A margine dell’enciclica ecomoralisteggiante

di Alessandro Gnocchi


Pubblicato sul sito Riscossa Cristiana
nella rubrica del martedì “Fuori moda” - La posta di Alessandro Gnocchi
 
  4 agosto 2015

Titolo, impaginazione e neretti sono nostri




Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.


martedì 4 agosto 2015

È pervenuta in Redazione:

Egregio sig. Gnocchi,
seguo spesso Riscossa Cristiana, perché ritengo doveroso documentarmi su quanto si scrive nei vostri ambienti che amano definirsi “tradizionalisti”. Le dico subito che io sono cattolico, e come tale non ho la vostra pretesa di riscrivere la storia della chiesa e di saperne più del Papa. Un cattolico sa che ha una certezza, il Papa, e sa che seguendolo non può sbagliare. Oggi ho letto sul vostro sito un articolo del direttore Deotto, nel quale si arriva a sostenere che sono pazzi coloro che hanno protestato vivamente per l’uccisione del leone Cecil in Zimbabwe. Vi definite “sito cattolico di attualità e cultura”, però mentre Papa Francesco ci ha appena donato la bellissima enciclica Laudato si’, con la quale ci ricorda proprio il nostro dovere di rispettare la natura, voi prendete in giro chi protesta per un oltraggio alla natura commesso da quell’americano, uccidendo un leone e innescando così una catena di altre morti. Lo sapete che quando il maschio dominante muore, il nuovo maschio per prima cosa elimina i cuccioli perché ne deve generare di nuovi? Queste sono leggi di natura, e così per un atto criminale di un cacciatore, oltre alla morte del leone ucciso, avremo anche la morte dei suoi cuccioli. È inutile che Deotto faccia confronti lacrimevoli con l’aborto, che è una realtà ben più complessa di come la presentate voi che ragionate a schemi fissi e di fatto prenda le parti di un uccisore di animali. Ma l’avete letta l’enciclica di papa Francesco? Non vi ha insegnato nulla? E vi definite cattolici?
Sarei davvero curioso di una risposta (se me la darà)

Lorenzo M.






Caro Lorenzo,

l’ho letta, l’ho letta l’enciclica. E mi lasci dire che la sua lettera mi conferma nell’idea che le 240 (diconsi duecentoquaranta) pagine della Laudato si’ potevano essere agevolmente riassunte in un succinto discorsetto ecomoralisteggiante come il suo. Se non altro, si sarebbero risparmiate svariate tonnellate di carta con grande beneficio di svariati ettari di foresta disboscati per consentire al novello Francesco di scrivere il suo inno alla natura sulla cellulosa di tante povere pianticelle finite proprio come il leone e i leoncini che tanto la inteneriscono.

Caro Lorenzo, l’ho letta, l’ho letta l’enciclica, a differenza di tanti che continuano a magnificarla, e mi sono fatto l’idea che il povero Bergoglio abbia fatto di tutto per contraddire quella sua certezza che il Papa non può sbagliare. Già l’infallibilità in materia di fede è data a certe condizioni, che non sono state inventate dai tradizionalisti, ma stabilite una volta per sempre dalla Chiesa. Condizioni che, detto per inciso, l’attuale vescovo di Roma pare proprio non voler invocare. Ma lei va ben oltre e ritiene infallibile il Papa anche in materia scientifica, e qui siamo nella papalatrìa, che non è la mia religione in quanto io continuo a rimanere cattolico.

Vede, caro Lorenzo, il mio problema, ma soprattutto il suo e di chi condivide le sue posizioni, sta proprio nel fatto che questo Papa la pensa come lei. Anzi, è ben più avanti di lei sulla strada del disfacimento poiché non si preoccupa solo della sorte di leoni e leoncini, ma anche di quella di intere famiglie di microorganismi nascosti nei più reconditi meandro del creato. Caro Lorenzo, non si chiede dove la porterà questo pastore che abbraccia i nemici del suo gregge invece che combatterli e magari redimerli, se non fosse che il proselitismo ormai è una solenne sciocchezza e chi siamo noi per giudicare?

Questo è più un problema suo, caro Lorenzo, perché io non corro certo dietro a un simile pifferaio e alla sua gioiosa macchina di pace in corsa verso il burrone. Il problema è suo e di tutti quei similcattolici che, in buona fede, sono convinti che la religione cristiana sia questa burletta messa in scena per divertire il mondo e il suo Padrone.

Caro Lorenzo, l’ho letta, l’ho letta l’enciclica e ho capito perché lei, così in ambasce per la sorte di un leone e dei suoi leoncini, lo è molto meno per quella dei milioni di bambini innocenti uccisi in tutto il mondo quando sono ancora nel grembo della loro madre, per volontà della loro madre e quasi sempre del loro padre. In queste 240 (diconsi duecentoquaranta) pagine costate non so quanti ettari di foresta amazzonica, al netto delle povere considerazioni teologiche palesemente posticce e dei riferimenti cristologici e trinitari citati invano, domina un concetto che è il contrario di quanto insegnava padre Pio. Il frate santo di Pietrelcina, quello sì un vero imitatore di San Francesco, diceva che “il mondo può reggersi anche senza il sole, ma non senza la Santa Messa”. Bergoglio, che di San Francesco porta solo e indegnamente il nome, sostiene invece che “il mondo può reggersi anche senza la Santa Messa, ma non senza il sole”.

Pare di sentire Obama, che proprio oggi sta sulle prime pagine dei giornali per dire che “Dobbiamo fermare il clima impazzito” perché “Minaccia i nostri figli”. Caro Lorenzo, ha fatto benissimo Paolo Deotto a elencare gli orrori dell’aborto perché quello sì minaccia i nostri figli. Ci pensi bene, non le pare grottesco l’allarme planetario per un po’ di temporaloni fuori stagione e fuori zona a fronte del silenzio su una sistematica strage di innocenti?

Il problema di fondo, che si ripresenta al cuore dell’enciclica “Laudato si’” sta nel cedimento alla logica rivoluzionaria. La rivoluzione, caro Lorenzo, procede annullando le distinzioni presenti nella società religiosa, nella società civile e in natura. Per fare solo qualche esempio, annulla la distinzione tra sacerdote ordinato e laico, annulla la distinzione di ceto, di classe o di sesso, annulla la distinzione tra regni, specie e varietà. Quella tra uomo e animale è solo l’ultima frontiera, che segue di gran carriera quella abbattuta dall’omosessualismo. E, da questo punto di vista, siamo solo all’inizio. Pensi quando lei e quelli che la pensano come lei saranno costretti a vedersi accomodare di fianco in chiesa una bella coppia di omosessuali con un cagnolino nel passeggino. E starete tutti lì beati ad ascoltare l’ultimo messaggio di Francesco secondo, terzo, quarto o quinto. E lei non avrà più il tempo di risvegliarsi da quell’incubo, caro Lorenzo, perché magari uno dei due componenti della coppia sarà proprio lei.

Come vede, caro Lorenzo M., le ho risposto. Ma ora, se vuole, mi scriva lei per spiegarmi perché non si firma con nome e cognome come fanno tutti coloro che non hanno paura delle loro idee.

E, in ogni caso, stia sereno. L’enciclica, a differenza di tanti come lei, l’ho letta, l’ho letta. Il problema sta nel fatto che l’ho capita, l’ho capita…

Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo





agosto 2015

AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI
AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO