RELATIVISMO MORALE?

di U. T.






Papa Bergoglio ha diffidato la “sua” Chiesa dal parlare mai più di scomunica.

Chi sono io per mettere i puntini sulle "i" della morale cattolica improvvisamente colpita da sindrome modernistica dopo duemila anni di intoccabilità? NESSUNO. Infatti faccio parlare al mio posto, sfogliandolo con la debita deferenza, il ben più autorevole Catechismo, autentico distillato della dottrina cattolica.

I divorzi e le repliche di unioni civili sono una grave offesa alla legge naturale. I battezzati che, violando il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, incorrono in una così radicale disobbedienza alla legge di Dio NON POSSONO ACCEDERE ALLA COMUNIONE EUCARISTICA, né può essere loro accordata la riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza”.

Premesso che l’”esclusione” dalla Comunione, senza scomodare il diritto canonico o altre arrampicate esegetiche del vernacolo, sembra che significhi qualcosa di molto simile se non identico alla “scomunica”, questo in buona sostanza è ciò che in materia afferma il Catechismo Cattolico, anche quello più recente nella sua versione postconciliare.

O, almeno, affermava il Catechismo sino a quando la Chiesa, a forza di leggere i segni di tempi, non è diventata strabica e ha deciso di piacere di più al mondo, smettendo di assolvere problematicamente uno per uno i peccatori, per assolvere più semplicemente e in massa i peccati.





agosto 2015

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