoltò con un certo distacco e le disse: «Se sono rose fioriranno». Poco meno di due anni dopo, il 2 marzo 1939, il Card. Pacelli salì al Soglio Pontificio col nome di Pio XII.




Pio XII

Il 12 aprile 1947, all’apparizione della Vergine alle Tre Fontane, Pio XII assunse un atteggiamento di particolare disponibilità, anzi confidò al gesuita Riccardo Lombardi: «Io lo sapevo». Per questo, il 22 luglio 1947, fece chiamare Bruno Cornacchiola per incontrarlo in via riservata e farsi riferire il messaggio che questi aveva ricevuto dalla Madonna e da rivelare solo al Papa [abbiamo riportato in calce una parte del messaggio]. Ascoltando le parole della Vergine, Pio XII pianse. Convinto della veridicità del messaggio, sei mesi l’apparizione, il 5 ottobre 1947, benedisse la statua della Vergine della Rivelazione in Piazza San Pietro e con solenne processione la fece portare fino alla Grotta delle Tre Fontane. La statua venne portata sulla berlina di Casa Savoia trainata da sei cavalli bianchi, passò per il centro di Roma, attraversò i Fori Imperiali e giunse alla sua dimora: la Grotta delle Tre Fontane.



La statua della Madonna viene portata alla Grotta delle Tre Fontane
sulla berlina di Casa Savoia trainata da sei cavalli bianchi


A chi gli chiedeva come comportarsi riguardo ai fatti delle Tre Fontane, il Pontefice rispondeva: «Ma che cosa dobbiamo decidere? Non si fa del bene? Non si prega? Non ci sono ravvedimenti? Non si accomodano matrimoni? E allora lasciamo che la Madonna faccia quello che noi non sappiamo fare».


Il 12 aprile 1947, la Vergine apparve ad un ex cattolico che era diventato protestante e acerrimo nemico della Chiesa cattolica, Bruno Cornacchiola e ai suoi tre figli.






Bruno Cornacchiola (Roma, 9 maggio 1913 - 22 giugno 2001), tranviere romano di 34 anni, dopo essersi sposato, partecipò alla Guerra Civile spagnola come volontario. In quella occasione conobbe un militare tedesco di confessione luterana che lo convinse a diventare “avventista”. Cornacchiola divenne così un fanatico anticattolico, nonostante i tentativi della moglie Iolanda (1909 - 1976) di riportarlo alla fede cattolica.
Tornato a casa, impose alla moglie Iolanda di seguirlo nel protestantesimo. Lei accettò dopo aver tentato di dissuaderlo e, come ultima speranza, gli chiese la pratica dei Nove Primi Venerdì al Sacro Cuore di Gesù.




La famiglia Cornacchiola

Il 12 aprile 1947, Sabato in Albis, Cornacchiola pensò di recarsi con i tre figli - Gianfranco, Carlo e Isola, rispettivamente di 4, 7 e 10 anni – in un luogo tranquillo per preparare il testo di una conferenza in cui attaccava le tesi cattoliche della Verginità, dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione di Maria; il discorso che doveva pronunciare era l’occasione per diventare pastore avventista.
Si recò alla stazione ostiense per prendere il treno per Ostia Lido, ma perse il treno, ed allora si recò con i tre figli sulla via Laurentina, alle “Tre Fontane” dove c’era un convento di Trappisti, noto anche per la produzione della cioccolata.
Giunto sul posto, Cornacchiola si sistemò sotto un eucalipto, incominciò a sfogliare la Bibbia e a prendere appunti, mentre i figli giocavano a palla nella radura dove vi erano delle grotte scavate nel tufo.



Grotta dell'apparizione


La palla si perse e Bruno interruppe il lavoro per cercarla. Ogni tanto chiamava il figlio più piccolo, Gianfranco, di quattro anni, per accertarsi che tutto andasse bene. A un certo punto, però, non sentendo più la voce del bambino, risalì la collina e trovò Gianfranco davanti ad una grotta, in ginocchio, a mani giunte, mentre ripeteva come una preghiera: “Bella Signora, Bella Signora…”. Bruno lo scosse, ma il bambino era come pietrificato; preoccupato chiamò gli altri due figli, Isola e Carlo, che, uno dopo l’altro, caddero in ginocchio dinanzi alla grotta, invocando anche loro la “Bella Signora”.
Bruno, angosciato, alzò le mani al Cielo chiese l’aiuto di Dio e, subito, vide anche lui la “Bella Signora”.




Raffigurazione dell'apparizione


Nel suo racconto, Cornacchiola disse che la “Bella Signora” era sfolgorante nella sua bellezza, indossava un lungo abito bianco, trattenuto in vita da una fascia rosa, e un mantello verde, il quale, appoggiato sui capelli neri, le scendeva fino ai piedi nudi.
Disse inoltre che con la mano destra stringeva al petto un libro color cenere, che era la Bibbia, che simbolicamente rappresentava la fonte della Rivelazione; mentre con la sinistra indicava una veste nera sacerdotale in terra, vicino ad una croce frantumata.





