AMARE IL PROSSIMO.
ANCHE QUELLO MENO AMABILE?


di U. T.



Qohélet, figlio di Davide, Re di Gerusalemme


Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
 un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
 un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere, 
un tempo per gemere e un tempo per ballare.

Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
 un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
 un tempo per serbare e un tempo per buttar via.

Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
 un tempo per tacere e un tempo per parlare.

Un tempo per amare e un tempo per odiare,
 un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

(Qohélet, 3, 1-8)


AMARE IL PROSSIMO. ANCHE QUELLO MENO AMABILE?


C’è un tempo per amare e un tempo per odiare.
Me lo conferma la sentenza consolatoria di un inquietante libro sacro, il Qohélet.
Lo so che parlare di odio oggi suona male, anzi stecca tremendamente nel coro del buonismo dominante, che guazza nella melassa del dialogo.
Eppure, anche se così fan tutti, io provo a dire di no.

Voi, buoni e misericordiosi, ce la fate ad amare il vostro prossimo, anche quello meno amabile, che stupra una bimba di sei anni, che stacca con un machete il braccio ad un capostazione, che dedica ad un Dio lontano e dispotico cui è sottomesso il gorgoglio di una gola sgozzata secondo la macelleria halal, che fa scoppiare il corpicino di un neonato imbottito di tritolo, che si appropria della mia normalissima vita di sacrificio defecando contro il paramano di una villetta di fronte a casa mia e si fa il bidè al toretto antico da cui un tempo sgorgava l’acqua purissima del Pian della Mussa?

Io no!
Per me è difficile accettare che quello in cui mi tocca vivere sia il romantico “tempo delle more” e non piuttosto il vendicativo “tempo dei limoni neri”.

Me lo ridice ancora la sapienza del Qohélet: c’è un tempo per la guerra e un tempo per la pace.





luglio 2015

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