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Buonsenso bergoglionese di Belvecchio
![]() Sull’aereo che lo riportava a Roma da Cracovia, il 31 luglio 2016, Bergoglio è stato alquanto spiccio con i giornalisti: “Il viaggio è breve… faremo di fretta questa volta.” Ma questa fretta non gli ha impedito di accumulare un po’ delle sue solite battute da quattro soldi per farne una specie di discorso preteso sensato. Solo che questa volta, forse per la fretta, si è sbracato troppo e non si è reso conto che le stava sparando grosse… ammesso che qualche volta se ne renda conto. Questa la domanda di una giornalista (Antoine-Marie Izoard - francese): I
cattolici sono sotto shock - e non solo in Francia - dopo il barbaro
assassinio di padre Jacques Hamel nella sua chiesa, mentre celebrava la
Santa Messa. Quattro giorno fa, qui, Lei ci ha detto di nuovo che tutte
le religioni vogliono la pace. Però questo santo prete di 86
anni è stato chiaramente ucciso nel nome dell’islam. Quindi,
Santo Padre, ho due brevi domande. Perché Lei, quando parla di
questi atti violenti, parla sempre di terroristi ma mai di islam? Mai
utilizza la parola “islam”. E poi, oltre alle preghiere e al dialogo,
che ovviamente sono essenzialissimi, quale iniziativa concreta Lei
può avviare o magari suggerire per contrastare la violenza
islamica? Grazie Santità.
La domanda ci sembra, non solo pertinente, ma necessaria, vista la precisa volontà di Bergoglio in questo senso. Ed ecco la risposta di Bergoglio, anch'essa pubblicata sul sito vaticano: A
me non piace parlare di violenza islamica, perché tutti i giorni
quando sfoglio i giornali vedo violenze, qui in Italia: quello che
uccide la fidanzata, un altro che uccide la suocera… E questi sono
violenti cattolici battezzati! Sono violenti cattolici… Se io parlassi
di violenza islamica, dovrei parlare anche di violenza cattolica. Non
tutti gli islamici sono violenti; non tutti i cattolici sono violenti.
E’ come una macedonia, c’è di tutto, ci sono violenti di queste
religioni. Una cosa è vera: credo che in quasi tutte le
religioni ci sia sempre un piccolo gruppetto fondamentalista.
Fondamentalista. Noi ne abbiamo. E quando il fondamentalismo arriva a
uccidere - ma si può uccidere con la lingua, e questo lo dice
l’apostolo Giacomo e non io, e anche col coltello – credo che non sia
giusto identificare l’islam con la violenza. Questo non è giusto
e non è vero! Ho avuto un lungo dialogo con il Grande Imam
dell’Università di al-Azhar e so cosa pensano loro: cercano la
pace, l’incontro. Il Nunzio di un Paese africano mi diceva che nella
capitale c’è sempre una coda di gente – è sempre pieno! –
alla Porta Santa per il Giubileo: alcuni si accostano ai confessionali,
altri ai banchi pregano. Ma la maggioranza va avanti, avanti, a pregare
all’altare della Madonna: questi sono musulmani che vogliono fare il
Giubileo. Sono fratelli. Quando sono stato in Centrafrica sono andato
da loro e l’imam è anche salito sulla papamobile. Si può
convivere bene. Ma ci sono gruppetti fondamentalisti. E mi domando
anche quanti giovani – quanti giovani! - che noi europei abbiamo
lasciati vuoti di ideali, che non hanno lavoro, che vanno alla droga,
all’alcool… vanno là e si arruolano in gruppi fondamentalisti.
Sì, possiamo dire che il cosiddetto Isis è uno stato
islamico che si presenta come violento, perché quando ci fa
vedere le sue carte d’identità ci fa vedere come sulla costa
libica sgozza gli egiziani, o cose del genere. Ma questo è un
gruppetto fondamentalista, che si chiama Isis. Ma non si può
dire - credo che non sia vero e non sia giusto - che l’islam sia
terrorista.
… Il
terrorismo è dappertutto! Lei pensi al terrorismo tribale di
alcuni Paesi africani… Il terrorismo – non so se dirlo, perché
è un po’ pericoloso – cresce quando non c’è un’altra
opzione, quando al centro dell’economia mondiale c’è il dio
denaro e non la persona, l’uomo e la donna. Questo è già
il primo terrorismo. Hai cacciato via la meraviglia del creato, l’uomo
e la donna, e hai messo lì il denaro. Questo è terrorismo
di base contro tutta l’umanità. Pensiamoci.