La Madonna gli disse:
«Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Quello che Dio ha promesso è e resta immutabile: i nove venerdì del Santo cuore, che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua fedele sposa prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato».

Per dare la certezza a Bruno che l’apparizione era vera, la Vergine gli diede un segno: doveva cercare un sacerdote che alla domanda: “Padre, io le devo parlare”, avrebbe risposto: “Ave Maria figliolo, che cosa vuoi?”.

Il colloquio con la Madonna durò circa un’ora e mezza e si ripeté altre tre volte nel maggio dello stesso anno – il 6, il 23 ed il 30 – ogni volta con rivelazioni importanti sulla Chiesa e su drammatici eventi del futuro.
Cornacchiola racconta di aver avuto tutta la vita sogni e visioni profetiche: dalla tragedia di Superga (1949) alla guerra del Kippur (1973), dal rapimento di Aldo Moro (1978) all’attentato a Giovanni Paolo II (1981), fino al disastro di Černobyl' (1986) e alla caduta delle torri gemelle (2001).
Secondo la sua testimonianza, Cornacchiola ebbe nel corso della vita una cinquantina di apparizioni.

Nella prima apparizione la Vergine anticipò il dogma della sua Assunzione in Cielo in anima e corpo, prima della proclamazione del dogma ad opera di Pio XII (1° novembre 1950). Questo è ricordato alle Tre Fontane con una lapide dove si legge quello che la Madonna disse al veggente: «Il mio corpo non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso».

Ripresisi dall’avvenimento miracoloso, Cornacchiola e i suoi tre figli presero in silenzio la via del ritorno. Prima di rientrare a casa fecero una sosta nella chiesa delle Tre Fontane, dove Bruno imparò da Isola, sua figlia, l’Ave Maria che non ricordava più.
Quando iniziò a recitare la preghiera si sentì muovere da una commozione e da un pentimento profondo; pianse e pregò per molto tempo.
All’uscita dalla chiesa, Cornacchiola comprò del cioccolato per i suoi figli e disse loro calorosamente di non raccontare a nessuno quella storia. I ragazzi però, giunti a casa, non poterono trattenersi dal narrare alla madre la vicenda. La moglie di Bruno riconobbe subito il cambiamento del marito e sentì il meraviglioso odore che emanava dal marito e dai bambini. Iolanda perdonò allora Bruno per tutto quello che le aveva fatto subire negli anni precedenti.
 



Pellegrini che si recano alla Grotta


Subito dopo il 12 aprile 1947, alla fine di maggio la stampa parlò del fatto miracoloso avvenuto alla Grotta delle Tre Fontane. Molti devoti si recarono alla Grotta, dove si sentiva la presenza della Madre di Misericordia e tantissime furono le conversioni e i miracoli.

Nei giorni successivi Cornacchiola andò alla ricerca di un sacerdote e ne interpellò parecchi; nessuno però gli rispose con le parole indicate dalla Vergine. Finalmente, su consiglio di sua moglie, decise di rivolgersi al parroco; siccome però questi lo conosceva come un acerrimo nemico della Chiesa, non osò andare subito da lui; interpellò un altro prete che officiava nella stessa chiesa: alla domanda di Cornacchiola questi gli rispose esattamente con le parole che a Bruno aveva detto dalla Madonna; tuttavia il prete lo indirizzò al parroco stesso come alla persona più adatta.
Bruno e sua moglie si confessarono e si comunicarono e rientrarono a far parte della comunità parrocchiale, dalla quale erano usciti da tempo.

Dopo l’apparizione del 30 maggio, Cornacchiola preparò un testo in cui descriveva la sua conversione. Il testo fu affisso all’ingresso della grotta l’8 settembre 1948. 
Cornacchiola racconta di aver avuto tutta la vita sogni e visioni profetiche: dalla tragedia di Superga (1949) alla guerra del Kippur (1973), dal rapimento di Aldo Moro (1978) all’attentato a Giovanni Paolo II (1981), fino al disastro di Černobyl' (1986) e alla caduta delle torri gemelle (2001).
Il 9 dicembre del 1949 Padre Rotondi, cappellano dell’ATAC [Azienda tranviaria di Roma], con un gruppo di tranvieri, si recò dal Papa per recitare il Santo Rosario; era infatti desiderio di Papa Pio XII di pregare con i tranvieri.

L’avvenimento è così ricordato da Cornacchiola.

Padre Rotondi mi invitò a a partecipare alla recita del Santo Rosario col Papa. L’idea mi rese felice e pensai che se il Papa mi avesse rivolto la parola gli avrei consegnato il pugnale col quale avevo giurato di ucciderlo.



La Bibbia e il pugnale consegnati da Cornacchiola a Pio XII


Avevo comprato l’arma a Toledo dove avevo comprato anche la Bibbia, edizione Diodati, che ho usato molte volte per parlare contro la Chiesa. Preparai un pacchetto e lo misi nella tasca del cappotto.
Il luogo d’incontro era a piazza S. Pietro e quando tutti gli invitati, circa 30 persone, furono presenti, ci recammo nella cappella privata del Papa.
Io mi accomodai in fondo, dietro tutti. Dopo la recita del Santo Rosario, Padre Rotondi mi invitò a leggere la preghiera dicendomi: “leggi la preghiera dell’Immacolata”. E così alla radio vaticana lessi la preghiera. Ritornato al mio posto, dopo un po’ sentii Pio XII che, rivolto a tutti, disse: “Qualcuno di voi mi deve parlare?”. Gridai: “Sono io, Santità!”.
Il Papa si avvicinò e mi abbracciò, sentivo il suo viso vicino al mio, e mi disse: “Che cosa c’è figlio mio? Parla”; ed io: “Santità ecco il pugnale sul cui manico è scritto: - A Morte il Papa! - con il quale avevo giurato di ucciderla!”.
“Figlio mio non avresti fatto altro che dare un Papa in più ed un martire in più alla Chiesa!”.
“Santità ecco la Bibbia che ho usato contro la Chiesa!” La aprii e lessi: -questa sarà la morte della Chiesa Cattolica con il Papa in testa -. E aggiunsi: “Chiedo perdono!”.
“Figlio mio, il miglior perdono è il pentimento!”, mi disse il Papa.
“Mi benedica!”. Il Papa mi benedisse e mi abbracciò una volta ancora.

Da allora, Bruno Cornacchiola trascorse tutta la sua vita a difendere l’Eucarestia, l’Immacolata e il Papa.
Iniziarono anche le sue “missioni” prima in Italia e poi in Europa, Canada e Australia, in esse Bruno Cornacchiola fece conoscere la Vergine della Rivelazione e il suo messaggio e diede testimonianza della propria storia di convertito.
Intanto, attraverso la fondazione della Comunità interna, maschile e femminile, di Casa Betania, e la creazione di gruppi SACRI sparsi ovunque, avviò una capillare attività catechistica che si inseriva in quella della Chiesa universale.

Così egli racconta.

Tra difficoltà, sospetti e incomprensioni portavo avanti la missione catechistica voluta dalla Vergine cara.
Chiamato dall’Arcivescovo Beniamino Socche, feci la mia prima missione in Emilia. Partii con la benedizione di Pio XII, che nella stessa occasione chiamò quella regione la piccola Russia d’Italia.
“Santità, domani andrò nell’Emilia rossa. I Vescovi di lì mi hanno invitato a fare un giro di propaganda religiosa. Devo parlare della misericordia di Dio, che mi è stata manifestata attraverso la Santissima Vergine”.
“Bene, bene! Sono contento! Va’ con la mia benedizione nella piccola Russia italiana.”

Dalla mia prima confessione pubblica, ne ho tenuto circa quaranta in varie località e paesi della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, cinquant’anni, circa tremila confessioni pubbliche.
In obbedienza ai Vescovi, ho parlato nelle Chiese e nelle piazze di città e paesi, in Italia e all’Estero, finché le forze me l’hanno concesso, narrando il fatto meraviglioso avvenuto alla Grotta delle Tre Fontane, nella capitale del Cristianesimo, in quel bel giorno di primavera.
Attualmente a ottantatré anni continuo a lavorare a gloria di Dio. Scrivere..., parlare... mi affatica. Lo faccio perché la Vergine cara ci vuole attivi, ubbidienti. Ma non posso più testimoniare, viaggiando, la misericordia di Dio.
La Vergine mi aveva detto di formare un gruppo di fedeli per l’insegnamento catechistico.

Nell’estate del 1947 fui invitato ad Assisi, in una riunione mondiale del Terzo Ordine Francescano e parlai nell’aula di San Francesco. In quella occasione conobbi Padre Stella, musicista, che compose un canto alla Vergine e lo regalò a Sorella M. Monica (Jolanda) e mi chiese se poteva fare qualcosa per me. A tale richiesta risposi: “La Vergine vuole un’Opera Catechistica ma io non so che nome darle” e lui:
“Che cosa ti ha detto la Vergine?”. “Di fare una Schiera di fedeli Arditi d’amore, appartenenti esclusivamente a Cristo, che è la Salvezza, il Re che non muore, che è Immortale.”
“Bene” riprese Padre Stella “Scrivi”:
Schiere, Arditi, Cristo, Re, Immortale. Ecco che hai la SACRI. Per ciò che riguarda lo statuto cerca qualcun altro che sia più competente di me.”

Mi rivolsi a Padre Jacovelli il quale, però, si ritenne poco competente per tale lavoro, ma io non riuscii a capire il perché.
Ritornato a Roma, incontrai Padre Bonaventura Mariani, francescano del Terzo Ordine, e poiché l’avevo già conosciuto, con un altro sacerdote, due mesi prima del 12 Aprile 1947 in occasione di un dibattito per confutare le argomentazioni dei protestanti, gli parlai. Portai con me la brutta copia che io, persona ignorante, avevo preparato, ed egli la rettificò e la sistemò. Così mi consegnò il primo statuto, che feci firmare da altri sacerdoti, Vescovi, Cardinali e Parroci.
Quante ne ho passate! Dolori, fame, rifiuti, penitenze e offerte, il tutto per servire la Santa Chiesa!



