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I frutti dell’Amoris laetitia a Belo Horizonte in Brasile Notizia tratta dal sito Fratres in unum ![]() Mons. Walmor Oliveira de Azevedo Chi ha pubblicato, e composto e firmato, l’Amoris laetitia non poteva non sapere, anzi era perfettamente consapevole dei danni che avrebbe provocato alla disciplina e alla dottrina della Chiesa. Se ha fatto quello che ha fatto non può rientrare tra coloro per i quali Nostro Signore, dalla Croce, ha chiesto al Padre: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Due erano i ladroni a fianco di Gesù al momento del supplizio: uno lo insultava e l’altro lo comprendeva; e questi chiese a Gesù di ricordarsi di lui in Paradiso, e Gesù gli rispose con la promessa del Paradiso; all’altro non disse niente. Quest’altro ha oggi un epigono in Bergoglio, e a lui il Signore non dice niente, lo lascia parlare e agire… il suo destino è già segnato (cfr. Lc. 23, 39-43). Ma il nome di coloro il cui destino è già segnato perché insultano Nostro Signore, è “legione”, e a questa legione di reprobi si aggiunge sempre qualche nuovo “legionario” di Satana. Ecco il caso di Walmor Oliveira de Azevedo, prelato modernista in quel di Belo Horizonte, in Brasile, che insulta Nostro Signore tradendo il Suo insegnamento e facendo propaganda alla corruzione e al vizio, che riversa a piene mani tra i suoi fedeli attraverso documenti ufficiali. Il sito Fratres in unum intitola: Scandalo
internazionale: l’Arcidiocesi di Belo Horizonte professa l’ideologia
del gender
Noi abbiamo ripreso il fatto con una nostra traduzione e qualche piccolo adattamento, e lo proponiamo all'attenzione dei lettori, memori di quanto ci ha detto Nostro Signore: Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. (Mt. 7, 15-20) ![]() Il sito dell’Arcidiocesi di Belo Horizonte, Brasile, ha pubblicato un documento pastorale intitolato Proyecto de Evangelización: Proclamar la Palabra - Diretrizes da Ação Evangelizadora da Arquidiocese de Belo Horizonte - 2017 – 2020 [Progetto di evangelizzazione: Proclamare la Parola – Direttrici di azione evangelizzatrice dell’Arcidiocesi di Belo Horizonte – 2017-2020] Alle pagine 18-19 si legge: «Il matrimonio, in cui le
donne e gli uomini cercano di corrispondere, secondo la grazia di Dio,
al più profondo della loro vocazione, è un valore per la
Chiesa e per la società, e non
limita la comprensione dell’esistenza di altre configurazioni
familiari, derivanti da diverse situazioni sociali, culturali,
economiche e religiose. Si comprende, quindi, come la famiglia è l’unione di persone
nella consapevolezza dell’amore, ‘la cui forza [...] risiede
essenzialmente nella sua capacità di amare e di insegnare ad
amare’, costituendo un nucleo fondamentale delle società. Come
Chiesa domestica, la famiglia ha bisogno di essere costantemente
valorizzata nelle sue peculiarità e pluralità che
arricchiscono la Chiesa. Pertanto, dobbiamo:
[…] «Promuovere azioni pastorali capaci di dialogare e di accogliere tutte le famiglie, nelle loro più diverse configurazioni, con rispetto e zelo, perché esse si sentano appartenenti, di fatto, alla comunità, che edificano con la loro testimonianza di amore. Si abbia cura che tale prospettiva includa anche le coppie di nuove unioni, le coppie di fatto non sposate in Chiesa, i divorziati, offrendo a tutte queste famiglie un qualificato servizio di accoglienza. Si presti attenzione a che, nella stessa prospettiva, vengano accompagnate le persone con le loro diverse identità sessuali (gay, transessuali, lesbiche, travestiti, transgender e bisessuali)». E’ sbalorditivo leggere: “altre