Piccola enciclopedia della commemorazione dell’eretico Lutero

Pubblicata a spizzichi e bocconi

III
1.11.16 – ore 18,00









preghiera ecumenica di Jorge Mario Bergoglio nella cattedrale luterana di Lund
31 ottobre 2016


In questo incontro di preghiera, qui a Lund, vogliamo manifestare il nostro comune desiderio di rimanere uniti a lui per avere la vita.

Non possiamo rassegnarci alla divisione e alla distanza che la separazione ha prodotto tra noi. Abbiamo la possibilità di riparare ad un momento cruciale della nostra storia, superando controversie e malintesi che spesso ci hanno impedito di comprenderci gli uni gli altri.
Gesù … ci guarda e il suo sguardo di amore ci incoraggia a purificare il nostro passato e a lavorare nel presente per realizzare quel futuro di unità a cui tanto anela.
dobbiamo guardare con amore e onestà al nostro passato e riconoscere l’errore e chiedere perdono: Dio solo è il giudice. Si deve riconoscere con la stessa onestà e amore che la nostra divisione si allontanava dalla intuizione originaria del popolo di Dio, che aspira naturalmente a rimanere unito

c’era una sincera volontà da entrambe le parti di professare e difendere la vera fede, ma siamo anche consapevoli che ci siamo chiusi in noi stessi per paura o pregiudizio verso la fede che gli altri professano con un accento e un linguaggio diversi

Con questo nuovo sguardo al passato non pretendiamo di realizzare una inattuabile correzione di quanto è accaduto, ma «raccontare questa storia in modo diverso»

Con gratitudine riconosciamo che la Riforma ha contribuito a dare maggiore centralità alla Sacra Scrittura nella vita della Chiesa.

L’esperienza spirituale di Martin Lutero ci interpella e ci ricorda che non possiamo fare nulla senza Dio.

Con il concetto di “solo per grazia divina”, ci viene ricordato che Dio ha sempre l’iniziativa e che precede qualsiasi risposta umana, … La dottrina della giustificazione, quindi, esprime l’essenza dell’esistenza umana di fronte a Dio.
Insieme possiamo annunciare e manifestare concretamente e con gioia la misericordia di Dio, difendendo e servendo la dignità di ogni persona. Senza questo servizio al mondo e nel mondo, la fede cristiana è incompleta.

Commento a caldo (di G.S.):

costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta
e riprovati in materia di fede.
Costoro però non progrediranno oltre,
perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti…

(II Tim. 3, 8-9)

Non v’è dubbio che le parole di Bergoglio corrispondono a questa profezia di San Paolo: nella falsità e nella retorica galleggiano vanità, orgoglio, bestemmia, slealtà, maldicenza, tradimento, sfrontatezza, “con la parvenza della pietà, mentre [ne è] rinnegata la forza interiore” (cfr. II Tim. 3, 1-4).

Queste parole spiegano a sufficienza perché Bergoglio ha voluto rendere omaggio a Lutero: una profonda affinità di sentire e di pensare lo lega a quel sovvertitore della Fede, rivelando come insieme appartengano a quelli che “si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede.” (II Tim. 3, 8).

Non è la “separazione” che ha prodotto la “divisione” e la “distanza”, ma fu Lutero a volerle, ed è Bergoglio che le conferma con la parvenza della pietà….
Non sono le “controversie” e i “malintesi” che impediscono la comprensione, ma è la acclarata comprensione che comanda di scartare e condannare l’errore e la sovversione di Lutero, che Bergoglio conferma con la parvenza della pietà….

Non siamo noi cattolici che dobbiamo “purificare il nostro passato”, ma sono i protestanti a dover rigettare il loro, per ricondursi alla verità e all’unità nell’unica Chiesa Cattolica voluta da Cristo, che Lutero ha voluto sovvertire, esaltato oggi da Bergoglio con la parvenza della pietà….

Non siamo noi cattolici che “dobbiamo guardare con amore e onestà al nostro passato e riconoscere l’errore e chiedere perdono”, ma sono i protestanti a doverlo fare e a chiedere perdono a Dio: Egli infatti li ha già giudicati, mentre oggi Bergoglio li assolve con la parvenza della pietà….
E’ vero che il “popolo di Dio” aspirava a rimanere unito, nella Chiesa cattolica, ma fu Lutero a brigare e a fornicare per sviare il popolo dalla retta via, mentre oggi Bergoglio lo conferma nell’errore e nella deviazione, con la parvenza della pietà….