Il simbolo della SACRI


Da allora iniziarono le sue “missioni” prima in Italia e poi in Europa, Canada e Australia in cui Bruno Cornacchiola fece conoscere la Vergine della Rivelazione e il suo messaggio e diede testimonianza della propria storia di convertito. Intanto, attraverso la fondazione della Comunità interna, maschile e femminile, di Casa Betania e la creazione di gruppi SACRI sparsi ovunque, avviò una capillare attività catechistica che si inseriva in quella della Chiesa universale.



La Casa Betania

La casa Betania si trova a Castel di Leva (l’antico Castrum Leonis), in via di via Antonio Zanoni, n° 44, a poca distanza dal Santuario del Divino Amore. L’edificio fu costruito in economia dall’Associazione SACRI; in esso hanno abitato dal 1970 Cornacchiola  e Madre Prisca.



Cornacchiola ai tempi della  SACRI


Il 12 aprile 1948, esattamente un anno dopo la prima apparizione della Madonna, Bruno Cornacchiola fondò, alla grotta dell’apparizione, la SACRI.
I primi Arditi di Cristo furono: Fratello Battista, Fratello Didimo, Fratello Cristoforo, con i quali faceva le meditazioni ove capitava, anche dentro una Fiat Cinquecento a Piazza Venezia.
Questo suo impegno gli diede modo di incontrare diversi papi: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.

Scrive Cornacchiola:
grandissimo aiuto nella fondazione della SACRI che allora assieme agli arditi chiamavamo “l’Opera”, venne da Mormina Concetta, da tutti poi conosciuta come Madre Maria Prisca, oppure la Fondatrice.
Madre M. Prisca ed io ci conoscemmo nel 1949. La Vergine mi aveva fatto capire che sarebbe stata la Co-fondatrice e avrebbe lavorato nella SACRI. lo attendevo che lei ricevesse un segno dalla Vergine stessa:
La Vergine mi aveva detto: “Ti manderò un aiuto”, e io l’aspettavo. Venne a trovarmi una suora spagnola, che poi fondò un noto istituto, ma non era lei. Arrivò una giovane, che poi fondò un movimento internazionale, ma non era lei.
Quando Concetta Mormina, piccola e timorosa creatura, venne a trovarmi io ero a letto ammalato, quando da lontano, la vidi sulla porta dell’ingresso, perché in quel momento la porta era aperta, la guardai e fissai lo sguardo sul suo volto. Quando fui sicuro che mi stava guardando anche lei, sentii la Vergine che mi disse: “Fai tre inchini.” Ubbidisco e le faccio tre inchini. La giovane mi chiese: “Perché fa tre inchini?” “Me lo ha detto la Vergine.” Lei si avvicinò tutta tremante e mi raccontò di un sogno che aveva fatto: in un prato tutto verde la Vergine cara, davanti a lei, chinò per tre volte la testa. Ecco, questo era il segno prestabilito. Le dissi: “Sei tu che devi lavorare con me per fondare un’Opera”. Diventò rossa in viso e mi disse: “Io non so né cantare né ballare”. Le chiarii che non era un’opera teatrale, ma l’Opera SACRI, voluta dalla Vergine. Lei mi rispose affermativamente.




Pellegrini alla Grotta


Mentre le autorità religiose e civili avviarono una prima inchiesta sui fatti, folle di credenti e di curiosi, a seguito delle notizie pubblicate dai giornali, cominciarono ad arrivare alla Grotta e qui avvennero le prime guarigioni miracolose.

Il 12 aprile 1980, nel trentatreesimo anniversario dell’apparizione, tremila persone affermarono di aver assistito a un prodigio solare, descrivendolo in seguito in modo particolareggiato. Il fenomeno si sarebbe ripetuto due anni più tardi. In quest’ultima occasione, Bruno Cornacchiola disse di aver ricevuto un messaggio dove la Madonna gli chiedeva la costruzione di un Santuario nel luogo dell’apparizione.



L'esterno della prima cappella


Nonostante le apparizioni della Madonna alle Tre Fontane non siano state né riconosciute né condannate dalla Chiesa cattolica, nel 1956 Papa Pio XII consentì la costruzione alle Tre Fontane di una cappella per il culto e ne affidò la custodia ai “Francescani Minori Conventuali” per il servizio religioso.
Nel 1997 Papa Giovanni Paolo II approvò la denominazione del luogo come “Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane”.

Nel 1982 si costituì un Comitato, con sede al Vicariato di Roma, per la raccolta di fondi finalizzati alla costruzione di un Santuario. Presidente del comitato era Mons. Pietro Bianchi; come primo passo venne edificato un altare nella cappella antistante la Grotta per la celebrazione della Santa Messa.



La cappella davanti alla Grotta dell'apparizione

Il 12 Aprile 1987, in occasione del 40° anniversario dell’Apparizione, il Cardinal Vicario Ugo Poletti visitò la Grotta delle Tre Fontane e compì una solenne concelebrazione.

Nel 1993 il Vicariato di Roma comprò dall’Ente EUR il terreno dove è situata la Grotta per la costruzione del futuro santuario.




Esterno del nuovo Satuario


Il 12 aprile 1997, in occasione del 50° anniversario, Mons. Cesare Nosiglia consacrò il nuovo Santuario.




