Santuario della Madonna di Miracoli

  Casalbordino - Chieti - Italia

1614



Piazza Giovanni Paolo I, 1, 66021 Casalbordino (CH).

Telefono: 0873 916100




Panoramica della Basilica

Il Santuario di Santa Maria di Miracoli è sito in località Miracoli, nel comune di Casalbordino, in provincia di Chieti. È meta di un pellegrinaggio che il poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio immortalò ne Il trionfo della morte.





Il Santuario ha origine dall’apparizione della Beata Vergine Maria ad un anziano di Pollutri, Alessandro Muzio, avvenuta l’11 giugno 1576.
L’apparizione è descritta in un documento scritto da don Giuseppe Muzio, figlio di Alessandro Muzio. Oggi il documento è conservato nell’archivio parrocchiale di Pollutri.
Di seguito, il testo integrale del registro più antico esistente nella parrocchia San Salvatore di Pollutri, il “Libro unico dei battezzati, morti, matrimoni e confermati del 1601”:

Andando Alessandro Mutio di Pollutro vecchio di settant’anni circa, homo stimato da bene, di bona vita, et timoroso di Dio in giorno di lunodi, festa seconda della santa Pentecoste, undici di Giugno, et festa di S. Barnaba nell’anno 1576 avante la celebratione della Messa con la corona in mano, recitando et dicendo una terza parte del Rosario, essendo in quello molto devoto, per vedere il suo campo di grano, seminato allo Piano del Laco territorio di Casalbordino, et essendo quasi avvicinato a detto campo, udì sonare la campana di detta terra di Casalbordino, che s’alzava il Santissimo Sacramento del corpo di Nostro Signore nella santa Messa, s’inginocchiò devotamente per adorare quel Santissimo Sacramento come cristiano dicendo; Deh Signore et redentore della generatione humana, che discendesti dal Cielo ha prendere carne humana nel Ventre della gloriosissima Vergine Maria Madre tua santissima, et principa1issima advocata per atto di vera carità, solo per redimere il gener humano, habbi compassione di me scelerato peccatore.
Subbito in quello dire gl’apparve la Madre di Gratia et di Misericordia dicendogli, deh mio devoto non dubitare, sappi che hier sera il mio figliolo unigenito per li molti peccati che si commettono quotidianamente dalli cristiani haveva determinato di distruggere tutto il mondo con la grandine, et tempesta giachè in esso giorno ad hora di vespero si mutò il tempo con grandissimo vento, pioggia et grandine, che si suspicava che tutti li seminati erano persi, sopragiungendogli, o devoto mio, andate pure allegramente al vostro campo che non vi è danno veruno, tornate poi, et dite al vostro Arciprete che faccia osservare li giorni festivi che per tale causa, alle volte il mio Figliolo manda sopra la faccia della terra grandine, tempesta, venti nocivi.
Detto questo disparve. Raccontò egli che quanto apparse quello bosco era pieno di splendore et lume, et in esso loco, dove la Regina dei Cieli si fermò, restò asciutto, essendo il terreno fangoso, et bagnato dall’acqua dello giorno precedente: detto Vecchio s’alzò in piedi tutto allegro, et contendo, et andò à detto campo di grano, dove non vi trovò danno alcuno, et poi tornò alla terra di Pollutro non ritrascendo altrimenti alla sua casa, et andò a trovare il detto Arciprete, che per nome si chiamava D. Mariano Diddono della terra di latessa alle cui parole hebbe credito, et subbito fu avvisato il Molto Reverendo Vicario d'Arbona a quel tempo in Lanciano chiamato D. Gio: Tom Mancino, homo di grande littere, et dottore savio et prudente, et scrittogli il caso successo, subbito senza dare di mora, se ne venne a pigliare informatione della vita di detto Alessandro, et ci esaminò genti di Pollutro et anco di Casalbordino, et certificato della bona vita, riconobbe anche il loco asciutto, dove era stata la Madonna santissima et diede ordine, se li fabricasse la Chiesa ad honore suo, essendo esso il primo a buttarci la pietra, creando li procuratori, Geronimo di Geronimo et Giovanni Fatalone di detta terra di Casalbordino, li quali in breve tempo, e nell’istesso anno ferno fabbricare una chiesiola con un’altarino et imagine di detta gloriosissima Vergine Maria, et in piede d’essa imagine vi stava detto Alessandro, come al presente sta, benché poi detta Chiesa s’ingrandita, alzato lo capo altare, dipingendosi di bellissime figure, oltre l’altre due altari del Carmine et Costantinopoli, et altri ornamenti, dove fiorisce di devotione, et miracoli per virtù d’essa gloriosissima Vergine, la quale sia sempre propitia, et advocata à suoi devoti.
D. G. Mutio figlio di detto Alexandro, senza fintione ho scritto detto successo di propria mano”.





