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Doppia
nemesi su Radio Maria
Tutti i nodi vengono al pettine… ovvero “Il Signore non paga solo il sabato” di Belvecchio
![]() Ed eccoci alla bacchettata, pesante, per Radio Maria. Il 30 ottobre l’emittente ha diffuso un intervento di Padre Giovanni Cavalcoli in cui il teologo domenicano, rispondendo alla domanda di un ascoltatore, ha affermato: “Allora,
riprendiamo tutto il suo discorso.
Le conseguenze del peccato
mortale:
il peccato mortale è la perdita della grazia; … Altre
cose che lei ha detto, la legislazione che è in contrasto con la
nostra religione. Sì, anche queste leggi sulle unioni civili
certamente ci creano molta difficoltà a noi credenti, non
c’è dubbio.
Che relazione ci può essere col peccato?
Bisogna stare attenti, le leggi dello stato purtroppo a volte possono
manifestarsi ingiuste, quindi noi cristiani non dobbiamo approfittarne,
perché se ne approfittiamo pecchiamo, possiamo peccare anche
mortalmente. Per quanto riguarda poi la questione dei terremoti, cosa
possiamo dire? Anche qui posso rispondere con sicurezza come dogmatico:
una cosa è sicura, che i cataclismi, la natura, i disordini
della natura, tutte quelle azioni della natura che mettono in pericolo
la vita umana sono di tanti tipi, le alluvioni, eccetera, hanno una
spiegazione di carattere teologico. Non sto facendo il geologo,
distinguiamo bene i campi- un conto è una causa fisica di un
terremoto, non è il mio campo, lascio tutto il campo agli
esperti e mi auguro con tutto il cuore che la scienza progredendo,
possa – e ci arriveremo un giorno, ci arriveremo! Come abbiamo fatto
tante conquiste, arriveremo in qualche modo a capire quali sono le
cause e quindi fare in modo o di difenderci da questi terremoti,
poterli prevedere, o (adesso non vorrei spararla grossa) chi non sa che
un giorno non arriveremo anche a impedirli, perché no? Comunque,
chiuso questo, io sono un teologo, andiamo avanti col discorso
teologico.
Dal punto di vista teologico questi disastri sono una
conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare
veramente come castigo del peccato originale – anche se la parola non
piace, ma io la dico lo stesso, è una parola biblica, non
c’è nessun problema. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si
intende per ‘castigo’.
…Oh, poi un’ultima domanda che lei dice: ma non
saranno un castigo divino per azioni commesse oggi nella nostra
società? Questo è un discorso molto più delicato,
eventualmente si può avere una qualche opinione, ma qui non si
riesce a raggiungere una sicurezza… a meno che uno non abbia
un’illuminazione divina. Io vi dico questo, una mia opinione
personalissima. Mi ha profondamente colpito questa enorme disgrazia
della distruzione della chiesa, che ricorda a Norcia, San Benedetto. Mi
ha colpito molto, ripeto, non voglio trarre delle conclusioni che
rischierebbero quasi la superstizione, però vi confesso che mi
ha molto colpito in questo senso… cioè: chi è stato
Benedetto? Benedetto è il patrono d’Europa, è il padre
della civiltà cristiana europea. … Allora arrivo al
dunque: castigo divino. Eeeh… vedete un po’, insomma… certo si ha
l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina,
pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del
matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite,
no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti – chiamiamolo
castigo divino – certamente è un richiamo molto forte della
provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo,
ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono
i principi della legge naturale».
Sorvoliamo su alcune curiose e controverse affermazioni, tipiche, di Padre Cavalcoli, perché non è questa la sede adatta, e guardiamo a quel “castigo divino” che ha tanto turbato i benpensanti. Castigo divino? Incredibile! Come si permette! Scandalo! I mezzi d’informazione si scatenano. Un titolo per tutti: Terremoto, Radio Maria: “Colpa delle Unioni Civili” (L’Espresso). E allora interviene il Vaticano, nella persona del sostituto alla Segreteria di Stato, Mons. Angelo Becciu, stretto collaboratore di Papa Francesco e da alcuni indicato come l’inamovibile. L’atolocato prelato ha dichiarato all’ANSA che “Radio
Maria deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di
più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della
solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie
nell'anno giubilare.” Ed ha aggiunto: “Sono affermazioni offensive per
i credenti e scandalose per chi non crede” … affermazioni “datate al
periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa
perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo.” …
“Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso
e vendicativo. Questa è una visione pagana, non cristiana” …
“Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria offende lo
stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre
misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime
soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto” … “Non
possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia
del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio.
Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il
sostegno del Papa, della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore».
Subito, Radio Maria si dissocia: “La
redazione di Radio Maria smentisce categoricamente che Padre Livio
Fanzaga abbia pronunciato le parole attribuitegli riguardo ‘Il
terremoto che sarebbe colpa delle unioni civili’. Fra l’altro il 30
ottobre, domenica, Padre Livio non aveva nessuna diretta su Radio
Maria. L’espressioni riportate sono di un conduttore esterno, che le ha
fatte a titolo personale, e che non rispecchiano assolutamente il
pensiero dell’emittente a riguardo”.
Nel frattempo, Padre Giovanni Cavalcoli, intervenuto a La Zanzara su Radio 24 e rispondendo alle domande del conduttore, ha ribadito: “Risentendo
le mie parole, tutto sommato è un’opinione legittima. Si
può pensare che il terremoto possa essere un richiamo, un
castigo... Le unioni gay sono un peccato? Si capisce... Un omosessuale
è una persona che pecca contro natura. Due uomini che stanno
insieme cosa sono? Peccatori!” … "Ha letto la storia di Sodoma e
Gomorra? Perché vengono castigate? Per i peccati. Il castigo
esiste, senz’altro. Semplicemente, sono peccati che meritano il castigo
divino, non dico niente di nuovo”.
E replicando al conduttore: “E'
lei che non capisce, io sono dottore in teologia da 30 anni. Cosa
c’entrano i terremoti con la teologia? C'entrano sì! I terremoti
entrano in quello che è il castigo divino conseguente al peccato
originale. Le unioni sessuali possono provocare punizioni divine”
E il Vaticano? “Questa
è la Bibbia. Ripassino il catechismo”.
Questo l’accaduto. Perché ne parliamo? Per due motivi: il primo è che Radio Maria, anche senza volerlo, ha trovato chi l’ha ripagata per la sua politica discriminatoria; il secondo è che il Vaticano non perde occasione per lanciarsi a briglia sciolta in mezzo alle false diatribe… inciampando e rotolando spesso nel fango. Tutti ricordano che Radio Maria, soprattutto dopo l’avvento di papa Bergoglio, ha fatto di tutto per distinguersi come indiscriminato paladino del nuovo Papa, al punto che non appena i suoi collaboratori, tutt’altro che sprovveduti e che gli davano non poco lustro, si sono permessi di toccare la spinosa questione dell’ortodossia bergogliana, il valente Padre Fanzaga li ha subito cacciati: Palmaro, buon’anima, Gnocchi, De Mattei, Socci. Oggi è il turno di Padre Cavalcoli… anche lui, seppur chiamato per le sue qualità di paladino religioso di Bergoglio, fuori dai piedi. Ma dicevamo: doppia nemesi. E sì! Perché anche Padre Cavalcoli è da anni che si distingue per la difesa ad oltranza del Papa, nonostante le più abbaglianti evidenze; ed è da anni che bacchetta tutti come eretici e scismatici perché fanno il loro dovere di cattolici richiamando il Papa quando parla o agisce in contrasto con l’insegnamento di Nostro Signore e della Chiesa. Stavolta è toccato a lui: il monsignore del Vaticano, stretto collaboratore del Papa, lo apostrofa come pagano, violatore del Vangelo, contravventore della misericordia bergogliana… E’ proprio vero: chi di spada ferisce, di spada perisce. Insomma, i paladini di Bergoglio, da Bergoglio vengono bacchettati perché non parlano come piace a lui. Meditate, gente, meditate! E fin qui niente da ridire. La cronaca è zeppa di cicisbei che vengono bastonati dal padrone. E’ l’intervento Vaticano che costringe a dire e a ridire come questa moderna gerarchia abbia ormai perso ogni decenza. Fresco fresco dalla valanga di blasfemie ostentate in Svezia, ancora calde le abiure della fede espresse e sottoscritte nel rigido freddo luterano, tuttora grondante dell’indignazione copiosa dei cattolici per le terribili lacerazioni della dottrina e della liturgia cattoliche… ecco che il Vaticano si erge a sostenitore di una misericordia pelosa, ribadendo ulteriormente la manipolazione – oltraggiosa e spudorata – dei testi scritturali. Ci si chiede: ma chi è questo ignorante che si permette di affermare che si tratterebbe di affermazioni “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo.” … “Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa è una visione pagana, non cristiana”. Padre Cavalcoli dice che deve rileggersi il catechismo, noi diciamo che non accettiamo che questo prelato, stretto collaboratore di Bergoglio, tratti i cattolici da imbecilli. La Bibbia è composta da più di duemila pagine, di cui diverse centinaia parlano dei castighi e delle vendette di Dio a fronte della empietà degli uomini. E si tratta della stessa Bibbia che ha “studiato”, forse, il monsignore che si permette di parlare di “un dio capriccioso e vendicativo”. Dire allora che costui è ignorante è dir poco, perché, mentre fa finta di essere ignorante, dà prova di essere blasfemo, poiché non esiste “un dio capriccioso”, se non nelle sue elucubrazioni demagogiche e ingannatrici, ma esiste il Dio giusto che rende ad ognuno il suo e che… stia certo il monsignore… si ricorda sempre dei suoi fedeli infedeli e infingardi. Circa la sicumera di “un dio vendicativo”, c’è da credere che nessuno in Vaticano abbia mai letto la Bibbia; e allora è il caso di rinfrescare la memoria dei misericordiosi berbogliani, citando solo alcuni dei passi in cui si parla della vendetta di Dio. «Mia sarà la
vendetta e il castigo,
quando vacillerà il loro piede!
Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro
destino si affretta a venire» (Deut 32, 35).
«Ora vedete che io, io lo sono e nessun altro è dio accanto a me. Sono io che dò la morte e faccio vivere; io percuoto e io guarisco e nessuno può liberare dalla mia mano. Alzo la mano verso il cielo e dico: Per la mia vita, per sempre: quando avrò affilato la folgore della mia spada e la mia mano inizierà il giudizio, farò vendetta dei miei avversari, ripagherò i miei nemici. Inebrierò di sangue le mie frecce, si pascerà di carne la mia spada, del sangue dei cadaveri e dei prigionieri, delle teste dei condottieri nemici! Esultate, o nazioni, per il suo popolo, perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi; volgerà la vendetta contro i suoi avversari e purificherà la sua terra e il suo popolo» (Deut 32, 39-43). «Un Dio geloso e vendicatore è il Signore, vendicatore è il Signore, pieno di sdegno. Il Signore si vendica degli avversari e serba rancore verso i nemici. Il Signore è lento all’ira, ma grande in potenza e nulla lascia impunito» (Naum 1, 2-3). E Gesù stesso ammonisce: «Allora coloro che si
trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la
città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in
città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto
ciò che è stato scritto si compia» (Lc 21, 21-22).
Mentre San Paolo ricorda: «Perché questa
è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi
asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio
corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e
libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e
inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore
è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto
e attestato» (I Tess
4, 3-5).
Qual è la morale della favola? Radio Maria, esperta in strali – sui deboli - e riverenze – per i potenti, viene bacchettata dai suoi stessi referenti; Padre Cavalcoli, esperto in teologia accomodante, viene redarguito dai suoi ex colleghi vaticani esperti in accomodamenti; Mons. Becciu, difensore d’ufficio del nulla, si offre al pubblico ludibrio pur di sostenere l’insostenibile. E allora, non è solo la fede che viene travisata, ma è l’intelligenza che è andata in frantumi… è la capacità intellettiva che viene a mancare sempre più… e più si sale la scala degli ameni locali vaticani, più questa mancanza si accentua, a riprova che Iddio fa impazzire chi vuol perdere. E tutta questa gente dà prova di essere sulla buona strada della perdizione, col Signore che l’ha abbandonata a se stessa perché irrecuperabile. Dio è misericordioso… ma «La mattina dopo, mentre
rientrava in città, ebbe fame. Vedendo un fico sulla strada, gli
si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli
disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito
quel fico si seccò. Vedendo ciò i discepoli rimasero
stupiti e dissero: “Come mai il fico si è seccato
immediatamente?”. Rispose Gesù: “In verità vi dico: Se
avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che
è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte:
Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E
tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete»
(Mt. 21, 18-22).
Il fico che Gesù fa seccare, fa diventare buono solo per essere fatto a pezzi e bruciato, sono i fedeli che non danno più frutto, sono i fedeli come Radio Maria, Padre Cavalcoli e Mons. Becciu, sono i fedeli che vivono secondo gli uomini e non secondo Dio, quelli che fórnicano col mondo e con i nemici di Dio, quelli che dicono: “Signore, Signore” e a cui Gesù risponde: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” Quelli che dicono: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?” e a cui Gesù risponde: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.” (Cfr. Mt. 7, 21-23). (torna
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novembre 2016 |