Interno del Santuario



La terra della Grotta delle Tre Fontane, opera prodigi come l’acqua della piscina di Lourdes.
La Vergine della Rivelazione disse a Bruno: “Io convertirò i più ostinati con i miracoli che opererò con questa terra di peccato”.

Il primo evento miracoloso accadde al dipendente comunale Carlo Mancuso, di 36 anni, che nel maggio 1947 cadde nella tromba dell’ascensore e si fratturò un braccio e le ossa del bacino.
Quando gli fu portata un po’ di terra della grotta dove era apparsa la Vergine, con la quale fu cosparso il suo corpo, l’uomo si sollevò improvvisamente in piedi e cominciò a camminare muovendo il braccio senza più alcun dolore. Dalle radiografie che vennero eseguite risultava che le ossa fossero ancora fratturate, eppure Mancuso si muoveva con disinvoltura e senza più alcun dolore.

Nell’estate del 1947: un militare di Napoli, ricoverato al Celio, guarì da un tumore al cervello….

Il 5 ottobre 1947, festa della Madonna del Rosario, quando la statua della Vergine della Rivelazione, fu portata in Piazza San Pietro perché Pio XII potesse benedirla, accadde che in mezzo ad un gran silenzio cadde il velo della Vergine e tutti i presenti poterono onorare la Vergine.

All’interno del Santuario sono raccolti innumerevoli ex voto che attestano le grazie ricevute dai fedeli dalla Vergine delle Tre Fontane.




Galleria ex voto




Ex voto



Nel parco del Santuario si trova la Via Crucis



Il percorso della Via Crucis




Una stazione della  Via Crucis



LA DEVOZIONE DEI DODICI GRADINI

dettata dalla Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola





Un benefattore donò a Bruno Cornacchiola una casa sul promontorio del Circeo, dove venne allestita la sede estiva dalla SACRI, chiamata Casa di San Felice.
In questa casa, il 18 luglio 1992, la Vergine apparve a Bruno e gli chiese di costruire una piccola grotta con i sassi su cui Ella aveva posato i piedi.

Il 10 settembre 1996 la Vergine appare nuovamente a Bruno Cornacchiola, per insegnargli una nuova devo¬zione. Bruno aveva appena finito di recitare, passeggiando attorno alla cappella della casa estiva della Comunità Sacri al Circeo, la coroncina ai Sacri Cuori di Gesù e Maria e in quel momento si trovava dinanzi alla scalinata di dodici gradini che porta alla piccola grotta dedicata a Maria.




La piccola Grotta nella Casa San Felice


Così Cornacchiola racconta l’avvenimento:

«Appena metto il piede sul primo gradino sento come un im¬pedimento per scendere al secondo gradino, come se fossi pa¬ralizzato. Penso subito a un fatto di anzianità ma improvvisa¬mente, davanti a me, c'è la Vergine della Rivelazione, ferma sul terzo gradino, alla mia destra. È vestita con gli abiti del 12 aprile 1947. È scalza. Non ha il libretto color cenere, ma ha le mani unite davanti al petto. È lì, ferma davanti a me, sor¬ride. Io la fìsso, la guardo e ci incontriamo con gli occhi. In quel momento avevo perso la cognizione di dove mi trovavo».

La Vergine comincia a parlare: 

«Sono venuta per darti una buona notizia, per farti conoscere l’intenzione della Santissima Trinità. La grazia e l’amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo vogliono donare un altro aiuto per soccorrere e aiutare le anime a guarire dall’in¬credulità e dal peccato che dilaga nei cuori di tutta l’umani¬tà. Questo deve servire come un aiuto alla salvezza, un aiuto a tanti, lontani o vicini, in questo mondo devastato dall’in¬credulità. Questa nuova devozione vuole raggiungere tan¬ti che nel mondo hanno bisogno di grazia e amore, di aiu¬to alla ricerca di Dio e a una sincera conversione.

(Qui si fa un po' triste, poi continua)

Specialmente per tanti miei figli sacerdoti, e anche più in alto, che facilmente cadono nelle braccia di Satana, come foglie secche che cadono da un al¬bero al soffio del vento. Conversione della mente, del cuore e dello spirito, specialmente per coloro che fomentano con¬fusione nelle anime. Ecco perché ti dissi, il 12 aprile 1947, che molti dei miei figli si spoglieranno, fuori del segno sa¬cerdotale e dentro della conoscenza della verità nello spirito. Questa devozione è per vincere Satana e i suoi accoliti e sarà come un esorcismo fatto da tutte le anime di buona volontà, affinché si possa fermare l'attività diabolica che fa perdere le anime. Il sacerdote sia veramente sacerdote e il cristiano sia vero cristiano nell’ubbidienza e nell’amore. Pregare e dare il buon esempio è meglio di tante parole inutili. Non trascura¬te la vita cristiana che è amore».

