Intervista con Marco Tosatti su Fatima

condotta da Maike Hickson


 

Nota del redattore:
Marco Tosatti, giornalista italiano e vaticanista, ha scritto sul giornale italiano La Stampa un articolo riguardante il recente articolo della Dottoressa Maike Hickson su Padre Ingo Dollinger, il Cardinale Ratzinger e il Terzo Segreto di Fatima.
La Dottoressa Hickson ha quindi preso contatto con Tosatti - egli stesso autore di un libro su Fatima - che ha accettato la seguente intervista.


Maike Hickson (MH): Lei ha scritto già nel 2002 un libro sul Terzo Segreto di Fatima, intitolato Il Segreto non svelato. Il titolo stesso indica che Lei era già giunto alla conclusione che l’intero Terzo Segreto di Fatima non fosse stato pubblicato nel giugno del 2000. E’ vero? Crede che il testo che è stato effettivamente pubblicato nel 2000 sia una parte autentica del Terzo Segreto di Fatima, e se sì, perché?

Marco Tosatti (MT): Sì. Credo che quello che abbiamo letto sia autentico; mi sembra di ricordare che Suor Lucia in persona ha riconosciuto l’autenticità delle pagine che abbiamo visto. Ed è proprio da quello che abbiamo visto che possiamo ancora avere qualche dubbio.

MH: Quali sono i motivi principali per cui Lei è giunto alla conclusione che l’intero Terzo Segreto non sia stato ancora rivelato?

MT: Nel documento che abbiamo visto, ad un certo punto la narrazione si interrompe con un “et cetera”. Per prima cosa mi sembra strano che la Vergine avesse usato queste parole. E poi non abbiamo mai visto la parte del Segreto a cui rimanda questo “et cetera”.
Poi c’è il problema delle buste; sarebbe troppo lungo per entrare in questo argomento adesso, ma ci sono problemi sia con la misura delle buste inviate dal Portogallo a Roma, sia con la busta in cui Papa Giovanni XXIII scrisse il suo commento personale sul Segreto, dopo averlo letto.
E poi c’è una conversazione ha avuto uno studioso, Solideo Paolini, con Mons. Capovilla, che fu segretario personale di Papa Giovanni XXIII.
Solideo Paolini ha dichiarato:

«Ho incontrato Mons. Loris Francesco Capovilla il 5 luglio 2006 a Sotto il Monte a casa sua. Fin da questo primo incontro, durante la nostra conversazione privata, egli mi ha fatto implicitamente ma inequivocabilmente capire qualcosa circa l’esistenza di due testi, o per lo meno di certe cose che non sono state rivelate riguardo al Terzo Segreto. Quando gli ho chiesto della questione, mi ha letteralmente risposto: “No, guarda, da momento che è stato ufficialmente rivelato, devo rispettare quanto dichiarato nei documenti ufficiali, anche se posso sapere qualcosa di più.” E a quel punto, nel dire “anche se posso sapere qualcosa di più”, ha sorriso ironicamente. Mentre ero lì, ho potuto vedere dai suoi gesti che era chiaro: c’è qualcosa di più di quello che è stato rivelato durante l’Anno Santo 2000. Ma ciò che Mons. Capovilla mi ha detto nel corso di una telefonata è stato ancora più dirompente. Quando mi ha inviato le sue risposte [per posta alle domande che gli avevo mandato], l’ho chiamato al telefono ed ha risposto ad una mia domanda che diceva letteralmente: “Allora, Eccellenza, per quanto riguarda le due le date in cui Papa Paolo VI lesse il Terzo Segreto, 27 marzo 1965 e  27 giugno 1963, che sono confermate da fonti diverse, sono entrambe corrette perché in realtà esistono due testi riguardanti il Terzo Segreto?” gli ho chiesto di punto in bianco. Lui rimase in silenzio per un attimo, a pensarci, e poi mi disse, letteralmente: “per l’appunto”. Questa è la conferma più esplicita che qualcuno potrebbe dare

Queste parole mi sembrano una conferma di ciò che ho scritto nel mio libro.

MH: Lei stesso ha riferito di recente sul mio racconto su Padre Ingo Dollinger che sostiene che l’allora Cardinale Ratzinger gli disse che non pubblicò tutto il segreto. Avrebbe una qualche possibile spiegazione del motivo per cui non hanno pubblicato il testo completo? Ci potrebbe essere in ballo una sorta di riserva mentale?

MT: Le dirò  quello che una volta mi disse il segretario personale di san Giovanni Paolo II [Mons. Stanislaw Dziwisz], quando gli ho chiesto di Fatima. Egli rispose:  “Il problema sta nel capire che cosa abbia detto la Vergine, e cosa abbia detto Suor Lucia”.
La mia opinione personale è che tutti i problemi legati a Fatima, ai Papi, al Vaticano, sono centrati su questa questione. Suor Lucia ha aggiunto, anche involontariamente, qualcosa al messaggio? E cosa? Credo che questo sia l’elemento che ha reso così tante persone nella Chiesa prudenti circa l’intero fenomeno.

MH: Lei stesso ritiene che oggi sia ancora importante per noi cattolici scoprire tutta la verità riguardo al Terzo Segreto?

MT: Sì, certo. Quando si dispone di una rivelazione sostenuta da tali fatti…

MH: Qual è la sua scoperta circa il possibile contenuto di quella parte del Terzo Segreto che è ancora inedito?

MT: In realtà, non ne ho idea.

MH: Ha qualche idea di come si possa ottenere che Roma finalmente renda noto l’intero segreto?

MT: Penso che, per quanto riguarda la Santa Sede la questione sia chiusa. Non mi aspetto nel corso della mia vita di vedere qualcosa di più da parte del Vaticano.





maggio 2016

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