Santuario
di Nostra Signora della Guardia
Tortona - Italia
1928
Via Don Domenico Sparpaglione, 4, 15057 Tortona (AL)
Telefono: 0131 863492
Panoramica del Santuario
La denominazione del Santuario è dovuta al fatto che in esso si
conserva un gruppo scultoreo della Madonna, copia di quello custodito
nel Santuario della Madonna della Guardia di Genova.
Il gruppo scultoreo conservato a Tortona
Il Santuario si trova nel borgo di San Bernardino a Tortona e occupa il
posto dove, già nel 1000, sorgeva la chiesa della Beata Vergine
delle Grazie, tenuta dai Benedettini e poi dai Francescani. Nel 1418
davanti ad essa predicò Bernardino da Siena, dal quale il borgo
prese il nome.
San Bernardino
Dopo il 1500 la chiesa, chiamata ormai della “Madonna di San
Bernardino”, andò in rovina, ma i devoti cattolici continuarono
a pregare la Vergine, e le cronache del tempo riportano che si
ottenevano grazie e favori insigni.
Perciò, nel 1585, costruirono nel luogo della primitiva chiesa
un “pilone” o tabernacolo a quattro facciate.
Qualche anno dopo, nel 1607, il vescovo di Tortona Mons. Umberto
Gambara, pressato dalla popolazione tortonese, iniziò la
costruzione, attorno al “pilone”, di un Santuario più grande,
con pianta a croce greca. Per facilitare l’afflusso dei devoti, in
seguito, il vescovo Mons. Cosmo Dossena costruì un solido ponte
sull’Ossona, il torrente che divide la città dal rione San
Bernardino; fece innalzare la cupola, dipingere la chiesa, costruire
davanti ad essa, per i pellegrini, un portico ed una piazza cinta di
colonne di pietra.
In quei secoli, seguiti alla rivolta protestante, il Santuario fu
difesa della fede dei tortonesi contro le eresie.
Nel 1662 ai Francescani subentrarono gli Agostiniani, fino al 1802,
quando furono allontanati da Napoleone.
Il sacro edificio, allora, già danneggiato prima delle guerre,
fu trasformato in edificio privato, come si conserva tuttora: una
parte, tuttavia, rimase adibita a chiesa dove si continuò ad
onorare la Madonna.
La statua di Don Luigi Orione nel Santuario
Nel 1893, Don Luigi Orione
aprì nel rione San Bernardino il suo primo piccolo collegio per
ragazzi. Parlando loro della futura opera, che già aveva in
mente, disse indicando la zona: “Qui
sorgerà un grande Santuario…”.
Nel 1917 il rione di San Bernardino, costituito da famiglie molto
povere, era in fermento per l’assenza degli uomini e dei giovani che
erano al fronte: una forte propaganda estremista traviò alcuni,
tanto che il 1º maggio di quell’anno un corteo di facinorosi
partì da San Bernardino per assalire l’episcopato: don Orione fu
pronto ad intervenire con alcuni giovani, ma capì che per
salvare quelle anime bisognava agire con la carità.
Iniziò ad accogliere i ragazzi più bisognosi, soccorse i
poveri e, solo tra i diversi sacerdoti poteva passare l’Ossona per
celebrare la Messa nella cappella della Madonna.
Il 29 agosto del 1918, Don Orione fece il voto che se i soldati
tortonesi chiamati al fronte fossero tornati tutti sani e salvi avrebbe
costruito lì un grande Santuario dedicato alla Madonna della
Guardia. Miracolosamente tutte le famiglie non ebbero lutti.
A quel punto, sebbene non avesse un soldo in tasca per aprire il
cantiere, Don Orione diede inizio al suo progetto affidandosi alla
Provvidenza. La nostra chiesa, diceva, «non è costruita solo di mattoni, ma
anche di Ave Maria».
I chierici della Piccola opera, insieme agli abitanti di Tortona, si
armarono di cazzuole e carriole, una famiglia di benefattori
donò il terreno.
Esterno del Santuario
Il 23 ottobre 1926 il cardinale tortonese Mons. Carlo Perosi benedisse
la prima pietra del nuovo Santuario, progettato dall’architetto della
Santa Sede Spirito Maria Chiappetta Nell’aprile 1928 iniziarono i
lavori; il 28 agosto 1931 – nel XV centenario del Concilio di Efeso e
della Mater Dei – il nuovo
Santuario venne inaugurato dal vescovo Mons. Simon Pietro Grassi. Da
allora iniziò la serie di quelli che i fedeli di Orione
chiameranno “trionfi mariani” e che si collegano ai due antichi
santuari, in una tradizione di fede e di amore alla Madonna che durava
da secoli.