Ecco lo svolgimento della devozione:

«Fermi sul primo gradino e prima di scendere, fatevi il segno di croce, come già ti dissi insegnandotelo alla grotta, con la mano sinistra sul petto e la destra, pronunciando i nomi delle Persone della Santissima Trinità, che tocca la fronte e le spalle. Fatto il segno di croce, reciterete un Padre, un’Ave e un Gloria.
Sempre fermi sul primo gradino direte: “Vergine della Rivelazione, prega per noi e donaci l’amore di Dio”. A questo Punto direte un’Ave e un Gloria. Poi direte: “Madre degli incurabili, prega per noi e donaci l’amore di Dio”. Così su ogni gradino fino al dodicesimo.

Arrivati davanti alla grotticella reciterete il Credo, che è il vero atto di fede. Poi pronuncerete chiedendo la benedizione: “Che il Signore Iddio ci dia la sua santa benedizione, san Giuseppe la divina provvidenza, la Vergine Santissima ci protegga e ci assista; volga il Signore Iddio il suo volto verso di noi, ci sia propizio e ci stabilisca nella vera pace”. Questo perché nel mondo non c’è più pace.

Si termina dicendo il saluto di unità e d’amore: “Dio ci benedica e la Vergine ci protegga”».



PREGHIERA ALLA VERGINE DELLA RIVELAZIONE





Vergine Santissima
che alla grotta delle Tre Fontane di Roma il 12 aprile 1947,
Vi siete degnata di rivelare a tre innocenti: Gianfranco, Isola e Carlo Cornacchiola
e al loro padre i tesori di grazie,
ora infondete nei nostri cuori un grande amore a questa Santa devozione
affinché meditando i misteri della nostra Redenzione in essa commemorati,
ne raccogliamo i frutti,
e otteniamo la grazia che Vi chiedano a maggior gloria di Dio,
a onor Vostro e vantaggio delle anime nostre.
Così sia.


SUPPLICA ALLA VERGINE DELLA RIVELAZIONE




Vergine Santissima della Rivelazione,
che sei nella Trinità Divina,
degnati, Ti preghiamo, di rivolgere a noi il Tuo sguardo misericordioso e benigno.

O Maria! Tu che sei la nostra potente avvocata presso Dio,
che con questa terra di peccato ottieni grazie e miracoli per la conversione degli increduli e dei peccatori,
fa’ che otteniamo dal Tuo Figlio Gesù,
con la salvezza dell’anima,
anche la perfetta salute del corpo e le grazie di cui abbiamo bisogno.

Concedi alla Chiesa ed al Capo di Essa, il Romano Pontefice,

la gioia di vedere la conversione dei suoi nemici,
a propagazione del Regno di Dio su tutta la terra,
l’unità dei credenti in Cristo, la pace delle nazioni,
affinché possiamo meglio amarTi e servirTi in questa vita
e meritare di venire un giorno a goderTi e ringraziarTi eternamente in Cielo.
Amen.
 
Ave Maria
 
Vergine della Rivelazione Prega per noi.
 
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga
 
(Nihil obstat
+Hilario, Obispo)



Parte del messaggio della Madonna

(Il testo completo del messaggio è stato riportato da Saverio Gaeta nel suo libro:
Il veggente. Il segreto delle Tre Fontane di Saverio Gaeta; reperibile tramite Internet)





Sono colei che sono nella Trinità divina, sono la Vergine della Rivelazione. Scrivi subito queste cose e meditale sempre. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell’Ovile santo, l’eterno miracolo di Dio, dove Cristo posò la prima pietra, quel fondamento sulla roccia eterna, Pietro.

Non dimenticare chi ti amava sempre, mai ti ho dimenticato, per sempre nelle tue disdette ti sono stata vicina; perché il giuramento di un Dio è e rimane eterno, è uno e stabile. Ti hanno salvato i nove venerdì del Cuore sacrato di Gesù, promessa divina, che tu facesti prima di entrare nella menzogna e farti nemico di Dio, e uno spietato nemico infondato. Un cercatore di menzogne, ingannatore di innocenti, può abbattere ciò che Dio ha fatto?

[…]

Pèntiti, fai penitenze per la salvezza degli altri, io ti sarò sempre vicina; la tua fedele sposa e altre centinaia di persone, nelle tue stesse condizioni, entreranno nell’Ovile. Il mezzo che adopero sei tu, sii forte e fortifica i deboli, conferma i forti e rassicura gli increduli, con preghiere.

[…]

Venite al Cuore di Gesù, venite al Cuore di una Madre e sarete consolati e sarete alleggeriti dalle vostre pene. Peccatori tutti, venite! Consacratevi al Cuore immacolato di una Madre, senza dubitare di essere soccorsi; chi può lamentarsi d’essere stato scacciato da me, se si è consacrato al mio Cuore? Chi cercò aiuto e non sia stato aiutato?

[…]

Ancora Dio passerà con la Sua grazia per un tempo; molto ha fatto per tutti e per l’umanità perduta per portarli a redenzione, molti dolori e croci, schiavitù e umiliazioni di ogni sorta dovranno passare. Dov’è la carità? Quali sono i frutti dell’amore? Duri, sono di callo duro, in tutti i secoli; specie i pastori del gregge che non fanno il loro dovere. Troppo mondo è entrato nella loro anima per dare scandalo al gregge e sviarlo dalla via, verità e vita.

