Mons. Lefebvre:

Cristo deve regnare!




Non dimentichiamo mai che senza la grazia noi non siamo in grado di agire in maniera perfetta e santa, e non conserveremo a lungo neanche l’onestà naturale, perché il peccato originale ha posto il disordine nella nostra natura.
Allora, se si dice che Nostro Signore non c’è bisogno che regni nella società, gli uomini saranno lasciati a se stessi e cadranno inavvertitamente nelle cattive abitudini, nel peccato.
È per questo che la grazia è necessaria perché una società sia veramente cristiana.

Certo, tutto non si distrugge dall’oggi al domani. Dopo la Rivoluzione, la società non è piombata subito nello stato selvaggio. Molte persone erano ancora cristiane e quindi è rimasta per molto tempo una certa onestà, si viveva, si circolava senza timore di essere assassinati, l’immoralità non aveva ancora invaso tutto.

Poi venne la separazione fra la Chiesa e lo Stato.
Questo significa che, essendoci ancora della gente onesta anche senza il culto ufficiale reso a Nostro Signore, si poteva rimanere onesti facendo a meno di questo culto?
Ebbene, dopo un po’ di tempo si è incominciato a capire che il verme era nel frutto e tutto si guastava. E noi assistiamo quasi alle ultime conseguenze di questa assenza della religione cristiana, nelle scuole, nelle università, nello Stato; la società è tutta corrotta: divorzio, famiglie distrutte, figli lasciati a se stessi.
Sono queste le conseguenze del naturalismo, del rifiuto della regalità di Nostro Signore.

Un giorno, in Messico, i giornalisti mi chiedevano:
“Come vede il progresso della società? Come considera l’evoluzione della società moderna nel muoversi verso una maggiore giustizia, verso una migliore ripartizione dei beni?”

Ho risposto: non vi sono trentasei sistemi, vi è il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, fino a quando esso non sarò ristabilito, fino a quando non sarò osservata la legge di Nostro Signore, fino a quando la Sua grazia non penetrerà negli animi, sarà inutile cercare di ottenere la giustizia, la pace, e financo creare delle società normali. Solo la grazia, che rigenera le anime, genera la virtù vera e fa degli uomini i figli di Dio, e con la carità infonde loro le virtù sociali, senza le quali si sviluppa solo l’invidia.
Questo è facile da constatare: oggi si esercita l’invidia, si spinge sempre più la gente a rivendicare dei diritti. Io ho il diritto di avere quanto il mio vicino… Si eccitano gli uomini gli uni contro gli altri; tutti devono ottenere la stessa cosa!
Ora, l’invidia crea l’odio e l’odio genera conflitti civili; è la rivoluzione nelle società, le persone si divorano tra loro.

Se, al contrario, gli animi sono trasformati in Nostro Signore, quelli che esercitano delle responsabilità nello Stato, quelli che hanno la ricchezza, dei beni, delle terre, si dimostreranno più giusti, saranno animati dalla virtù della giustizia, comprenderanno che hanno dei doveri nei confronti dei loro subordinati. E questi ultimi comprenderanno che devono lavorare, devono accettare la loro situazione, poiché noi non siamo su questa terra unicamente per fare fortuna, e sapranno che la vita soprannaturale vale molto di più di tutti i beni terreni.

Mons. Lefebvre, estratti da C'est moi l'accusé qui devrais vous juger [Sono io, l’accusato, che giudico voi].






ottobre 2014

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