La Vergine parlò all’uomo rimasto in ginocchio ai suoi piedi con la corona del Rosario fra le mani; e gli disse che il disastroso temporale del giorno precedente era stato causato dai peccati degli uomini. Rassicurò Alessandro Muzio che il suo campo era stato risparmiato dalla furia della grandine e gli affidò un messaggio per il parroco di Pollutri, affinché predicasse il rispetto del 3° Comandamento: Ricordati di santificare la festa.
Al termine del messaggio la Madonna scomparve, lasciando asciutto il terreno su cui aveva posato i piedi.

Riconosciuta l’autenticità dell’apparizione, fu subito costruita una cappella, che divenne meta di numerosi pellegrinaggi. Nei paesi del circondario si sviluppò ben presto la devozione verso la Madonna, tanto che già prima del 1614 la piccola cappella rurale venne ampliata conservando l’Altare e il muro sul quale era stata affrescata l’immagine della Madonna.

Il verificarsi di numerosi avvenimenti straordinari portò ben presto ad invocare la Madonna di Casalbordino quale “Madre Santissima dei Miracoli”, successivamente “Santa Maria dei Miracoli” e poi “Madonna dei Miracoli”; conseguentemente, anche la località dove era apparsa la Vergine, “Pian del Lago”, cambiò denominazione con quella di “Miracoli”. Con il passare degli anni aumentò sempre più la devozione, tanto che i pellegrini affluivano non più solo dall’Abruzzo, ma anche dal vicino Molise.

Le autorità allora decisero di costruire un nuovo tempio più grande e accogliente. L’opera venne progettata nel 1824 dall’architetto Torresi, che concepì il nuovo edificio con pianta a croce greca. L’Altare maggiore, quello della Madonna, restò comunque il primitivo altare del 1576 che conservava l’affresco dell’apparizione, e fu solo ingrandito con un rivestimento in muratura.




L'affresco della Madonna col Bambino

Durante il XIX sec., a causa dell’umidità, della polvere e del fumo delle candele l’affresco della Madonna subì gravi danni. I restauri modificarono l’immagine primitiva della Vergine e la devozione portò a fare delle copie che, in alcuni casi, risultarono delle vere e proprie contraffazioni, come quella della Madonna che siede su di un albero.

Nel 1880, Mons. Ruffo Scilla, arcivescovo di Chieti, fece staccare l’affresco della Madonna, lo fece riportare su tela e fece realizzare un nuovo Altare maggiore in legno. Aumentando sempre più la devozione, verso la fine del XIX sec. si cominciò a pensare all’incoronazione dell’effigie della Vergine. Il primo ad averne l’idea fu il benedettino di Subiaco P.D. Idelfonso Tiberio, originario di Casalbordino, che nel 1878 la propose nel suo scritto: “Breve memoria del Santuario”.
L’arcivescovo di Chieti, Mons. Rocco Cocchia, cappuccino, ottenne dal Capitolo Vaticano il decreto dell’incoronazione della Madonna con data 2 Gennaio 1897. Cominciarono subito i preparativi. La corona d’oro venne commissionata alla ditta Tanfani di Roma, orafi pontifici, dal vescovo di Lacedonia, Mons. Nicola Zimarino, anch’egli originario di Casalbordino.
L’11 giugno 1899 Mons. Cocchia, alla presenza di Mons. Zimarino, di Mons. Giuseppe Morticelli, vescovo di Penne e Atri e di Mons. Bernardino D’Imilia, vescovo di Larino, incoronò l’effigie della Madonna dei Miracoli fra gli applausi e le lacrime di una folla imponente di fedeli.
Prima della celebrazione, l’icona della Madonna con la relativa statua, vennero portate in trionfo a Casalbordino. Dopo i solenni festeggiamenti, la notte, accompagnata dalle fiaccole, l’icona votiva fu riportata al Santuario per la benedizione e l’incoronazione, con un diadema porporato fulgente di 25 gemme preziose, precedentemente benedetto a Roma dal Papa.