[…]

Momenti duri si preparano su di voi, e prima che la Russia si converta, e lasci la via dell’ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione. Pregate, si può fermare.

Ora è che volge il tempo della fine d’ogni cosa del mondo, la Parola di Colui che fece ogni cosa è verace; preparate i vostri cuori, accostatevi con più fervore al sacramento vivente fra voi, l’Eucaristia, che sarà un giorno dissacrata e non più creduta la presenza reale di mio Figlio. Accostatevi al Cuore di Gesù mio Figlio, consacratevi al Cuore d’una Madre che sanguina, sempre in senso mistico, continuamente per voi, osannate all’Iddio che è fra voi, allontanatevi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d’oscenità, amuleti di ogni specie, falsità e l’altri mali, vanità e spiritismo, sono cose che il demonio del male adopererà per la persecuzione delle creature d’Iddio; le potenze malefiche opereranno nei vostri cuori, e Satana è sciolto, da promessa divina, per un periodo di tempo: accenderà fra gli uomini il fuoco della protesta, per la santificazione dei santi.

Figli! Siate forti, resistete all’assalto infernale, non temete, io sarò con voi, col mio Cuore di Madre, per dare coraggio al vostro, e lenire le vostre pene e le vostre ferite tremende che verranno nel tempo stabilito dai piani dell’economia divina.

La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i ministri, specie fra gli Ordini della povertà: prova morale, prova spirituale. Per il tempo indicato nei libri celesti, sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie!

L’appello d’ambo le parti, fedeli e infedeli, sarà fatto in base a prove. Io fra voi eletti, con Cristo capitàno, combatteremo per voi.

Ecco l’arma del nemico, rifletteteci sopra:
1. bestemmie, - 2. peccati della carne, - 3. oscenità, - 4. fame, - 5. malattie, - 6. morte, - 7. stordimenti operati dalla scienza, e qualunque altro mezzo dalla loro parte, e altre cose che vedrete, colpiranno i vostri sensi puri della fede.

Ecco le armi che vi faranno forti e vittoriosi:
1. fede, - 2. fortezza, - 3. amore, - 4. serietà, - 5. costanza nelle cose buone, - 6. evangelo, - 7. mansuetudine, - 8. verità, - 9. purità, - 10. onestà, - 11. pazienza,  - 12. sopportando ogni cosa, lontano dal mondo e dai suoi accoliti velenosi (alcol, fumo, vanità).

Chiedete di essere santi, e fate il bene, per santificarvi, allontanatevi dal mondo pur vivendo nel mondo.

L’umanità è smarrita perché non ha più chi la guida sinceramente nella giustizia. Ascoltate! Voi questo lo avete, ubbiditegli sempre, il Padre nel Papa, e avete il Cristo nel santo, puro, unito, fedele e vivente sacerdote, il conforto dello Spirito Santo, nei santi e puri sacramenti nella Chiesa dei Santi.

Sono tempi terribili per tutti, la fede e la carità rimarranno intatte se vi atterrete a quel che vi dico; sono momenti di prova per tutti voi, state saldi nella Rocca eterna dell’Iddio vivente, io vi mostrerò il sentiero, dal quale esce vittorioso il Santo per il Regno divino, che si stabilirà sulla Terra nel giorno della vittoria: amore, amore e amore.

Lo Spirito Santo discende presto sopra di voi, per fortificarvi, se lo chiedete; con fede, per prepararvi e fortificarvi nel giorno del grande combattimento di Dio!

Serbate l’arma della vittoria: fede! L’ultima pioggia vivificatrice vi santificherà tutti, amatevi, amatevi tanto, annullando in voi l’io colmo di superbia e d’orgoglio, umiltà nei cuori! Amatevi e salutatevi col saluto d’amore e d’unità: «Dio ci benedica» (a questo punto Cornacchiola chiede di poter aggiungere come risposta: «E la Vergine ci protegga», ed ella acconsente, N.d.A.). Abolite l’odio!

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Quale è stato, fu e sarà il fine della morte del Cristo? Placare l’ira della giustizia paterna, cospargere col suo Sangue prezioso e puro le sue creature per colmarle d’amore, affinché si amino! È l’amore che vince ogni cosa! Amore divino, Amore di virtù!

Non dimenticate il Rosario, che molto coopera alla vostra santificazione; le Ave Maria, che voi dite con fede e amore, sono tante frecce d’oro che raggiungono il Cuore di Gesù! Il Cristo è la salvezza della carne, peccato adamitico primitivo. Il mondo entrerà in un’altra guerra, più spietata delle precedenti; maggiormente sarà colpita la Rocca eterna nei secoli per essere rifugio dei santi eletti da Dio, viventi nel suo trono d’amore.

