‘Misericordia’.
A Reggio Emilia i ‘lefebvriani’ minacciati di scomunica,
la Messa ‘proibita’
 

di Cristiano Lugli


Pubblicato sul sito Radio Spada
I neretti sono della redazione di Radio Spada






Siamo stati abituati – in particolar modo negli ultimi due anni circa – ad ascoltare quel disco in “loop”, disgraziatamente bloccatosi sulla parola “Misericordia”, che non avanza più, non commemora più la parola seguente, che, in quanto attributo di Dio, è Giustizia.
Dagli amboni e dai pulpiti, che siano di arcibasiliche, di cattedrali, di abbazie e di chiese di periferia, la musica è sempre quella: Misericordia!
I parroci, i vescovi, i cardinali e tutti i carismo-clericali hanno assunto come conditio sine qua non questo mantra collettivo, elogiato dalle finestre di piazza San Pietro, propagato come il meglio marketing del rapido consumo fa, esso non conosce ormai opposizioni di linguaggio.

Il baricentro di tutto il cattolicesimo modernista poggia i propri dettami sul concetto di “Misericordia”: in nome di questa si spalancano le porte a tutti, senza distinzioni. Ebrei, buddisti,musulmani, atei, miscredenti, pubblici peccatori, a tutti. Non vi è bisogno di entrare troppo nel merito, RS tratta ogni giorno queste tematiche in modo esaustivo, e non vi è praticamente nulla da aggiungere.
Quello che fa specie però, che fa indignare, se non meglio intendere l’ipocrisia che gorgheggia nelle gole dei buonisti ben pensanti, è trovarsi davanti a delle situazioni come quella successa in una piccola frazione di Correggio in provincia di Reggio Emilia, dove una pia famiglia (forse addirittura troppo pia, e troppo obbediente davanti a chi non merita di certo una sottomissione) si era resa disponibile da qualche tempo ad accogliere un sacerdote della FSSPX, dando lui una mansarda molto vecchia, per poter comunque celebrare in modo dignitoso la Santa Messa.

Un gruppo di fedeli che si estende da Parma, passando per Reggio ed arrivando a Modena, si incontrava una volta al mese, presso l’abitazione di questi signori, per assistere al Sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo.
Si sa, nei paesi piccoli la gente mormora, e soprattutto quando qualcuno vuole primeggiare in ogni cosa, si rischia lo scontro laddove le cose non vengano scelte per forza all’unanimità, o passando per i “capoccia del quartiere”.
E fu così che tramite un giro di informazione, la notizia giunge al parroco della piccola frazione, il quale, finita una Messa domenicale, si reca dal proprietario dell’abitazione (che, fra le altre cose, è molto addentro alle dinamiche parrocchiali, ricoprendo anche il ruolo di “ministro dell’Eucarestia” e probabilmente aiuto sagrestano) e con tono vago e per nulla malizioso (bugia, sic!) chiedendo lui se conoscesse chi ospita un sacerdote refrattario che dice la Messa in latino.
Il padrone di casa, ingenuamente e pacatamente si “costituisce” al misericordioso pastore di anime, il quale, appresa la notizia rimane sbalordito, e dichiarando che da tutti se lo sarebbe aspettato, ma mai da lui e dalla sua famiglia, inizia a pensare ad un pronto contrattacco.

Una volta realizzata appieno la verità dei fatti, il parroco fa uso di tutta la “misericordina” che c’è in lui, e cosa fa? Ebbene, minaccia l’anziano sagrestano di essere a rischio SCOMUNICA, assieme a tutta la sua famiglia. Dopo la minaccia rincara la dose consigliando lui di non ospitare mai più il sacerdote in casa sua, e di chiudere subito la faccenda.
L’anziano signore rientra al domicilio spaventato, intimorito ed agitato per quanto gli era stato appena detto.
Hoc est Misericordiae Vultus!

Le pillole di Misericordia verso tutti, purché non siano cattolici, produce sempre più i propri frutti. L’eresia dilaga di strada in strada, sempre più prolissa, sempre più sfacciata, e le teste mozzate sono sempre quelle di chi non vuole rimanere immobilizzato fra le sabbie mobili del modernismo radicale, che non conosce più il peccato, che non conosce più Verità, tanto meno Giustizia, sempre in cammino verso un progresso di autodemolizione, e che di tutto ha cura, fuorché della salvezza delle anime.

Fedeli minacciati perché ospitano un sacerdote cattolico, che celebra una Santa Messa, voglio dire: il Sacrificio del Calvario.
Questi operatori sociali sono persino i primi ad essere più papisti del Papa, a stracciarsi le vesti in piazza San Pietro davanti ad ogni virgola del Pontefice: sono i fautori della “papolatria” che non ha più in mente il fine ultimo dell’esistenza, e che si reinventa il Magistero a proprio piacimento. Questi demagoghi del sincretismo hanno in avversione i cattolici cosiddetti “tradizionalisti”; la musica è sempre quella, risuona ora come risuonava in quel famoso incontro tra Jean Guitton e Paolo VI, in cui Papa Montini dichiarava di non voler assolutamente incontrare  Mons. Lefebvre fino a quando non avesse dimostrato un sincero pentimento. Poco dopo chiese al filosofo francese di riportare ai fedeli olandesi – pubblici oppositori dell’Humanae Vitae – che “anche se essi non obbediscono al papa e non lo amano, non è vero il contrario: il papa li ama” (  tratto da “Paolo VI segreto” ).

I “salottari” di Santa Marta sono i primi, i primi fra tutti ad essere “scismatici”, a strapparsi i capelli solo quando vogliono loro! Nonostante si stia giocando ad un “dentro tutti” generale – FSSPX compresa – essi disobbediscono! nonostante in merito si fosse espressa, già nel 2003, quindi con le scomuniche ancora in vigore per i 4 vescovi, la Pontificia Commissio Ecclesia Dei, nella quale Mons. Perl chiariva i punti in merito a questa questione, essi minacciano scomuniche (con quale autorità poi, ci si chiede?).
Nonostante l’apertura di Bergoglio alla Fraternità fondata da Lefebvre, aldilà di come la si può tra noi giudicare, buona o non buona, conveniente o meno, costoro minacciano azioni di vendetta, poiché fondamentalmente odiano la Dottrina cattolica, detestando la tradizione di sempre, e proprio così mostrano tutta la loro ipocrisia nel campo di quell’obbedienza che cercano di imporre a suon di bastonate agli altri.

Questo è il Giubileo della Misericordia, questo è l’ospedale da campo dei cristiani feriti. E tra un’assoluzione ed un’altra, data al fedele che ha fatto scena muta in confessionale, risuonano i versi di una scomunica minacciata a chi ospita un prete cattolico per far celebrare una Santa Messa nella PROPRIA abitazione.

Se da certo clero siamo stati abbandonati nella giungla in mezzo ai vietcong dopo aver fatto ripartire gli elicotteri – come diceva il grande Mario Palmaro –  e se gli elicotteri sono questi, dobbiamo essere fieri di aver aspettato i vietcong.


marzo 2016
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