Il trionfo della pederastia di Stato
come trionfo del cattocomunismo

di Patrizia Fermani


pubblicato su Riscossa Cristiana

L'immagine e i neretti sono nostri









L’abbraccio mortale tra postcattolicesimo e comunismo di risulta ha coronato una carriera  segnata, col trionfo della pederastia di Stato e di “cultura”. Ésito scontato data la qualità dei protagonisti e di certi presunti antagonisti,  nonché di quanti  per dovere di ufficio avrebbero dovuto essere i difensori della legge di Dio, ma non sono più disposti  a sacrificarsi per la propria Fede come le vittime dell’Islam, al quale del resto essi rendono ossequioso omaggio.

Dunque, nulla di inatteso nel successo della pederastia di regime, dato lo stato di decomposizione di una ex-nazione senza altra sovranità che quella della ideologia del potere al servizio dei padroni esterni. Un successo della follia  paradossalmente salutato  oggi come un successo proprio, anche da quelli che avevano preteso di esserne i coscienziosi oppositori,  a tutela del bene, della famiglia e del suo futuro. Ma non è adesso il caso di parlare della nullità morale e culturale che aleggia su una scena pubblica affollata, anche fuori dalle stanze parlamentari, da analfabeti in senso morale, e spesso anche in senso letterale, da professionisti del compromesso, da arrivisti o insipienti di ogni colore, in tutti i casi da mezzecalzette. Uno scenario  politico in senso lato che non riesce neppure a riprodurre lo schema tetradico fissato dalla sociologia mafiosa: uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraqua, perché tutto il palcoscenico sembra  occupato con  prevalenza schiacciante  dagli appartenenti all’ultima categoria, con semplici sfumature caratteriali che vanno dalla protervia del boy scout alla indistinzione protoplasmatica dei compagni di merende, dichiarati e no.

Ma ciò  che appare tremendamente chiaro alla fine di questa tragica storia è anche la definitiva dissoluzione di una sedicente Chiesa cattolica che, non professando  più una vera religione, non trasmettendo più alcun valore autenticamente cristiano, è solo capace di  riproporre come propri quelli già falsificati da altri. Una finta chiesa che è la quinta colonna della ideologia nichilista marcusiana, rivestita degli abiti  finto povero  del marxismo borghese, e che ha mostrato chiaramente di essere stata il fattore omissivo determinante per la ascesa inesorabile del potere pederastico.

Questa  finta chiesa va abbandonata e smascherata, prima che svenda anche gli edifici di culto come ha svenduto la dottrina cattolica. Deve essere respinta nel magazzino delle cianfrusaglie verbali e ideologiche in cui sta amministrando bassi interessi  di bottega, deve essere abbandonata nelle sabbie mobili dove sta trascinando da tempo tanta gente confusa che per sopravvivere allo sconforto ha continuato a sperare inutilmente di avere un punto di riferimento ideale in cui riporre la propria fiducia.

Questa gente, rimasta per troppo tempo ancora fiduciosa, dovrebbe rendersi  conto finalmente delle enormi responsabilità di una falsa chiesa che contribuisce al dilagare della follia in ogni ambito della vita collettiva e al disarmo morale di un popolo. Una falsa chiesa da abbandonare alla propria inevitabile rovina perché è diventata più dannosa che inutile per tutti.





febbraio 2016
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