Quando il laico diventa laido

Non è nostra abitudine, ma la notizia, che ci è stata segnalata da un assiduo lettore e caro amico, è troppo ghiotta, ed anche troppo palesemente volgare per passarla sotto silenzio. Così abbiamo deciso di riportarla così com'è, senza un particolare commento. Essa si commenta sé e da sé sola dà conto dello stato di pochezza in cui vivono tutti i moderni a-cattolici, anti-cattolici e mangia cattolici.

Disgraziatamente per loro, noi esistiamo da 2000 anni, nonostante persino i preti abbiano provato a farci fuori, e dovranno rassegnarsi a vederci esistere ancora, mentre loro periscono e si polverizzano uno dopo l'altro, senza neanche lasciare la minima traccia significativa.
È il destino di chiunque crede di poter fare impunemente la guerra a Dio!



21 marzo 2015




Caro Granzotto, seguo con attenzione quanto viene pubblicato in vista della imminente ostensione della Sindone. E devo confessare di essere rimasta a dir poco esterrefatta leggendo martedì scorso l’articolo che Paolo Mieli, firma del Corriere della Sera, ha scritto sull’argomento
[La sindone, il sudario di Cristo tra leggenda e realtà. Storia della reliquia più controversa, Corriere della Sera, martedì 17 marzo 2015 - Nota redazionale].

Quanto accanimento nel voler «rottamare» la storia della Sindone! Sembra quasi che Mieli tema che l’ostensione sottragga visitatori alla più laica Expo di Milano. A meno che le sue considerazioni non facciano parte del grande disegno volto ad avvilire con ogni mezzo le radici cristiane della nostra civiltà. Come si fa a liquidare la Sindone come un semplice (e dubbio) reperto archeologico? Ma c’è dell’altro: mentre le scrivo ricorre il trentaduesimo anniversario della scomparsa di mio padre Umberto, ultimo re d’Italia. Uomo pio ed onesto che fece dono al Santo Padre della Sindone, posseduta dalla sua famiglia per 530 anni. Mi sarei aspettata un ricordo di quel gesto. Ma si sa, oggi fanno più notizia i ladri che i bene-fattori.

Maria Gabriella di Savoia


Anche se il volerla ridurre a oggetto archeologico pare strizzare l’occhio all’Expo e al laicismo illuminista («Ècrasez l’infâme!») il calcare la mano sulle ipotesi di «straccio», io credo, gentile principessa, che affrontare il tema della Sindone senza nemmeno accennare all’aspetto mistico e devozionale sia più che altro una vertigine intellettuale. Come scrivere la biografia di Raffaello senza far riferimento alla sua arte.
Poco importa: dal prossimo 19 aprile a centinaia di migliaia sfileranno davantia quella che credono, che sanno essere una sacra effigie alla quale prestar devozione. Resta il fatto che da coloro che si stanno occupando materialmente e letterariamente della ostensione sia mancato il gesto gentile, «da signori» si diceva una volta: ricordare che la Sindone fu per secoli legata a Casa Savoia, la quale se ne privò, donandola alla Chiesa, per volontà di suo padre Re Umberto.

Paolo Granzotto


Questa stringata nota di Paolo Granzotto dice tutto quello che c'era da dire, ovvero, come abbiamo titolato: quando il laico diventa laido.
Aggiungiamo in più che dopo aver letto l'articolo in questione siamo rimasti confortati nel nostro giudizio - retrogrado, viziato, prevenuto e antiscientifico -: un campione del laicismo può solo partorire piccole, scontate storie da fumetto, come per esempio: quello che dico io e i miei amici è oro scentificamente colato, mentre quello che dicono gli altri e quelli che io ritengo miei nemici è solo piombo financo falso.

Non è polemica, ma semplice constatazione: non c'è peggiore supponente del supponente laico e anticattolico. Che dire? Contento lui!



Noi ricordiamo solo che l'ostensione della Santa Sindone quest'anno si terrà dal 19 aprile al 24 giugno, nel Duomo di Torino.
Sia per le informazioni, sia per le prenotazioni, si consulti l'apposito sito ufficiale:
Santa Sindone (http://www.sindone.org/santa_sindone/00023930_Santa_Sindone.html).




Si ricorda che è cosa raccomandabile sentire prima il parere di Paolo Mieli




marzo 2015

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