I PIU' BEI TESTI SULLA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Romano il Melode:
poeta ispirato della Vergine


A sinistra: Protezione della Santa Vergine -
A destra: la Vergine consegna una pergamena al santo dormiente.


Pubblicato dalla FSSPX il 23 luglio 2022


Romano, nato verso il 493 e morto dopo il 555, era un convertito dal giudaismo, diacono a Beirut, poi sacerdote della chiesa di Kuros a Bisanzio. Era di origine popolare e poeta dalla viva immaginazione, un’anima canora. In Romano, la grandiosa Theotokos si umanizza: la Madre, la Vergine, la donna, la fanciulla, tutto risalta amabilmente.


Inno della Natività

Oggi la Vergine partorisce l’Essere sovrasostanziale e la terra offre una grotta all’Inaccessibile. Gli Angeli con i pastori cantano la Sua gloria, i Magi con la stella seguono il loro cammino: perché è per noi che è nato, bambino, il Dio prima dei secoli (Is 9, 5; Sal 74, 12).

Il Padre della Madre è divenuto suo Figlio di sua volontà; il Salvatore dei neonati è lui stesso un neonato, che giace in una mangiatoia. Sua madre Lo contempla e Gli dice: Dimmi, figlio mio, come sei stato seminato, come sei stato formato in me? Ti vedo, o mia carne, con stupore, perché il mio seno è pieno di latte e non ho avuto marito; Ti vedo nei pannolini, ed ecco, il sigillo della mia verginità è ancora intatto: poiché sei Tu che lo hai preservato quando ti degnasti di venire al mondo, figlio mio, Dio prima dei secoli.

O Re Altissimo, che vi è in comune fra Te e la razza miserabile? Creatore del Cielo, perché venire tra gli esseri della terra? Eri innamorato di una grotta, innamorato di un presepe? Vedi, per il tuo servo non c’è posto nella locanda; cosa dico? Nessuno spazio? Nemmeno una grotta, perché questa appartiene ad altri. Quando Sara ha dato alla luce un bambino, ha ricevuto vaste terre in dote, io non ho nemmeno una tana: mi è stata prestata questa grotta dove Tu volevi abitare, o bambino mio, Dio prima dei secoli.

Dicendo queste parole a bassa voce, pregando Colui che conosce l’invisibile, sente i Magi che chiedono del Bambino. Immediatamente la Vergine esclamò: Chi siete? Chi sei tu, gli risposero, tu che hai messo al mondo un tale Bambino? Chi è tuo padre, chi è tua madre, tu madre e nutrice di un Bambino che non ha padre? Quando abbiamo visto la sua stella, abbiamo capito che era apparso un Bambino, Dio prima dei secoli. (…)

Quando Maria udì queste parole stupefacenti, si prostrò ad adorare il Figlio del suo grembo e disse, piangendo: Grande, o figlio mio, grandi sono tutte le cose che hai fatto con la mia miseria: ecco fuori i Magi te lo chiedono, i principi d’Oriente cercano il tuo volto, e i ricchi del tuo popolo supplicano di vederti: perché essi sono veramente il tuo popolo, questi uomini dai quali ti sei fatto conoscere, o figlio mio, Dio prima dei secoli. . (…)

Così, disse Maria ai Magi fedeli: avete attraversato l’intera Gerusalemme, quella città che uccide i profeti? E come l’avete attraversata senza danno, essa il cui occhio è malvagio per tutti? Come siete sfuggiti a Erode, che respira omicidio e non giustizia? Le risposero: Vergine, non gli siamo sfuggiti, l’abbiamo ingannato; ci siamo avvicinati a tutti, chiedendo dove fosse nato il Bambino, Dio prima dei secoli. (…)

Dopo questo racconto, i Magi, con i regali in mano, si prostravano davanti al Presente dei presenti, davanti al Profumo dei profumi. Offrirono a Cristo l’oro e la mirra, e poi incenso, esclamando: Ricevi questo triplice dono, come ricevi dai Serafini l’inno che Ti proclama tre volte santo; non respingerlo come quello di Caino, ma accoglilo nel tuo seno come l’offerta di Abele, nel nome di Colui che ti ha messo nel mondo, di Colui dal Quale ci sei nato, piccolo Bambino, Dio di prima dei secoli.

La Madre Immacolata, vedendo i Magi portare nelle loro mani questi nuovi e splendidi doni, e cadere in ginocchio, vedendo la stella che indicava e i pastori che cantavano, pregò così il Creatore e Signore di tutti questi esseri: Ricevi, figlio mio, questa trinità di doni, e concedi tre richieste a colei che Ii ha partorito: Ti prego per l’aria, per i frutti della terra e per tutti coloro che la abitano. Riconcilia il mondo intero, poiché Tu sei nato da me, o figlio mio, Dio prima dei secoli.

Io non sono solo tua madre, Salvatore misericordioso; non è vano che io allatto il dispensatore di latte, ma ti prego per tutti gli uomini. Tu mi hai fatto voce e onore di tutta la mia razza; la terra che hai fatto ha in me una sicura protezione, un baluardo e un sostegno. Verso me volgono lo sguardo coloro Tu hai scacciato dal paradiso delle delizie, perché io li riporti là; possa l’universo rendersi conto che sei nato da me, figlio mio, Dio prima dei secoli.