… e la frana diventa inarrestabile

di Belvecchio





Quando la mano irresponsabile dell’uomo estirpa da una montagna quanto disposto da Dio perché la terra non scivoli a valle, è inevitabile che si produca una frana. Questa si formerà dapprima lentamente, con la terra che scivolando investe e trascina altra terra, fino a quando la spinta verso il basso si fa così pesante da far franare la montagna in tutto o in parte: più la frana scende, più massiccio diventa il cedimento della terra, per arrestarsi solamente con un impatto disastroso a valle; da quel momento la montagna o è scomparsa o è orribilmente sfigurata.
È il paradigma del processo degenerativo che si è prodotto nella vita della Chiesa cattolica a partire dal lavoro di demolizione iniziato col Vaticano II e portato avanti dai Papi conciliari in modo sempre più dirompente, fino a papa Bergoglio che è una vera macchina demolitrice.

L’ultima tappa, affatto sorprendente, la segnala il vaticanista Marco Tosatti nel suo blog San Pietro e dintorni (Il Papa, il Lupo, Filadelfia) da dove ci fa sapere che l’incontro mondiale delle famiglie (World Meeting Of Families Exhibits and Sponsorships) che si terrà a Filadelfia nel settembre 2015, con la presenza del Papa, è diretto e organizzato da “un’attivista omosessuale, impegnata in una relazione lesbica”.

Solo dei poveri ritardati mentali, ancora fermi all’idea che l’ordine voluto da Dio nella creazione sia inviolabile, pena la distruzione dell’umanità, possono scandalizzarsi per una notizia così assurda, e questo perché questi cattolici difettosi non riescono a comprendere che sono le persone che avversano la famiglia, con i fatti, ad essere i più competenti per organizzare un evento a favore della famiglia stessa.
Chi meglio di una lesbica che promuove l’avvento di un mondo omosessuale, senza più uomini e donne, senza più padri e madri, senza più famiglia e società… chi meglio di costei potrebbe dirigere un evento cattolico mondiale che dovrebbe difendere l’ordine naturale voluto da Dio, come il matrimonio tra un uomo e una donna e come la famiglia?

A questo punto ci sarebbe da aspettarsi che papa Bergoglio si rifiuti di partecipare a tale evento, che prima di essere scandaloso è semplicemente demenziale. Come ci sarebbe da aspettarsi che i successori degli Apostoli, annullino tale evento, lasciando che quanto fatto fin qui vada avanti da sé, come una qualsiasi manifestazione pro omosessualità: perché in mano al detto personaggio è evidente che non si tratterà più di un “Meeting Of Families”, ma un “meeting of omo-families”.
Intendiamoci, più che un auspicio, questo nostro è un pio e ingenuo desiderio, tipico dei cattolici difettosi come noi, perché dentro di noi sappiamo che oggi, nella nuova Chiesa dell’accoglienza indiscriminata, la direzione dell’“incontro” affidata ad una nemica della Chiesa di Dio non è un fatto accidentale, ma una precisa volontaria scelta della moderna gerarchia vaticanosecondista che non ha più in vista il bene, ma la perdizione delle anime.

Nessuno si meravigli se a settembre papa Bergoglio abbraccerà e bacerà la nota lesbica, lanciando un nuovo messaggio, neanche tanto subliminale, ai vescovi che si riuniranno nel successivo Sinodo dell’ottobre 2015.

E la frana diventa inarrestabile… e continuerà a precipitare giù fino a quando, raggiunto il fondo, tutto si sfracellerà miseramente, richiamando il terribile castigo di Dio che non risparmierà se non quelli che Dio stesso sceglierà come i “suoi”, tra coloro che saranno rimasti fedeli a Lui ed avranno resistito al trascinamento prodotto dalla forsennata gestione delle cose di Chiesa da parte di Vescovi, Cardinali e Papi, ormai asserviti al mondo e agenti, magari inconsciamente, a favore del progetto dell’Anticristo.

A titolo di curiosità, dobbiamo confessare che a noi che siamo italiani, fa un certo senso apprendere che la tipa a cui è demandato il compito di dare un altro colpo mortale alla famiglia porti il nome di “Teresa Matozzo”, di chiara discendenza italica. Evidentemente, il nostro lignaggio peninsulare, oltre a produrre soggetti geniali, riesce a sfornare individui degenerati propensi a “vivere come bruti”, come diceva già Dante 700 anni fa.

Come ci ricorda ogni quindici giorni il benemerito “sì sì no no”: perseveriamo nel dedicare il Rosario del Venerdì a questa unica intenzione: che il Signore salvi la Chiesa dalle conseguenze delle colpe degli uomini della Chiesa.

Certi che i cattolici perseveranti che fidano nel “non prevalebunt” promesso da Nostro Signore, saranno in grado di mantenere sempre in piedi la vera Chiesa nonostante le frane provocate degli odierni uomini di Chiesa.





maggio 2015

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