configurazioni familiari”… “diverse identità sessuali”… “transgender e bisessuali”: espressioni tipiche delle moderne concezioni che oggi hanno condotto fino alla ben nota “ideologia del genere”. Così facendo l’Arcidiocesi di Belo Horizonte butta a mare tutto il lavoro del laicato cattolico contro l’“ideologia del genere” e a favore della famiglia naturale, realizzato eroicamente nell’ultimo anno. Non solo, ma così essa si colloca a fianco di tutti i nemici della Chiesa e della famiglia e sottoscrive le loro ideologie. L’Arcivescovo di Belo Horizonte, mons. Walmor Oliveira de Azevedo, spalanca le porte alla lobby gay, mentre l’intera Arcidiocesi aderisce apertamente all’“ideologia del genere”. Mera ignoranza o pura malizia? Ed è la seconda la risposta vera, perché tutto questo non accade solo oggi né per caso, ma con ponderata cognizione di causa. Come già segnalato, la stessa Arcidiocesi ha anche organizzato un evento per promuovere l’“ideologia del genere” e nella sua versione più radicale, in cui si è parlato perfino di “eterosessualità forzata” (sic!). Mentre con un decreto firmato dal suo Rettore, il vescovo Joaquim Mol, la Pontificia Università Cattolica di Belo Horizonte ha aderito alla politica del “nome sociale” per gli studenti trans (sic!), come riportato ampiamente dal sito GuiaGay. Alcuni interrogativi inquietanti: Perché
l’Arcivescovo di Belo Horizonte, Mons. Walmor Oliveira de
Azevedo, è così compiacente con la lobby gay, al punto da
includere esplicitamente nel piano pastorale della sua Arcidiocesi una
cosa così scandalosamente clamorosa?
(Se qualcuno avesse una qualche
risposta a questa nostra semplice domanda, non esiti ad inviarcela, per
favore)
Dov’è
il Nunzio Apostolico, Mons. Giovani D’Aniello, che dimostra di
non avere il tempo per notare cose come questa, ma di averne per
perseguitare Don Aldo Pagotto, obbligato a dimettersi per ragioni che
egli stesso non conosce?
(Le accuse contro Don Aldo
Pagotto sono abbastanza inconsistenti, ma anche se fossero vere, non
arrivano fino al punto di superare il presente abuso: usare la Chiesa
per diffondere l’“ideologia del genere”!
Ecco gli indirizzi per segnalare l’accaduto alle autorità competente: Nunziatura Apostolica Eccellenza Reverendissima Mons. Giovanni D’Aniello, Nunzio Apostolico, Av. das Nações, Quadra 801 Lt. 01/ CEP 70401-900 Brasília – DF Cx. Postal 0153 Cep 70359-916 Brasília – Telefono: (61) 3223 – 0794 ou 3223-0916 - Fax: (61) 3224 – 9365 – Posta elettronica: nunapost@solar.com.br Segreteria di Stato della Santa Sede Eminenza Reverendissima Card. Pietro Parolin Palazzo Apostolico – 00120 Città del Vaticano – Telefono: 06.6988-3438 - Fax: 06.6988-5088 – I sezione: telefono: 06.6988-3014 - II Sezione: telefono: 06.6988-5364 - Posta elettronica: vati026@relstat-segstat.va; vati023@genaff-segstat.va; vati032@relstat-segstat.va Congregazione per la Dottrina della Fede Eminenza Reverendissima Card. Gerhard Ludwig Müller Palazzo del Sant’Uffizio – 00120 Città del Vaticano – Telefono: 06.6988-3438 - Fax: 06.6988-5088 - posta elettronica: cdf@cfaith.va Congregazione per il Clero Eminenza Reverendissima Card. Beniamino Stella Piazza Pio XII, 3 – 00193 Città del Vaticano – Telefono: 06.69884151 - Fax: 06. 69884845 - Posta elettronica Segretario: clero@cclergy.va Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica Eccellenza Reverendissima Mons. Dominique Mamberti Piazza della Cancelleria, 1 – 00186 Roma – Telefono: 06.6988-7520 - Fax: 06.6988-7553 Disse ancora ai suoi discepoli:
«E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!» (Lc. 17, 1-3) (torna
su)
dicembre 2016 ALL'ESORTAZIONE AMORIS LAETITIA |