DALLA BOCCA DEI BAMBINI
TRAESTI LA TUA LODE

Ex ore infantium et lactentium
perfecisti laudem tuam

(Ps. 8, 4)



di L. P.





Nel corso di Catechismo, rigorosamente ed esclusivamente fondato sul testo di San Pio X e sui Vangeli, che, nell’anno 2005, tenemmo a 12 bambini in preparazione alla prima Comunione, presentammo loro, su un foglio dattiloscritto, alcuni passi biblici – V.T. e N.T. – senza commento alcuno, letti i quali essi dovevano indicarne il contenuto, quello che fosse per loro il più immediato, semplice e ovvio. Insomma, cosa ne pensassero e quale ne fosse il concetto emergente.

Lo scopo, di cui erano ignari, era quello di saggiare in essi la capacità di cogliere, da quei brani, il vero significato che noi ci eravamo proposti di spiegar loro, e cioè, l’unicità di Dio così come veniva affermata nel Credo.
La nostra abitudine a conservare ciò che reputiamo importante, ed utile, ci permette, oggi, a distanza di undici anni, di tirar, fuori dal raccoglitore di cartone plastificato, l’originale d’allora e che sottoponiamo ai lettori per quella che dovrà essere una constatazione paradossale posta nella parte conclusiva di questo nostro intervento.

Ecco il prospetto:

1)   E Dio disse a Mosè: “Io sono Colui che sono”Es. 3, 14

2)   Io sono il Signore tuo che ti ha fatto uscire dall’Egitto. Non avrai altro Dio fuori che MeEs. 20, 2/3

3)   Non adorare i loro dèi né servire ad essi, non imitare le loro azioni, ma distrúggili interamente e spezza i  loro simulacri. Servi invece al Signore, Iddio tuoEs. 23, 24

4)   Considera bene e tieni a mente, che il Signore è Dio, lassù nel cielo e quaggiù in terra e che non ve n’è alcun altro Dt. 4, 39

5)   Ascolta, Israele, il Signore, Iddio nostro, è l’unico Dio. Amerai dunque il Signore, Iddio tuo, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze Dt. 6, 4/5

6)   Sì, o Signore Dio, Tu sei Dio2 Sam. (2 Re) 7, 28

7)   Tutti i popoli della terra riconoscano  che il Signore è il vero Dio, e che non vi è altro Dio fuori di Lui. Il vostro cuore sia dunque rivolto al Signore, Dio nostro - 1 Re (3 Re) 8, 60

8)   Questo popolo riconosca che sei Tu, o Signore, il vero Dio, Colui che converte i cuori… Tutto il popolo si prostrò per terra esclamando: “È il Signore il vero Dio! È il Signore il vero Dio!”1 Re (3 Re), 18, 37-39

9)   Esaltate il Signore… narrate tutte le sue meraviglie e fate conoscere ai popoli che non c’è altro Dio Onnipotente all’infuori di Lui Tb. 13, 4

10) Tu solo sei l’unico Dio Ps. 89, 2

11) Tutti gli dèi dei pagani sono demonîPs. 95, 5

12) Non v’è altro Dio all’infuori di Te Sap. 12, 13

13) Proclamino tutti i popoli della terra “Tu solo sei il Signore, Iddio dei secoli”Eccles. Sir. 36, 17

14) Tutti i regni della terra riconoscano che Tu sei l’unico DioIs. 37,20

15) Avanti di Me non esistette alcun dio e dopo di Me non ne esisterà nessun altro. Io, proprio Io, sono il Signore e all’infuori di Me non v’è alcun salvatoreIs. 43, 11

16) Io sono il primo e l’ultimo e all’infuori di Me non c’è altro Dio. Chi è come Me?Is. 44, 6

17) Volgetevi a Me e sarete salvi… perché Io solo sono Dio e nessun altro!Is. 45, 22

18) Io sono il Signore, il tuo Dio, fin dalla terra d’Egitto. Tu non conosci altro Dio fuori che Me e fuori di Me non c’è salvatore – Os. 13, 4

19) Ascolta Israele, il Signore Dio nostro è l’unico Signore, e tu amerai il Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze Mc. 12, 29/30

20) Noi sappiamo che gli idoli del mondo sono un nulla e che nessuno è Dio, fuorché Uno soloI Cor. 8, 4

21) Non c’è che un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Non esiste che un solo Dio e Padre di tutti, il quale è al di sopra di tutti, opera in tutti ed è in tutti Ef. 4, 6

22) Santo, Santo, Santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, che viene Apoc. 4, 8

A lettura conclusa, concedemmo tempo sufficiente per permettere ai nostri fanciulli di riflettere, di pensare e poi di scrivere, in calce all’ultimo foglio, la loro opinione.
Trascorsa una decina di minuti, bastevoli per esprimere quanto richiesto, passammo alla rassegna delle varie risposte.
Ebbene, tutti e 12, e tutti per lo più con grammatica, sintassi e parole diverse, spesso sempliciotte ma tuttavìa chiare, sottolinearono che i passi biblici affermavano che il Signore Dio è l’unico, con la corrispondente negazione degli dèi pagani.
Si affermava, per bocca dei bambini, “Un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra”.
Delle creature di 9/10 anni, abissalmente lontane da una normale cultura teologica, non ebbero esitazione a riconoscere, nei brani letti, la grande verità, quella incisa sulle tavole della Legge dove è scritto al primo articolo: “Io sono il Signore Dio Tuo, non avrai altro Dio fuori che me” e, di contro, la proibizione di riconoscere ed accettare altre confessioni perché idolatriche e abominevoli.

Qualche lettore penserà che abbastanza facile si poneva il compito dacché la risposta era insita nelle proposizioni stesse. Certo, la risposta è nel concetto stesso delle citazioni,  ma ciò che è immediato alla mente dell’adulto non lo è per quella di un fanciullo il quale, peraltro, in una circostanza come quella da noi programmata e ad onta della solare facilità, sospetta chissà quale tranello.

Eppure, una verità così lampante e nitida alla mente infantile è, da oltre 50 anni, stravolta, oscurata e cancellata da grandi e sottili cervelloni ad alta definizione “teologica” – dottori, periti, consulenti, docenti, biblisti, psicologi, ermeneuti, canonisti - che, a partire dal CV2, hanno letto quelle chiare proposizioni con un sorrisetto di compatimento sulle labbra, roba per creduloni, mandandole al macero come carta straccia ed erigendo un nuovo CREDO, quello sincretistico/massonico che predica l’eguaglianza di tutte le confessioni (Lumen Gentium 16 – Nostra Aetate 2,3) di cui nulla si “rigetta di quanto è vero e santo” in loro.

Figuriamoci! santità e verità, laddove invece, secondo la Parola di Dio (Ps. 95, 5), si annida beffardo Satana!

All’ombra di questa eretica e gnostica dottrina sono stati indetti tanti incontri inter/multi religiosi (Assisi ’86 – Kyoto ’87, Assisi 2011 – 2016), svolte tante marce della pace arcobaleno, che hanno scardinato le ultime certezze ancora presenti nelle coscienze dei fedeli i quali oggi, ipnotizzati nella quasi totalità dal verbo della misericordia bergogliana, trovano naturale e giusto che un buon protestante, un buon indù, un buon islamico, un buon buddhista, un buon ateo che tale si senta “grazie a Dio”, si possano salvare come qualsiasi buon cattolico. Parola di Madre Teresa da Calcutta (Madre Teresa: La gioia di amare – ed. Mondadori 2009, 8 dicembre).

E sull’aìre di questa ansia di universale, onusiana fratellanza – squadra, compasso e maglietto -  s’è scatenata una fervida e bischera gara a chi si dimostra più ecumenico e a chi le spara più mielose e paranoiche.
Trascriviamo, quale esempio di questa malattìa a forte tasso di contagio, la “preghiera ecumenica”, vera professione di apostasìa e abiura della Parola di Dio e della fede cattolica, che venne recitata nell’ultima Domenica di ottobre dell’anno 1989 in tutte le parrocchie della Germania occidentale in occasione della  “Domenica delle Missioni”. Leggete e indignatevi:

“Che Tu sia benedetto Signore, Dio d’Israele,
Tu conduci per terreni impervi,
Tu liberi dalla schiavitù e dall’oppressione,
Tu prometti un mondo nuovo.

Che Tu sia benedetto Signore, Dio di Maometto,
Tu sei grande e augusto,
Incomprensibile e inaccessibile,
Tu sei grande nei tuoi profeti.

Che Tu sia benedetto Signore, Dio di Buddha.
Tu abiti nelle profondità del mondo,
Tu vivi per ciascun uomo,
Tu sei la pienezza del silenzio.

Che Tu sia benedetto Signore, Dio dell’Africa,
Tu sei la vita negli alberi,
Tu sei la forza del padre e della madre,
Tu sei l’anima del mondo.
 
Che tu sia benedetto Signore, Dio di Gesù Cristo,
Tu ti offri nell’amore,
Tu ti dài nella bontà,
Tu vinci la morte.”

Ed allora ne consegue che, stanti così le cose, non solo esistono tanti dèi quante sono le false religioni ma vi è presente, in queste, anche lo Spirito Santo, siccome afferma GP II nell’enciclica “Redemptor hominis” (4 marzo 1979) e col riconoscimento di tutti gli uomini quali “figli di Dio”, come afferma Papa Bergoglio (Vatican Insider, 6 gennaio 2016) a dispetto di San Giovanni che stabilì il segno distintivo per dirsi tali quando scrisse che “a quanti l’hanno accolto (Gesù) ha dato potere di diventare figli di Dio” (1, 12).

Ciò che di sùbito compresero quei fanciulli non è compreso nemmeno più dai pontefici di Santa Romana Chiesa che, in modo disinvolto e con l’untuoso espediente della “captatio benevolentiae”, volgarmente tradotta come “adulazione”, o viltà, si esibiscono da tempo in pubbliche laudi e sperticati riconoscimenti per le confessioni tutte, financo per quelle tribali e animiste, come dimostra la suesposta preghiera ecumenica, arrivando non solo a presenziare cerimonie nelle sinagoghe, nelle moschee, nei boschi del woodoo africano, ma a fungere addirittura da officianti di quelle confessioni come quando GP II, in visita nel Sudan, terminò il discorso, impensabile per un Papa preconciliare, e cioè, con la preghiera di benedizione “Baraka Allah as-Sudan” - Allah benedica il Sudan – (O. R. 15/2/1993 – cit. in: Johannes Dörmann: La teologia di GP II e lo spirito di Assisi, Ed. Ichthys 2002, v. III, pag. 6); come quando lo stesso Pontefice, davanti a una delegazione irachena, solennemente ricevuta in udienza, baciò il Corano (14 maggio 1999 – l’indomani della ricorrenza di Fatima!); come quando Papa Bergoglio, di ritorno dal recentissimo viaggio apostolico nel Caucaso (primi giorni di ottobre 2016), richiesto dal Primate caldeo Louis Raphaёl I Sako se fosse in agenda una sua visita in Iraq, rispose: “inshallah” – se Allah vuole. Un blasfemo augurio che suona bestemmia contro la Santissima Trinità, apostasìa e spregio per i cristiani che vivono, angariati e perseguitati, nei paesi islamici. Cosa tuttavìa  naturale per chi, eletto alla più alta funzione quale il Vicariato di Cristo, salutò la sua Cattolicità con un melenso e laico “buonasera”.

Mettano ora, i lettori, a confronto il pensiero semplice dei nostri 12 bimbi con quello complesso degli esperti in scienze teologiche. Dalla bocca dei piccoli s’è elevata la lode al Signore riconosciuto come unico Dio, mentre da quella degli adulti acculturati è fuoriuscita una serie di bestemmie paludate da “pastorale” incontro  con l’hegeliano spirito del tempo.

O Dio, dalla bocca dei bimbi e dei lattanti traesti la tua lode contro chi ti avversa, per disperdere il nemico vendicativo” (Ps. 8, 4)

Oh! come dovrebbe suonare tremendo per costoro l’ammonimento di Gesù:
In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli” (Mt. 18, 3/4).

Santità, si ricorda?
Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt. 10, 33).
Per cui: “chi ha orecchi per intendere, intenda” (Mc. 4, 9). Parola di Gesù.

E Lei, davanti al Sinedrio di Gerusalemme – giugno 2014 – nascose il Crocifisso pettorale nella fascia. Lo rinnegò così come l’ha rinnegato rimettendo il suo futuro nella volontà di Allah.




ottobre 2016
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