Ei fu. La lacrima del papa, il pianto greco del patriarca Kirill, il ciglio asciutto dei vescovi cubani

di Sandro Magister


Pubblicato sul blog dell'Autore: Settimo Cielo

I testi integrali, in italiano, del telegramma del Papa e del comunicato dei vescovi cubani, sono nostri






 
Alla morte di Fidel Castro le reazioni ufficiali dei capi di Chiesa sono state variamente modulate, come mostra il confronto tra quelle del papa, del patriarca di Mosca e dei vescovi cubani.

Papa Francesco ha espresso la sua tristezza con un sobrio telegramma al fratello e successore del defunto, Raúl:

[Nel ricevere la triste notizia della morte del suo caro Fratello, l’Eccellentissimo Signor Fidel Alejandro Castro Ruz, ex Presidente del Consiglio di Stato e del Governo della Repubblica di Cuba, esprimo i miei sentimenti di cordoglio a Vostra Eccellenza e agli altri familiari del defunto dignitario, così come al Governo e al popolo di questa amata Nazione. Al tempo stesso, offro preghiere al Signore per il suo riposo e affido tutto il popolo cubano alla materna intercessione di Nostra Signora della Carità di Cobre, Patrona di questo Paese.]

Esuberante, invece, è stato il messaggio del patriarca di Mosca, Kirill. che dopo aver espresso a Raúl il suo "profondo dolore", si è profuso in un peana alla memoria del defunto:

“Il 'Comandante Fidel' è stato uno dei più famosi e prominenti capi di Stato dei nostri tempi. Ha guadagnato autorità internazionale ed è divenuto una leggenda già durante la sua vita. Essendo carne della carne del popolo cubano, ha dedicato tutti i suoi sforzi per rendere la sua patria veramente indipendente e capace di occupare un posto di rilievo nella famiglia delle nazioni di tutto il mondo.

“Nella Chiesa ortodossa russa il nome di Fidel Castro è sempre pronunciato con rispetto e gratitudine. Con la partecipazione personale del 'Comandante', una chiesa dedicata alla Icona di Kazan della Madre di Dio è stata eretta all'Avana, di cui Fidel, come disse lui stesso, era 'il sovrintendente della costruzione'.

“Conservo la calda memoria dei miei incontri con il 'Comandante Fidel'. Sono sempre stato colpito dalla sua intelligenza ampia e acuta, dall'abilità di parlare con competenza sui più diversi argomenti. Il nostro ultimo colloquio ebbe luogo il 13 febbraio 2016, nella sua abitazione, il giorno dopo il mio incontro con il papa di Roma Francesco.

“Custodirò sempre nel mio cuore la buona memoria di quest'uomo coraggioso e carismatico, un amico sincero della Chiesa ortodossa russa”.

Se si passa però ai vescovi cubani, che Castro e il castrismo lo conoscono molto più da vicino, la musica cambia. E di parecchio.

Nel loro stringato comunicato, la notizia della morte è data senza aggettivi. I vescovi esprimono cordoglio ai famigliari e alle autorità, raccomandano a Dio l'anima del “Dr. Fidel Castro Ruz” e concludono con questo auspicio, senza più nominare il defunto:

“Poniamo sotto la protezione della Vergine della Carità del Cobre, Nostra Madre e Patrona, il futuro della Patria, perché ella ci protegga e ci animi a lavorare insieme per realizzare il sogno per il quale José Martí ha dato la sua vita “una Patria con tutti e per il bene di tutti”.

[Noi Vescovi Cattolici di Cuba, alla notizia della morte del Dr. Fidel Castro Ruz, che è stato Presidente del Consiglio di Stato e del Governo, esprimiamo le nostre condoglianze alla sua famiglia e alle autorità del paese.
Dalla nostra fede raccomandiamo il Dr. Fidel Castro a Gesù Cristo, volto Misericordioso di Dio Padre, il Signore della Vita e della Storia e, allo stesso tempo chiediamo al Signore Gesù che nulla turbi la convivenza tra noi cubani.
Poniamo sotto la protezione della Vergine della Carità del Cobre, Nostra Madre e Patrona, il futuro della Patria, perché ella ci protegga e ci animi a lavorare insieme per realizzare il sogno per il quale José Martí ha dato la sua vita “una Patria con tutti e per il bene di tutti].




novembre 2016
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