Insegnamento della religione cattolica

di
Alessandro Gnocchi


Pubblicato sul sito Riscossa Cristiana
nella rubrica del martedì “Fuori moda” - La posta di Alessandro Gnocchi
  9 dicembre 2014

Titolo, impaginazione e neretti sono nostri




Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.


martedì 9 dicembre 2014

Sono pervenute in Redazione:

Gentile Dott. Gnocchi,
recentemente ho avuto occasione di parlare con una diciassettenne iscritta al quarto anno di un noto liceo classico statale fiorentino, nella cui classe, su un totale di 24 alunni, (…) seguono l’ora di religione solo in cinque (…). Fra l’altro la ragazza mi ha spiegato che, nonostante il professore sia un sacerdote, nel corso delle lezioni non hanno mai parlato di religione, bensì solo di argomenti scelti a piacere dai ragazzi, riguardanti l’attualità e la società. Non hanno né un programma né un libro di testo, e una volta il professore ha giustificato questa scelta “didattica” dicendo che, se avesse proposto un programma attinente alla materia, nessuno avrebbe aderito all’ora di religione. (…) Non solo questi ragazzi non conosceranno la religione cristiana, che, indipendentemente dalla fede personale, è alla base della nostra cultura, ma addirittura vengono lasciati liberi, in modo gravemente diseducativo, di astenersi dalla responsabilità laica del confronto e del dialogo, oggi tanto pomposamente osannato. Com’è possibile che questo avvenga? Quali possono essere le sorti future dell’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche se questo è il trend attuale? (…) E nemmeno le scuole paritarie cattoliche danno garanzie: mio fratello minore, che frequentava un liceo scientifico paritario, aveva per professore di religione un soggetto che propose ai ragazzi, quando venne fuori quella bella novità, di compilare il testamento biologico! (…)
La ringrazio per l’attenzione, un cordiale saluto,
Daria Ballerini


Gentilissima Daria,
tra le varie domande che pone, prenderei in esame quella in cui si chiede: “Quali possono essere le sorti future dell’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche se questo è il trend attuale?”.
Cara Daria, le sorti future dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, alla quale aggiungerei tranquillamente anche quella privata, possono venire così riassunte: insegnanti che non insegnano ciò che dovrebbero insegnare e studenti con non hanno alcun interesse a imparare ciò che dovrebbero imparare.
Salvo lodevoli eccezioni, la gran massa delle ore di religione “cattolica” sono fatte di tutto tranne che di qualcosa che sia anche vagamente cattolico. E, allora, perché gli studenti ci dovrebbero andare? Se, nell’ora di matematica non si insegnasse matematica o nell’ora di latino non si insegnasse latino, penso proprio che le aule si svuoterebbero nel giro di una settimana. Perché non deve essere così anche per l’ora di religione “cattolica”?
Piuttosto che i ragazzi, come lei stessa testimonia, imparino dal professore di religione a stilare il testamento biologico è meglio che escano un’ora prima.
Stia ben certa che quello del testamento biologico è solo il timido prodromo di peggiori sviluppi. Come si fa sempre più spesso nelle aule di catechismo, anche in classe si arriverà a trasformare l’ora di religione cattolica in ora di educazione all’affettività e, da questa porta spalancata, entrerà tutto quanto di più deviato ha a che fare con la sessualità.
Cara Daria, non so quanto sia stupita dal fatto che, nella scuola di cui lei scrive, “nonostante il professore sia un sacerdote, nel corso delle lezioni non hanno mai parlato di religione, bensì solo di argomenti scelti a piacere dai ragazzi, riguardanti l’attualità e la società”. Se, normalmente, oggi i sacerdoti non lo fanno in chiesa, non si vede perché dovrebbero farlo a scuola.
Ma questo, per quanto grave e tragico, è il risvolto meno inquietante del fenomeno.
Perché, dopo averne constatata l’estensione ormai generalizzata, bisogna porsi la domanda delle domande: se, durante l’ora di religione cattolica, non viene insegnata la religione cattolica, che cosa si insegna? Ebbene cara Daria, bisogna avere il coraggio di dare la risposta delle risposte: si insegna una religione “non cattolica”, vale a dire un’altra religione.
Le ragioni sono le più disparate: dal timore, come nel caso da lei riportato, di perdere anche i pochi affezionati clienti, fino alla convinzione che ormai la religione cattolica è superata. In tutti i casi, si tratta del solito, avvilente inchino al mondo che, nelle intenzioni, nelle modalità e nei risultati ricorda tanto quello della nave Concordia davanti all’Isola del Giglio.
Forse è meglio uscire un’ora prima.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo


Caro dott. Gnocchi,
sono costernato, profondamente deluso e scandalizzato dopo aver letta la notizia che il prof di religione dell’istituto superiore Cardano di Milano è stato sospeso dalla Curia, addirittura gli è stata revocata l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica per mancanza dei requisiti minimi (che assurdità), nella fattispecie per il venire meno della necessaria “abilità pedagogica”, ai sensi del canone 804 comma 2 del Codice di diritto canonico (così come riporta la Repubblica.it del 28/11). E tutto questo perché? Semplicemente perché ha mostrato in classe un video documentario su un aborto chirurgico, l’ormai famoso “Urlo silenzioso”, nel tentativo di spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza, e convincerle a non farlo. Sono sconvolto dalla decisione della Curia (…). E poi ho un’altra domanda da porle: se questo insegnante non ha i requisiti minimi, chi è che li possiede, secondo la Curia milanese? Forse chi insegna l’ideologia del gender? O chi insegna che tutte le religioni sono buone? (…)
Grazie per l’attenzione,
Riccardo D’Antonio

Caro D’Antonio,
torno volentieri sul caso da lei citato e lo faccio per più di un motivo. Primo tra tutti, che molti lettori hanno scritto dicendo quanto dice lei.
Poi, perché fa da contrappunto a quanto segnalato nella lettera della signora Daria mostrando che qualche insegnante di religione cattolica che sia cattolico esiste ancora e a quale prezzo faccia il suo mestiere.
Infine perché mi preme mostrare la beata ingenuità di coloro che si affrettano a specificare che la Curia di Milano ha “soltanto” avviato un procedimento per verificare a norma di diritto canonico l’idoneità dell’insegnante in questione senza averlo ancora sanzionato.
Forse costoro non si rendono conto della mostruosità che avallano, tanto più se sperano in una decisione magnanima che scagioni il malcapitato professore.
Qui ci troviamo davanti a una diocesi, una di quelle che purtroppo fanno scuola, che apre un procedimento per stabilire se un insegnamento palesemente cattolico sia effettivamente cattolico. Il che conduce a concludere che la diocesi in questione manifesti un preoccupante deficit in questioni dottrinali.
Si dirà che vengono messe sotto accusa le modalità utilizzate dall’insegnate, considerate traumatiche. Ma anche questo è tristemente ridicolo se si pensa a cosa sono abituati a sentire, vedere e pensare i ragazzi del giorno d’oggi. Si tratta di una striminzita fogliolina di fico che non riesce a mascherare il tremore di certi pastori davanti ai lupi. A meno che il loro pensiero non coincida o sia in qualche modo collaterale a quello dei lupi stessi.
E ora, secondo alcune anime candide, si dovrebbe sperare che il professore venga assolto. Assolto da che cosa? Da manifesta cattolicità? Ma, per il solo fatto che il procedimento sia stato aperto, risulta evidente che la manifesta cattolicità, come minimo, per certi pastori risulta imbarazzante.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo




dicembre 2014

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