Eppure la domanda era precisa: “I cattolici sono sotto shock - e non solo in Francia - dopo il barbaro assassinio di padre Jacques Hamel nella sua chiesa, mentre celebrava la Santa Messa.” Ma “il Papa” non spende una sola parola per questo “prete” sgozzato ai piedi dell’altare, dando prova del fatto che è fortemente infastidito dall’accaduto… un prete cattolico ucciso in chiesa! Un accaduto che in cuor suo lo costringe a considerare l’importanza del sacerdozio, della Messa, della Chiesa e… perfino dello shock subito dai cattolici. Un accaduto che in cuor suo lui respinge come un elemento di disturbo rispetto alla sua insulsa concezione della vita e del mondo… una concezione dove non c’è posto per Dio e per i fedeli di Dio, laici e chierici. Chissà quante volte ha maledetto in cuor suo quegli irresponsabili musulmani che con il loro gesto lo hanno messo così in imbarazzo! Un prete ucciso in nome di Allah ai piedi dell’altare… ma andiamo, ma allora è vero che qualcuno ce l’ha con Bergoglio! E allora lui non spende una parola su quel prete, fa finta di niente… domani sarà tutto dimenticato… in fondo si tratta di cose di fede, di quelle cose che a tirarle troppo si finisce col cadere nel fondamentalismo… ma scherziamo? Bergoglio costretto a parlare come un fondamentalista? Ma per chi l’avete preso? Sarà mica un papa! Si sbraca invece sul terrorismo… quello sì che è importante… quel terrorismo della suocera ammazzata dal genero battezzato, quel terrorismo del dio denaro che soppianta l’uomo e la donna… quel terrorismo che a volte si nasconde sotto i panni dell’islam, ma che spesso veste i panni del cattolicesimo… quel terrorismo che si serve dei giovani disoccupati, non come quello musulmano praticato dai giovani benestanti… quel terrorismo che sgorga dal fondamentalismo e uccide più con la lingua che col coltello… come stiamo facendo noi qui. Speriamo che Bergoglio non ci mandi i carabinieri a casa, dopo le ferite sanguinose riportate dall’infierire delle nostre parole!… scherziamo… ovviamente… figuriamoci se quello si sente anche solo scalfito dalle nostre misere osservazioni! Molti si sono fermati a considerare il voluto groviglio di facezie che Bergoglio ha sciorinato sul “terrorismo”, lanciandosi in precisazioni e puntualizzazioni, come se Bergoglio fosse suscettibile alle messe a punto. Ma l’aspetto più inquietante di questo breve discorsetto “volante” è proprio il suo essere privo di ogni riferimento al prete sgozzato ai piedi dell’altare, insieme alla totale mancanza del minimo riferimento Dio. Questa è la cifra del buonsenso bergoglionese: un tizio che si veste di bianco e che misconosce Dio e i suoi fedeli. Secondo Bergoglio viviamo in un mondo stracolmo di terrorismo, per mille motivi, ma neanche per sogno a motivo del fatto che questo mondo si fa beffe di Dio. Sarà una lacuna di Bergoglio? O piuttosto si tratta del fatto che Bergoglio non crede in Dio? E in un mondo stracolmo di terrorismo, dice Bergoglio, cosa volete che sia il terrorismo “islamico”… soprattutto se si pensa che “non sia vero, non sia giusto… dire che l’islam sia terrorista”. Ed ha ragione Bergoglio, perché dire che l’islam è terrorista è cosa campata in aria… ma dire che i terroristi sono islamici è un fatto… e glissare come fa Bergoglio la realtà dei fatti è puro “terrorismo”. Soprattutto perché si genera dell’autentico terrore a tacere della valenza di una presunta religione che rende culto ad un falso Dio. Soprattutto perché si genera autentico terrore a tacere del dovere di convertire al vero Dio i tanti poveri musulmani sparsi nel mondo, che così finiscono preda del “terrorismo”. Soprattutto perché si genera autentico terrore affermando, come fa Bergoglio, che “la maggioranza va avanti, avanti, a pregare all’altare della Madonna: questi sono musulmani che vogliono fare il Giubileo. Sono fratelli.” E si tratta del più subdolo, del più pernicioso, del più diabolico terrore che si possa spargere in mezzo ai cattolici: insinuando che i musulmani vogliono fare il giubileo cattolico e sono fratelli. Terrorismo psicologico si chiama questo, terrorismo che mira a sovvertire la realtà e induce l’uomo della strada ad apostatare la fede in Nostro Signore. (torna
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agosto 2016 AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO |