Ego non!

   

di U. T.

Intorno a me sento levarsi applausi di consenso per la vena omiletica che esce quotidianamente da Santa Marta.

Anche se così fan tutti…io no!

Le ricorrenti accuse di Francesco I contro i pastori del popolo di Dio affidatogli “pro tempore", mi suscitano dolore e inquietudine.

Questi presunti panni sporchi imprudentemente sciacquati dappertutto meno che in famiglia non sembrano profumare di bucato. Se non si trattasse del Papa direi che puzzano di populismo peronista.
Infatti, piacciono troppo ai più beceri nemici della mia Chiesa, perché debba accettarli con spirito di acritica e obbediente sudditanza.

I preti sono proprio tutti inguaribili sporcaccioni, pederasti, pedofili, sfruttatori dei poveri, ladri d’indulgenze, arricchiti trafficanti del tempio?
Splendore della verità o imprudente “assist” offerto al ceto dei detrattori e sprezzanti negatori di Cristo, tra cui i designatori della morte di Dio di cancro?

Sul viso di costoro oggi si va disegnando un ghigno satanico di compiacimento, come per dire a chi come me non s’arrende ad accettare l’odierna scapigliatura da anno zero della Chiesa: “Avete visto? Avevamo ragione noi a comminare ai preti di appenderli alle loro budella”.

Sono gli stessi cui un tempo gli anatemi lanciati da pulpiti santi facevano letteralmente paura, tanto dal dissuaderli dal mettere il naso in chiesa e che oggi invece sono diventati abituali e dialoganti ospiti d’onore della Santa Sede.
Oggi fanno notizia quali perfidi portatori dell’opzione buona e giusta di libertà della loro “resistenza in faccia a Cefa, perché reprensibile alla presenza di tutti” (Gal. 11,14).





novembre 2014

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