Il diadema della Madonna


Nel Santuario, l’icona venne definitivamente collocata nel nuovo Altare monumentale alto 12 metri, realizzato in marmi policromi con doppie colonne monumentali a capitello, che sorreggono il tempietto architravato, con al centro l’icona votiva.




L'Altare


In occasione dell’incoronazione si calcola che accorsero al Santuario circa duecentomila pellegrini.

In seguito alla Prima Guerra Mondiale, il Santuario cadde in abbandono, per la scarsità del clero, chiamato alle armi. Il Santuario venne affidato, sempre su iniziativa di Padre Idelfonso Zimarino, monaco di Montevergine, ai Padri Benedettini. Padre Zimarino scrisse all’Abate di San Giuliano d’Albaro di Genova, il Padre Colombano Cartoni, affinché prendesse in considerazione la causa di Casalbordino, per far rifiorire le antiche tradizioni benedettine abruzzesi. L’Abate Cartoni si accordò col vescovo di Chieti, Mons. Nicola Monterisi, e così il 17 dicembre 1925 si deliberò la costruzione di un monastero annesso al Santuario. Il progetto fu affidato all’ingegnere Odero di Genova, la prima pietra fu posta nel 1926.



Il chiosto del monastero


Successivamente subentrò l’architetto Lorenzo Chiaraviglio, che costruì il nuovo campanile sopra la vecchia torretta, una torre poderosa a pianta quadrangolare, di 40 metri, con le finestre ad oblò per le campane, completata nel 1939; la prima pietra fu simbolicamente presa dai ruderi della vicina Abbazia di Santo Stefano in Rivomaris, a guardia della costa casalese. 



Il campanile


Il bombardamento anglo-americano del 24 novembre 1943 danneggiò il Santuario, che manteneva ancora l’impianto a croce greca del 1824. Più che riparare l’edificio, si pensò di costruirne uno più grande, dato che l’affluenza dei pellegrini era tornata ad aumentare.
Il nuovo architetto incaricato del progetto fu Giuseppe Zamboni di Bologna: i lavori iniziarono il 23 luglio 1951 con lo scavo delle fondamenta, e il 29 del mese Mons. Giovan Battista Bosio, vescovo di Chieti, officiò il rito di benedizione della posa della prima pietra.
Il 9 agosto 1954 dopo un esame effettuato dal Prof Terenzio Quirico Barbone dei Frati Minori, il quadro storico della Madonna venne tolto dall’Altare e portato nel monastero: il quadro necessitava di urgente restauro, perché era stato danneggiato dagli anni, dalle piogge e dalle intemperie e dai danni causati dalla guerra.
I lavori di restauro furono ultimati il 29 agosto 1954, e il quadro fu ricollocato nell’Altare.




L'esterno del Santuario


Il nuovo Santuario sorse tra il 1956 e il 1962 perché le bombe della guerra avevano sfondato la facciata e parte del soffitto: si procedette all’abbattimento della facciata e delle pareti laterali, nonché del presbiterio centrale con la cupola, lasciando in piedi il campanile e l’Altare maggiore. Fu ricostruito con uno stile neorinascimentale e un impianto longitudinale a tre navate, con due cappelloni laterali e una cripta sotto l’Altare.




La facciata del Santuario

La facciata ha la base divisa dal resto del corpo da un cornicione marcapiano, ed è ripartita verticalmente in tre settori da quattro coppie di colonne a capitello ionico, con tre portali architravati, di cui il maggiore è quello centrale; sopra il cornicione la facciata si restringe al solo corpo centrale, con due coppie di colonne ioniche che inquadrano tre finestre centrali ad arco a tutto sesto, con il finestrone maggiore al centro. Termina con l’architrave a timpano triangolare.





La cupola che sorge al centro del transetto venne ricostruita con tamburo e calotta più rialzata rispetto alla cupoletta schiacciata precedente.