La statua della Madonna sul sagrato del Santuario
La sera del 28 agosto 1958 venne benedetta la grande statua della
Madonna posta sul sagrato del Santuario: da parte del Metropolita di
Genova, Cardinale Giuseppe Siri accompagnato dal cardinale Angelo
Giuseppe Roncalli, che dopo due mesi sarebbe stato eletto Papa col nome
di Giovanni XXIII.
La statua della Madonna sulla torre
Il 28 agosto 1959 Giovanni XXIII volle ancora intervenire, seppure
indirettamente: con un impulso radio illuminò la statua della
Madonna che il giorno 27 era stata collocata in cima alla torre. Il
Papa indirizzò anche un messaggio radiofonico alla moltitudine
dei fedeli presenti.
Il Santuario è stato solennemente consacrato da monsignor Luigi
Bongianino, vescovo di Tortona, il 24 agosto 1991, dedicandolo a Dio in
onore della Beata Vergine Madre di Dio, venerata sotto il popolare
titolo di “Madonna della Guardia”. Il vescovo di Tortona era
accompagnato da Mons. Andrea Mariano Magrassi, arcivescovo di
Bari-Bitonto; Mons. Andrea Gemma, vescovo di Isernia –Venafro; Don
Giuseppe Masiero, Superiore Generale dell’“Opera don Orione”; Don
Giuseppe Rigo, Rettore del Santuario.
Erano presenti anche molti sacerdoti, religiosi, e un grande numero di
fedeli.
Il 1º ottobre 1991 il Santuario è stato elevato alla
dignità di Basilica minore da Papa Giovanni Paolo II.
Interno del Santuario
Il Santuario ospita nella navata di destra, la tomba di San Luigi
Orione, meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo.
Il Santuario è costruito in stile “gotico-bizantino” su progetto
di Mons. Spirito Maria Chiappetta; è a pianta centrale con le
volte poggianti sopra dodici colonne in marmo su cui troneggiano i
capitelli floreali simboleggianti le virtù di Maria
(campanule-umiltà; giglio-purezza; vite-generosità;
passiflora-dolore; rosa canina-carità), scolpiti nel marmo
botticino dallo scultore Angelo Barbieri.
Le vetrate del Santuario
La luce arriva nell’interno
filtrata da vetrate policrome che illustrano i misteri della fede e le
gesta dei santi.
Vetrata di San Domenico
Abside del Santuario
Nell’abside è
collocato il tempietto della Madonna in marmo policromo, mentre le
volte sono ricoperte da mosaici d’oro opera della ditta Umberto
D’Agnolo di Milano su disegni del pittore Taragni.
Il tempietto della Madonna nell'abside
Nel presbiterio è posto l’altare maggiore in marmo.
L'Altare Maggiore
La teca in vetro con il corpo di Don Orione
Il corpo del santo è conservato in una teca con le pareti di
vetro ed è quindi visibile dai fedeli.
La cripta del Santuario
All’altezza della terza colonna della navata, due scale di granito
conducono alla cripta del Santuario.
La cripta, dedicata all’Addolorata e al suffragio dei defunti, è
uno spazioso e suggestivo luogo di culto che custodisce il sepolcro che
accolse per 40 anni il corpo di Don Luigi Orione, e le tombe del
venerabile Don Carlo Sterpi, Don Gaspare Goggi e di altri Figli e
Figlie della Divina Provvidenza.
Dalla cripta, per mezzo di larghe scale, si accede alla cosiddetta
“sala dei ricordi”.
Qui si trova una serie di quadri ad olio, in maggioranza di I. Marcora
che, ripresi da foto autentiche, illustrano episodi della vita di Don
Orione. Vi si conservano pure indumenti ed oggetti appartenenti a lui e
ad altri Servi di Dio.
Raffigurazione di Don Orione morente
Al centro della sala vi è quello che viene chiamato “il gioiello
della cripta del Santuario”, una raffigurazione in bronzo, opera di
Arrigo Minerbi, dal titolo “Don Orione morente”.
Il Santo stringe il rosario ed il crocifisso, mentre dà l’ultima
benedizione, il 12 marzo 1940.
Nella Via Crucis della cripta, un tempo nella Basilica superiore, il
volto del Cireneo, nella quinta stazione, ha le sembianze di Don
Orione.
La torre del Santuario
Dietro il santuario e collegata ad esso vi è la torre
alta 60 metri costruita negli anni 1954-58 su progetto dell’architetto
Gallo di Torino.
