Le fallacie della Chiesa bergogliana

parte seconda

La barca della Chiesa trasformata
nel camion atmosferico di George Soros

di José Arturo Quarracino


Articolo pubblicato sul sito di Marco Tosatti





Intervista di Bergoglio rilasciata al giornalista Fontevecchia
il 13 marzo 2023


È già evidente che Jorge Mario Bergoglio sta promuovendo l’associazione della Chiesa di Cristo con l’imperialismo monetario internazionale e le sue agenzie – Forum Economico Mondiale, Consiglio per il Capitalismo Inclusivo, Open Society Foundations, OMS, eccetera – che cercano di impadronirsi del mondo e di rubarlo al suo Creatore. Questo progetto diabolico ha un disperato bisogno di distruggere la Chiesa, controllandola e prostituendola, senza però annientarla, perché storicamente è stata il baluardo che in difesa dell’umanità ha dato vita ai due grandi progetti civilizzatori di portata globale: l’evangelizzazione dell’Europa e l’evangelizzazione dell’America attraverso la Spagna cattolica.

In un precedente articolo abbiamo mostrato come il Vescovo di Roma, nel suo ufficio di Sommo Pontefice, abbia fatto una lettura falsa e stravagante di un passo del Vangelo secondo Matteo (22,1 ss.) in uno degli incontri con i giovani che ha tenuto a Lisbona, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù 2023. L’aggravante è che don Jorge Mario ha fatto questa lettura falsificando e mutilando il testo nel suo senso letterale, poiché non solo ha trasformato una parabola su un re immaginario in un evento di cui Gesù stesso era protagonista, ma ha anche eliminato versetti e cambiato arbitrariamente le parole pronunciate dal Signore.

Quella che sembrava una lettura del Vangelo secondo Matteo era in realtà una lettura del “Vangelo” secondo Bergoglio, che non aveva nulla di evangelico, ma era in realtà una fake news [1].

Si potrebbe supporre che si tratti di un testo preso occasionalmente dal Pontefice, ma in realtà si tratta di un uso abituale dello stesso testo, per giustificare la posizione aperta e “onnicomprensiva” di Bergoglio, nel senso che nella Chiesa “ci devono essere tutti, tutti, i giusti e i peccatori, i bambini e gli adulti, i sani e i malati”, cioè “tutti, tutti, tutti”. In realtà, il Pontefice NON LEGGE IL TESTO BIBLICO per fare luce sulla realtà, al contrario, quello che fa è RISCRIVERE IL TESTO E MODIFICARLO COME VUOLE, per adattarlo al suo progetto politico di “mettere indiscriminatamente nella Chiesa” tutta la spazzatura e la miseria culturale e spirituale prodotta dal progetto plutocratico globalista di riconfigurare l’essere umano, per trasformarlo in un ibrido facilmente manipolabile. In questo senso, non è più Bergoglio che parla per bocca di Bergoglio, ma è Bergoglio che parla manipolando l’immagine di Gesù, per presentare le proprie idee mondane, non la Parola di Dio. In questo modo, Jorge Mario sta trasformando la Chiesa di Cristo, la Chiesa cattolica, da luce delle nazioni e annunciatrice del Vangelo di Gesù Cristo in un rifugio religioso transitorio che non evangelizza né converte nessuno, ma offre servizi di terapia riparatrice e rassicurante.

Qualche mese fa, in un’intervista al giornalista argentino Jorge Fontevecchia, don Jorge Mario ha manipolato questo stesso testo evangelico, ma lo ha fatto a pezzi e stracciato, per lasciare al suo posto ciò che gli interessa: la presunta chiamata universale a “tutti, tutti, tutti” [2].

Il riferimento alla parabola arriva quando il giornalista chiede a don Jorge “Quando è arrivato alla conclusione che la Chiesa dovrebbe essere comprensiva con i divorziati?”, al che il Pontefice, sorprendentemente, risponde con una bugia: “Lo dice Gesù: mi ha battuto sul tempo”. Nei due passi evangelici in cui Gesù parla di divorzio (Mt 19,7 ss.; Mc 10,4 ss.) lo fa con parole di condanna. In questo caso, il vescovo di Roma ha inventato e mentito. E poi rafforza la menzogna: “Gesù [dice] a tutti quelli che erano in difficoltà: ‘lasciateli venire, lasciateli venire’”, che non esiste in nessuno dei quattro vangeli canonici, né nelle versioni apocrife: solo lui ha questo testo esoterico.

È a questo punto dell’intervista che passa alla parabola degli invitati alle nozze del figlio del re (Mt 22,1-14). Secondo la sua “interpretazione”, si tratta di una parabola che “dipinge Gesù nel suo corpo pieno”, sottintendendo che ciò che definisce il Signore non è la Croce ma l’esercizio del potere.

Poi esordisce dicendo che “gli invitati fingono di essere squisiti, si lavano le mani e non vanno”. È evidente che don Jorge Mario sta leggendo una storia, non il Vangelo di Matteo, perché gli invitati all’inizio non volevano andare, in un secondo momento sono andati a sbrigare i loro affari, e infine hanno ucciso gli inviati del re. Inventa da solo il lavaggio delle mani. Ma non si ferma e continua a inventare, perché dice che “Gesù appare trasfigurando Dio” (?????) e “con rabbia [sic] dice ‘andate ai crocicchi e portate tutti, sani, malati, giusti, peccatori, bambini, adulti, tutti, tutti’”: la parola è “tutti, tutti, tutti”, perché “la chiamata di Gesù è per tutti”.

È triste dirlo, ma a questo punto ci troviamo di fronte a una favola totalmente inventata da don Jorge, che ci fa pensare che non abbia mai letto seriamente la Bibbia o che abbia avuto pessimi insegnanti di esegesi biblica, perché:

(a) in nessun punto del testo si dice che Gesù si sia trasfigurato, anzi, in tutto il brano Gesù si limita a riferire la parabola.

(b) in secondo luogo, omette l’ordine del re di uccidere chi avesse ucciso i servi da lui inviati per convincere gli invitati al banchetto, perché nel “Gesù” immaginato e delirato da Bergoglio non ci può essere né giudizio né condanna.
 
(c) in terzo luogo, si dice che questo “Gesù trasfigurato” ordina “andate ai crocicchi e portate tutti […]”, come se fosse un padrone di fattoria o un despota. A rigore, il testo dice chiaramente che le parole del re erano “invitate tutti quelli che trovate”. Evidentemente si tratta di due testi diversi: da una parte il vero e reale Vangelo secondo Matteo, dall’altra il “pio” cartone animato o racconto cinese di matrice gesuitica.

(d) in quarto luogo, il vescovo di Roma taglia il testo e tralascia il fatto che il re condanna uno dei nuovi ospiti che è venuto “senza gli abiti adatti”. Questa parte finale della parabola dà fastidio a don Bergoglio, perché c’è un giudizio, una condanna e una sentenza da parte del re, che disturba il suo racconto.

(e) Infine, forse la cosa più preoccupante dal punto di vista teologico e dottrinale, è che don Jorge Mario confonde il Regno di Dio celeste – che la parabola allegorizza con l’immagine del banchetto – con la Chiesa di Cristo. Il Regno di Dio è la meta, in quanto assemblea di tutti i credenti al banchetto celeste, mentre la Chiesa è in Cristo il sacramento o segno e strumento dell’intima unione degli uomini con Dio e dell’intero genere umano, secondo la definizione del Concilio Vaticano II di cui il Vescovo di Roma si riempie la bocca [3].
E come tale sacramento o segno strumentale, la Chiesa è l’ovile, il gregge, l’aratro di Dio, la vigna scelta, l’edificio di Dio, il tempio santo, la città santa, la sposa immacolata dell’Agnello immacolato, il corpo mistico di Cristo [4].

(f) Perciò non tutti sono chiamati a “entrare” nella Chiesa, ma solo coloro che sono stati scelti dal Signore, per portare il messaggio di salvezza in Cristo e attraverso Cristo ed essere così la luce di Dio tra i popoli. In ogni caso, la Chiesa è il ponte attraverso il quale ogni credente arriva a Dio.

Ma questa confusione ecclesiale del Vescovo di Roma non è innocente, è piuttosto abile e consapevole: con questa deformazione, invece di una Chiesa evangelizzatrice, battezzatrice e missionaria, don Jorge Mario intende una “Chiesa” fognaria, che raccoglie tutti i rifiuti e le deformazioni che i motori del degrado umano a tutti i livelli generano e producono con le loro politiche predatorie, depravate e genocide.
In altre parole, intende trasformare la Chiesa di Cristo in un camion atmosferico di George Soros e della baronessa di Rothschild, suoi grandi alleati nell’imporre l’agenda culturale globalista all’interno della Chiesa. Insomma, una “Chiesa” che non favorisce la comunione spirituale e intellettuale della Fede con la Ragione, che non promuove e fa progredire l’evangelizzazione delle culture, battezzando tutti i popoli e le nazioni nel nome della Santissima Trinità. In altre parole, un bordello sotto forma di “Chiesa” che ospita una miscela di bene e di male.

E per chiudere il cerchio, il Vescovo di Roma ha messo nelle mani del clan Soros la diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa, ma non più nella sua versione storica radicata e aggiornata nella Tradizione e nel Magistero ecclesiastico, bensì nella promozione dei “Diritti Sociali e della Dottrina di Francesco”, per garantire i diritti economici e culturali, l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU [Agenda 2030] e la condanna dell’evangelizzazione spagnola in America come “espansione imperialista europea che ha sottomesso i popoli originari” [5]. Tutto questo attraverso l’azione di un insieme di magistrati e giudici “panamericani”, abortisti e anticattolici, i cui principali leader sono profondamente legati alla Open Society Foundations di George Soros, ora gestita da suo figlio Alexander.

In breve: togliendo Nostro Signore Gesù Cristo dal centro della vita ecclesiale (Giornata Mondiale della Gioventù 2023), deformando la Rivelazione evangelica attraverso l’empia manipolazione dei testi sacri (omelie e interviste pontificie), cancellando e annullando la Tradizione liturgica, dottrinale e magisteriale della Chiesa, e mettendo la diffusione della Dottrina Sociale nelle mani dei nemici di Dio, Il vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio, si è messo al servizio del Potere globale, che intende trasformare la Chiesa di Cristo in un’istituzione ibrida che “assume” l’agenda predatoria, genocida e satanica della plutocrazia finanziaria globalista e collabora con quest’ultima per raggiungere i suoi sinistri obiettivi.

In breve: per impadronirsi del mondo “in pace e senza resistenza”, la plutocrazia globalista che crede di possedere l’universo deve controllare la Chiesa, non distruggerla, deve controllarla prostituendola e neutralizzandola, non annientandola, perché è fondamentale e imprescindibile far sì che la Chiesa cattolica non torni a essere la fonte e la forgiatrice della civiltà come nel Medioevo e durante l’arrivo della Spagna in America. Purtroppo, il vescovo di Roma è al servizio di questo progetto diabolico, a dispetto di tutti gli argentini e di tutti i christifidelis laici e prelati del mondo, fedeli a Gesù Cristo.

Nel nostro precedente articolo citato all’inizio, abbiamo affermato che il dilemma di fondo è: chi seguire: il Gesù Cristo risorto o il “Gesù” inventato da Bergoglio? Il Gesù dei Vangeli o le farfalle promosse dal Vescovo di Roma?

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha sollevato lo stesso dilemma di base, con molta più profondità, in uno dei suoi ultimi articoli: “La misura è colma ed è giunto il momento di scegliere da che parte stare. Con Bergoglio e Spadaro, con il Sinodo sulla sinodalità, con una Chiesa umana e falsa asservita al Nuovo Ordine Mondiale, o con Dio, la Sua Chiesa e i Suoi Santi. E se guardiamo più da vicino, è già inaudito dover sollevare l’ipotesi che i cattolici – non dico i sacerdoti o i prelati – possano considerare possibile una scelta” [6].


José Arturo Quarracino
31 agosto 2023


NOTE

1 – Cfr. Le falsità della “Chiesa” bergogliana, in https://gloria.tv/post/Aomaer9xKY8x28RGFQQPcRipa.
2 – L’intervista completa si trova in https://youtu.be/19wIlrs4jx4?si=-FTuBK6o5Iqk_XZa. Il passaggio che il Vescovo di Roma scompone e reinterpreta a modo suo si trova dal minuto 22,30 al minuto 30,25.
3 – Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 1.
4Ibidem, nn. 7-8.
5 –  Cfr. Copaju, Atto costitutivo, 4 giugno 2019; Copaju, Dichiarazione di Roma, 4 giugno 2019; Messaggio di Francesco alla Copaju, 31 marzo 2023; Dichiarazione dei partecipanti al Vertice “Colonialismo, decolonizzazione e neocolonialismo: una prospettiva di giustizia sociale e di bene comune”, 31 marzo 2023; Quirografo del Santo Padre-Copaju come Associazione privata internazionale di fedeli, 15 agosto 2023.
6 - Mons. Carlo Maria Viganò, Dopo le parole di Spadaro la misura era colma. Bisogna scegliere da che parte stare, su http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV5249_Vigano_Intervento_sulle_parole_di_Padre_Spadaro_27_agosto_2023.html






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