Londra vieta l’ingresso ai cristiani
e lo concede agli islamisti


di Gianpaolo Rossi



Pubblicato sul blog dell'Autore: L'Anarca, su Il Giornale del 14 dicembre


NOTA NOSTRA

Perché, si chiede l’articolista, anche se una certa risposta la dà nello stesso articolo.
Il perché cerchiamo di spiegarlo noi, dando così risposta anche a chi già si chiede “perché” pubblichiamo questo articolo.

L’Occidente è da qualche secolo che ha apostatato, e l’Inghilterra è tra quei paesi che hanno iniziato il percorso di allontanamento da Dio da cinque secoli, con la scusa religiosa della “riforma protestante”.
Col tempo le cose sono sempre più maturate in direzione dell’avversione a Dio e alle sue leggi: non è un caso che dal mondo anglosassone sono venute fuori le più importanti novità sovversive e anticristiane.

Oggi siamo al punto che, generatosi un vuoto nelle coscienze degli Europei, come in un risucchio vengono richiamate tutte quelle cose che colmano quel vuoto, e una di queste è l’islamismo. Un tempo fronteggiato, respinto e vinto dall’Europa cristiana, oggi esso è blandito, coccolato e accettato dall’Europa apostata.

Un vecchio detto ricorda che “chi non sa comandare sarà costretto a servire”, e questo destino dei rinunciatari e dei traditori di se stessi è quello che sta realizzando l’Europeo medio moderno. A posteriori, ci sono centinaia di cosiddetti sociologi e politici che imbastiscono mille scuse per far credere che si tratti di altro: partendo peraltro da considerazioni prevalentemente economiche; ma la realtà appare sempre più nella sua cruda e violenta valenza: avendo rifiutato di servire il vero Dio, l’Europa, a tratti gioiosa, si appresta a servire i falsi dei, e non fa particolari sforzi in questo senso, poiché nei secoli scorsi ha perfino menato vanto della sua degenerazione materialista, edonista e atea.

Ma i falsi dei non dominano in forma astratta, essi si impongono concretamente per mezzo dei loro uomini devoti: o l’Europa si decide a tornare alla vera Fede e a rinverdire la sua missione civilizzatrice sotto lo stendardo della Croce, o finirà col servire gli uomini infedeli che la stanno invadendo da ogni latitudine con la connivenza e la complicità delle migliaia di maramaldi che da anni ha accettato come capi politici.

A noi cattolici non resta che pregare perché gli Europei aprano gli occhi e il Signore ci risparmi l’abiezione finale della schiavitù materiale, morale e religiosa.






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ST. THOMAS

Il Ministero degli Interni del Regno Unito ha vietato l’ingresso a tre arcivescovi cristiani di Siria e Iraq, invitati direttamente dal Principe Carlo per presenziare l’inaugurazione della cattedrale siro-ortodossa di Londra.
E così l’arcivescovo di Mosul (Nicodemo Sharaf), quello della valle di Ninive (Timothius Shamani) e quello di Homs e Hama in Siria (Selwanos Alnemeh), hanno dovuto rinunciare alla cerimonia a cui era invece presente lo stesso Principe di Galles, che, davanti a oltre 600 invitati della comunità religiosa, ha dichiarato che la consacrazione della cattedrale (intitolata a San Tommaso) è un segno “profondamente incoraggiante, in un momento in cui i membri della Chiesa ortodossa siriaca nella loro patria di Siria e Iraq stanno attraversando prove disperate e terribili sofferenze”. Il riferimento è alle persecuzioni anti-cristiane in atto nelle zone sotto il controllo del Califfato.

Carlo è un fervente cristiano eppure le sue raccomandazioni non sono bastate a scongiurare un atto miserevole da parte delle autorità britanniche.
Il rifiuto a concedere il visto a tre leader religiosi è, a dir poco sconvolgente anche per la motivazione: essendo i tre arcivescovi nullatenenti, e non essendo in grado di sostenere se stessi, secondo gli zelanti funzionari britannici, avrebbero potuto decidere di rimanere nel Regno Unito.
 In altre parole la Gran Bretagna ha trattato tre esponenti di un cristianesimo perseguitato alla stregua di clandestini (che tra l’altro l’Europa accoglie a braccia aperte).

ISLAMISTI SI, CRISTIANI NO


Martin Parsons, responsabile del Barnabas Fund, un’agenzia umanitaria che aiuta i cristiani soggetti a persecuzione nel mondo, ha dichiarato: “le tre diocesi di cui essi sono a capo, sono tra quelle che stanno soffrendo maggiormente la persecuzione islamista”; lì “i cristiani sono giustiziati, schiavizzati o costretti ad accettare la dhimmitudine e pagare la jizya (…)”. 
L’arcivescovo di Mosul (uno dei tre leader a cui Londra ha vietato l’ingresso) “è stato l’ultimo cristiano lasciare Mosul nel luglio 2014, quando la città è caduta nelle mani dell’Isis. La sua cattedrale è ora una moschea”.

Parsons ha poi concluso: “è incredibile che a questi cristiani perseguitati che arrivano dalla culla del cristianesimo venga detto che non c’è posto, quando il Regno Unito sta offrendo un benvenuto a islamisti che perseguitano i cristiani”.

Il riferimento è a due casi recenti avvenuti in Inghilterra: la recente direttiva di Londra di accogliere i membri della “Fratellanza Mussulmana” (organizzazione considerata terroristica in molti paesi perché predica la jihad, il martirio e la persecuzione dei non islamici) cacciati dall’Egitto; e l’autorizzazione a visitare le moschee britanniche concessa a due leader islamisti pakistani che predicano apertamente la caccia ai cristiani.

PERCHÈ? 


Per i cristiani di oriente che oggi vivono l’orrore di persecuzioni violentissime, di un islamismo aggressivo e sanguinario, il rifiuto di Londra di accogliere i loro rappresentanti è un ulteriore colpo alla credibilità dell’Occidente.

Credibilità del resto già sufficientemente minata dalle politiche criminali con cui in questi anni, Usa e Gran Bretagna hanno tollerato l’espansione del Califfato, consolidato i loro interessi con le monarchie saudite (complici del terrorismo ed espressione delle più oscurantiste tirannie del mondo) ed aiutato i gruppi jihadisti anti-Assad (sotto il cui regime autoritario ma laico, le minoranze cristiane sono invece protette e rispettate).
Il vergognoso atto anti-cristiano di Londra avviene negli stessi giorni in cui Obama ha emanato il Decreto per armare ancora i ribelli siriani legati ad Al Qaeda.

Il capo della Chiesa siro-ortodossa nel Regno Unito, l’arcivescovo Atanasio Toma Dawod, ha chiesto legittimamente: “perché la Gran Bretagna tratta i cristiani in questo modo?”.
Già, perché?



dicembre 2016
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