Fraternità Sacerdotale San Pio X:
notizie note e poco note

14 febbraio 2017



Don Patrick Girouard è un sacerdote del Distretto canadese della Fraternità Sacerdotale San Pio X che, il 25 novembre 2013, è stato espulso per essersi opposto alla politica di ricongiunzione con Roma condotta dalla direzione della Fraternità. Attualmente regge una parrocchia in Canada, ad Aldergrove, nella Columbia Britannica.



Email inviata oggi – 14 febbraio 2017 – da Don Patrick Girouard ai suoi parrocchiani

Cari parrocchiani,

negli ultimi giorni, sono state diffuse su Cathinfo alcune notizie su un incontro tra Mons. Fellay e il Papa, in Vaticano il 17 gennaio. Questa mattina ho appreso alcuni dettagli dal sito francese “Reconquista”.


- Mons. Fellay non ha alloggiato nella sede del Distretto della FSSPX in Italia, situata ad Albano, a circa 45 minuti  da Roma. Ha alloggiato invece a Casa Santa Marta, dove vive lo stesso Papa.

- Mons. Fellay ha chiesto alla Madre Superiora delle suore della Fraternità di essere presente a questo incontro. Ella ha alloggiato però ad Albano e non a Casa Santa Marta.

- Mons. Alfonso de Galarreta era anch’egli presente all’incontro col Papa.

- Era presente anche Don Alain Nély, assistente generale; il quale attualmente si trova a Roma per perfezionare la pratica dell’acquisto di una grande casa con cappella a Roma. Si ritiene che questa casa diventerà la sede della futura Prelatura Personale San Pio X. L’acquisto è stato facilitato dall’intervento diretto di Mons. Guido Pozzo, capo della Commissione Ecclesia Dei.

Questi fatti precedono solo di pochi giorni le interviste che Mons. Fellay ha rilasciato a Parigi il 26 e del 29 gennaio. In queste interviste, Mons. Fellay ha sostanzialmente ripetuto ciò che aveva detto il 24 agosto in Australia:
La FSSPX e Roma concordano su che tipo di struttura sarebbe accettabile per la FSSPX se ci fosse una “regolarizzazione”. Devono essere definiti solo piccoli dettagli. Roma è ancora modernista, ma sempre più vescovi stanno reagendo contro le cose cattive, e incoraggiano la FSSPX a continuare la battaglia. Roma non chiede più alla FSSPX di accettare il Vaticano II come parte del dogma cattolico. La FSSPX vuole solo assicurarsi che Roma le permetterà di “rimanere così com’è”. Il 29 gennaio, Mons. Fellay ha concluso l’intervista dicendo che per la conclusione dell’accordo, tutto ciò che era necessario era “un timbro”.

Ovviamente, nessuno di noi si sorprende per questi sviluppi. Inevitabilmente essi sono la logica conclusione del Capitolo Generale del 2012, che rottamò la risoluzione di quello del 2006 che stabiliva: “niente accordo pratico con Roma fino a quando Roma non si converte”.

Quasi cinque anni sono passati da allora. Cinque anni durante i quali Mons. Fellay ha espulso tutti i membri della Fraternità che hanno parlato troppo contro il suo epocale cambiamento di politica. Cinque anni durante i quali lui e i suoi compari hanno predicato il bello e il brutto per convincere i disgraziati membri che avrebbero fatto la cosa migliore per la Fraternità se fossero rimasti a “resistere all’interno”. Che è sostanzialmente ciò che Mons. Fellay ritiene che la Fraternità dovrebbe fare nei confronti di Roma.

Ora, dopo questi cinque lunghi anni, sembra che la strada sia spianata per la cerimonia del “timbro”. L'unica domanda è questa: lo faranno nel 2017 - 100 ° anniversario di Fatima -, o aspetteranno fino al 2018, per il programmato Capitolo Generale che comporterà l’elezione del Superiore generale e dei suoi due assistenti?

Il tempo lo dirà.

Preghiamo per la Fraternità, perché si svegli. E per noi stessi, perché si rimanga fedeli e forti.

Don Patrick Girouard




febbraio 2017

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