La statua della Madonna
sulla torre
Alla sua sommità è posta la statua in bronzo dorato della
Madonna con in braccio Gesù Bambino. Realizzata dallo scultore
Narciso Cassino, la statua è, con i suoi 14 metri di altezza e
le sue 12 tonnellate di peso, la più grande statua bronzea al
mondo posta in cima a un edificio. Essa venne realizzata utilizzando
come materia prima il rame delle pentole rotte raccolto nella diocesi
di Tortona in seguito alla missione di predicazione lanciata da Don
Orione per la realizzazione del monumento.
La torre è visitabile fino al balcone posto alla base della
statua; per arrivare in cima bisogna salire oltre 300 gradini, oppure
prendere 2 ascensori.
All’esterno del Santuario si trovano le stazioni della Via Crucis, che
i pellegrini che giungono al Santuario sono soliti percorrere.
Pellegrini che percorrono la Via Crucis
Il 1º gennaio la Chiesa celebra Maria Madre di Dio. Essendo il
Santuario dedicato alla Mater Dei
è possibile per i fedeli ottenere l’indulgenza plenaria alle
solite condizioni (confessione sacramentale dei propri peccati,
comunione eucaristica, preghiera secondo l’intenzione del Sommo
Pontefice, vivo proposito di non peccare più).
L’indulgenza plenaria è prevista anche il 29 giugno, festa dei
Santi Pietro e Paolo (uno dei pilastri della spiritualità di don
Orione era la fedeltà al Papa); il 2 agosto, festa della
Porziuncola; il 24 agosto, data della dedicazione della chiesa.
L’indulgenza plenaria può essere lucrata anche in un giorno
dell’anno liberamente scelto del fedele come data di un proprio
pellegrinaggio al Santuario.
La processione del 29 agosto
La festa più importante del Santuario, celebrata con grande
solennità e concorso di popolo, è quella
dell’Apparizione, il 29 agosto, in ricordo dell’apparizione di Maria
sul monte Figogna al pastore Benedetto Pareto, a Ceranesi, Genova. In
questa occasione il rione di san Bernardino diventa il centro dei
festeggiamenti che culminano con la processione del pomeriggio e i
fuochi artificiali della sera.
Processione con la statua della Madonna
All’esterno del Santuario vi sono le stazioni della Via Crucis. I
pellegrini che arrivano al Santuario sono soliti percorrerla.
Pellegrini che percorrono la Via Crucis
Supplica a Nostra Signora della Guardia
O Maria, dolce Madre nostra,
Guardia potente ed amorosa.
Tu ci vedi qui prostrati ai tuoi
piedi,
pieni di riconoscenza e di fiducia,
in questo giorno e in quest’ora
benedetta
della Tua solenne apparizione sulla vetta del monte Figogna.
Questo tratto, che ci mostra la
squisita bontà del tenerissimo Tuo cuore,
ci fa pensare che, se Tu esaudisci sempre la preghiera dei tuoi poveri
figli,
Ti scegli però giorni ed
ore in cui versi a piene mani su di essi
i tesori di cui sei dispensatrice.
Infatti dall’ora beata in cui i
Tuoi piedi premettero la cima avventurata del Figogna,
ivi apristi una fonte di grazie e di prodigi.
Ebbene, o Maria,
se è questa l’ora prescelta da Te per le Tue particolari
misericordie:
se è questa l’ora dei Tuoi portenti,
mostralo a noi che supplici
T’invochiamo!
Noi siamo più miseri, più meschini di Benedetto Pareto;
ma per questo appunto, abbiamo
maggior diritto alla Tua pietà.
E chi ci ascolterà se non
Tu, nostra Madre e Madre di Dio?
Tu che hai un cuore sì immensamente buono?
Tu che non sai respingere chi a
Te ricorre?
Vedi davanti a Te quanti infermi, quanti afflitti, quanti infelici,
quanti peccatori!
O Madre, ridona la salute ai
malati, consola quelli che piangono,
riunisci, riappacifica i cuori disgiunti;
ascolta il gemito di chi soffre,
il lamento dell’oppresso,
il sospiro del moribondo.
Tu ottienici pace,
tranquillità e santa letizia;
ma soprattutto, fin da questo esilio,
facci trovare e possedere
Gesù, unico vero Bene,
rianimando la nostra fede, ravvivando la nostra speranza,
infiammandoci di carità
ardentissima,
che diventi poi perfetta in quell’ultima ora.
Ora suprema delle Tue
misericordie, quando, o Maria,
con la vigile ed amorosa Tua Guardia,
ancora una volta ci salverai
dall’infernale nemico,
e verrai a prenderci sul letto della nostra agonia per portarci in
Paradiso.
Amen
Tre Ave e Gloria
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