Orgogliosi di essere europei … oggi!?



Non ci sono molte ragioni per andare orgogliosi di essere europei, e tuttavia pur avendo detto a noi stessi, in più occasioni, di vergognarcene po’, non avremmo mai pensato di dover riconoscere che oggi far parte dell’Unione Europea equivale a partecipare alle più esecrabili abiezioni, sia pure indirettamente.

Diffusa dal blog di Marco Tosatti, siamo venuti a sapere di quanto pubblicato dal sito Osservatorio Gender, secondo il quale, riferimenti addotti, l’UE parteciperà alla prossima sfilata omosessuale di Amsterdam con una sua barca.



La sfilata si svolge sul canale della città ed è composta da diverse barche, un’ottantina, che cariche di omosessuali variopinti daranno bella mostra di sé in nome di un preteso “orgoglio omosessuale”.
Noi non ci meravigliamo più del fatto che in questo nostro mondo impazzito si possa andare in giro, col sostegno delle istituzioni, a dichiarare rumorosamente e buffonescamente di essere biecamente e volutamente dei viziosi e di andarne perfino orgogliosi.
In un mondo appena più decente, una cosa del genere avrebbe fatto inorridire gli stessi interessati, ma evidentemente questo mondo ha perso ogni decenza per tuffarsi gioiosamente nella più indecente delle indecenze.

Una vergogna! Che però pare sia condivisa anche da noi che la aborriamo, anche se nostro malgrado, visto che l’istituzione europea, ufficialmente, ci costringe a partecipare a qualcosa che ci è abissalmente estranea e che offende pesantemente, non solo la nostra dignità di uomini, ma il semplice buon senso… se ancora ce ne fosse in giro!

L’offesa più grave e per certi versi irreparabile, consiste nel fatto che noi “europei” non possiamo fare nulla per impedire che si consumi a nome nostro una tale aberrazione, così che in qualche modo un po’ della lordura che verrà spruzzata ad Amsterdam finirà col colpire anche noi.
Per quanto ci riguarda possiamo rimediare con un buon lavacro fatto di preghiere di riparazione e di appelli a Dio, ma che dire della lordura che ricadrà sui nostri figli, segnandoli con una sorta di marchio d’infamia che sarà tanto più indelebile per quanto più inavvertito?

E dire che c’è ancora gente che crede che questo nostro tempo immerso nel fango e nella follia, spregiatore di Dio e dell’uomo, possa dirsi normale; e che ci siano ancora dei cattolici che non provino repulsione a mischiarsi con tanta ignominia, magari “dialogando” con i suoi propalatori in nome di un confronto che continua a condurre migliaia di anime alle porte dell’Inferno, nel colpevole silenzio devastante di preti, vescovi e papi che pretendono di predicare la misericordia e finiscono col praticare o con l’avallare ogni tipo di abiezione.

Signore, fino a quando ancora? Fin dove dovrà arrivare l’abiezione perché Tu intervenga col fuoco purificatore?

Mio Dio, io credo adoro 
e spero e Ti amo.
 Ti chiedo perdono 
per coloro che non credono, 
che non adorano , non sperano 
e non Ti amano.





febbraio 2016
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