All’uscita dalla Messa… moderna

Riceviamo e pubblichiamo




L'esempio del Card.  Christoph Schönborn


La “Messa” è appena finita.
All’uscita la chiesa è tutto un tripudio di bandierine, disegnini e palloncini; il parroco è lì a sorridere, a ringraziare e a dare la mano a tutti.

«Ma, padre, è cambiata la liturgia?»
«Perché?»
«Ma, perché Domenica scorsa, con l’altro prete, ne ho ascoltata un’altra»
«E allora?»
«Beh! Mi piacerebbe sapere qual è quella giusta!»
«Ma non c’è la giusta e la sbagliata. Ogni prete fa un po’ come ritiene meglio»
«Ah! Quindi ogni prete può fare un po’ come vuole!»
«Beh! Lo credo bene! Prova ne è che il vescovo ci lascia fare e non ha niente da ridire»
«Neanche sul fatto che non indossate la pianeta e portate solo abiti borghesi? Padre… ma almeno la stola!»
«E questa cos’è?»
«Mah! A me sembra una sciarpa firmata!»
«Ma, no, caro amico, è una stola adatta per la bisogna… oggi è una giornata un po’ scura… un po’ di colore è quello che ci vuole»
«Scusi, e il vescovo che dice?»
«Il vescovo? Neanche lui indossa la pianeta. Figuriamoci, prima di diventare vescovo non portava nemmeno una piccola croce!»
«Neanche la stola?»
«Lui ne ha una che gli ha regalato il Papa… con i colori dell’arcobaleno»
«Beh! Non c’è che dire, i tempi sono cambiati»
«Eccome! Fortunatamente c’è stato il Concilio!»
«Ma come, neanche inginocchiarsi davanti all’Ostia consacrata?»
«Suvvia! Mi sembra che lei venga dall’altro mondo… è finito il tempo in cui si facevano i salamelecchi al Signore»
«Caspita, però! Allora è per questo che in tutta la predica lei ha ripetuto che non bisogna prendere alla lettera i miracoli… la resurrezione…»
«Assolutamente! L’importante è il simbolo.»
«E le anime? Con la salvezza eterna delle anime, come la mettiamo?»
«Cosa c’entra la salvezza eterna! Non sono io o lei che salviamo le anime, ma è il Signore. E Lui che è infinita misericordia!»
«Ma intanto, allora, le anime vivono nel peccato!»
«Non esageriamo, l’importante è che ognuno, in coscienza, si senta vicino a Dio»
«Ma la cosa più importante non è adoperarsi per guadagnare il Paradiso?»
«Ma, per favore! La sola cosa importante è edificare una società più giusta e multiculturale e praticare il dialogo e l’accoglienza fraterna!»
«Sì, ma quando San Paolo dice che bisogna avere la fede per piacere a Dio…»
«Suvvia! Neanche il Papa dice più queste cose!»
«Beh! Ma allora la religione non è più quella di una volta… e i dogmi?»
«I dogmi? Suvvia, non siamo più al Medio Evo! Vedrà, con l’aggiornamento voluto dal Concilio, non mancherà molto che anche la roba tipo il Credo verrà cambiata… il mondo è cambiato e noi dobbiamo stare al passo col mondo… se no restiamo tagliati fuori»
«Ma il Signore non ha detto che noi non siamo del mondo?»
«Certo, ma non voleva dire che dobbiamo essere tagliati fuori dal mondo, voleva dire che quel mondo, quello di allora, non era il nostro, e che noi dobbiamo edificare un mondo nuovo»
«Ma, padre, nel mondo ci sono tante cose brutte che ci allontanano dal Signore»
«E’ per questo che dobbiamo cambiarlo… la religione deve operare per la giustizia e per la pace»
«Ah! Ho capito, come dice il Papa»
«Certo… essere religiosi vuol dire lavorare per il benessere degli uomini e per la salvaguardia del pianeta»
«Ma, da soli come possiamo farlo?»
«Infatti… dobbiamo cercare la collaborazione di tutte le religioni»
«No, padre, volevo dire: da soli senza l’aiuto di Dio»
«Certo, con l’aiuto di Dio, ma Dio è uno solo ed è Dio di tutti, perciò tutti dobbiamo chiedere l’aiuto di Dio»
«Certo, padre, ma quelli non credono in Dio»
«Si sbaglia, basta la buona volontà… non importa chi si prega, basta che si preghi»
«Ah! Se è così, questa è l’ultima volta che vengo… tanto posso pregare a casa»
«Bravo… preghi… e vedrà che la misericordia di Dio ti salverà anche se non vieni più a Messa»
«Addio, padre, io cercherò di mantenere la fede e salvare l’anima… non so lei»





ottobre 2016
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