Non è vero che con “sincera volontà” “entrambe le parti” professano e difendono “la vera fede”… anzi, queste parole di Bergoglio ribadiscono il contrario, almeno per quanto riguarda i protestanti e Bergoglio stesso. Vero è, invece, che “entrambi le parti” – protestanti e Bergoglio – non professano la vera fede e difendono solo la loro fede di parte, come fece Lutero e come oggi conferma Bergoglio con la parvenza della pietà….
Non si tratta di “accento” e “linguaggio” diversi, ma di una fede diversa, che non è la fede di Cristo e degli Apostoli: una fede a proprio piacimento, come la volle Lutero e come Bergoglio oggi la ribadisce con la parvenza della pietà….

Errare è umano, perseverare è diabolico: e Bergoglio professa tale perseveranza asserendo che “non pretendiamo di realizzare una inattuabile correzione” – che tuttavia dovrebbe essere realizzata dai protestanti e non dai cattolici –; e in questo invito a perseverare nell’errore si rivela tutta la valenza diabolica di una “mente corrotta” e di un essere “riprovato in materia di fede”… con la sfrontata esortazione a mentire e a falsificare, espresse con le parole: “raccontare questa storia in modo diverso”; il tutto presentato con la parvenza della pietà….

E’ due volte falso “che la Riforma ha contribuito a dare maggiore centralità alla Sacra Scrittura nella vita della Chiesa”.
Una volta perché la Chiesa l’ha sempre fatto, e l’ha fatto in conformità alla verità; un’altra volta perché Lutero diede centralità solo alla libera interpretazione – la sua – della Scrittura, allo scopo di distorcere la verità.
E solo Bergoglio può essere grato per queste falsità, che egli conferma e offre a credere ai cattolici in forza della sua intima affinità con Lutero e in vista della nuova corruzione della fede, che tuttavia persegue con la parvenza della pietà….

Lutero non visse alcuna “esperienza spirituale”, ma solo una perversa, lubrica e titanica esperienza ai limiti inferiori dell’umano.
Solo Bergoglio poteva bestemmiare al punto da suggerire che tale “esperienza spirituale” “ci ricorda che non possiamo fare nulla senza Dio“… come se Lutero avesse realizzato le sue mire subumane con l’aiuto e la benedizione di Dio; quando invece si trattò in tutta chiarezza dell’aiuto e della maledizione del Demonio, qui fatte proprie da Bergoglio con la parvenza della pietà….

E il colmo dell’empietà Bergoglio lo raggiunge quando ribatte lo stesso concetto più chiaramente: “ci viene ricordato che Dio ha sempre l’iniziativa e che precede qualsiasi risposta umana”; calandosi gioiosamente nei panni di Lutero, affermando che “La dottrina della giustificazione, quindi, esprime l’essenza dell’esistenza umana di fronte a Dio.”
Mentre invece la giustificazione “solo per grazia divina” è la negazione dell’insegnamento di Cristo.
E’ inevitabile allora che Bergoglio giunga alla conclusione che “Insieme possiamo annunciare e manifestare concretamente e con gioia la misericordia di Dio, difendendo e servendo la dignità di ogni persona. Senza questo servizio al mondo e nel mondo, la fede cristiana è incompleta.”
A conferma che Cristo e il suo insegnamento sono stati messi da parte per far posto alle suggestioni dell’Anticristo che vuole l’uomo non al servizio di Dio, ma “del mondo e nel mondo”. Istanza talmente sentita da Bergoglio che senza esitazione apostata la vera fede sentenziando che senza il detto apporto del Demonio “la fede cristiana è incompleta”.

Ecco allora che stiamo vivendo i giorni predetti da San Paolo, i giorni dell’iniquità:
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. (II Tim 4, 3-4)

Così che per noi cattolici
vale l’ingiunzione:
Si allontani dall’iniquità chiunque invoca il nome del Signore (II Tim 2, 19)

e incombe il dovere di esclamare a imitazione di Gesù Cristo, alto e forte rivolti a Bergoglio: 
Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini! (Mt 16, 23; Mc. 8, 33)




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