Gloria in excelsis Deo,
et in terra pax hominibus bonae voluntatis

di Giovanni Servodio




Così San Luca racconta come l’Angelo avvisò i pastori dell’avvenuta nascita di Gesù:

et subito facta est cum Angelo multitudo militiae coelestis, laudantium Deum et dicentium: Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis
[e subito si unì all’Angelo una schiera della milizia celeste, che lodava Dio, dicendo: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buon volere.]

Ma questa è storia vecchia e, come tutti sanno, non fa testo, poiché la realtà è ben diversa, e meno male che il Vaticano II ce l’ha rivelata giusta così che oggi sappiamo che gli Angeli non hanno parlato di pace per gli uomini “di buon volere”, o di “buona volontà”, come noi cattolici abbiamo creduto per duemila anni insieme con i nostri padri, ma hanno più esattamente parlato di pace per gli uomini “che Dio ama”; cosa che, in tutta evidenza, è ben diversa.

Tanto diversa che la pace annunciata dagli Angeli, secondo il racconto errato di San Luca non riguarda più gli uomini che dispongono rettamente la loro volontà volgendosi a Dio, bensì gli uomini che, secondo la versione corretta del Vaticano II, “Dio ama”… cioè tutti, indiscriminatamente, indipendentemente dal fatto che dispongano la loro volontà verso Dio.

Pace, pace a tutti, sia a quelli di buona volontà sia a quelli di mala volontà, perché Dio ama tutti, senza distinzione; Dio non chiede ad alcuno di vivere rivolto a Lui, tanto Lui ama tutti e quindi, secondo il Vaticano II, la pace di Dio va a tutti.

E voilà! Il giuoco è fatto! Tutti si salvano, i buoni e i cattivi, soprattutto perché non ci sono più cattivi a partire dal Vaticano II: tutti gli uomini sono buoni per decreto conciliare.

Ora, questa solenne bestialità, che fa a pugni non solo col testo evangelico e con duemila anni di insegnamento della Chiesa, ma perfino col più elementare buon senso, è quella ripetuta pari pari dal misericordioso Bergoglio nel corso dell’omelia della notte di Natale 2016 e del messaggio urbi et orbi del 25 dicembre scorso.

Partendo da questa versione volutamente errata delle parole degli Angeli, Bergoglio ha distribuito manciate di pace a tutti, a destra e a manca, a ragione e a torto, in lungo e in largo: una pace a parole che non gli è costata alcunché… e che ovviamente non vale un fico secco.

Ma ecco che a chiusura del suo messaggio, per un improvviso guizzo della mente… e per far quadrare i conti con la demagogia… Bergoglio esclama:

«Pace sulla terra a tutti gli uomini di buona volontà, che ogni giorno lavorano, con discrezione e pazienza, in famiglia e nella società per costruire un mondo più umano e più giusto, sostenuti dalla convinzione che solo con la pace c’è la possibilità di un futuro più prospero per tutti.»

Come per incanto sono riapparsi “gli uomini di buona volontà”. Ma dato che la sviata mentalità degli uomini figli del Vaticano II non conosce … o volutamente disconosce… che gli “uomini di buona volontà” sono quelli che vivono secondo Dio, ecco che Bergoglio parla di buona volontà secondo l’uomo, di buona volontà non più rivolta a farsi veri adoratori di Dio, ma rivolta a farsi costruttori di un mondo più umano e più giusto.

L’inversione di prospettiva è talmente palese che neanche Bergoglio si rende conto di ritrovarsi a braccetto con i massoni e con tutti quelli che da gran tempo predicano e auspicano la pace, a parole, mentre seminano e praticano miriadi di piccole e grandi guerre che, solo negli ultimi 70 anni, hanno prodotto milioni di morti… sempre in nome della pace, della giustizia sociale e della democrazia… i nuovi fini terreni degli uomini dimentichi di Dio, papi compresi.





dicembre 2016
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