“LeGoP”: un progetto europeo per insegnare le “buone pratiche” LGBT

di Rodolfo de Mattei

Articolo pubblicato sul sito Osservatorio gender - Famiglia domani


L'Unione Europea colpisce ancora

La notizia che pubblichiamo si commenta da sola, ma ci sembra opportuno sottolineare che quello che più conta è la forma mentale che sta sotto tutto questo, una forma mentale che è espressione di un mondo che non ci appartiene, un mondo dove resta sempre meno l'umano e dove non v'è più traccia di Dio, almeno in termini di coscienza.

Non possiamo non ribadire che questo mondo va rifiutato, nonostante il Signore abbia disposto che vi nascessimo e vi vivessimo, e va rifiutato soprattutto nell'animo e nel cuore, come lebbra e come suggestione demoniaca quale esso è.

Forse il Signore ha disposto che vivessimo in tale contesto proprio per darci modo di rifiutarlo e di testimoniare con i pensieri, le parole e, se possibile, con le opere, che non v'è realtà degnamente umana se non in ossequio alle leggi di Dio e in dispregio delle opere del demonio.

Che Iddio ci aiuti!





I programmi comunitari finanziano la promozione e la “normalizzazione” dell’omosessualità.

Il 16 e 17 giugno scorsi ha infatti avuto luogo a Bari l’evento conclusivo del progetto “Learning good practices in European countries” (LeGoP), un’iniziativa volta a promuovere l’inclusione e contrastare l’omofobia, finanziata dal programma comunitario 2014–2020 Erasmus Plus e gestita da organizzazioni in partenariato transnazionale (Italia, Spagna, Olanda).



Il progetto, che in Italia è stato coordinato dal Liceo Scientifico Salvemini di Bari e dal Consorzio fra cooperative sociali Elpendù – come si legge sul sito www.minori.it

ha permesso a studenti di età compresa fra i 16 e i 18 anni e agli altri beneficiari diretti – docenti, figure strategiche delle realtà del privato sociale e un più ampio network di stakeholders composto da famiglie, decisori politici, comunità di riferimento e imprese private – di condividere esperienze e conoscenze durante percorsi di formazione realizzati in tutti e tre i Paesi coinvolti, e di elaborare prodotti formativi e-learning. L’evento conclusivo ha previsto un roadshow (16 giugno) con performance artistiche e musicali curate dagli studenti che hanno partecipato al progetto, e un seminario (17 giugno) rivolto a educatori, operatori, assistenti sociali, docenti e studenti, a cui sono intervenuti esperti e rappresentanti istituzionali, locali e nazionali“.

Promotore del percorso formativo LeGoP della durata di due anni (Ottobre 2014-Ottobre 2016) è The Global Alliance for LGBT Education (GALE), una fondazione olandese la cui missione è quella di promuovere “la piena inclusione di persone svantaggiate a causa del loro orientamento sessuale, identità sessuale ed espressione attraverso l’individuazione, la valorizzazione e la condivisione di know-how educativo“.

Il progetto internazionale LeGop, acronimo che tradotto in italiano significa “imparare le buone pratiche nei paesi europei“, finanziato dal programma comunitario 2014–2020 Erasmus Plus, mostra come vengono spesi i fondi e quali siano gli obiettivi strategici dell’Unione Europea: insegnare e diffondere le “buone pratiche” da adottare nei paesi europei, ossia educare al meglio le giovani generazioni alla “bellezza” e alla “normalità” omosessuale.

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giugno 2016