GNOSI E MUSICA DEL '900

 

Prof. Luciano Pranzetti, Gnosi e Musica del '900, edizione in proprio, 2023, pp. 36, presso l'Autore: lucianopranzetti@gmail.com

E’ un breve saggio richiestoci nell'aprile 2011 dal compianto Mons. don Ennio Innocenti e inserito nel IV volume della sua monumentale opera “La gnosi spuria”, Ed. Sacra Fraternitas in Urbe - Roma 2011 - con il titolo poco sopra riportato, e che volentieri mettiamo a disposizione dei lettori.
In questo saggio, tralasciati gli antecedenti della classicità e quelli dei secoli vicini al '900, abbiamo tracciato la fisionomia della moderna Gnosi, così come ci è parsa essere incistata, per sostanza e per forma, a talune opere musicali delle quali daremo brevi cenni, curando soprattutto di evidenziare la cifra esoterica che, sottilmente, le connota, con una concisa rappresentazione, posta all'epilogo, della moderna massificata musica di consumo ove maggiormante si rivela il rovinoso e corrosivo messaggio della Gnosi, e riportando il giudizio di un noto ed autorevole esponente gesuita, padre Antonio Spadaro, attuale Direttore di Civiltà Cattolica il quale, in pratica, ha spalancato le porte della Chiesa di Cristo alle correnti mefitiche e ai miasmi della musica satanista e rockettara, “L'idea della musica come possibile luogo d'incontro con Dio e stata ben espressa da Giovanni Paolo II al Congresso Eucaristico di Bologna del 1997 dove, oltre a citare le parole di «Blowin' in the wind» si inontrò con l'autore Bob Dylan e con Adriano Celentano. Ma  papa Wojtyla ha incontrato anche Bob Geldof - la cui figlia Paola, tossicodipendente, nell'aprile 2014 si è suicidata cona massiccia dose -  e Quincy Jones. E hanno suonato alla sua presenza, in Vaticano, tanti altri artisti come Lou Reed, i Nomadi, Claudio Baglioni e tanti altri” (I Gesuiti benedicono il rock - La musica di Springsteen & Co parla all'anima - Orazio La Rocca in: La Repubblica 22 febbraio 2007).
E non si pensi che questo sia un caso isolato di mellifluo, virale modernismo perché già il cardinale G. F. Ravasi, allora Vescovo e presidente del Pontificium Consilium de Cultura, in una intervista (Il Giornale 26 maggio 2010) affermava la “presenza dell'Assoluto divino anche nell'arte dissacrante”, in accordo con la Costituzione Lumen Gentium 8, 2.

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