Nel Settembre 1998 venne benedetto il nuovo Altare di San Michele con l’installazione della statua del Santo ai cui piedi è posta una roccia proveniente da Monte Sant’Angelo. L’Altare in bronzo rappresenta nel paliotto le alleanze stipulate tra Dio e gli uomini nel corso della storia della salvezza: Noè e l’Arca, Mosè e le tavole della Legge e l’Ultima Cena.

Nel 1986 fu costruita la piazza semicircolare antistante il Santuario.
Nel 1988 fu collocato il portale in bronzo che porta al centro una raffigurazione dell’apparizione della Madonna ad Alessandro Muzio e quindici formelle raffiguranti i misteri del Rosario. Nel 1990 fu realizzato da Antonio di Spaltro di Vasto il portale destro che consta di 8 formelle raffiguranti la vita di San Benedetto.

Nell’aprile 2010 Papa Benedetto XVI ha elevato il Santuario alla dignità di Basilica minore.




Interno del Santuario

L’interno è in stile neorinascimentale, a tre navate con volte a botte lunettate, la navata centrale è più spaziosa. Non vi sono quadri o pitture, si conservano nei bracci del transetto delle statue del Sacro Cuore e della Vergine Immacolata.




Interno del Santuario


L’interno è in stile neorinascimentale, a tre navate con volte a botte lunettate, la navata centrale è più spaziosa. Non vi sono quadri o pitture, si conservano nei bracci del transetto delle statue del Sacro Cuore e della Vergine Immacolata.




La cripta del Santuario


Presso la cripta si trova un vestibolo con dei pannelli che illustrano la storia del santuario; con una cappella con il gruppo scultoreo della Madonna Addolorata col Cristo morto, e l’altare con la statua processionale della Madonna che appare al contadino Muzio, di fabbrica leccese.


La festa della Madonna dei Miracoli si svolge in tre giorni: dal 10 al 12 giugno.
 




Il 10 giugno, alle 17.00, la statua della Beata Vergine Maria parte da Miracoli e in processione raggiunge la chiesa del Santissimo Salvatore di Casalbordino. Alle 18.00, si recita la Novena alla Madonna. Alle 20.00 si svolge in piazza Umberto I un raduno dei sindaci del territorio, autorità militari e sacerdoti della diocesi.
 





L’11 giugno giungono i pellegrini dall’Abruzzo, dal Molise e dalla Puglia. A tutti viene  donata una candela; alle 20,30 i  fedeli si incamminano verso la Basilica di località Miracoli. All’arrivo vengono accesi i fuochi pirotecnici in onore della Madonna e nella Basilica viene celebrata la Santa Messa.
Le Sante Messe nella Basilica si celebrano lungo l’intera giornata: alle 6.00, alle 8.00, alle 10,  alle 11,30, celebrata dal vescovo, alle 18.00.
Alle 19 si effettua una processione solenne.







Alcuni pellegrini, per impetrare o ringraziare per un beneficio, lasciano i propri ex-voto nella stipe del santuario. Altri si stendono nelle cappelle laterali.

Il 12 giugno vengono celebrate le Sante Messe alle 8.00, 10.00, 11.30, alle 18.00.
Alle 20 si svolge la processione con la statua della Madonna.





Nell’area della Basilica si predispongono delle bancarelle, degli stand gastronomici e il luna park.
L’assistenza ai pellegrini è garantita dai volontari della Croce rossa e della Protezione civile “Madonna dell’Assunta” di Casalbordino.
Alle 22 si svolge un concerto.



Preghiera alla Madonna di Miracoli di Casalbordino





Maria, Madre dei piccoli e dei poveri,
volgi a noi lo sguardo
della Tua tenerezza materna
e coprici col manto della Tua misericordia.

In Te la terra e il cielo si sono incontrati
nel miracolo dell’Amore incarnato di Dio.
Per la Tua intercessione e il Tuo esempio
si compia in noi il miracolo
della fede che accoglie,
dell’amore che dona,
della speranza che illumina i giorni.

Tu, Santuario del Dio tre volte Santo,
aiutaci a essere tempio vivente
della gloria del Padre,
nell’imitazione del Figlio,
per la forza dello Spirito,
che coprì Te con la Sua ombra
per abitare in noi, figli nel Tuo Figlio,
adesso e nell’ora della nostra morte.

Amen