Bergoglio, la misericordia
e i rinnegatori di Cristo

di Giovanni Servodio



 

Così si è chiuso, finalmente, l’anno di questa incredibile misericordia bergogliana e l’ha chiuso lo stesso Bergoglio assestando un sonoro schiaffo a Nostro Signore Gesù Cristo e facendosi beffe di Dio e delle Sue leggi.

Questo tizio vestito da papa ne sa davvero una più del diavolo. Dopo aver dilaniato la legge e la disciplina morale della Chiesa con il “suo” sinodo e la sua “letizia dell’amore” con cui ha inaugurato la demolizione della famiglia cristiana, questa volta ha lanciato la prima pietra per demolire il sacerdozio cattolico, in vista del prossimo “suo” sinodo dove – ormai è certo dopo questo suo gesto blasfemo e rivoluzionario – si industrierà per far passare il matrimonio per i preti – e magari, chissà, per le suore – sempre che il Signore non provveda prima a chiamarlo per giudicare il suo operato di vescovo traditore.

La notizia l’abbiamo appresa da La Stampa, dove Domenico Agasso l’ha riportata con dovizia di particolari corredati dalla foto che abbiamo ripreso: Francesco visita sette ex preti sposati e le loro famiglie.

Bravo Francesco! Verrebbe da dire, se non fosse che un tale gesto equivale a mettere una carica esplosiva nelle fondamenta del sacerdozio della Chiesa cattolica, forse con l’intento, diabolico e perciò stesso vano, di distruggere la Chiesa di Cristo.
Due volte diabolico: sia per il gesto in sé sia per la presunzione di poter arrecare un danno irreparabile alla Chiesa.
Il tutto, ovviamente, si è svolto alla luce dei riflettori dei mezzi d’informazione, tanto per non mancare di dare la giusta pubblicità a una tra le grandi porcherie che un papa possa concepire e realizzare.
C’è da aspettarsi che in un prossimo futuro Bergoglio chiami proprio uno di questi spretati a “concelebrare” con lui nel circo Santa Marta.

Riferisce Agasso: «Papa Bergoglio, fa sapere la Sala stampa vaticana, ha inteso offrire un segno di vicinanza e di affetto a questi ragazzi che hanno compiuto una scelta spesso non condivisa dai loro confratelli sacerdoti e familiari
Come dire, insomma, che San Pietro, invece di andare a visitare la defunta Tabita per ridarle la vita (cfr. Atti 9, 36-41), sarebbe andato a visitare Simone il Mago (cfr. Atti 8, 18-23) per condividerne le malefatte e la scelta del peccato.
D’altronde, nessuna sorpresa, ove si pensi che Bergoglio, avendo legittimato l’adulterio condannato da Nostro Signore, facendo così strame del sacramento del Matrimonio, non poteva non legittimare il tradimento del chierico che viene meno al giuramento perenne prestato a Nostro Signore, facendo così strame del sacramento dell’Ordine.
Infatti, nell’andare contro la volontà di Dio, Bergoglio è coerente.

Il comunicato della Sala stampa vaticana riferisce che l’incontro è iniziato alle 15,30 e si concluso alle 17,20 circa, cioè circa due ore, durante le quali non si sa, finora, che cosa abbia avuto da dire papa Francesco ai preti spretati, né che cosa questi e le loro consorti abbiano potuto raccontato a Bergoglio.
A leggere il comunicato suddetto, parrebbe che Bergoglio abbia voluto fare una sorpresa ad un gruppo di amici riuniti per un venerdì letterario, ovviamente si è trattato invece di un incontro preparato con cura da quel furbo di Francesco che ha voluto chiudere appositamente il suo anno della misericordia con un gesto altamente significativo: aprire ai preti sposati, sia nel senso di permettere a costoro di riprendere ad esercitare il ministero nella Chiesa, sia nel senso di iniziare un “percorso pastorale” che si dovrebbe concludere con un sinodo che autorizzi il matrimonio dei preti e abolisca il celibato.

Non si tratta di una nostra gratuita illazione, ma di un’intenzione che Bergoglio ha manifestata in più occasioni. Già il 10 febbraio 2015, nel corso della Messa a Santa Marta, erano presenti 7 preti con 50 anni di sacerdozio e 5 preti che avevano abbandonato il sacerdozio per sposarsi (cfr. Avvenire del 19 febbraio). Evidentemente la cosa era stata predisposta proprio per dare il segnale che, secondo questo “vescovo di Roma”, il prete cattolico può essere indifferentemente celibe o sposato, indipendentemente dalla volontà espressa da Nostro Signore.
A riprova di questa sua precisa intenzione, il successivo 19 febbraio, nel corso dell’incontro con il clero romano, rispondendo alla domanda di uno dei presenti sul matrimonio dei preti, assicurò che “il problema è nella mia agenda” (cfr. Avvenire del 19 febbraio).

Si prepara dunque un’ulteriore dirompente novità che, nell’ottica bergogliana di piena attuazione delle intenzioni del Vaticano II, sposterà ulteriormente la Chiesa cattolica su posizioni anticattoliche, con tanto di plauso del mondo laico e di compiacimento del Nuovo Ordine Mondiale che vuole rimossi dalla sua strada gli ostacoli che ancora rimangono di una Chiesa praticante i veri insegnamenti di Cristo.







novembre 2016
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