L’ira di Satana non è più mantenuta; lo Spirito di Dio si ritira dalla Terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, ecco il drappo talare funebre, sarà lasciata in balìa del mondo.
Figli, diventate santi e santificatevi di più, amatevi tanto e sempre.
L’oscurità della coscienza, il male che aumenta, vi testimonieranno il momento giunto della catastrofe finale; si scatena l’ira in tutta la Terra, la libertà satanica, permessa, farà strage in ogni luogo.
Momento di sconforto e smarrimento sarà sopra voi; unitevi nell’amore di Dio, fate una sola regola: Evangelo vivo! Siate forti nella verità dello Spirito, l’Ovile di Cristo è e sarà la salvezza di tutti coloro che vogliono salvarsi. Vedrete uomini guidati da Satana fare una lega unitaria per combattere ogni forma religiosa; la colpita maggiormente sarà la Chiesa del Cristo, per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro: commercio usureggiante e politica, contro Roma!

Nel finale, molti saranno convertiti per le molte preghiere e per il ritorno all’amore di tutti, e per potenti manifestazioni divine; sarà dato permesso fino a un tempo a costoro di distruggere tutto e tutti; poi l’Agnello mostrerà la sua vittoria eterna, con le Potenze divine, distruggerà il male col bene, la carne con lo spirito, l’odio con l’amore!

La Santità del Padre regnante nel trono dell’amore divino soffrirà a morte, per un poco, di qualche cosa, breve, che, sotto il suo regnare, avverrà. Altri pochi ancora regneranno sul trono: l’ultimo, un santo, amerà i suoi nemici; mostrandolo, formando l’unità d’amore, vedrà la vittoria dell’Agnello.

La giustizia di Dio si farà sentire presto sulla Terra; fate penitenze. Solo i santi che sono fra voi, negli eremi e nei conventi e in ogni luogo, mantengono l’ira distruggitrice della giustizia divina. Il momento è terribile. Di quel giorno che viene, le vergini e i vergini, chiunque serve Dio in spirito e non secondo la carne, si addossano parte delle piaghe, che, presto, scenderanno sulla Terra, lasciando ancora il tempo ai peccatori, affinché si ravvedano e si mettano con tutta la vita loro sotto il manto mio, per essere salvati.

Anch’io, morta nel mondo — non la morte come si muore nel mondo del peccato adamitico: il mio corpo non poteva morire e non morì, non poteva marcire e non marcì, perché Immacolata, è nell’estasi d’amore divino che fui portata da Gesù Verbo mio Figlio e dagli angeli in Cielo, è così che fui portata al trono della misericordia divina — per il mondo, cooperando alla giusta redenzione di Gesù, mio Figlio; dopo tre giorni del mio sonno estasi d’amore fui portata al trono della misericordia divina da mio Figlio, con gli angeli, per avere la mediazione delle grazie divine, fra gli ostinati peccatori. Il mio corpo non conobbe corruzione, la mia carne non poteva marcire, e non marcì, per essere Regina dei figli della risurrezione. Ora e sempre sono nel trono della Trinità divina (che ascoltino tutti), come il calore è nella vita incarnata per vivere di questa vita.

Ecco aperta un’altra possibilità di salvezza per tutto il mondo. È un piano celeste. Anime nate solo da carne, morte senza il bagno della nascita spirituale, godono e vedono la presenza di Gesù e mia. Per l’entrata nella gloria celeste, il Padre ci ha dato un mezzo che serve per due scopi: dedicare a un’anima del limbo, conosciuta o secondo la mia intenzione, la conversione di un eretico, ateo o ostinato peccatore, pregare molto per questo peccatore, fino a costringerlo con amore e confessione al pentimento. Appena questo si converte, l’anima alla quale fu dedicata questa conversione viene portata immediatamente, da me e mio Figlio, nel trono divino.
Pregate e convertite molti, col vostro esempio di carità. È una nuova prova d’amore, una vera crociata d’unità terrestre; avanti figli, alla battaglia, lotta dell’amore.
Io sono con voi, sempre, per aiutarvi!

Tu porterai queste cose alla Santità del Padre, al tempo che ti sarà rivelato da un sacerdote che sarà tua guida. Io te lo mando a tempo opportuno, lo riconoscerai che si sentirà legato a te confessandotelo.

A chi ti interroga, parla di quel che eri e di quel che sei ora dopo la grazia, se no per ora taci; io ti guido, non temere gli assalti degli amici, che vedrai nemici.

Ti farò circondare da una schiera, piccola ma potente. Sii prudente con tutti coloro che ti accoglieranno nell’Ovile, ti faranno guerra, tu non temere tali assalti, ubbidisci sempre; si annullano con preghiere, e maggiormente le farai qui nella grotta, quando ti sentirai di venire, vieni per pregare per tutti gli increduli, eretici e peccatori ostinati; prega molto per coloro che hai ingannato, portandoli lungi dalla via, verità e vita.

Di’ a coloro che: la via è una, Cristo, l’Ovile cattolica, apostolica, romana, e il vero rappresentante della Corte celeste in Terra, la Santità del Padre!

La verità è una, Dio Padre, la Sua santità e la Sua giustizia.

La vita è una, lo Spirito Santo, nei Suoi sacramenti e nei Suoi ministri.

Io sono la calamita della Trinità divina, amore del Padre perché sono Figlia, amore del Figlio, perché sono Madre e amore dello Spirito Santo, perché sono Sposa, come lo sono nelle tre Persone in un solo Dio.
Amore, amore, amore!