Milano,
la Curia caccia l'insegnante di religione

di Paolo Deotto


Articolo pubblicato il 21 dicembre 2014 sul sito Riscossa Cristiana


Aborto. Il caso del Liceo Cardano di Milano: è ufficiale. La Curia ambrosiana ha revocato l’idoneità all’insegnamento al professore di religione.

Il prof. Giorgio Nadali, dopo ventisei anni di insegnamento, nove libri di religione pubblicati, collaborazioni con diverse testate cattoliche, non potrà più insegnare religione cattolica. Il suo “crimine”: aveva proiettato in aula il famoso video “L’urlo silenzioso”, che mostra la tragica realtà dell’aborto. Ma ci sono tanti particolari da chiarire e torneremo in argomento al più presto…

In data 28 novembre abbiamo pubblicato l’articolo “Aborto. Non sta bene mostrare cos’è davvero. La scuola sospende l’insegnante e la Curia ambrosiana, di nuovo, si inchina al mondo”.
Si parlava del caso dell’insegnante di religione prof. G. N., del Liceo Cardano di Milano, che aveva proiettato in classe il video “L’urlo silenzioso”, per far capire ai suoi allievi cos’è, nella sua cruda e tragica realtà, quell’aborto che ormai si è abituati a considerare come un diritto.
In quell’ articolo – a cui rimandiamo per la cronaca dei fatti – criticavamo la posizione della Curia ambrosiana che non solo non aveva difeso un insegnante che non aveva fatto altro che ribadire l’insegnamento immutabile della Chiesa in materia di aborto, ma addirittura si era accodata alla scuola, pronta a raccogliere le proteste di quei laicisti che difendono la libertà di tutti, ma che si arrogano il diritto di decidere chi siano i “tutti”, distribuendo, a loro insindacabile giudizio, la libertà di espressione.

Alcuni amici ci avevano rimproverato perché la Curia, in fondo, aveva “soltanto” aperto un procedimento di revoca dell’idoneità all’insegnamento e, chissà, il procedimento avrebbe potuto concludersi anche a favore dell’insegnante. Essi non capivano, evidentemente, che già l’apertura del procedimento era un fatto di inaudita gravità.

Comunque, sappiano questi inguaribili ottimisti, che all’insegnante in questione, prof. Giorgio Nadali, ventisei anni di insegnamento, giornalista pubblicista, nove libri di religione al suo attivo, collaboratore di testate cattoliche, la Curia ambrosiana, a chiusura del procedimento, ha revocato, in data 12 dicembre 2014, l’abilitazione all’insegnamento della religione.

Questa è per ora la notizia, che non siamo certo lieti di pubblicare ma che francamente non ci ha stupito, vista l’aria che tira, non solo nella Curia di Milano, ma in genere in una Chiesa sempre più ansiosa di essere in “dialogo” col mondo, magari, ove occorra, anche a scapito della Verità…

Ma la storia non è tutta qui, e ci sono altre cose che approfondiremo, al più presto, e che non fanno onore né alla scuola, né alla Curia. Sono cose brutte, fatte di “fughe” di notizie alla stampa (ma le notizie non fuggono da sole… ), di mezze verità, che sono poi bugie intere, di ipocrisie, di lettere anonime, di tentativi di diffamazione. Ripetiamo: cose brutte, ma che sono accadute e che semplicemente ci riserviamo di approfondire, per darne poi notizia ai nostri lettori.


È anche istruttivo sapere che il prof. Nadali, rientrato a scuola dopo gli otto giorni di sospensione che gli erano stati inflitti, e prima che gli venisse notificato il provvedimento di revoca da parte della Curia, è stato allontanato dalla scuola dal preside, Alfredo Petitto, che il giorno prima aveva firmato un ulteriore provvedimento di sospensione in via cautelare, per evitare “turbamento agli studenti”. Tale provvedimento non era stato notificato al prof. Nadali: si è atteso che tornasse a scuola, per rimandarlo a casa. Insomma, il piccolo gusto un po’ sadico dell’umiliazione…

La sospensione da parte della scuola, che avrebbe notificato il tutto anche agli organi ministeriali, per il definitivo licenziamento dai ruoli e intanto per la riduzione dello stipendio al 50% , è datata 10 dicembre, ossia due giorni prima della revoca da parte della Curia. Ognuno tragga le conclusioni che vuole…

Ci risentiamo presto su questa brutta storia, da cui comunque sembra emergere un fatto incontestabile: il prof. Giorgio Nadali era comunque già condannato prima di essere processato. Il tutto si è svolto in un’armoniosa concordia tra organi dello Stato e autorità ecclesiastiche.
Eravamo quindi noi che esageravamo, siamo quindi noi i criticoni feroci ed eccessivi?

Al prof. Nadali esprimiamo di cuore solidarietà e simpatia. Ai nostri lettori promettiamo di tornare quanto prima su questa faccenda, perché ci sono particolari che è opportuno che tutti conoscano. A tutti rinnoviamo l’invito a moltiplicare le preghiere per una Chiesa che viaggia nella nebbia.





dicembre 2014

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